mercoledì 5 settembre 2012

La base della conoscenza.



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Quello che 'sappiamo' ha le basi nelle informazioni iniziali (input), fornite al grande elaboratore umano di esperienza. A partire da questa base si è costruita tutta l’architettura logica/deduttiva, che caratterizza la storia ed il pensiero giunti sino a noi nell’adesso.

Domanda: e se i dati di partenza fossero 'limitanti'?

Domanda: e se la storia insegnata fosse la descrizione di una ri-partenza?

Ho sempre più la sensazione che l’umanità sia come stata rinchiusa in una sacca temporale artificiale e lasciata, con qualche pezzo di verità, a maturare esperienza proprio come se fosse un campo di grano in costante attesa del proprio Tempo di mietitura, come il concetto di Giudizio Universale può anche fare intendere. Per carità, nulla di tremendamente ingiusto o insensato. Questa riduzione dello spettro mnemonico di massa, potrebbe avere le caratteristiche di una scuola auto educativa, chiusa a loop nella propria esperienza.

Domanda: da chi sarebbe gestita una simile infrastruttura? 

Domanda: è possibile accorgersi se siamo in una situazione simile? Secondo SPS, sì. Come? Mediante Analogia Frattale e Metodo Indiretto, ossia attraverso la nostra capacità sensibile di dedurre verità a partire da qualsiasi base di partenza

Perché in ogni ‘base’, pur povera che sia, esisteranno replicate le leggi e le regole del Piano Divino. È attraverso l’osservazione attenta e presente, che è possibile risolvere quegli strati di energia sovrapposta e densa, decodificando porzioni di codice/verità utili alla maggiore comprensione. Questo fenomeno è alla portata di tutti, però avviene solo quando l’individuo, e la specie di conseguenza, è/sono pronti

Domanda: quando si è pronti e perché?

Secondo la ‘Filosofia Unitaria del Tutto’, quando siamo in grado di produrre valore aggiunto, in qualità di allievi ma anche di sonde Human Bit, in grado di soddisfare sia il Terminale (noi) che la Sorgente (Creatore). La Sorgente è curiosa di equalizzare la propria struttura energetica, tramite l’apporto dell’esperienza di ogni Human Bit, conferendole una diversa organizzazione e copertura dell’arco espresso dalla propria inesplorata estensione, ossia della propria e sempre rinnovata risoluzione dell’equilibrio in ambito di ‘conoscenza di se stesso’. 

Ecco che si staglia nitidamente all’orizzonte la doppia corrente evolutiva che alimenta, come il sistema fluido presente sulla Terra 3d, ogni traccia e possibilità non ancora maggiormente sviluppata. È una questione Temporale, nelle dimensioni più dense, e di intensità dell’intenzione, nelle dimensioni più sottili. 

L’alchimia che sorregge l’esperienza 3d è atta a generare contemporaneamente più effetti concreti:
  • il ‘Conosci Te Stesso’
  • l’emersione e riconversione del ‘Lato Oscuro’
  • l’espansione, ad un livello sostenibile, dell’eguaglianza possibile = impossibile.
Tutto quello che è accaduto sulla Terra 3d nel corso della storia e della ‘storia deviata’, ha un unico denominatore comune: 

il fatto che gli umani non erano (sono?) in grado di poter amministrare equamente tutto ciò che deriva da quell’infinita area denominata ‘impossibile’ e allontanata sempre di più tramite il proprio comportamento medio, non ancora idoneo ad una gestione equilibrata del valore aggiunto derivante dal valore della ‘scoperta’

In questo senso, come in una sorta di Buco Nero, vanno a smarrirsi o ad accumularsi tutte le scoperte scientifiche che potevano (potrebbero) cambiare radicalmente la struttura sociale ed il paradigma in atto.

Allo stesso Tempo, il Male serve proprio per far sì che l’umanità si auto regoli di conseguenza, ma un simile comportamento lascivo umano serve anche per attirare allo scoperto il Male ed aiutarlo a ricomprendere se stesso. È un gioco paritetico e virtuoso, ma molto difficile da scorgere senza una diversificazione prospettica dell’osservato e dell’osservabile.

Dunque, a prescindere da ogni limitazione indotta o da ogni auto limitazione concepita, abbiamo sempre la possibilità di aggiungere valore alla nostra ‘soluzione energetica’, mediante deduzione attraverso Analogia Frattale. Non servono ‘ali’ o capacità semplificante di chiaroveggenza: 

serve essere svegli, liberi dalla Paura e altamente deduttivi. 

Allora l’intelletto ed il raziocinio, anche da ‘soli’, avranno potere di risoluzione. Se poi uniremo a loro anche la capacità di astrazione sensoriale (Spiritualità), allora potremo procedere secondo il vettore di unificazione degli emisferi, come segno della nostra 'ri-uscita' dall’Anello di Contenimento o loop esistenziale/esperienziale.

Come si esce da un qualcosa di sfuggevole (prigione)? Mediante risoluzione del luogo che ospita secondo un senso ben definito. Qual è il senso di una scuola? Educare e lasciare andare una volta promossi. Bene. E, allora, quale è il senso di una ‘Auto Scuola’? Imparare ad andare in macchina? In un certo senso, sì. Battuta a parte, è della nostra ‘macchina’, che si tratta:

auto(macchina) educazione. Auto educazione della propria 'macchina'. Non ci dimentichiamo che siamo energia in sonde Human Bit... 

Sarà per questo che, frattalmente, abbiamo chiamato ‘auto mobili’ le macchine che stanno inquinando il Mondo? La Vita genera altra Vita sempre a propria immagine e somiglianza. Vogliamo essere razzisti, o di parte, e non considerare Vita, anche il Tempo di esistenza di una ‘macchina’? Suvvia…

Torniamo agli inizi del presente articolo; il ‘Sistema Esperto’, che è ognuno di noi e tutto ciò che ci contiene, è regolato da una certa base informativa, a partire dalla quale si svilupperà tutto il ‘resto’. Cerchiamo di mettere nero su bianco, in maniera quasi schematica e minima, come potrebbe essere un simile processo elaborativo. Mi ‘lascio andare’ e vediamo che cosa accade. Riporterò, in parte, del materiale già citato e utilizzato poco Tempo fa per intessere un altro articolo, andando in questo modo 'avanti'.

Inferenza:
L'inferenza è il processo con il quale da una proposizione accolta come vera si passa a una seconda proposizione la cui verità è dedotta dal contenuto della prima.
Inferire è quindi trarre una conclusione.

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Si traggono conclusioni da ‘proposizioni accolte come vere’, ma frutto dell’attuale punto prospettico raggiunto, per cui non si può mai parlare di conclusione assoluta ma sempre relativa. Visto che ci piace datare il Tempo dalla crocifissione di Gesù, almeno nella nostra fetta di Mondo, allora potremmo trovare un ‘punto zero’ e chiamare tutto quello che è emesso in quel Tempo come ‘conclusione (0)’, a cui seguiranno ‘conclusione (1)’ e via discorrendo. Non si può assolutizzare nulla al nostro livello di consapevolezza e di prospettiva, perché siamo in un reame fluido, che scorre insieme ad ogni particella di Creazione

L’assoluto è fermo? No, nemmeno esso. Lo ‘dimostra’ la concezione di Creatore, espressa in SPS,  allo stesso modo impegnato ad evolvere. Ciò è facilmente desumibile osservando la storia di ogni umano, dalla propria Nascita alla propria Morte, descrivendo un processo di sublimazione della materia:

in ogni processo evolutivo c’è sempre una materia grezza che si trasforma e si affina…
Carlo Splendore
Nella logica, il Modus ponens (MP), accorciamento del latino modus ponendo ponens (modo che afferma) è una semplice e valida regola d'inferenza…

Il seguente è un esempio di argomentazione nella forma di modus ponens:
  • se piove, la strada è bagnata.
  • piove.
  • allora la strada è bagnata (e se è una strada coperta?).
Il fatto che l'inferenza sia valida non può assicurarci che ognuna delle asserzioni contenute sia vera; la validità del modus ponens ci dice che la conclusione deve essere vera se tutte le premesse sono vere

È bene ricordare che una valida Regola di inferenza in cui una o più premesse non sono vere è chiamata inferenza infondata, laddove quando tutte le premesse sono vere, allora l'inferenza è fondata. Nella gran parte dei sistemi logici, il Modus Ponens è considerato valido; tuttavia le sue istanze possono essere fondate o infondate

Una inferenza che utilizza il modus ponens viene chiamata deduttiva
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Domanda: quanto sono ‘fondate’ le modalità costituenti le regole, le leggi e le abitudini 3d?

Sistema esperto.
I programmi utilizzati dai sistemi esperti sono in grado di porre in atto procedure di inferenza adeguate alla risoluzione di problemi particolarmente complessi, a cui potrebbe, se posto in una dimensione umana, porre rimedio solo un esperto del settore disciplinare in cui rientra la questione da risolvere.

Ciò implica che tale sistema possa avvalersi in modo risoluto e autorevole delle istanze inferenziali, che soggiacciono al corretto funzionamento del programma, cosicché sia capace di superare le incertezze e le difficoltà su cui volge la propria attività…

Il sistema esperto si compone in sostanza di tre sezioni:
  1. una base di conoscenza, in cui sono accumulate le regole deduttive e i dettami procedurali di cui il sistema si serve nel suo operato
  2. un motore inferienziale, in cui il programma si occupa di applicare in concreto le nozioni contenute nella base dati
  3. un'interfaccia utente, che permette '’interazione fra il soggetto umano e il programma che deve dare risposta ai sui problemi.
nelle situazioni altamente complicate sarebbe troppo dispendioso analizzare ogni possibilità; si ricorre così allo stratagemma dell'euristica, che, tramite ragionamenti approssimativi (fuzzy logic), sacrifica la sicurezza dell'algoritmo per giungere a risultati altamente probabili, ma comunque fallibili.
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Si ricorre ad uno ‘stratagemma’, altamente probabile ma fallibile. È questo l’assunto sul quale si regge questa società. Lo riusciamo a vedere?
 
Euristica.
L'euristica (dalla lingua greca εὑρίσκω, letteralmente 'scopro' o 'trovo') è una parte dell'epistemologia e del metodo scientifico. È la parte della ricerca il cui compito è quello di favorire l'accesso a nuovi sviluppi teorici o a scoperte empiriche

Si definisce, infatti, procedimento euristico, un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza. È opposto al procedimento algoritmico.

In particolare, l'euristica di una teoria dovrebbe indicare le strade e le possibilità da approfondire nel tentativo di rendere una teoria progressiva, e cioè in grado di garantirsi uno sviluppo empirico tale da prevedere fatti nuovi non noti al momento dell'elaborazione del nocciolo della teoria

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Interessante, vero? È come superare se stessi o ricavare da se stessi qualcosa che già si conosce ma che si è dimenticato. È un po' il concetto simil-paradossale, che per capire i geroglifici occorre prima conoscerli... 

Allora, seguiamo questa ‘pista’ e tracciamo la rotta. 

Qualsiasi termine noi si scelga di approfondire, magari nella canonica Wikipedia, avrà come sua introduzione la particella d’appartenenza a qualche periodo storico e a qualche personaggio storico. Ossia, ogni termine o classificazione deriva da una precedente esperienza, la quale adombrerà certamente ogni tentativo futuro di ‘andare avanti’. Nulla è per caso. Ok? Bene

Ma se questa sorta di 'pressione a posteriori', o ombra allungata sul futuro, dovesse essere quantomeno infondata? Abbiamo appena citato il percorso logico che alimenta un cosiddetto ‘sistema esperto’:

procedure di inferenza approssimate e fallibili (euristica) in cui l’intuito gioca una buona parte al fine di ‘prevedere fatti nuovi non noti in precedenza’.

Il sistema esperto si compone in sostanza di tre sezioni:
  1. una base di conoscenza
  2. un motore inferienziale
  3. un'interfaccia utente.
Praticamente il nostro Mondo, la nostra società, la nostra città, la nostra famiglia, noi, etc.
 
Il punto 1 è la ‘base’ che alimenta tutto il resto. Se carichiamo dati in un computer destinato ad eseguire operazioni basilari, ad esempio, di una serra totalmente automatizzata, il punto 1 delimita ciò che il computer conosce di quella situazione da amministrare. Il punto 1 fornisce l’esperienza mnemonica alla macchina operatrice. Il punto 1 costituisce il limite di libero arbitrio nel quale il computer può muoversi e prendere decisioni. 

Tutto il resto discenderà a cascata dal punto 1.

La nostra società è amministrata in questo modo. Deriva da questa limitazione di conoscenza. Ognuno di noi è auto limitato, al fine di rimanere il più possibile al gioco e fare esperienza autenticamente. È pazzesco, ma dipende da quale punto si osserva la situazione

Ora; chi determina il grado di conoscenza del punto 1?

Anche in questo caso esistono più livelli prospettici. Nella massima semplificazione sono almeno tre:
  1. livello tridimensionale
  2. livello sovradimensionale
  3. livello divino.
Noi riempiamo i tre livelli allo stesso Tempo, tuttavia in maniera consapevole sempre meno cosciente. 'Sappiamo ma non sappiamo', allo stesso Tempo. La luce si affievolisce e al livello tridimensionale l’esperienza esistenziale risulta come filtrata o auto limitata, proprio come precedentemente descritto per il punto 1.

È, quindi, una logica frattale/olografica, perchè siamo alle prese con una frammentazione

Chi determina il grado di conoscenza del punto 1, da fornire come input per il 2 e 3, a prescindere dal proprio livello di consapevolezza, in realtà è comandato a farlo da una intenzione superiore. Il raggio traente o campo morfologico superiore plasma tutto ciò che esiste al di sotto. Dona una direzione di massima, da riempire attraverso il valore aggiunto dell’esperienza 3d, da cui necessita alimentazione, come qualsiasi essere vivente che conosciamo.

Perché? Perché altrimenti non esisterebbero le dimensioni inferiori. È semplice deduzione.

Se prendiamo un bambino e lo collochiamo (nascita) in uno scenario delimitato fisicamente (Terra 3d), questa creatura, anche crescendo e maturando, non potrà giungere alla conclusione che esiste altro spazio fisico occupabile attorno a lui, perché la sua mente sarà limitata dagli input ricevuti nel corso dell’esperienza nello Spazio/Tempo occupabile in virtù degli insegnamenti ricevuti e dei sensi 'rimasti a disposizione'

La ‘mano che lo ha posto lì, si è ritratta, sparendo da quella regione fisica che conterrà l’individuo, ma non la mano’…

La ‘base’ sarà limitata, per cui tutto il resto si svilupperà di conseguenza. Se ci pensiamo bene, l’esperienza di Vita 3d sembra un esercizio:

quello di sviluppare ciò che manca al fine di ricomprendere il tutto (labirinto).

Ad ognuno di noi mancherà qualcosa di diverso.

Il risultato sarà la costante risoluzione dell’equazione, che sottintende il più elevato equilibrio sostenibile, ossia quello capace di dare luogo ad una esplosione di Luce simile a quella delle Stelle quando eseguono un balzo quantico, scambiato dalla scienza Antisistemica come la loro Morte.

Morire nella Luce è indicativo, vero?

Vivere o morire è relativo ad un punto di vista. Una stella esplosa è ancora visibile da altri punti dello Spazio per molto Tempo ancora. Cosa si vede in realtà? Il proprio presente corrisponde al passato della Stella. È illusorio e molto profonda l’implicazione:

quello che caratterizza noi può essere una gigantesca differita. Frattalmente posso immaginare la limitazione che mi circonda, l’apparenza sulla quale ragiono ed osservo. Eppure la Luce della Stella è vera e contiene esperienza e presenza da decodificare. Si potrebbe dire che la Luce sia la testimone dell’esperienza della Stella, il suo archetipo, il filo d'unione con ogni altro essere vivente.

Quindi, si deduce che non è importante/basilare, ai fini dell’estrazione di valore aggiunto dall’esperienza esistenziale, la base di partenza, quanto lo è il tipo di cammino che si farà al fine di innalzare la prospettiva. Tutto è apparente ma contribuisce a forgiare l’essere.

Che cosa è, in definitiva, la frattalità?

Lo capiamo molto bene osservando il parto creativo di un disegnatore. Se osserviamo, ad esempio, le caratterizzazioni di un qualsiasi personaggio del ‘Mondo delle Nuvole’, ossia dei fumetti, potremo notare come l’ideatore umano abbia impresso il proprio stile di disegno praticamente in tutto ciò che è andato a delineare. Egli ha come spalmato la propria caratteristica in quel parto di fantasia. E questa caratteristica la ritroveremo praticamente dappertutto.

Questa è la frattalità. Un tratto che si ripete all’infinito. Ovviamente, nel caso del disegnatore umano, la polarizzazione è a livello superficiale 3d, però se fossimo sufficientemente attenti, potremmo notare che, se la ‘superficie’ è ordinata in un certo modo è perché la ‘base’ lo è altrettanto. Infatti è dal livello sottile che emergono le 3d. Per cui la mano dell’artista è prima impressa a livello eterico, poi subatomico, poi 3d. La caratterizzazione è completa. Per capire ancora meglio, portiamo questa similitudine al livello massimo, ossia al livello del Creatore:

ecco che il tutto diventa a sua immagine e somiglianza; da ‘lì’ la legge dell’Analogia Frattale’

una semplice e diretta conseguenza...

È semplice e logica deduzione: un loop che risolve se stesso.

Il modo di guardare il mondo sta modificandosi. 
I modelli di Mandelbrot suggeriscono una Natura frattale e 'rugosa’ ma l'uomo ha sempre pianificato e costruito il suo mondo fondandosi sul pensiero lineare e liscio della geometria euclidea. 

Tutto è cominciato con il muro, per costruirlo diritto c'era bisogno del filo a piombo' spiega lo scienziato. ‘'Fino a quel momento tutto avveniva in un ambiente rugoso, la rugosità è nata prima della geometria euclidea, a cominciare dall'albero con cui l'uomo costruiva le capanne. L'evoluzione è rugosa. L'uomo è abituato al rugoso, per questo gli è molto più simpatico, familiare. Ma per costruire il muro ci voleva il filo a piombo’. 

Nasce il pensiero lineare e l'uomo vede nella geometria euclidea l'unico strumento per plasmare il futuro

‘Ma le cose stanno cambiando - dice Mandelbrot - È un cambiamento molto interessante perchè non si tratta di me o dei miei allievi, ma della nuova generazione di giovani che oggi hanno trent'anni, nati insieme alla frattalità’, un termine inventato dallo stesso Mandelbrot nel 1975. 

'E questi giovani - continua il professore emerito di Yale - non hanno mai conosciuto altro e per loro la frattalità non è qualcosa di strano o bizzarro'
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Dipende anche da noi la risoluzione.

N.B. La ‘Filosofia SPS’ è una semplificazione dell’intero percorso accademico, già scritto dagli umani stratificati nel corso del Tempo; un percorso difficile e praticamente accessibile solo ad una stretta elite. Ecco: questa complessità può essere risolta tramite Analogia Frattale, che a partire dal proprio punto prospettico, di qualsiasi Natura sia, ‘può intessere perle con quello che si è/ha’. Questa è semplice giustizia e libertà fuse insieme…E questo è un dono che nessuno può cancellare o portare via, perché semplicemente ‘non è previsto’. Potrebbe accadere nel ‘frattempo’, ma solo nel ‘frattempo’ e, comunque, non accadrebbe mai per caso…

04092012 V 24,5 - 248 S. Rosalia (La devozione popolare fiorì impetuosamente quando la città fu in preda al terrore a causa della peste) + +

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com


martedì 4 settembre 2012

Implicazioni alla Gotham City.




Il nuovo film di Christopher Nolan, ‘Il cavaliere oscuro. Il ritorno’ - l’episodio conclusivo della trilogia imperniata sulle vicende di Batman, è al pari dell’episodio precedente, 'Il cavaliere oscuro', un lungo passaggio nella notte più buia. 

Infatti, per quasi tre ore, si rimane come impigliati in una trama ossessionante e scandita dall'unica certezza del fluire tagliente di una discesa all’Inferno. Tutto precipita con costante precisione. Sembra che ‘non sia possibile percorrere nessun’altra via, se non quella ancora più tortuosa, da compiere al buio, che conduce prematuramente fuori dalla struttura cinematografica’:

si sente il desiderio che il film finisca al più presto, ma 'anche no'.

È il senso di asfissia e la colorazione di Gotham City, perennemente ‘senza Sole’, che trasmettono un peso al Cuore senza paragoni. Inoltre, lo scorrere per le vie della città di quella vena di dubbio su tutto e tutti, di quel senso di ingratitudine sociale strisciante, di necessità mascherate di bugie, sdegno, egoismo, codardia, beh… ‘danno fastidio’. 

È la Massa che viene colorata in questo modo desolante; un 'insieme separato', che mai appare definitivamente libero di agire e di pensare. La Polizia s’immola per difendere se stessa, la citta, gli altri o ‘cosa’? E la Massa dov’è? Essa viene scambiata per Gotham. Essa diventa la Città e perde definitivamente i proprio connotati.
 
Forse è da ‘lì’ che viene il senso di asfissia più forte. Un super eroe, la Polizia e il Male: non c’è spazio altro per la Massa, che rimane come chiusa nelle proprie case, dietro ad una pseudo sicurezza a prova di coraggio. 

È a questa gente che Batman dona i propri servigi? 

Quando Bane, l’uomo con il respiratore, parla allo stadio alla Massa, dice loro che sono liberi, che 'la città è finalmente loro', ma cosa succede subito dopo? Che viene proclamato lo stato di ‘coprifuoco’ e che nessun individuo potrà superare l’unico ponte rimasto integro, per ‘mettersi in salvo’; il presidio del quale è addirittura ad opera dell’esercito americano, costretto ad impedire ogni traversata per via del ricatto ‘sottile’ di una esplosione nucleare come diretta conseguenza di ogni attraversamento dell’unica via rimasta a collegare la 'città isola' con il resto delle terre ferme.


Gotham sembra Manhattan, anzi ‘lo è’. Isolata, protetta, arroccata nella propria funzione superba di modello per il Mondo. Ma, non solo: Gotham è il Mondo e la ‘storia raccontata’ ci riguarda tutti.
Le riprese si sono svolte nelle seguenti location:
  • Jodhpur, India
  • Londra, Regno Unito
  • Cardington, Regno Unito
  • Pittsburgh, USA
  • Los Angeles, USA
  • New York, USA
  • Newark, USA

L’irruzione nella Borsa Valori di Gotham è contrassegnata da questa recita 'finalmente umana':

-    non c’è nulla da rubare qua dentro.
-    e allora voi che ci fate qua?

Tutto crolla senza speranza alcuna di poter ‘ritornare’. Il Tempo della narrazione passa veloce, al contrario di quello in sala, che invece diventa quasi solido e melmoso. In quella costanza oscura di pendenza verso il baratro, c’è sempre posto per l’erotismo della protagonista femminile di turno e per le fondamenta del prossimo episodio, attraverso la snella ed irreprensibile figura del futuro Robin.

La città si salva alla fine? Concedendo spazio alla fantascienza, sì. È solo in quel modo che il teatro di acciaio e cemento rimane in piedi, rimettendosi in moto dopo la ‘tempesta’. Questo genere di finali cinematografici, probabilmente, costituiscono la nota più mascherata dei film. Perché?

Perché tutto riprende come prima. Tutto rimane inalterato. Ci si pensa? I film iniziano sempre esprimendo un senso di apatia, come minimo, nei confronti del luogo che ‘contiene’ e terminano sempre con una salvezza paradossale, come se un carcerato faccia di tutto per difendere la propria prigione

Che cosa intendo dire? Non che occorra far saltare in aria le città, ma che la Massa è programmata a rimanere e ad alimentare le tentacolari infrastrutture dell’Antisistema, che senza un simile apporto energetico, collasserebbero come castelli di carta bagnati dalla pioggia.

La Massa è come un ombrello per le città e per il potere che vi si cela ‘dietro’.

Non a caso il Male, in questo episodio, si annida ed elabora il proprio piano strategico nelle infrastrutture sotterranee della città. Mentre, in superficie, Gotham festeggia la liberazione dalla criminalità, in profondità, come polvere spazzata furtivamente sotto al tappeto, si prepara la ‘tempesta’.

Il ‘lato oscuro’ è una componente ancora necessaria al fine del proprio risveglio. A volte è solo con  una secchiata d’acqua fredda in faccia che ci si desta da un incantesimo. Ma non a Gotham; infatti il finale preserva tutto e tutti, lasciando inalterata la struttura sociale ed archetipica. Le forze in campo hanno lottato sino all’ultima molecola energetica per cosa?

Solitamente il ‘finale cinematografico’ è puramente indicativo, lasciando il tempo che trova perché dura solo qualche minuto, in contrapposizione al resto della trama in cui tutto sembra precipitare. Ribaltiamo, per una volta, il senso degli eventi:
  • il finale è lo status quo, che equivale allo stato di sonno dettato dal paradigma, ossia è la ‘noia’
  • il resto della trama è la biodiversità, equivalente al risveglio e al senso dell’essere vivi.
Per questo motivo la Massa ‘vuole’ un lieto fine, ma corto rispetto alla possibilità espressa nella trama di poter anche demolire intere città, abitudini, regni, programmazioni. È un sottile gioco inconscio, se ci pensiamo bene. Una sottile richiesta di libertà...

Tutto è bene quel che finisce bene, no? No. Il solito finale fantascientifico e ‘tirato per le orecchie pur che ogni pericolo rientri', è il continuo della programmazione a cui si torna quando si 'esce' dalla sala cinematografica. La ‘Regia 3d’ intende che la gente esca dallo ‘stabilimento’ con il Mondo ‘reale’ sempre intatto e pronto a contenere ogni esperienza disinnescata di Vita.

I film catastrofici, invece, cosa rappresentano? Innanzitutto la biodiversità, l’eccezione che conferma la regola. E poi? Osserviamo bene se il finale ripropone sottilmente la ricostruzione dello stesso scenario, oppure un qualcosa d’altro di più ‘edificante’. È un compito da svolgere, tornando a rivedere ogni finale, con diversa consapevolezza, con maggiore prospettiva.

Ricordiamo sempre che non si può mai fare di tutta l’erba un fascio e che, comunque, l’esperienza di Vita nelle 3d è a carattere auto educativo, proprio come in una scuola o in un campo di addestramento. Come lo vediamo il benedetto bicchiere?


Siamo in/e disegniamo loop. Le 3d ciclano. Ogni corpo è impresso da forze torsionali. Il campo di forze evidenziato da ogni umano è simile ad un giroscopio, la cui padronanza giunge dal nucleo, il quale deve trovare una forma di equilibrio sostenibile nel Tempo, che possiamo chiamare consapevolezza derivante dall’esperienza. Esperienza che fluisce solo attraverso la Vita

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Giovedì scorso la BBC News aveva riportato l'avvistamento di alcuni stuntmen in azione nelle Highlands scozzesi durante le riprese del terzo film di Batman diretto da Christopher Nolan, 'The Dark Knight Rises'. 

Da una settimana cinque paracadusti vestiti di nero si sono lanciati da 8000 piedi sopra il Cairngorm Gliding Club a Feshie Bridge, servendosi di un jet nero. Purtroppo ieri notte qualcosa non ha funzionato e uno degli stuntman è caduto a piombo verso il suolo, ma è incredibilmente sopravvissuto all'incidente atterrando sul tetto di uno chalet, nel quale è rimasto incastrato
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Mi chiedo se questo fatto corrisponda a verità. Perché? Perché se fosse accaduto veramente, si potrebbe estendere gli ‘effetti speciali’, derivanti dalla forza energetica della storia narrata nel film, anche alla ‘realtà 3d’. Ciò avrebbe serie implicazioni nei confronti di quello che ‘emana’ da ogni ambito umano, direttamente influenzabile dall’opera di immaginazione creativa umana. Non sarebbe male fare della statistica a tal riguardo. 

Lo spettatore, che assiste alla proiezione della pellicola, non ha veramente la sensazione del pericolo a cui sono andati incontro gli stuntman, i quali quantisticamente potrebbero risentirne positivamente in termini di possibilità e prestazioni. È un discorso a-temporale, ossia caratterizzato da influssi biunivoci lungo l’asse di scorrimento del Tempo. Non solo: 

lo stuntman sufficientemente anche fan delle gesta del super eroe di turno, potrebbe avvolgersi come un mantello di una simile forza, da cui potrebbe derivare protezione e beneficio propria.

Il film è solo un film? Questo non potrà mai accadere. Ogni sforzo creativo umano deriva da/e crea implicazioni allo stesso Tempo:
  • deriva
  • crea.
È un loop. Un campo magnetico che, per le leggi fisiche 3d, attrarrà e manterrà al suo interno o respingerà e manterrà al suo esterno, diventando per questo una ‘solida presenza’

La sua presenza, come quella di un Buco Nero, non è direttamente osservabile se non per gli effetti che lo caratterizzano contornandolo. Ossia indirettamente è possibile accorgersi dell’esistenza di un fulcro di potere simile. Le forme pensiero sono magnetiche e non costituiscono eccezione, da questo punto di vista. 

Quando ci decideremo ad accorgercene?

Una abitudine deriva da una forma magnetica di attenzione, radicata nel Tempo. Chi amministra le abitudini sociali? Chi è al corrente di una simile esistenza o ‘forma di Vita’? Chi ha mantenuto questa sapienza mentre il Mondo rotolava tra le ere? E perché ‘noi’ abbiamo dimenticato?

È un loop. Ok. Ma con senso. Quel senso evolutivo che, se svelato di colpo, potrebbe sorprendere e decretare quell’onda di collasso tanto popolare nei sogni di tutti. Siamo amministrati ma per nostra tutela. È difficile accorgersi della prima ‘istanza’ (siamo amministrati) ma ancora di più della seconda (per nostra tutela). Attraverso Analogia Frattale, tuttavia, possiamo iniziare ad osservare un simile fenomeno, ad esempio, assumendo la visione prospettica del governo di uno Stato o di una città o di un comune qualsiasi:
  • gli organi di amministrazione
  • gli organi di Polizia.
Nulla è per caso e 'tutto quello che lasci viene preso' e, dato che esiste il ‘lato oscuro’, ogni forma di rinuncia equivarrà a 'dare del formaggio ad un topo', attirandolo presso di sé.

La strategia nella strategia nella strategia.

Gotha.
Deriva dal nome della città tedesca di Gotha, dove fra il 1700 e il 1900 si pubblicò un annuario genealogico di case regnanti e aristocratiche. Ha poi assunto il significato di cerchia ristretta di persone che si distinguono per particolari qualità.

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Mi chiedo: 

a Gotham City che genere di particolarità avranno le persone della cerchia ristretta civile? Forse quella di rappresentare gli archetipi della rinuncia, del giudizio e dell’assenza da se stessi, ad immagine e somiglianza frattale, di quelli più presenti sull’intero Globo?
 
Come al solito, dipende anche da noi la 'fattezza del territorio'.


03092012 V 24,3 0 247 San Gregorio Magno (Una famiglia di Papi) – 0

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 3 settembre 2012

Il cielo dell'anonimato è trasparente.




In Italia le vincite derivanti da ‘giochi’ sono avvolte dalla garanzia dell’anonimato, forse a ‘tutela’ della privacy e della ‘sicurezza’ dei fortunati di turno. 

Dal punto di vista mentale, quest’abitudine non fa una grinza; ci si sente protetti. Ma da chi? Dai propri parenti? Dalla Mafia? Ognuno tragga la propria conclusione, ma la sensazione di SPS e che la vera 'protezione' dovrebbe essere quella contro ‘se stessi’. Cosa ne faremo di simili cifre mostruose? Come le impiegheremo e ‘cosa diventeremo’ nel Tempo? Altra domanda: e con la questione tasse come la mettiamo?
 
Per la prima volta vincita tassata. Il vincitore di questa sera non porterà a casa l’intero importo del ‘6’. A partire dal 1° gennaio 2012, ricorda Agipronews, sulle vincite milionarie del Superenalotto è stata introdotta una tassa del 6% sull’importo totale: in altre parole, sui 25,8 milioni di euro vinti questa sera, oltre 1,5 milioni verranno trattenuti alla fonte…
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Le vincite derivanti dal gioco del Lotto sono già tassate al 6% senza limite di importo, ma le vincite degli altri giochi non erano mai state tassate
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Le tasse sono state introdotte nel 2012 e ‘trattenute alla fonte’, per cui il discorso dell’anonimato regge ancora. La tassazione non copre l’intero parco giochi, però:

per ora sembra che le scommesse sportive siano salve, chissà perché poi…
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La solita politica a ‘macchia di leopardo’, che nasconde sempre favoritismi mai casuali. Una strategia, messa in atto dallo Stato, quantomai incoerente coi 'propositi innocenti' portati avanti nelle campagne elettorali ed in sede di annunci improvvisati al Paese in momenti particolarmente difficili dell’emersione della ‘crisi’.

È la consueta ‘costante di sfasamento Antisistemica’

Niente di nuovo, per carità. Anzi, una conferma dell’andazzo paradossale della ‘nave Italia’. Perché le tasse sono solo del 6%, quando un dipendente qualsiasi deve lasciare almeno il 50% del proprio stipendio alla mano statale?

Dato che sono ‘soldi in più’, perché non tassarli secondo le percentuali già in vigore? Sapete perché? Per via di una suggestione mentale da irrorare nella Massa; di un messaggio subliminale con il quale impalare la Massa. Quale? Invogliarla a giocare, concedendo dei privilegi, come l’anonimato e una bassa o nulla tassazione: 

una sorta di paradiso fiscale.

L’anonimato è, tuttavia, solo virtuale in quanto la tassazione rende di fatto rintracciabile il vincitore, almeno dagli ‘addetti ai lavori’ e rende una fuga di notizie sempre possibile, visto che le ‘infiltrazioni’ d’ogni tipo sono sempre all’ordine del giorno.

Insomma, la sostenibilità di un simile ambito è del tutto legata ad un sottile filo ed invade il 'campo da gioco' della recita interpersonale, ossia del fatto che ogni umano si mantenga con scrupolo alla propria parte riservata dal copione. È sufficiente la più piccola fuga di notizie e la questione diverrà pubblica, mandando gambe all’aria ogni forma di tutela riservata ai vincitori, come se improvvisamente la loro sicurezza individuale fosse messa seriamente a rischio dopo l’incasso del denaro supplementare. 

Questa visione è ovviamente facente parte e caratterizzante un insieme sociale circoscritto da confini geografici, egualmente immaginari, frutto della partecipazione attiva/silente della Massa, prima ancora che della separazione virtuale ad opera delle leggi. Questa abitudine caratterizza un popolo ed, in un certo senso, lo identifica agli occhi di un altro popolo, ma molto difficilmente mette in mostra il proprio status ai propri occhi. Perché si è troppo dentro alla questione per accorgersi. 

Infatti, in altri Stati le abitudini sono ben altre:

Usa, vincitore milionario lotteria: mi sono licenziato, farò viaggio.
Una vincita milionaria alla lotteria. È accaduto con l'estrazione del 16 agosto scorso del Powerball, che ha regalato al signor Donald Lawson la bellezza di 337 milioni di dollari, il terzo più grande jackpot mai assegnato in questo tipo di estrazioni. Lawson, al settimo cielo, è un 44enne residente a Lapeer, in Michigan, e ha fatto sapere ieri, durante una conferenza stampa a Lansing, che con i soldi che ha vinto vuole innanzi tutto fare un viaggio e poi intende garantire la pensione ai suoi genitori, perché ora è certo che si potrà prendere cura di loro.

Lawson, nella sua prima apparizione pubblica dopo la vincita milionaria, ha dichiarato inoltre di aver lasciato il suo lavoro come ingegnere ferroviario, e ora sta pensando di allontanarsi da Lapeer. Il fortunato vincitore ha inoltre raccontato lo stupore della madre quando le ha telefonato per comunicarle che era diventato milionario e ha sottolineato che per far durare questo denaro è conscio che dovrà fare una vita senza troppi eccessi.

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Questo modello di consuetudine è diametralmente opposto a quello italico. Senz’altro più aperto e trasparente. I vincitori vengono addirittura trasformati in vere e proprie ‘star’, almeno per qualche Tempo. Perché questa differenza? Cosa mai rischieranno i fortunati messi in luce dalle infrastrutture mediatiche? Non sarà troppo pericoloso per le loro Vite e per la loro privacy? Chi li salverà dai parenti e dagli pseudo amici del giorno dopo? Come per il caso italico, l’unico fronte della questione protettiva che rimane aperto, è quello inerente a ‘chi li salverà da se stessi’?
 
È questo il punto prospettico saliente, un ambito di crescita auto educativa imperniata sul ‘Conosci Te Stesso’. Ogni 'altro' è solo e sempre un riflesso derivante dalla propria condotta di Vita. Vita attuale che è, ovviamente, intessuta anche del peso specifico del ‘passato immemore’, proveniente dalla ragnatela magnetica polarizzata attraverso la matita magica delle altre Vite. Fatto certamente non dimostrabile, vero? Senza dubbio, per una mente che fugge e che si protegge e che analizza logicamente gli eventi, come erogati e veicolati in maniera lineare e sequenziale, a partire dal giorno della propria nascita in poi.

'Chi ci salverà da noi stessi', diventa, ‘facciamo esperienza di noi stessi’.

La Paura è una ‘convenzione’: quella di poter anche morire. La Paura ‘punta sempre in alto’ e trova ampio senso e consenso, appunto, annuendo alla possibilità della propria Morte, come un memo irreprensibile: 
  • ‘ricordati che devi morire’
  • ‘come?’
  • ‘ricordati che devi morire’
  • ‘va bene’
  • ‘ricordati che devi morire!’
  • ‘sì, sì, no… mo me lo segno proprio… è una cosa... Non vi preoccupate!’.
 

E se le vincite fossero anch’esse virtuali? L’anonimato, non rende, di fatto, anche inesistente il caso che esista fisicamente un fortunato vincitore? Il denaro è già di per sé sempre più virtuale. Per Giove! Ma facciamo uno show con il vincitore di turno. Perché dobbiamo vivere sempre in un reame oscuro e ricolmo di diffidenza? 

Ed il vincitore sia generoso nell’amministrazione della propria ‘fortuna’, invece di magari fingere per tutta la Vita di ‘non essere lui’ per timore degli altri. O, ancora, di fuggire via come un ladro, sparendo dalla vista di tutti dalla sera alla mattina.

Occorre avere il coraggio di essere ‘così’. Avere il 'fisique du role', come si suol dire. Altrimenti a che serve tutta questa ‘fortuna’? Se essa è giunta sino a noi è solo per ‘metterci alla prova’, per testare una nostra caratteristica di base, forse da rivedere, come un nodo Karmico da affrontare in maniera coerente. È un cardine molto importante per la propria crescita spirituale, per la propria evoluzione individuale.

Come ci comporteremo?

Dal punto prospettico di SPS le tasse sulle grandi vincite dovrebbero essere più alte ed allineate con la pressione fiscale usuale (questo per conferire peso/zavorra alla ‘fortuna’, che rischia di spazzare via tutti coloro che non sono preparati per gestirla in maniera così inaspettata ed avvolgente), inoltre, l’anonimato dovrebbe essere trasformato in ‘evidenza’. 

È una fortuna, vero? E allora facciamolo sapere a tutto il Mondo, senza Paura. I ‘rischi’ li corriamo solo in Italia? Visto che, ad esempio, negli Usa si festeggia addirittura in pompa magna, si direbbe di sì.

Lo so che ipotizzare un aumento delle tasse è ‘cosa da pazzi’, tuttavia, nel caso di vincite colossali, la differenza tra quello che andrebbe via e quello che rimarrebbe in tasca, sarebbe ancora 'imbarazzante'

Dobbiamo capire che è tutto un gioco di misurazione del nostro livello evolutivo/spirituale e che tutto è sorretto da un piano degli eventi apparente. Permettendo l’anonimato, al fine di proteggere se stessi dagli altri, si permette l’installazione di una sacca oscura impoverente a livello energetico...

La fortuna veicola il germe di 'nuova povertà', da questo punto prospettico

Ovvio, il discorso non vale per tutti, ma stiamone certi che questa esperienza equivale, per la gran parte dei casi, ad una sorta di 'esame maggiore'. È logico che alla persona evoluta spiritualmente, una somma di denaro simile ‘non serva’ e dunque ‘non arriva’ e ‘se arriva', verrà puntualmente gestita e redistribuita in maniera direttamente proporzionale al proprio livello prospettico.

Il comportamento accettato dalla Massa è sempre indotto dalla Regia e, comunque, è sempre all’altezza della situazione, descrivendola a pieno. Spetta alla Massa capirlo e mutuarlo con valore aggiunto direttamente derivante dalla propria risoluzione/decodifica di realtà neo-acquisita.

Sul sito della Sisal, possiamo leggere il 'Contratto per la partecipazione al gioco a distanza':

Articolo 4 - Attivazione del conto di gioco.

6. L’attivazione del conto di gioco, secondo le modalità di cui al presente articolo, è inoltre strettamente subordinata all’attivazione, da parte del Cliente, degli strumenti di autolimitazione, di cui all’articolo 24, comma 17, lettera e) della legge 7 luglio 2009, n. 88, e della conseguente scelta obbligatoria di un limite di deposito per periodo temporale...

8. Le Parti congiuntamente ed espressamente convengono ed accettano incondizionatamente che l’utilizzo del conto di gioco rispetti le vigenti disposizioni nazionali e comunitarie concernenti la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.

Link 
 
Cosa affermerà mai quella legge del 2009? Boh. Però, firmiamo che ne siamo al corrente. Molto bene.

E per quanto inerente alla limitazione delle somme superiori ai 1000 Euro, che devono essere tracciabili e rintracciabili? Il montepremi vinto non farà certo differenza, vero? Ci sarà sempre qualcuno a conoscenza della nostra vincita oppure staremo finanziando il terrorismo internazionale

Il sito della Sisal recita così:
  • Facile
  • Comodo
  • Sicuro
  • Coveniente
Puoi giocare online tutti i giorni dalle 6.00 alle 23.00 Cosa aspetti?
Link

Co(n)veniente?


A giudicare dall’accuratezza con la quale controllano la corretta sintassi dei termini utilizzati, siamo alle prese con la consueta mancanza italica di coerenza. Oppure no? Magari il livello di coerenza è fissato ad un livello 'altro' rispetto a quello che possiamo comprendere...

Analogia Frattale:

se utilizziamo il termine ‘Coveniente’, utilizzando la funzione di traduzione di Google, osserveremo ad un certo punto che, eliminando le ultime lettere, giunti al termine ‘Coven’ la traduzione dall’inglese darà come equivalente il termine ‘Congrega’. Wow… Che ne dite? 

La congregazione (da congregare, lett. ‘riunire in gregge’) è un gruppo di persone radunato per motivi religiosi oppure laici…
Link

Chi è che ‘riunisce in gregge’? E, cosa aspettiamo a giocare dalle 6 alle 23? C’è il sospetto che ci ritengano tutti disoccupati e 'coerentemente' ci invitano a 'fare qualcosa'.

Dipende anche da noi (capire).


31082012 V 25,2 + 244 S. Raimondo Nonnato (Una storia epica e leggendaria tipica di un ‘non nato’) + +
01092012 P 25,0 0 245 S. Teresa Margherita Redi (Nascondersi in Dio, nascondersi a se stessi) + 0
02092012 V 25,4 0 246 Sant'Elpidio ( Un ‘Milite Ignoto’ della santità. L’elogio del nulla) + 0

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com