lunedì 17 maggio 2010

La "polvere" come chiave dimensionale.





Come già scritto nel post di Silvia,  ieri siamo andati a fare una passeggiata in un parco vicino a casa nostra. Ho scattato molte foto digitali, approfittando della situazione magnifica di verde, Sole e vento. 

Alcune di queste foto le ho scattate senza mettere a fuoco, lasciando che il “caso” compisse la propria opera. Il motivo per il quale ho voluto scattare senza mettere a fuoco è di poter disporre di una serie di fotografie con effetto flou “naturale”, senza filtri opportunamente studiati per sfocare. 

Beh, sono felice della scelta presa, perché il risultato è fantastico. 


Sfocando la “realtà” che l’occhio percepisce come tale, si nota come, invece, le immagini abbiano alla “base” delle particelle tonde o, meglio, quasi esagonali. Queste “bolle” di luce colorata ricordando gli “orb”; lasciando perdere quello che è costretta a scrivere Wikipedia su questa fenomenologia, mi viene naturale andare alla “Bussola d’oro” ed al concetto semplicistico di “polvere” espresso:

“Se d'altra parte il daimon viene staccato dalla persona cui appartiene, questa nella maggior parte dei dei casi muore, o resta comunque psichicamente menomata, in quanto il daimon è il canale che la collega alla Polvere, misteriosa e pervasiva sostanza cosmica vagamente apparentata con la materia oscura della cosmologia contemporanea. Tale sostanza ha anche a che fare con la facoltà di concepire pensieri originali e sviluppare una personalità indipendente, facoltà che il Magisterium, chiesa vocata al dominio universale ed al culto di un essere supremo chiamato Autorità, per definizione avversa e combatte”.

Ma come termina il primo libro?

Lyra raggiunge infatti suo padre, il quale nel frattempo ha scoperto che la Polvere ha un ruolo importante per consentire il passaggio da un mondo all’altro. Asriel ha costruito un ponte per raggiungere un altro mondo, ma per attraversarlo ha bisogno di un’enorme quantità di energia. Tale energia può essere ottenuta solo tramite una intercisione. Perciò, incapace di sacrificare sua figlia, Asriel fa del povero Roger la sua vittima, e va nel nuovo mondo”.

Fonte: Wikipedia

Dunque il concetto di “polvere” è molto più della banale scocciatura che ogni casalinga combatte da sempre; basta infatti osservare le immagini del telescopio Hubble, del Cosmo più profondo, nel quale si vedono molto chiaramente enormi ammassi di polvere in “lenta” configurazione. Da questi ammassi è derivato, poi, tutto quanto noi conosciamo. Quello che mi sovviene è che la polvere esprima un principio, una verità che, come al solito, è sulla Terra dei sensi percepita alla rovescia.

Sfochiamo una immagine e questa si animerà di “polvere” o pixel; la cosiddetta “polvere di stelle”. Ricordiamo come vengono rappresentate le piccole fatine del mondo di Trilli e grazie a quale “magia” esse possono volare: polvere d’oro o di fata.

Basti pensare ai tasselli dei mosaici, o a certi quadri Impressionisti come questo di Renoir (Les grands boulevards) in cui è l'insieme dei singoli "puntini" che forma il senso dell'immagine rappresentata:
 
  
Entrando nel reame della “polvere” si entra in un altro mondo, effettivamente: quello della magia. Come osservare un bicchiere di acqua minerale gassata in controluce e percepire quel senso di “rapimento” al quale siamo sottoposti. È un senso meraviglioso che ci ricollega ad un passato che è stato da noi “visitato”, che ci ricorda un cammino molto lungo effettuato dall’alba dei tempi, anzi molto prima. 

C’è una scena in Dracula di F.F.Coppola che ricorda molto bene questa bellissima sensazione: non so se avete presente. Quando il Conte è in forma umana affascinante e porta Mina sulle tracce del ricordo, tramite una bevanda a base di Assenzio, la “fatina verde”; ebbene avete presente le immagini delle bollicine colorate controluce? Wow. Il ricordo torna grazie alla confusione dei sensi; qualcuno potrebbe parlare di effetto droga, ma io no, non più!

La storia di Dracula racconta di una “inversione” avvenuta nella percezione umana: è il frattale che racconta la caduta del genere umano e di quanto si affanni a giudicare chi è diverso o, ancora, solo rimasto più vicino al punto di “origine”…

 

Sogno già la nostra casa nel bosco.






Avete già visto “Robin Hood” con R.Crowe? Al di là della storia più o meno romanzata o in parte reale che il regista vuol presentare, il film ha una fotografia spettacolare, tanto più se si pensa che è stato girato davvero in Inghilterra.
La ricostruzione dei villaggi, delle case di paglia e legno, dei focolari celti… avete mai avuto la sensazione inspiegabile di famigliarità con qualcosa lontana nel tempo? Ecco: io l’ho avuta ieri sera, vedendo tutto questo. 
 
Il verde è il colore predominante.

Quando poi Lady Marian (C.Blanchett) ha detto: "Minestra di ortiche e insalata di dente di leone ci terranno in vita", mi sono sentita accarezzata dal Tempo – che passa ma ritorna - e dalla Madre Terra, che nonostante NOI , ci ama e continua a nutrirci.

Sogno già la nostra casa nel bosco…

E, in "rete", oggi cos’ho trovato??? Un blog BELLISSIMO (e se sapete l’inglese è pure fantastico!!) che si chiama www.childhoodmagic.blogspot.com
 
Il bosco è una scuola, la scuola è una casa, ergo il bosco è una casa. E io sogno già la nostra…

Oggi abbiamo assaporato un po’ di bosco: abbiam fatto una bella passeggiata ai Ronchi zona Sforzesca - raccogliendo anche poca borragine per una minestra veloce… Ecco qualche foto:


Nahele sente il profumo dei fiori di robinia.



 
Due farfalle su uno stesso fiore.





Una meraviglia cromatica e gentile nella forma.

Sogno già la nostra casa nel bosco…

 

domenica 16 maggio 2010

Erigere un muro per farlo crollare.





Nei film visti al cinema, sul grande schermo, è tutto diverso. La musica, gli effetti sonori, le scene al rallentatore, i dialoghi misurati, perfettamente idonei, rasenti la linea della vicenda rappresentata. Noi, sprofondati nella poltrona da prima classe aerea, coccolati con pronta bibita e/o popcorn, semiaddormentati o sovraeccitati, ci lasciamo andare sulle onde che la pellicola alimenta. La sala cinematografica diventa un vasto mare o un porto sicuro

E queste onde ci soverchiano di emozioni indotte; a comando.

Palcoscenici meravigliosi scelti da professionisti della fotografia, delle sceneggiature, della regia, si alternano in campo piccolo e grande; ci fanno sbalzare dalla monotonia della routine. Eroi ed eroine si avvicendano a tessere trame degne della migliore “funzione della finzione”: sollazzarci al riparo dei “rischi” del "fare" veramente e di prendere certe decisioni nella Vita direttamente percepita. Come a dire: sfogatevi con la fantasia, ma poi tornate a “casina” belli tranquilli.

Sarà veramente così? Non so. Forse si, per il 95% dei film in circolazione. Non per tutti quindi. Matrix, ad esempio, mi ha tenuto sotto shock per una settimana nel 1999. Alcuni cartoni animati della nuova generazione, anche; come Wally, per citarne uno. 

I messaggi che sottintendono lo sforzo di produzione di certi “pensamenti”, sono rivoluzionari.

Forse nessuno o pochissimi se ne accorgono, però l’importante è “seminare”, tracciare delle nuove vie in termini di potenziale, nelle nostre profondità. Seminare ed attendere il tempo del raccolto. L’Antisistema come può permettere che certe pellicole “dannose”, per le spire del potere, possano utilizzare i suoi circuiti di propagazione delle idee? Lo permette perché viene ingannato. Certo! E perché viene preso sottogamba sia il messaggio contenuto, sia l’umanità. Umanità che invece “cova” in gran silenzio sotto alle proprie ceneri. Per questo motivo non c’è alcun bisogno di fare rivoluzioni. Perché sarebbero inutili per la “causa”. Sarebbero operazioni di vecchio stampo, prevedibili e facilmente circuibili. No, questa volta le “cose” andranno diversamente. Sarà un grande “botto” a livello di tessuto sociale, di ragione d’essere, di apertura alla divinità finalmente riconosciuta in ognuno di noi.

Giunti a questo punto, cosa altro occorrerà fare? Tutto. Ma con “fare” diverso, perché, a questo punto, ci si potrà fidare l’uno dell’altro come fratelli di Luce. E si inizierà a costruire le fondamenta del nuovo mondo da capo, volendosi bene e tenendosi tutti “per mano”. Nessuno sarà lasciato indietro o calpestato nel flusso dell'abbondanza. Saremo tutti con uguali diritti e doveri. Ci godremo lo spazio di ogni  Vita, onorandola in ogni suo aspetto. Meraviglioso. 

L'uomo ci ha sempre provato in ogni epoca, ma troppo prematuramente ed in maniera scollegata... questi tentativi sono stati solo delle anticipazioni di pochi ardimentosi, "visionari", facilmente eliminabili. Questa volta sarà diverso, è diverso...

Possibilità per tutti. Abbondanza e collaborazione. Amore vero…

Il mondo che sprofonderà, lascerà il posto ad un nuovo alveolo, finalmente libero dalle lezioni del Karma.

Allora? Non fare nulla se non il lavoro su se stessi e, quando completo, lasciare che il nostro campo quantico venga captato dagli altri ed in risonanza. Il cambiamento “esterno” verrà da solo, come per osmosi.

Le nuove sinapsi formate in modo non apparente, si “rigonfieranno” di prana, fornendo nuova circuiteria cerebrale, nuovi percorsi formativi…

Non fare nulla per fare tutto… con pazienza e fiducia.

Alla rovescia.

Contro entità invisibili l’Antisistema inizierà a vacillare, perché non più irrorato, irrigato, dalle nostre paure…

Semplice ed efficace!