martedì 10 marzo 2015

Il filo unico di trama del tessuto.

  
Ogni giorno nasce un nuovo giorno. E nasce una promessa. Un milione di possibilità prende forma sotto al Sole che sorge. Ma cosa accadrebbe se la prossima volta non ci fosse alcuna possibilità, se non la morte? La vostra e di tutto ciò che avete conosciuto… Come agireste in quella oscurità annunciata? E come ne uscireste?
Noi siamo semplicemente soldati. Ci insegnano l’onore. L’onore è sacrificio e sacrificio significa morte:
nostra e del nemico.
È in qualche modo alla radice delle cose ed è per questo che ogni soldato viene addestrato.
Distruggere il lavoro di Dio! Prendere la vita... là dove solo Dio può donarla…
Che cosa sarebbe se non fossimo soldati… ma, Dei?
C’è sempre qualcuno che vuole essere Dio.
Qualcuno che non conosci. Invisibile; come una forza maligna dietro all’universo, che vuole privarti del tuo diritto fondamentale:
la vita…
Halo Nightfall
  • che cosa sarebbe se non fossimo soldati… ma, Dei?
  • c’è sempre qualcuno che vuole essere Dio…
E c’è, sempre, la… sincronicità:
quell’agente di “spinta” che, al pari del vento, può esserti a favore o… "contro". Il giudizio, oltre che all’evidenza apparente, ti (ri)formano mediante ciò che tendi a pensare e a (ri)pensare.
Un colpo di vento contrario ti obbliga a cambiare rotta, magari… evitandoti di morire prima. Che ne sai?
Ti appelli agli Dei, a Dio, al Creatore, ad un oggetto al quale "ci tieni", qualcosa che ti ha lasciato tuo padre o tua madre o tuo fratello/sorella o il tuo migliore amico, che… "non c’è più".
In ciò, ti (dis)perdi e ti affidi a "chi/cosa" è più (con)centrato di te. A ciò che è nel proprio terzo stato, laddove “la dualità è una, assieme alla terza via, ossia, a quella che le (ri)comprende”…
Da “lì” il tutto con(segue) sincronica(mente) “lato tuo”.
Perché... una moneta difficilmente resta in bilico sul proprio “spessore” e, se lo fa, difficil(mente) rimane in quello stato per più di qualche istante, viste le forze "altre", che imper(versano) tutt’attorno.
Dal tuo terzo stato, tu “sei” nel(la) diretta!
E fai sì che la differita (ri)guardi, al limite, coloro che continuano a (con)seguire…
Nella corrente sincronica, “lato tuo”, nella quale SPS “è”, ogni citazione cor(risponde) ad una risposta auto contenente messaggistica, inform(azione), codice, senso, procedura, chiave, etc.
Ad esempio, se te ne accorgi… nei primi minuti del film, appena citato, si narra del “Covenant”. Beh, che cosa significa questo termine? Perché ha subito tintinnato – come Trilli – nel campo auto esistenziale di SPS? He He. Per ridurre il termine alla tua portata, esiste il traduttore automatico, gratuito, on line… di Google che, seppure maccheronica(mente), ti viene in aiuto:

Traduzioni di “Covenant”:
  • il patto   
  • la convenzione   
  • l’accordo   
  • pattuire   
  • fare una convenzione
Link
Sei sempre “lì”.
 

lunedì 9 marzo 2015

Lo spazio comune agli dei e agli uomini.


Modello Far West.
Negli anni '60, lungo la sponda sinistra del fiume Sesia, ad una profondità di circa 2,5 metri, è stata rinvenuta una grossa pietra scritta con incisioni in lingua latina e lingua celtica.
Il testo in latino riporta la seguente frase:
finis
campo quem
dedit Acisius
Argantocomate-
recus communem
deis et hominibus
ita ut lapides
IIII statuti sunt
(Confine del campo che diede Acisio Argantocomatereco, comune agli dei e agli uomini, così come le quattro pietre sono state poste).
Segue il testo in lingua celtica...
Link

Comune agli dei e agli uomini…”:
  • uno spazio
  • lo… Spazio
  • lo scenario terre(stre/no) - circuito primario - che per(mette) l’esperienza nel/del potenziale.
Che cosa è “comune” fra tutti? La frattalità espansa, ad esempio.
Quella legge/strumento che puoi “afferrare” per analogia frattale, pensando alla pioggia ed alla causa della pioggia. Pensa ad una pioggia che colpisce tutto il Mondo e che, ubiqua(mente), redistribuisce il proprio carico, fatto delle proprietà del… “cielo”.
Oggi, non ci sono le condizioni per scrivere nella consueta modalità, per cui… l’articolo odierno sarà più breve ma, non per questo, sarà meno centrale.
Il percorso di/in SPS sta assumendo una fisionomia essenziale sempre più precisa. Se “ci sei”, te ne puoi accorgere anche da te.
La “cura” a/per questo tipo di reale (ri)emerso, è (ri)affiorata insieme allo scenario stesso (virus e antivirus), perché ogni (ri)forma di realtà germina dal potenziale che, ha in sé il “tutto” (malattia e cura, causa ed effetto). Qualcosa che nasce da uno stato di perfezione (potenziale), è sempre di per sé… “perfetto” (ossia, completo/a).
Il terzo stato è la quintessenza della dualità, la sua trascendenza (alfa e omega).
  

venerdì 6 marzo 2015

Il vuoto riempito da "Dio".


Con il termine Dio si intende indicare un'entità superiore dotata di potenza straordinaria variamente denominata e significata nelle diverse culture religiose…
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Tutti ne parlano”. Ergo:
è qualcosa di (ri)conosciuto a livello Planetario. Un’unica grande manifestazione comune a tutti.
Al di là di ogni (ri)forma di discorso relativo ad alieni "più o meno identificati", che cosa traspare immediata(mente) al primo livello dell’attenzione (accorgersi)?
Che, sei alle prese con un fenomeno Globale.
Nelle lingue di origine latina come l'italiano (Dio), il francese (Dieu) e lo spagnolo (Dios), il termine deriva dal latino Deus (a sua volta collegato ai termini, sempre latini, di divus, "splendente", e dies, "giorno") proveniente dal termine indoeuropeo ricostruito *deiwos. Il termine "Dio" è connesso quindi con la radice indoeuropea: *div/*dev/*diu/*dei, che ha il valore di "luminoso, splendente, brillante, accecante", collegata ad analogo significato con il sanscrito dyáuh. Allo stesso modo si confronti il greco δῖος e il genitivo di Ζεύς [Zeus] è Διός [Diòs], il sanscrito deva, l'aggettivo latino divus, l'ittita šiu…
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Che cosa “è”, Globale... dal punto prospettico di qualsiasi essere umano, da sempre?
Nelle altre declinazioni, i surrogati del riflesso lessicale “Dio” (ri)cordano:
  • invocato (voce, radice)
  • potenza
  • alto, più alto, eterno
  • centro (da cui la divinità si irradia)
  • avere potere, splendore, luminosità
  • illuminare, portare (al)la luce
  • cielo, celeste, grande…
Ossia?
Beh… l’ambiente è “comune”. Fai attenzione, perché non si tratta solo del “classico” Sole. È “tutto”:
il cielo (la fascia che contiene il genere umano, colorata di quel bell’azzurro/celeste)
la natura (e la sua feroce legge della sopravvivenza)
l’acqua (portatrice di Vita o di Morte)
il fuoco "purificatore".

Tutto ciò che “è”, sul Pianeta, (ri)porta i connotati del “divino”. E sai perché?
  • perché non (ri)cordi altro, che ti possa indurre a far pensare ad… “altro”
  • perché non hai altre risposte
  • perché “tutto” è teso a fartelo (ri)pensare.
Non oc(corre) capire ma accorgersi, solar(mente).
La cultura islamica parla di 99 "Bei Nomi di Dio" (al-asmā‘ al-husnà), che formano i cosiddetti nomi teofori, abbondantemente in uso in aree islamiche del mondo:
'Abd al-Rahmān, 'Abd al-Rahīm, 'Abd al-Jabbār, o lo stesso 'Abd Allāh, formati dal termine "'Abd" ("schiavo di"), seguito da uno dei 99 nomi divini…
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"Schiavo di"…
Uhm, un “certo modo di dire/indicare” qualcosa/qualcuno (un fenomeno) che oggi sfugge ma che, un tempo, a quanto pare era “splendente in cielo. Nel cielo di chiunque e di qualsiasi latitudine”.
Di che cosa stiamo parlando?