martedì 26 aprile 2011

Osservare i segni del passaggio...




Riprendiamo le trasmissioni dopo la parentesi Pasquale, fusa assieme al 25 aprile, ed alla magnifica esperienza in terra Romana. Ringrazio sentitamente tutte quelle splendide persone conosciute in questa sincronica occasione: la loro energia alberga nel mio cuore.

Questa mattina ho trovato degli spunti interessanti da citare, tra cui questo:

La legge dell'induzione.
In sostanza la forza magnetica proveniente da un oggetto aumenta o diminuisce in funzione della luce ricevuta dallo stesso e in questo gioco di forze basti pensare al pianeta Terra ed al Sole dove come due magneti, tra i due corpi celesti si instaura un gioco di forza che varia in funzione dell'energia solare ricevuta dalla Terra.
Da Yahoo 
 
Ebbene, leggendolo ho percepito immediatamente l’espansione di questa ‘legge’ al tutto, per cui anche alla mia avventura cui facevo riferimento poco sopra. La luce che mi ha colpito ha aumentato la mia forza magnetica… Questo ‘gioco’ di forze sottili è in vigore in ogni momento della Creazione e ricorda tanto da vicino ciò che sosteneva Ighina attraverso la formulazione della ‘Legge del Ritmo’ tra Sole e Terra

Bene. Partiamo allora per questa ennesima avventura ‘senza inchiostro’: idee fissate su un tessuto che non è carta senza necesità di inchiostro. Idee… ecologiche.

Ho raccolto input relativi alla forma di ‘parassitaggio’ che ci portiamo dietro dall’alba dei tempi. Sembra che le sue tracce siano praticamente dappertutto ma che siano anche invisibili. Trovo questa ‘pista’, questa chiave di lettura, senza fare fatica, proprio come se la mia forza magnetica la attirasse a me per cause assolutamente divenute naturali.

L'ombra della storia.
Come ha scritto Nicholas Nassim Taleb... 'La conoscenza anche quando si avvicina alla verità, non porta sempre ad azioni adeguate, perchè se non facciamo attenzione, tendiamo sempre a dimenticare ciò che conosciamo oppure scordiamo come elaborarlo in modo corretto, anche se siamo esperti...'.

Premetto solo che la mia visione è che non si può in alcun modo cancellare il debito creando altro debito, utilizzando disperatamente sempre e comunque la leva della spesa pubblica, ma in questo articolo mi limiterò a ricordare la Storia ricordando, questo si, che non abbiamo alternativa ad una vera e propria... Redistribuzione dei Redditi…
Da Yahoo 
 
Taleb è un economista libanese, teorico del ‘Cigno Nero’ sulla natura degli eventi inaspettati. La frase di Taleb, citata appena sopra, è fortemente indicativa dell’ombra di un ‘qualcosa’ di non ben specificato che interviene in seguito ad un processo che ha condotto vicini ad un modello di comprensione e consapevolezza di un fenomeno. ‘Se non facciamo attenzione, tendiamo sempre a dimenticare… oppure scordiamo come elaborarlo in maniera corretta…’. 

Perché? Taleb inserisce nel suo elaborato pensiero, anche il termine ‘esperti’, ossia la ‘dimenticanza’ colpisce anche coloro che ‘vivono di quello’. Come è possibile? Nel modello di analogia frattale sviluppato in SPS, questa frase è una sorta di pietra miliare, un manifesto, la prova per evidenziare l’ombra che si annida tra il ritmo Sole-Terra

Riporto la consueta 'nota operativa' che ammette l’ombra solo come estemporanea difficoltà vissuta nel reame dello Spazio-Tempo percepito. In realtà tutto è opportuno all’unico fine evolutivo che pervade la trama dell’intero Creato. In questo Blog non si respira negatività ma un corretto mix di prospettive diverse, sottostanti alla grande onda maxima che ‘spinge e tira’ come una corrente marina, verso il Creatore

Diciamo che questo livello di fiducia costituisce il trampolino dal quale ci siamo gettati nella terza dimensione: eravamo e siamo quel punto prospettico. 

Ora ci siamo dispersi in maniera tale che la Missione possa svolgersi in maniera significativa e spontanea. Taleb si riferisce ad una Redistribuzione del Reddito. Anche io ho sempre percepito una simile dinamica come assolutamente ‘sincera’ e risonante con il cambio d’era, tuttavia l’ombra che mantiene sotto incantesimo il genere umano non lo permette e non lo permetterà

Agirà sulla Casta dominante al fine di muoversi in maniera diversa. 

Il perché è persino ovvio: perché verrebbe meno la qualità negativa dell’energia prodotta dall’umanità. No, questo accadimento se dovrà manifestarsi avrà origine ‘esterna’ alla Casta, dove con il termine ‘esterna’ intendo ogni possibile ed immaginabile variante ‘superiore’ al volere del centro di potere e di controllo globale. Che sia di tipo extraterrestre o di tipo terrestre non fa assolutamente differenza. Il movimento che spinge in maniera diversa è quello della massa; è da quel ‘punto’ che le onde di tipo nuovo arriveranno

Ma, in realtà, la grande onda sarà composta dalle onde individuali della gente, che si aprirà come dei fiori in primavera, seguendo un percorso innato, sospinto dalla  maggiore luce stagionale: è un richiamo, un’eco, un segnale coordinato universale. Il momento del raccolto…

Non attendiamoci un cambio illuminato nella politica, perché la politica esprime solo la forza dell’incantesimo. Spetta 'solo' ad ognuno di noi il cambiamento; cambiamento che deve avvenire ‘prima’ dentro di sé…

Contro la crisi? Imitare la Natura e isolare gli errori. Taleb.
 
Prima, occorre vincere l’ombra o spostarsi dal suo raggio di azione. Io so solo che se la mia casa è ‘sporca’, presto o tardi giungeranno i ‘parassiti’ che vivono bene proprio in un ambiente simile: abbiamo quello che meritiamo… sempre. È inutile lamentarsi così come è inutile sviluppare sensi di colpa. Occorre portare dentro di sé l’attività lavorativa che l’Antisistema ci ha costretto a manifestare al di fuori di noi.

Già l’eco proveniente dal Giappone è scomparso dai riflettori mediatici ed un certo volere si è pronunciato cancellando la chiamata della massa all’espressione della propria intenzione. La situazione giapponese è molto seria e le conseguenze ormai globali, ma chi ne parla? Le Istituzioni sono silenti ma è sufficiente informarsi in maniere trasversali per comprendere ugualmente come stanno le cose. Questa mancanza di ‘sensibilità’ è il riflesso delle entità che controllano il Pianeta, per le quali il genere umano è ‘solo’ una risorsa da sfruttare senza nessun altro coinvolgimento, proprio allo stesso freddo modo in cui un uomo sgozza un maiale per il proprio sostentamento energetico.
 
Allo stesso modo…

Strike atomico.
Uno  strike esemplare quello messo a segno dalla realtà, dalla nube radioattiva di Fukushima, caduta nell'oblio mediatico, uno strike nei confronti dell'energia atomica e dei suoi sostenitori, uno strike che però nasconde le insidie di una politica che troppo spesso e facilmente cambia idea e introduce emendamenti quando meno te lo aspetti sulla scia della pressione degli enormi conflitti di interesse e lobbies che amministrano questo paese.
 
Inutile ricordare che qualche birillo è rimasto in piedi, innanzitutto quello relativo alla privatizzazione dell'acqua, patrimonio dell'Umanità di cui abbiamo spesso parlato, un birillo ben saldo purtroppo che nasconde l'insidia di una lancio eseguito ad arte per far fallire il suddetto referendum.
 
Questo significa che la politica ha paura di una sola cosa oggi, del Tuo voto, della Tua consapevolezza e gode della Tua ignoranza, della Tua indifferenza.
Da Yahoo 
 
Lo sa bene il buon cacciatore cosa fare. Deve seguire la ‘pista’. Per conseguire un successo e giungere al suo target deve osservare i segni del passaggio di ciò che segue: tracce d’ogni tipo ma soprattuto le ‘orme’. Le orme… Per seguire un’orma abbiamo necessità di sapere come sia fatto ciò che vogliamo raggiungere. Se seguiamo tracce d’Orso è perché sappiamo che quelle sono le sue impronte. Lo sappiamo perché lo abbiamo visto nella sua fisicità o perlomeno ci immaginiamo come possa essere fatto: altezza, peso, etc.

Cosa sappiamo di queste entità che Castaneda chiama Voladores? Poco o nulla. Perché? Perché la Casta, l’orda incantata che agisce per loro volere, ha provveduto a cancellare ogni traccia dal Mondo nel corso della storia deviata all’interno del flusso temporale deviato. Capite?
 
Siamo stati dirottati su un ‘binario morto’ dell’energia, un ramo secco, un canale parallelo clonato appositamente per attirare i primi di noi che giunsero sull’onda della Missione. Certamente un ecosistema bello ed accogliente mantenuto attraverso uno sforzo derivante da energia esterna, sino al momento in cui, i primi di noi, non si adattarono iniziando a cedere la loro energia

Di questa trappola si ricorda frattalmente la memoria allegorica della cacciata dal Paradiso terrestre ed il senso auto punitivo del ‘peccato originale’. Questo avvenimento è continuato e continua a ‘vivere’ dentro di noi e, persino, le cronache di Sitchin sugli Anunnaki lo replicano frattalmente. La storia deviata parte ancora da molto prima della loro venuta, anche se sembra che quella sia l’origine. 

Diciamo che questa vicenda è la traccia della storia relativa all’ultima onda creativa in atto sulla Terra. Prima c’è stato molto, molto altro…
 
Scrivevamo di ‘seguire le tracce’. Ma per seguire una pista dobbiamo anche convincerci di averne necessità. Perché lo dovremmo fare, se ‘tutto’ ci suggerisce che non c’è nulla da ‘cercare e scoprire’? Non è semplice dal ‘di dentro’ accorgersi dell’incantesimo. A questo sta pensando il Piano Divino attraverso quel suo lento ‘parlare’ come di… risacca marina. Instancabile ci ispira al risveglio. Attimo dopo attimo. Battito dopo battito. Terremoto dopo terremoto. La Terra intera è chiamata al proprio risveglio e, in un modo o nell’altro, si scuoterà di dosso queste entità vampire. 

È da tenere in considerazione che la loro presenza indica il nostro squilibrio e non è una maledizione. 

Sono spariti sia il corpo che le tracce da seguire.

Il ‘cacciatore’, in questo caso, non deve avere necessità di vedere ma di sentire. Occorre mettersi sulla pista tracciata dai segni del passaggio di ‘qualcosa’. Sapete dove conduce questa ‘pista’? Solo dentro di noi. Conduce al ‘Conosci te stesso’. E dove altrimenti? A prescindere dal quanto sia profondo l’abisso è sempre dentro di noi che veicola. 

La lezione da imparare è che l’incomprensione di noi stessi libera l’ignoranza che in noi alberga, plasmando tutto ciò che esiste al di fuori, attirando illusoriamente forme di Vita in compensazione con la nostra. I parassiti esprimono la nostra parte oscura che, per altri versi, ci raggiunge ancora come un boomerang, dal di fuori e dal di dentro… anche se non osservata riesce comunque a presentarsi davanti ai nostri sensi, a presentarci il ‘conto’.

Questi ‘segni del loro passaggio’ sono sparsi ovunque proprio come la Verità

Attraverso l’analogia frattale possiamo finalmente vederli e, col tempo, potremo anche iniziare a vedere la manifestazione fisica e le tracce fisiche del loro passaggio. Alcune ‘isole’ sono già emerse nel passato anche se non riusciamo a identifcarle con un qualcosa di ben specifico. Parte della mia Missione è inerente proprio al favorire questo processo di emersione e di ‘visibilità’. Le storie horror e i disegni di bambini terrorizzati dall’uomo nero, narrano della medesima ‘cosa’. Il prete che pratica un esorcismo, le tradizioni d’ogni popolo, la guerra, la malattia, la separazione, l’infelicità, il debito, la ristrettezza, l’odio, gli effetti collaterali, etc. ‘tutto’ narra del loro passaggio

La legge dell’analogia frattale è sempre in atto e non è aggirabile, per cui la distanza da loro risiede solo nella differenza della nostra vibrazione esistenziale, dalla porzione visibile dello spettro della luce.    

Grecia: simulazione default, effetti peggiori del collasso di Lehman.
Se la Grecia scivolasse in una situazione di default, le 'conseguenze sarebbero estreme, possibilmente peggiori del collasso di Lehman. E la stessa osservazione può essere fatta riguardo all'Irlanda e al Portogallo'. Parola di Jeremy Warner, assistant editor del The Daily Telegraph e tra gli opinionisti più noti nel mondo della finanza. Warner ricorda le parole dell'analista David Owen, di Jefferies, che per semplificare la questione afferma. 'Anche la Grecia e' troppo grande per fallire'. 

Un default avrebbe un effetto finanziario tsunami in Europa, in quanto si tradurrebbe in forti svalutazioni dei bond detenuti dalle banche tedesche e di altri paesi: il passo successivo sarebbe dunque la necessità per gli istituti finanziari in questione di procedere a nuovi aumenti di capitale, proprio in un momento in cui le loro casse devono adeguarsi ai parametri di Basilea 3.
 
A crolllare per prime sarebbero ovviamente le banche greche, visto che esse sono i principali detentori del debito sovrano del paese: in questo scenario, continua Warner, 'una svalutazione degli asset di un terzo ma anche della metà del valore totale darebbe il via a una catastrofe e a un vero e proprio collasso del sistema bancario della Grecia'. Ma non solo: il default provocherebbe anche il crollo del sistema pensionistico del paese, che tra i suoi asset ha anche i titoli di debito emessi da Atene.
 
L'opinionista del quotidiano britannico si interroga allora su una opzione. Visto che la situazione è seria, e visto che i tassi di interesse continuano a balzare verso l'alto, si potrebbe riuscire a evitare conseguenze catastrofiche ricorrendo a un 'soft default', ovvero a una ristrutturazione basata sull'estensione delle scadenze dei titoli di debito e sulla riduzione dei tassi di interesse da pagare su questi bond? Forse, ma per Warner una tale misura potrebbe non rivelarsi sufficiente.
Atene, infatti, si trova ormai in una situazione di "debito non sostebile. I debiti sono a livelli così elevati che riuscire a dimostrare che la Grecia potrà farcela non è solo difficile e faticoso, ma praticamente impossibile. Gli interessi sono troppo alti affinchè l'economia riesca a farcela'.
 
C'è una cosa che però non convince l'opinionista: come è possibile che la dichiarazione del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble, sul rischio che alla fine la Grecia sia costretta a far ricorso a una ristrutturazione, abbia assunto le vesti di una 'rivelazione'? 'La dichiarazione è infatti talmente ovvia e ormai è conosciuta dai mercati da più di un anno', continua Warber.
 
Sta di fatto, prevede l'opinionista, che forse alla fine la Grecia andrà in default, ma eviterà oculatamente una ristrutturazione volontaria almeno fino a quando l'ESM, ovvero il meccanismo di stabilita' europea, non diventera' attivo nel 2013. 

Prima di allora, un ricorso volontario al default non farà bene a nessuno.
Da Yahoo 
 
Prima di allora, un ricorso volontario al default non fara' bene a nessuno.

Mi chiedo: ma se una situazione di questo tipo non fa bene a nessuno, perché si è creata? 

Ricordate? I segni del loro passaggio…

Signori e signore, questa modalità dell’osservazione conduce molto lontani. Lontani persino dal giudizio e dalla separazione. Conduce diretti alla causa. Conduce allo smettere di litigare senza senso e di farsi una guerra dei poveri

L’umanità trova nella coesione la forza. 

Per questo è stata separata in ogni modo. Il frattale è l’annullamento del referendum sul nucleare.

Il problema delle resistenze.
Analizziamo… per quale motivo e in quale modo i batteri riescano a sviluppare resistenze nei confronti degli antibiotici, argomento ampiamente trattato anche dalla letteratura scientifica… Se non si decide di cambiare atteggiamento, altri preoccupanti cambiamenti si prospettano all’orizzonte: gli scienziati infatti hanno notato che le conquiste raggiunte da una specie batterica nella lotta contro gli antibiotici possono essere trasmesse in toto a un’altra, accorciando pericolosamente i tempi di evolzuzione dei ceppi resistenti
 
Simbiosi, antibiosi e antibiotici.
La convivenza di diversi tipi di organismi in uno stato di reciproco vantaggio  prende il nome di simbiosi. Gli esseri umani, per esempio, vivono in simbiosi con i batteri saprofiti che si trovano nelle mucose, in base a questo tipo di ‘accordo’: la flora batterica aiuta nel corso di vari processi digestivi e produce alcune sostanze indispensabili al benessere, mentre in cambio le viene messo a disposizione un ambiente protetto da cui trarre nutrimento. Antibiosi è invece la strategia di sopravvivenza opposta, cioè l’antagonismo tra specie diverse che condividono lo stesso ambiente. Le piante hanno  messo a punto, in milioni di anni d’evoluzione, sostanze che permettono loro di competere efficacemente contro batteri, virus e funghi con cui vivono in antibiosi. 
 
Per capire la differenza fondamentale tra i metodi di difesa  messi a punto dalla Natura e quelli creati nei laboratori farmacologici bisogna avere chiaro un concetto fondamentale: in Natura non viene mai sacrificato un ‘compagno’ con cui si vive in simbiosi per eliminare un ‘nemico’. Gli antibiotici naturali non danneggiano i batteri saprofiti anche perché ripristinano subito le condizioni ottimali per la loro sopravvivenza; ancora prima di debellare i batteri patogeni viene data la possibilità all’organismo di ristabilirsi e rinsaldare tutti gli equilibri che la malattia ha alterato…
Antibiotici naturali – Petra Neumayer

Cosa si desume frattalmente dalla lettura di questa citazione?
  • Lo sviluppo di antibiotici per andare contro, per creare effetti collaterali che non sono i veri effetti collaterali ma per coprire il vero obiettivo: creare virulenza e sofferenza, indebolimento, ulteriore invasività e separazione spirituale.
  • Le dinamiche naturali dell’unione e della condivisione sono pienamente rispecchiate in questa lettura, e non vengono mai meno nemmeno nei momenti più drammatici dell’esistenza. La Vita secondo lo Spirito della Natura è un flusso infinito di unione e collaborazione, condivisione e consapevolezza intuitiva  delle Leggi Celesti.
  • Le scoperte del Dr.Hamer sembrano essere ancora più rinvigorite da questo modo di fare della Natura.
  • La possibilità di vivere in simbiosi e non in antibiosi con ogni forma di Vita presente in ogni dimensione della Creazione.
Non dimentichiamo mai che la Natura è sensibile alla nostra presenza e che l’ecosistema è creato anche in base alle esigenze invisibili di chi ha il controllo della specie umana. Una specie divina ma ancora troppo giovane per avere maturato la sensienza del sé rispecchiata nel tutto. Chiediamoci sempre perché stiamo creando un Mondo così. A chi giova?
 
Superiamo la divisione esistente tra ogni distinzione umana. Non è quello il ‘luogo’ dove alberga la consapevolezza. Quello è il luogo dal quale agganciare la consapevolezza, una modalità burbera e primitiva ma efficace di raggiungere ed esprimere consapevolezza. 

Un teletrasporto verso un’altra dimensione…

Superiamo la separazione e vedremo solo l’unione.

Nell’unione, da quel nucleo, saremo liberi di osservare e ogni forma di Vita parassitaria avrà solo ed esclusivamente senso e ragione.

La nostra illuminazione sarà ovunque.

Ed il ‘tutto’ ci ringrazierà per sempre…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 22 aprile 2011

Cellule e Parassiti.




Riporto questo articolo, inerente delle brillanti riflessioni sul Mondo della Cellula ispirate alla lettura del libro ‘La Biologia delle Credenze’ di Bruce Lipton:

Lipton paragona la cellula al ‘tutto’, cioè ad un essere umano. Infatti la cellula è fisiologicamente simile al corpo umano. La cellula mangia, respira, riposa e lavora incessantemente. Lipton ‘smonta’ l'egemonia del DNA (epigenetica) cioè quello che molti chiamano 'il dogma centrale'. 

Continuando con l'analogia antropomorfa (che non piace troppo alla scienza)... secondo te.. quale è il cervello della cellula? Forse ‘non tutti sanno che’ una persona viene ritenuta ‘morta’ solo al cessare della sua attività cerebrale. 

Quindi se si ferma il cuore... sei ancora vivo

Se hai studiato un pò di biologia... forse stai pensando che il cervello della cellula sia il nucleo... cioè la parte della cellula in cui è contenuto il materiale genetico. Durante i suoi studi, Lipton, mostra come la cellula possa sopravvivere... anche senza il suo nucleo!

Indispensabile ‘solo’ per la riproduzione.

Forse non è proprio il cervello eh;-))

La cellula comunica con il suo ambiente esterno attraverso la propria membrana, dove sono inserite diverse proteine che fungono da ‘sensi’... La cellula scambia costantemente informazioni con l'ambiente esterno, decide quali sono i segnali più o meno pertinenti. In poche parole le cellule modificano se stesse in base all'ambiente esterno

Il fatto che abbia una sorta di ‘sensi’ ti fa venire in mente qualcosa? La manipolazione di se stessa in base ai sensi? Bravo! I sistemi rappresentazionali della PNL: è come se la membrana gestisse le proprie submodalità in risposta all'ambiente.

Se togliamo i ‘sensi’ (le proteine) alla cellula... muore. 

Questo ha portato Lipton ha creare il neologismo Mem-brein dall'assonanza del termine ‘membrana’ in lingua Inglese…
L'intelligenza cellulare. Gennaro Romagnoli

Tutto ciò mi riporta alla mente i diversi tipi di ‘alimentazione’ che caratterizzano l’essere umano, descritti da Gurdjieff nello splendido lavoro del suo discepolo Ouspensky (Frammenti di un insegnamento sconosciuto)  che, se non ricordo male, si riferisce ad un tipo di alimentazione inerente alle ‘sensazioni’.

Senza questa sequenza pressochè infinita di ‘input’ l’uomo morirebbe quasi immediatamente o si trasformerebbe in un vegetale.

Il termine ‘morire’, in questo caso è riferito, è ‘sede’, di quel valore aggiunto che ci rende ‘magici’ e non più incoscienti. Per cui il ‘morire’ per mancanza di ‘sensazioni’ è il tornare a scivolare in quel Mondo di sonno della coscienza da cui proveniamo, come riferito da Steiner nel suo lavoro ‘Le cronache dell’Akasha’. 

Le Cellule, che sono i nostri ‘mattoni’, viene dimostrato, funzionano proprio in questa maniera.

Cellule: membrana esterna – esperienza – formazione nucleo – memoria/riproduzione.

Come si evince dall’attività illuminata di Georges Lakhovsky, all’interno della Cellula esiste dell’acqua marina:

Cromosomi e Condriomi sono costituiti da un tubicino di materia isolante (Colesterina, resina, grasso, etc) all’interno del quale si trova un liquido, una specie di siero, che contiene tutti i minerali dell’acqua di mare e, di conseguenza, è conduttore di elettricità…
Radiazioni e onde. Georges Lakhovsky.

L’acqua contenuta all’interno della Cellula è ‘collegata’ direttamente all’acqua esterna, quella del Pianeta. Ciò costituisce un modello di analogia frattale. Cosa succede se si inquina l’acqua esterna o quella interna? Che il collegamento non-locale fra le due dimensioni ne risentirà immediatamente. 

Ciò che facciamo all’esterno di noi è come se lo facessimo a noi stessi. 

Questo è una delle chiavi di lettura che permettono di comprendere che oltre al comportamento umano si cela qualcosa d’altro. Qualcosa che dipende da un tipo di Scenario terrestre diametralmente rovesciato rispetto a quello naturale e persino ‘ovvio’ per la Vita umana: una forma di Vita parassita che spinge a fare quello che mai faremmo se fossimo liberi.

Il Pianeta è come una Cellula enorme in cui la crosta terrestre ricopre il ruolo di membrana esterna cellulare e protegge il proprio nucleo. Il nucleo, frattalmente, è paragonabile al contenuto centrale di un frutto, ossia il seme. Nel seme è contenuta la memoria e la capacità riproduttiva, ossia la traccia del Futuro/Destino di quell’essere vivente e di tutte le forme di Vita che vi albergano dimensionalmente. 

Da ciò si comprende che la forma di Vita parassita che controlla il genere umano è multidimensionale, cioè agisce da un altro piano della Creazione, in quanto non metterebbe mai a rischio la propria sopravvivenza distruggendo il Mondo che le permette di sopravvivere. La sua ‘sede’ non è nella terza dimensione e, per questo, non teme nemmeno  di poter distruggere un intero Pianeta. 

Il rischio che si corre è proprio quello…

È nella direzione la meta, la leggibilità del futuro. È una vibrazione. La scelta di uno scenario fermato e fissato da una intenzione. L’energia che serve ad alimentare questa intenzione la procura il genere umano che produce almeno tre tipi di energia:
  1. quella di sostentamento per i ‘parassiti’
  2. quella di sostentamento dello Scenario
  3. quella di sostentamento di se stesso
L’energia prodotta dal genere umano per il sostentamento dello Scenario è di due sottotipi:
  1. quella autoprodotta attraverso la co-creazione
  2. quella indotta dall’Antisistema attraverso lo sfruttamento delle vicissitudini di Vita, come le morti per guerre, per incidenti vari, per malattie, etc.
La specie umana ha conquistato gran parte della conoscenza dell’universo grazie all’utilizzo di forme di energia invisibili. La capacità di impiegare energie invisibilli è una delle caratteristiche che contraddistinguono la specie umana. L’utilizzo di queste energie è reso possibile dalla capacità di astrazione dell’uomo. La pratica della Magia (una forma di tecnologia basata sull’Energia Vitale), con le sue teorie (spesso distorte dalle religioni), le formule ed i rituali, è stata la più antica forma di impiego delle energie non visibili… Viviamo in un oceano di energia, costituito da Energia Vitale e onde elettromagnetiche.
Karl Hans Welz
 
Il frattale che dimostra questa verità ‘non ufficiale’ e ripiegata su se stessa, in una parvenza di ‘scarsità’ d’energia è proprio rappresentato dalla scarsità d’acqua su un Pianeta che per tre quarti è ricolmo d’acqua. Gli oceani energetici non sono stati ‘autorizzati’, in questa versione dello Scenario 3D, ad essere riconosciuti. Perché? Perché l’organismo parassita che ‘ci ha’, necessita di un ecosistema particolare in cui ‘farci vivere’, al fine di generare una ‘migliore’ qualità e quantità di energia: quella della classe della paura, della ristrettezza, della scarsità, della separazione, della mancanza, etc.

A questo Mondo manca 'tutto'

Pensateci bene. E ciò costituisce un paradosso abissale con la caratteristica di abbondanza che avvolge la Creazione

Persino il Genio della Lampada può esaudire solo 3 desideri. 

La corsa alle forniture energetiche delle Nazioni è lo sfogo ‘naturale’ a questa ritenuta mancanza di abbondanza. Questo fenomeno della ristrettezza sfocia dal disegno, dall’intenzione dei ‘parassiti’ di indurre il genere umano a modellare un ecosistema ‘perfetto’ per la loro sopravvivenza

Ricordate il film ‘L’invasione degli ultracorpi’? In quella intuizione c’era la proposizione di una umanità controllata ed in un certo senso ‘sostituita’ dall’interno. Non c’era bisogno di una invasione classica fatta con navi spaziali e utilizzo della violenza esteriore. No. Era tutto silenzioso e lungimirante: in un certo senso ‘pulito’

Come passare per le campagne francesi, tedesche, svizzere, austriache, etc. nelle quali l’erba è sempre tagliata in maniera perfetta, tutto è ‘a posto’, in ordine perfetto, ben tenuto e dipinto, le strade sono pulite, la visione per l’occhio del turista è idilliaca, tuttavia… passando con la macchina a bassa velocità, per rispetto del limite orario, non si vede in giro nessuno

I passaggi pedonali sono colorati e ben evidenti, le case dipinte di fresco, i parchi sono dei gioielli incastonati nelle strutture dei Paesi, ma non c’è nessuno in giro. È ovvio che questa è una mia impressione dettata dall’osservazione di quel momento di transito, tuttavia adesso sto scrivendo di questo fatto facendo mente locale proprio di quel ricordo; sì, perchè è stata una mia esperienza.

Era casuale il fatto che vedessi interi paesi senza persone in circolazione? Persino il traffico era smunto, quasi irreale e probabilmente costituito da vetture transitanti dall’esterno verso l’esterno, come il mio caso. Insomma, mi sembrava di attraversare la classica città fantasma. Ma quando penso ad uno scenario di questo tipo, mi viene in mente la città abbandonata tipo Far-West, con le sterpaglie che rotolano in giro ed il disordine più evidente. 

Invece in questo caso non esisteva disordine bensì il suo esatto contrario

È ‘solo’ una modalità di grande organizzazione dei lavori di manutenzione e di responsabilità civile? Può darsi. Ma dove erano tutte le persone in quel momento? Al lavoro, a scuola, a fare i mestieri, probabilmente. È chiaro che a quelle latitudini possa esistere un altro paradigma esistenziale, o meglio, esiste ancora lo stesso paradigma ma esplicitato in uno scenario diverso. Lo si comprende perché il Mondo va esattamente dove deve andare, fissato fermamente dall’intenzione del potere di controllo che lo veicola.

Quelle comunità non costituiscono eccezione ma semplicemente ‘lo vivono’ in maniera diversa. Ugualmente, però, spingono anch’esse verso la direzione auspicata dai ‘parassiti’. In che modo? Non facendo nulla per mutare la direzione globale. Tronfie del loro stato di perfezione locale, vuoto. Se penso però ai detti:
  • sii il cambiamento che vuoi vedere apparire nel Mondo
  • cambiare se stessi per cambiare il Mondo
  • pensa globalmente e agisci localmente
Posso derivare che la loro opera si innesta pienamente in questa vibrazione di ‘non giudizio’ e di ‘conoscenza di se stessi’ e di agire localmente come esempio o frattale per il resto del Globo. Certamente mi astengo da ogni forma di giudizio personale e, molto semplicemente, mi chiedo: ma dove erano tutti quando passavo io? Sembrava di passare tra gli scenari utilizzati, tempo prima, per produrre un film, proprio come espresso chiaramente in Truman Show.

Sembrava di passare in un momento di pausa delle riprese, ma anche in quel caso ‘non potevano sparire tutti’. No, la sola esemplificazione plausibile per la mia immaginazione quantica è che quello scenario fosse abbandonato o che le persone fossero indotte a rimanere dentro alle abitazioni o raccolte da qualche parte o che quello scenario fosse ‘vuoto’. Potevo allora stare sognando? 

Potevo avere avuto accesso allo ‘spazio delle varianti’ definito da Vadim Zeland

Poteva essere quello il riflesso di un mio desiderio di ‘un altro scenario’? Forse per quel motivo era desolatamente vuoto: perché era un ‘modello’ da riempire dopo la sua condensazione nella densità della realtà percepita. Poteva essere quella l‘origine della visione, del sogno? 

È come se ognuno di noi possa interfacciare le dimensioni, ossia riuscire ad espandersi multidimensionalmente in determinate circostanze; quali? Devo pensare a come mi sentivo in quel momento. È una questione di vibrazione dell’essere. Dunque:
  • ero in vacanza alias ero ‘in pace con me stesso’
  • ero in buona compagnia alias ‘nel mio stato di condivisione preferito’
  • ero in macchina alias ‘in un veicolo simile alla Merkaba
  • ero in uno stato di estasi alias ‘di inerziale richiesta inconscia’
  • ero in uno stato di vuoto alias ‘di lasciarmi andare a quello che la strada conduceva a me o che mi conduceva a...’
Ecco: penso di avere descritto il ‘come mi sentivo’. Come in una… bolla, in una parola.
 
Se analizziamo quello ‘status’ è più semplice capire come funziona la legge d’attrazione. Nell’assenza di giudizio e di ‘fede’ nell’intelligenza, nel Genio che regola la creazione, nella lucida aspettativa come di un bambino che attende solo la luce del giorno, che certamente verrà, per uscire all’aperto a giocare. Il bimbo lo sa che la luce del giorno arriverà e che la notte è solo una ‘pausa’ del gioco

Questa fiducia è il perno rotore del movimento dell’intenzione del giocare. 

Cosa fa la società umana, ad un certo punto? 

Interrompe questa corrente di fiducia. Come? Con l’entrata del bambino nel mondo della scuola. Uno scenario nobile nella sua apparenza ma svilente nella sua manifestazione ultima e densa. Per questo motivo le scuole Steineriane imperniano la vita scolastica sul modello della ‘libertà domestica’. Attendono anche i sette anni, se è il caso, prima di accogliere il bimbo. Poi lo avvolgono nelle calde coperte conosciute della modalità del gioco, dei colori, della musica, dell’ambiente di casa fatto di tante cose simpatiche, apprese ed amiche. 

Il modello ancora più risonante con la struttura del bambino è, secondo me, quello dell’Homescooling, della scuola a casa, dell’insegnamento tra le mura domestiche. Un modello irrealizzabile?
 
Mia moglie segue proprio questo ‘filone’ nel suo Blog  e ha scoperto, e mi dice, che esiste un vero e proprio fenomeno di massa legato all’Homescooling, soprattutto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti d’America che rimangono l’esempio più evidente di terra dei paradossi o degli estremi raggiunti.
 
La presenza di ‘parassiti’ negli esseri umani è testimoniata anche dalla paura atavica che sviluppano i bambini del classico ‘Uomo Nero’. Castaneda ci ricorda che i bambini, sino ad una certa età, li ‘vedono’, li percepiscono, li sentono, poi con il tempo cedono alla loro conquista come termine ultimo di… difesa

Una difesa che assomiglia molto ad una resa. 

L’immersione nell’oceano della Vita ha inizio, veramente, quando si cede in questa maniera. In quel momento si è inseriti nella simulazione neurosensoriale globale: nella Matrice. L’esperienza esistenziale ha inizio e ogni nuovo venuto viene come disinnescato dal proprio potere nativo, dal proprio ricordo del chi ‘egli sia’. 

Siamo dunque 'afferrati' a livello cellulare, ma prima ancora a livello eterico. L’invasione e la conquista è avvenuta nel tempo e scende a cascata dai piani invisibili dell’energia. Energia e origine in cui non crediamo più… ed è facilmente intuibile il perché! In questa maniera siamo tenuti talmente lontani dalla verità che ogni nostro sforzo intuitivo non porta mai ad un qualcosa di efficamente illuminante.

Siamo collocati nel loro campo d’ombra e non si scorge, da una simile posizione, la luce dell’Universo. Occorre ‘spostarsi’. In che modo? Osservando da un’altra ‘posizione’, tramite una modalità diversa del sentire, ossia quella del ‘Conosci te stesso’. 

Questa via è una delle vie, benintesi.

Il paradgima può cambiare. In questo, anche l’Universo ci sta dando una mano, infatti i cambiamenti naturali che stanno avvenendo nel Sistema Solare lo dimostrano a pieno. L’attività del Sole è una trasmissione energetica multistratificata per ogni forma di Vita in 'ascolto'. Il Sole fa parte di una vera e propria rete di comunicazione universale. Tramite questo meccanismo l’evoluzione può essere perseguita, incentivata e controllata. 

Questo  controllo, chiaramente, è al di fuori della sfera delle entità parassite. Entità il cui operato è chiaramente visibile solo nella terza dimensione, tramite l’osservazione della loro ombra sul genere umano ospitante ed incaricato della loro trasmutazione finale.

Tutto è opportuno e nulla è per caso.

La positività universale rimane sempre il tono vibrazionale più alto, l’onda superiore che non può interrompersi o fallire come ci insegna ancora Gurdjieff.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 21 aprile 2011

Chi è l'Infelicità?




Come si fa a pensare che l’Amore possa dissolversi… Così! Scomparire all’improvviso. E i baci, le carezze, le speranze… L’Amore! E io non ci credo. No! Io credo invece, sia rimasto sepolto, soffocato sotto una grande quantità di interferenze, intrusioni, pressioni di ogni genere, che nulla hanno a che vedere con l’Amore. Io credo che sia proprio così.  

Ma non sarà che quando due persone si amano, fanno paura? A chi? All’infelicità! 

L’infelicità sembra diventata il motore del mondo. Rende parecchio. Due persone divise spendono più di due unite. Due case, due automobili, due lavatrici, due dentifrici… Tutto doppio! Anche l’infelicità! 

Attenzione, le persone infelici spendono di più perché… hanno bisogno di premiarsi.. Naa. No. Così non va... Ora io mi trovo in un certo imbarazzo. Dovrei celebrare questo Matrimonio ma… con quale consapevolezza? Con quale coscienza? Quella dei loro ‘sì’? E quanti saranno lì a rispondermi? 

Quante voci, comportamenti, esperienze… ci sono dentro a quei due? 

Due sole, o quattro, otto, dieci, cento, mille? Purtroppo io, oggi, dei loro ‘sì’ non me ne faccio più niente…”.
Estratto dal film ‘Casomai’ con Stefania Rocca e Fabio Volo

Materializzare un certo tipo di ‘cose’, porta la massa a pensare secondo quelle ‘cose’, di modo che la massa co creerà, in seguito, un Mondo basato su quelle ‘cose’.

Le ‘cose’ sono dei campioni da seguire: degli status symbol, degli Archetipi, dei modelli, una tendenza, una moda, una legge, un codice, un’abitudine, una tradizione come le ‘radici che non gelano’ di Tolkeniana memoria,  una credenza, un esempio, un fac-simile, una ideologia, un ‘comportamento’ come ad esempio l’educazione ma anche la famiglia, il matrimonio, la religione, l’orientamento politico o sportivo,  etc.

Ora: Chi crea quelle ‘cose’? Chi le concepisce? E con quale intento? Perché?

Da ‘Chi’ nasce l’ispirazione? E dove ‘È’ questo ispiratore?

Senza rispondere a queste domande il ‘cerchio’ rimarrà sempre aperto, il cane si mangerà sempre la coda. La domanda ‘è nato prima l’uovo o la gallina’ rimarrà sempre nell’oblio. Perché? 

Perché sfugge sistematicamente qualcosa. 

Quell’elemento ‘cardine’ in grado di ordinare e polarizzare la comprensione dei fenomeni e di rendere consapevoli e con una direzione da seguire

Senza rispondere a quelle domande siamo come 'chiusi in un circuito aperto'. 

Le estremità non collimano mai. Ci sfugge sempre qualcosa. È la famosa ‘coperta troppo corta’. È il ‘soggetto’ che ha innescato un ciclo e si è poi tolto di mezzo, pur controllando sempre il ripercuotersi del proprio intento, come un’eco senza fine, una ridondanza o un ciclo infinito di specchi e riflessi. 

Senza questo ingrediente segreto, la 'ricetta' risulta sempre imperfetta: o troppo salata o senza sale.

Un Mondo basato sulle stesse ‘visioni’ come sarebbe? Esattamente come quello che stiamo creando: questo in cui viviamo. Dunque un Mondo reale e concreto: quello che calpestiamo ogni giorno della nostra Vita. Ciò equivale a dire che non stiamo scrivendo di ‘fantasia’ pur scrivendo di argomenti ‘esoterici’. 

Cioè? 

Ecco che l’ambito non percepito come reale si trasforma in un qualcosa di perfettamente tangibile. È sufficiente osservare se stessi mentre si vive nella routine giornaliera. La routine non è solo quella forza che spinge a fare sempre le 'stesse cose' in maniera ormai quasi automatica. La routine è anche quella cosa per cui io mi abituo a fare sempre cose diverse pur rimanendo sempre nella mia giornata lavorativa, ad esempio. Il fatto di fare cose diverse ogni giorno, ma per ‘lavoro’, mi rende un automa un po’ più vario di colui che mette un timbro per 8 ore al giorno, ma pur sempre di un automa sarò la copia

Il Mondo intero è da questo punto di vista ‘automatizzato inconsciamente’. Anche io che scrivo un articolo al giorno nel Blog sono robotizzato, nel tempo, a farlo. Questa programmazione è ‘naturale’. Il cervello tende a trovare un equilibrio e una forma di cruise control system, ossia di pilota automatico. 

Perché? Per pianificare e rendere più lineare i processi che lo vedono coinvolto. Il cervello è programmato così. Ed in questo modo è facilmente ingabbiabile, perché si può sfruttare la sua caratteristica di auto ingabbiamento intrinseca. Cosa si può fare, allora, per sgusciare via dalla robotizzazione globale dell’ambiente, sapendo che il cervello ad ogni modo troverà sempre una via di equilibrio automatizzata?

Dobbiamo elevarci al di sopra del modello sociale in auge. Ossia, come dice Joe Dispenza, ‘pensare in maniera più grande rispetto all’ambiente’ e cioè avere un ‘sogno’, una visione del proprio futuro a prescindere da ciò che si pensa di poter fare o di non poter fare, se riferiamo quel sogno al modello globale che ci ‘accoglie’. Bene. 
 
Dispenza dice: ‘Ho una idea nella mia mente. Sono posseduto da questa idea e non faccio altro che pensarci, in maniera tale che non posso pensare in nessun altro modo. In  questo modo il cambiamento ha già avuto luogo nel cervello. Quindi comincerò ad agire come la realtà si fosse già dispiegando dentro di me’. Questa è la legge d’attrazione, no? Applicando questo principio, il nostro cervello non si limiterà più a registrare un modello del passato ma, in un certo senso, diverrà il depositario di un modello di nuovo futuro. Si rompe, cioè, la catena perfetta che ci inchiodava al passato, alla sua registrazione, e per questo motivo non esisterà più nemmeno il futuro di una volta, ossia il futuro programmato nel passato.

Sono tutte cose sacrosante, assolutamente ‘vere’ ed è sufficiente avere ‘occhi aperti’, per vedere attorno a noi cosa sia successo, sia negli ultimi decenni che nella storia deviata dell’Antisistema.
 
Hanno fatto e continuano a fare così.

Ma chi? Chi continua a ‘fare così’? Eccoci nuovamente al fulcro della questione. Chi siede alla ‘Regia’? Manca certamente il ‘soggetto’. Chi è? Ripeto, senza questa risposta, ogni ‘ricetta’ è manchevole dell’ingrediente segreto

Chi trae vantaggio da questo stato delle cose? 

Chi potrebbe intendere un Mondo come questo, basato sulla prevaricazione e sulla diseguaglianza, sull’ingiustizia e sulla separazione? Chi?
 
Apparentemente l’uomo stesso, o almeno un certo ‘tipo’ di uomo. Ma è così solo superficialmente. Ciò non equivale a dire che ‘si cerca un capro espiatorio’ a cui addossare tutte le ‘colpe’. No. Ciò equivale a dire che tutto dipende dal punto prospettico da cui osserviamo. È sempre tutto opportuno da un certo punto di vista della consapevolezza, anche il ‘male’. Lo scopo della Vita è anche quello di trascendere il male, di conoscere se stessi. Per cui dobbiamo accettarlo passivamente? No. Lo dobbiamo ‘scoprire’ e non combattere ma... aiutarlo. 

Aiutarlo significa applicare il ‘Conosci te stesso’, in quanto il male è una proiezione che s’emana da noi stessi, dalla nostra ‘ignoranza’. Il male alberga in noi, è una componente pressochè naturale dell’esperienza tridimensionale. Ha un senso, un compito ben preciso: provocare resistenza. Perché? Per permettere il continuum evolutivo del ‘tutto’.

Quindi, proseguiamo adesso nel percorso quotidiano, con la mente e la coscienza sgombre da sensi di colpa, odio, vendetta, rabbia, etc. Agganciamo le armoniche più alte su cui siamo capaci di sintonizzarci, lasciamo andare ogni forma di giudizio, respiriamo con calma e… proseguiamo immergendoci nel livello pieno della Vita 3D.
    
Anche se una persona non crede che possa esistere una forma di Vita diversa dalla propria o da quelle ‘conosciute’, penso che in ogni caso concordi con me che ‘qualcuno’ deve sedere al comando delle operazioni globali. Solitamente la controinformazione o l’informazione di tipo complottista, associa questa funzione alla sfera del controllo umano, come ad esempio un certo tipo di potere focalizzato in organizzazioni segrete di vario tipo. 

Il termine ‘globale’ è necessario perché molto chiaramente ormai lo si ‘vede’. La direzione è di unificare tutto il Globo sotto un unico potere. È solo una questione di tempo. Un Pianeta unificato è un segno distintivo, un segnale di ‘maturità’ globale. Un simile segno permetterà, in seguito, di trasmutare l’interezza con minore energia. Diciamo che nel ‘male’ si annida il seme del ‘bene’, come è logico che sia in un Universo basato sull’Amore incondizionato del Creatore. 

Mi sono portato un po’ avanti nel processo; torniamo un attimo indietro.

Cosa rispondiamo alla domanda: Chi intende un Mondo così? E già che ci siamo, rispondiamo anche a questa: Che cosa vuole da noi? Esiste, secondo me, una netta distinzione tracciata dalla linea del potere tra il ‘chi’ ed il ‘noi’. E ciò equivale ancora a replicare la dualità che regna nel reame delle terza dimensione.

Chi segue questo Blog sa già la risposta. Castaneda ce lo ha svelato attraverso i suoi libri…

Una razza di entità parassite ci hanno ‘conquistato’ etericamente tempo fa. Da quel livello controllano e veicolano il processo di co-creazione umana. Solo a entità simili può piacere un Mondo simile; entità che hanno assoluta necessità, per sopravvivere, di energia di bassa vibrazione da noi prodotta per ‘autoinduzione riflessa’

Loro siedono alla ‘Regia’ e vogliono esattamente la nostra energia vitale. Noi tutti siamo spinti alla materializzazione del loro sogno. 

Ecco le vere risposte, le vere cause dei mali del Mondo.

Tutto ciò che possiamo andare ad imparare ad un corso, o dalla lettura di un buon libro, è come regolarmente disinnescato dalle infinite ‘trappole’ di ogni tipo che queste entità sono in grado di ordire e tessere. Come si descrive in Matrix, ognuno di noi è potenzialmente un loro ‘Agente’.

Fantascienza? Sta ad ognuno di noi tirare le debite conclusioni. Nella ‘Filosofia dell’Antisistema’ questo concetto rimarrà sempre al vertice degli eventi planetari; questa è ‘La Causa’

Al di sopra rimane il Piano Divino.

La Causa di questo piano degli eventi è chiara al mio sentire. Cercherò di trovare il modo di evidenziare questa Causa, di sottoporla ai riflettori dell’Universo. Lo intendo e so che ci riuscirò.

L’analogia frattale non si può oscurare in quanto è testimone della fase di Creazione in qualità di ‘Legge Cosmica’

La sua presenza nella struttura energetica del ‘tutto’ è la garanzia che ogni principio agente nei piani della co-creazione lascia sempre ed indissolubilmente delle ‘tracce’. Inizieremo pertanto una investigazione frattale nella realtà multidimensionale

Mi lascerò guidare dalla Gerarchia Bianca nel perseguire questa Missione di Vita e chiederò l’aiuto di tutti coloro che si sentono ‘risonanti’. Per fare questo dovrò vivere responsabilmente secondo passione. Per rispondere a questa ‘chiamata’ dovrò imperniare la mia esistenza su questa nota vibrazionale. So che sono protetto ed incoraggiato nel farlo. Il processo di rilascio della paura è iniziato da qualche tempo. Occorre una cristallizzazione della mia essenza, una maggiore capacità di contenere e trattenere la ‘luce’. 

E così sia.

Ora, ciò che ho riportato in formato testo all’inizio dell’articolo, proviamo anche a ‘sentirlo’. È impressionante la risonanza che c’è tra questo spezzone memorabile di film e ciò che è inerente agli ultimi scritti apparsi in SPS:


L’infelicità sembra diventata il motore del mondo... Ci raccontano di un tempo in cui Poesia era una Musa, e non solo:

Le Muse sono 9 personaggi della mitologia greca e romana, figlie di Zeus e di Mnemosine o Memoria, o, secondo un'altra versione, di Gea (Terra) e Urano (Cielo). L'importanza delle muse nella mitologia antica era assai elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, di cui erano anche patrone. Erano dette anche Eliconie, poiché la loro sede era il monte Elicona…

 
 ‘ [...] noi sappiamo dire molte menzogne simili al vero, ma sappiamo anche, quando vogliamo, il vero cantare’.
(Esiodo, Teogonia, incipit, 27-28)

 
Le Muse erano considerate anche le depositarie della memoria (Mnemosine era la dea della memoria e secondo altre fonti anche quella del canto e della danza) e del sapere in quanto figlie di Zeus. Il loro culto fu assai diffuso fra i Pitagorici

 
Preposte all'Arte in ogni campo, chiunque osasse sfidarle veniva punito in maniera severa... Il numero delle Muse e il campo dell'arte in cui esse agivano venne precisato intorno al IV secolo a.C. I loro nomi erano:

  1. Calliope, colei che ha bella voce, la Poesia epica, con una tavoletta ed un libro;
  2. Clio, colei che rende celebri, la Storia, seduta e con una pergamena in mano;
  3. Erato, che provoca desiderio, la Poesia amorosa, con la lira;
  4. Euterpe, colei che rallegra, la Poesia lirica, con un flauto;
  5. Melpomene, colei che canta, la Tragedia, con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle;
  6. Polimnia, dai molti inni, il Mimo, senza alcun oggetto;
  7. Talia, festiva, la Commedia, con una maschera, una ghirlanda d'edera ed un bastone;
  8. Tersicore, che si diletta nella danza, la Danza, con plettro e lira;
  9. Urania, la celeste, l'Astronomia, con un bastone puntato al cielo.
Da Wikipedia

Sembra di capire che, in un imprecisato tempo, ogni branca del sapere o ogni tipologia d’arte o del ‘fare’ o  ogni variazione del ‘sentire’ corrispondessero, in realtà, a delle entità vive. Il fumetto Sandman, di Neil Gaiman, ci viene in ‘aiuto’ a titolo di esempio:


Il protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie. È conosciuto con diversi nomi tra i quali Morfeo, Oneiros, il plasmatore, il principe delle storie e altri ancora. Sogno è uno dei sette Eterni che incarnano e regolano ognuno un particolare aspetto dell'esistenza umana come la morte o la disperazione. È interessante notare come in originale i nomi degli Eterni (The Endless in inglese) inizino tutti con la lettera "d", elemento che è stato parzialmente perso con la traduzione:

  1. Destino
  2. Morte
  3. Sogno
  4. Distruzione
  5. Desiderio
  6. Disperazione
  7. Delirio
  
Sitchin ci ricorda sempre che gli Anunnaki avevano generato dei ‘semidei’, unendosi con il genere umano. Queste entità, attraverso le loro peculiarità, a loro volta hanno generato il mito che ancora oggi scalda i nostri cuori. Tutto ciò che deriva dalle indefinite anse del mito e della leggenda, ha certamente un fondo di verità. 


Per cui, in questa analogia frattale, certamente sarà esistita anche una entità legata all’Infelicità. Si ricorda, ad esempio, Ade, il Signore degli Inferi nonché fratello di Zeus. Diciamo che non mancano le ‘figure’ negative e votate al perseguimento del ‘male’, secondo la propria Natura o... missione.
 
Per vari motivi, mi sento di iniziare a sostenere che, questa caratteristica, o nota vibrazionale della Vita, chiamata nel film, Infelicità, si possa ben identificare con qualche tipologia di energia affine, che già in un passato remoto ha stazionato sulla Terra e tra l’umanità


Forse Steiner o Lievegoed ci potranno aiutare ancora, ma… un’altra volta. Per oggi abbiamo materiale sufficiente su cui riflettere.
  
'Io pretenderei, se non pensassi che fosse presuntuoso da parte di una persona così mal istruita, di avere come obiettivo quello di dimostrare la verità e di incoraggiare i buoni principi morali in questo nostro mondo, attraverso l'antico espediente di esemplificarli attraverso personificazioni diverse, che alla fine tendono a farli capire’.
John Ronald Reuel Tolkien

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 20 aprile 2011

C'è dell'altro...





Inizio a ‘vedere’ i segni, tutt’attorno a me, che delineano e fanno ‘scorrere’ l’opera sincronica dell’Universo 'sopra' quella prettamente Umana

È una percezione a-dimensionale degli accadimenti. Più sotto riporto dei corposi dialoghi tratti da citazioni inerenti al film ‘Ultimatum alla Terra’ con Keanu Reeves. Ebbene, mi sono accorto solo trascrivendoli, che s’emana generalmente da loro uno strano alone di miscelazione dei due punti prospettici soprariportati.

Cioè? Penso, anzi ‘sento’, che tutto ciò che riguarda il cammino dell’individuo sia riflesso da quello che lo circonda. Dobbiamo intendere questo fatto non solo in termini superficiali della ‘logica’ a cui possiamo accedere per default. Ad esempio, se in una famiglia si litiga spesso ed in maniera anche violenta e la casa, un giorno, va a fuoco, è logico pensare che quell’atto rifletta il comportamento aggressivo dei suoi occupanti. Sino a lì ci arriviamo persino con la logica, senza ‘scomodare’ concetti esoterici come quelli descritti dai 7 specchi Esseni, ad esempio.  Si bolla il tutto con la frase: 'Se la sono andata proprio a cercare'.

La Quantistica ha allargato di molto la cerchia della logica dell’uomo di scienza, tuttavia quasi nessuno applica veramente alla Vita di tutti i giorni queste emancipanti scoperte. Chi lo fa? Solitamente qualche pioniere solitario. 

Perché? Perché i programmi scritti nel nostro Inconscio ci ‘portano via’. Ci fanno lavorare in altro modo. Quale? Quello relativo alla attuale versione del Paradigma esemplificata nella frase: 'Un muro è solo un muro e io non ci posso passare attraverso. Io sono io ed il muro è il muro'.

No, non intendo questo genere di 'consapevolezza' e nemmeno quella più allargata e già effettivamente agganciata da una parte di persone al Mondo.  

C’è dell’altro

Il messaggio che rimbalza da 'noi' al 'di fuori di noi', è molto più 'ricco' di quello che si possa pensare. Parla di noi in vari modi ed in varie modalità. È come un artefatto che ci riguarda, che abbiamo fatto noi direttamente ed indirettamente. Ma c’è ancora di più. Riflette anche il punto prospettico dei controllori sottili della razza umana, della razza umana e dell’Universo. Non è semplice da descrivere in quanto è una percezione legata al mondo del ‘sentire’. Leggiamo le citazioni perché forse è più comprensibile, anche se servirebbe molto tempo da dedicare a questa opera di ‘traduzione ed interpretazione’ del codice universale. 

Questo vero e proprio linguaggio, viaggia e si propaga attraverso le leggi celesti che sostengono questa dimensione. È un segnale modulato:

In telecomunicazioni ed elettronica con il termine modulazione si indica l'insieme delle tecniche di trasmissione di un segnale elettrico o elettromagnetico finalizzate ad imprimere un segnale detto Modulante (eventualmente contenente informazione cioè dunque variabile in maniera aleatoria nel tempo) su di un altro segnale elettrico o elettromagnetico detto Portante che ha invece lo scopo di trasmettere le informazioni del modulante ad 'alta frequenza' (freq.portante >> freq Modulante) ovvero di convertire il segnale modulante da ' banda base ' a quella che è chiamata ' banda traslata ' secondo il Teorema della Modulazione

La portante con il segnale informativo modulante agganciato sarà quindi detto segnale modulato.
Da Wikipedia 

L’esempio di quello che intendo è espresso molto bene nel film ‘Contact’. Il segnale ricevuto è multiplo e contenente informazioni nelle informazioni. Va solo demodulato o decodificato. 

Ecco, l’Universo ci parla in una maniera molto simile. 

Non è facile 'raggiungerci' qui sulla Terra. Le interferenze sono molte. Tra le interferenze dell’Antisistema c’è di tutto: ignoranza, alimentazione ed inquinamento, compresi. Persino il campo gravitazionale della Terra scherma in maniera ‘naturale’. Ma questo discorso è divenuto vero solo nel momento in cui noi abbiamo 'dimenticato' di attivare le nostre apparecchiature multidimensionali

È come ricevere un segnale complesso con una radiolina a transistor: sentiremo a malapena la parte musicale del messaggio. 

Il frattale che lo dimostra è la piccola porzione dello spettro della luce che riusciamo a decodificare, co creando un Mondo, di conseguenza, altrettanto limitato e limitante. Ciò che intendo dire è che l’opera delle Gerarchie superiori si confonde con quella delle Gerarchie inferiori, il tutto interfacciato dal canale umano per giunta sotto ipnosi collettiva per vie sia naturali, legate alle condizioni planetarie, che artificiali, legate all’esistenza di specie parassite del genere umano. Ecco che, allora, il segnale emesso dal singolo individuo viene rimbalzato dalla struttura intelligente che permea il tutto, ed arricchito di altre informazioni inerenti sempre il medesimo individuo, interfacciandosi alla natura quantica della struttura energetica multidimensionale. 

Insomma, ciò che parte da noi, torna a noi come un riflesso carico di esatti significati che ci riguardano intimamente. Decodificare quel messaggio significa evolvere o trovare l’illuminazione che altra cosa non è se non il vedere oltre l’ombra che ci nasconde la luce.

Gli esseri del film ‘Ultimatum alla Terra’ esprimono un punto prospettico diverso da quello usuale vigente tra gli umani, ma il film è stato scritto da umani, che seppure saggi e lungimiranti, hanno personalizzato il messaggio, probabilmente canalizzato. Lo si vede, lo si sente… Il punto prospettico assegnato all’Alieno risente di quello degli sceneggiatori, della trama, dell’ideatore umano che si cela oltre all’apparenza. Non intendo criticare, bensì evidenziare che quel film arriva in maniera opportuna, e ciò costituisce una risposta sincronica ad una domanda altrettanto sincronica seppure inconscia: che cosa stiamo facendo sulla/alla Terra? 

La profondità del messaggio va oltre al semplice assistere alla proiezione in sala cinematografica o a casa. Nel messaggio c’è sia l’interferenza che la sua quintessenza. È come guardare un quadro astratto o un quadro della corrente artistica del Puntinismo: quanti livelli della comunicazione si celano in loro? Ma non solo in loro. Anche nell’individuo che osserva. Anzi, è proprio il livello dell’osservazione di chi ‘assiste’ che permette la decodifica del livello appropriato contenuto nel ‘messaggio’. 

L’arte lasciataci dai popoli antichi è, da questa prospettiva, una interfaccia per entrare nel loro Mondo. Va capita per come è stata progettata. Capirla come la può comprendere l’uomo moderno non serve quasi a nulla. Oltre alla piacevolezza del senso estetico non si procede perché manca la chiave di accesso al livello successivo. L’esempio tipico è contraddistinto dalla presenza inalienabile delle Piramidi Egizie: cosa hanno da raccontarci?
  
Dipende da noi.

Il riflesso che questi edifici ci indicano è relativo al ‘Voi siete qua’, proprio come la funzione della scatola emozionale installata in ognuno di noi. Il segnale di ritorno è sempre opportuno, ma questa opoportunità è modulata secondo i canoni delle leggi celesti evolutive. Il messaggio contenuto è molteplice e si riferisce a tutta la sfera umana. Se la sfera umana è coinvolta in una ipnosi da parassiti, quel messaggio conterrà ‘tutto’ relativo allo stato sia apparente che celato della verità. Basta percepirlo. 

E ognuno percepirà secondo la propria affine risonanza. 

Da questo punto di vista non viene celato nulla, ma l’accesso è direttamente proporzionale alle 'chiavi' di accesso per demodulare l’informazione. È tutto alla luce del Sole, dunque. Nel procedere lungo il cammino del ‘Conosci te stesso’, noi provvediamo ad innalzare gradualmente questa frequenza di funzionamento, e ciò equivale a dire che la nostra maggiore consapevolezza può invadere e conquistare quelle zone rimaste per troppo tempo al buio: le zone dove si nascondono le entità parassite. Non riesco, oggi, a decodificare l’intera sequenza riportata qua sotto, ma assicuro che il messaggio contenuto è significativo. Ci vorrebbe molto più tempo a disposizione, cosa a cui sto seriamente pensando!

Ecco le citazioni dal film:       

- Io sono Regina Jackson. Sono il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America.
- Non mi sono ancora abituato a questo corpo.
- Sono qui per sapere chi o che cosa lei rappresenta e che intenzioni avete.
- Tutto mi sembra irreale… Alieno. Mi ci vorrà un po’ per adattarmi.
- Com’eri prima di diventare così?
- Diverso.
- Diverso come?
- Vi sareste spaventati.
- Qual è il tuo nome?
- Klaatu.
- Quale Civiltà rappresenta lei?
- Rappresento un gruppo di Civiltà, Signora.
- E dove si trova questo gruppo di civiltà?
- Ovunque intorno a voi.
- Con quale scopo è venuto qui?
- In questa città si riuniscono i rappresentanti della Terra. Spiegherò a loro perché sono venuto.
- Temo che ciò non sia possibile. Perché non prova a spiegarlo a me, intanto.
- Lei, Signora, rappresenta l’intera razza umana?
- Io rappresento il Presidente degli Stati Uniti… e la prego di dirmi perché è sul nostro Pianeta?
- Il Pianeta è vostro?
- Sì! Questo è il nostro Pianeta.
- No. Non è vostro.

- Dispongo che venga sedato e trasferito subito in un posto più sicuro.
- Volete obbligarlo a parlare?
- Sì, mi sembra essenziale.
- Mi perdoni, ma noi come scienziati non possiamo condividere.
- Ma perché? Ha chiesto solo di parlare all’Onu?
- Ce lo insegna la storia come vanno a finire gli incontri tra Civiltà diverse! Quelle meno avanzate vengono regolarmente sterminate  o ridotte in schiavitù. Pensate a Pizarro e gli Incas, a Colombo e ai Nativi Americani… La lista è lunghissima. In questo caso però, sfortunatamente, la Civiltà meno avanzata è la nostra!
- Ma è diverso. Qui abbiamo il rappresentante di una Civiltà extraterrestre. È l’evento più importante dell’intera storia dell’umanità!
- Ma rischiamo anche che sia l’ultimo, caro il mio scienziato. Dobbiamo sapere che cosa hanno in mente, ed il prima possibile.
- E quindi vuole drogarlo, metterlo sotto torchio? Mi scusi ma non sono i nostri metodi.
- Capisco perfettamente, ma è chiaro che se non lo farà lei, lo farà qualcun altro.
- Beh… sono sicuro che non avrà difficoltà a trovarlo.

- Tutto il Mondo contesta la decisione degli Stati Uniti di negare agli scienziati stranieri, l’accesso alla creatura dello spazio.

- Perché sei venuto qui?
- Sono venuto a salvare la Terra.

- Non sei più in contatto da molto tempo.
- Avevo un compito rischioso. Questo è un territorio ostile.
- L’ho notato. Speravo di poter ragionare con loro.
- Temo che non siano una razza ragionevole. Vivo tra loro ormai da 70 anni. Li conosco molto bene.
- Quindi?
- Qualsiasi tentativo di mediazione sarebbe inutile. Sono esseri distruttivi e non cambieranno mai.
- Questo è il tuo rapporto ufficiale?
- La tragedia è che sanno cosa sarà di loro. Lo sentono. Ma non sembrano fare niente.
- Allora è deciso. Darò il via al processo il prima possibile. Iniziamo i preparativi per la partenza.
- Io resto.
- Non puoi restare qui. Sì posso e lo farò!
- Se resti, morirai.
- Lo so.
- Ma questa è casa mia, adesso.
- Ma non hai appena detto che sono una razza distruttiva?
- È vero. Però c’è anche un altro aspetto. Io provo… affetto per loro. È un po’ ridicolo, lo so… e non riesco neanche a trovare il modo per spiegartelo. Per molti anni io ho maledetto il fatto di essere qui. La Vita umana è così difficile. Ma ora che questa Vita è giunta alla fine, mi considero fortunato di averla vissuta. 

- Devo sapere che cosa succede?
- Questo Pianeta sta morendo, ed è la razza umana che lo sta uccidendo.
- E tu sei venuto ad aiutarci!
- No, non proprio.
- Ma non hai detto che ci volevi salvare?
- Ho detto che ero qui per salvare la Terra.
- Sei venuto per salvare la Terra… da noi.
- Non possiamo rischiare la Vita di questo Pianeta per il bene di una sola specie.
- Stai scherzando?
- Se la Terra muore, voi morite. Se voi morite la Terra… sopravvive.
- Ci sono pochi Pianeti nel Cosmo che sono capaci di accogliere forme di Vita complesse.
- Non potete farci questo.
- Non possiamo permetterci di perderne uno.
- Voi non ci conoscete. Possiamo correggere i nostri sbagli.
- Vi abbiamo osservato, aspettando, sperando che cambiaste.
- Ti prego.
- Siete al punto di non ritorno, dobbiamo agire.
- Ti prego.
- Rimedieremo ai vostri danni e daremo modo alla Terra di ricominciare.
- No non farlo. Ti prego. Dateci un’altra occasione, possiamo cambiare.
- La decisione è presa. La procedura è cominciata. 

- Puoi farlo rivivere? Come hai fatto con quel poliziotto?
- Ci sono cose che non posso fare.
- Usa i tuoi poteri.
- Mi dispiace.
- Ti prego. Per favore!
- Jackob, niente muore mai veramente. L’Universo non spreca niente. La materia di cui si compone si trasforma.

- C’è dell’altro in voi. L’ho capito adesso.
- Siamo arrivati alla fine?
- Sì.
- Ma non puoi fare niente tu?
- Non lo so. Il prezzo del vostro agire sarebbe troppo alto.
- Ma noi possiamo cambiare e adesso tu lo sai! Ti prego, dacci la possibilità di farlo.
- Ci proverò.

- Karl Thomas Barnhardt: ‘Inventas Vitam Juvat Excoluisse Per Artes’ ‘Le scoperte realizzate grazie all’ingegno recano beneficio all’esistenza’... È il premio Nobel. L’ha vinto per il suo lavoro sull’altruismo biologico. Sarebbe ancora in un cassetto se non glielo avessi fatto incorniciare.

-  Allora è possibile!
 
-  È  Bach.
-  È meraviglioso.
-  Non siamo allora così diversi.
Vorrei che fosse vero.
 
- Ma non avete una tecnologia che possa risolvere questo problema?
- Il problema non è la tecnologia. Il problema siete voi. Vi manca la volontà di cambiare.
- Ci aiuti lei a farlo.
- Non posso è la vostra Natura. Trattate il Mondo come vi trattate fra di voi.
- Ma vede, tutte le Civiltà hanno il loro momento di crisi, prima o poi.
- E molte non sopravvivono.
- La vostra sì. Come?
- Il nostro Sole stava morendo. Dovevamo evolverci per sopravvivere.
- Quindi solo quando il vostro Mondo è stato minacciato, siete diventati quello che siete?
- Sì.
- Beh… è lo stesso per noi! Lei dice che siamo ad un passo dal baratro, e ha ragione. Ma è solo in quel momento che gli esseri trovano la volontà di cambiare. Solo in risposta alla fine, c’è evoluzione. Questo è il nostro momento. Non toglietecelo. Siamo vicini a quella risposta.

Nel film si parla di ‘altruismo biologico. Di cosa si tratta? Riporto questa breve citazione da un articolo che lo fa intuire:

Oggi si fa un gran parlare dell’altruismo cablato biologicamente nel nostro sistema nervoso. I soliti Pinker e Dawkins ci hanno scritto sopra. Zone del piacere del cervello che si attivano quando facciamo una buona azione; comportamenti biologicamente favorevoli per la specie e non per l’individuo…
Link 
 
Questa forma di altruismo è completamente astratta dal modello sensibile umano, infatti l’Autore dell’articolo afferma che non è morale. Uno dei commentatori gli fa però notare che: ‘Tutto ovviamente sta anche a intendersi su cosa vogliamo dire quando parliamo di morale…’.

Tutto dipende. Tutto è funzione del proprio punto prospettico e, dunque, della propria evoluzione personale. Il linguaggio è una forma primitiva della comunicazione, estremamente povera e sterilizzata.

Il messaggio giunge a noi estremamente ricco ed esaustivo, poi noi applichiamo la nostra ‘forma’ e scarichiamo solo ciò che capiamo. Il messaggio completo giunge comunque e raggiunge tutte le parti in ascolto

Questa è una via alternativa che l’Antisistema ha difficoltà ad oscurare, anche se per adesso il filtro umano  è ancora molto efficace.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com