lunedì 3 gennaio 2011

La paura come motore imperfetto della perfezione.




Scrivevo e riportavo, alla fine del 2010,  la notizia che il Papa nella lettera apostolica "Motu Proprio" ha sancito la "normativa antiriciclaggio" alla Santa Sede, attenendosi “alla normativa antiriciclaggio europea già recepita nell'ordinamento italiano”. Cioè?

 
Gli istituti finanziari della Santa Sede, a partire dall'Istituto per le opere di religione (Ior) saranno obbligati a seguire, come ogni altra istituzione finanziaria europea, delle regole globali di coesistenza, morale, etica, etc. che, almeno sulla carta, tutelano i cittadini regolando queste “realtà” e limitandole nell’esercizio senza “disciplina” delle proprie attività

In parole povere si mette la parola fine alla modalità da far west per entrare in una modalità civile ed equa dell’amministrare denaro.

Lasciamo perdere, per ora, il fatto che queste normative sono ampiamente aggirabili; perlomeno esistono e qualcuno tenta anche di farle rispettare.

La cosa che colpisce, semmai, è il nome del diretto interessato di turno: la Santa Sede alias il Vaticano alias la Chiesa Cattolica Cristiana Universale

Perché il Papa ha dovuto emanare una simile direttiva? Cosa ha costretto questa vera e propria Casta a piegarsi alle “regole” del laicato?

“La parola è originata dal greco λαikòς - del popolo, estensione del termine λαός, laós - popolo e contraddistingueva l'appartenente alla moltitudine degli uomini in contrapposizione agli appartenenti a una comunità chiusa
Da Wikipedia

Cerchiamo perlomeno di… Intuire. Nel libro “Vaticano S.p.A.” di Gianluigi Nuzzi:

"Si ha la sensazione netta che ci si trovi di fronte, tutti, a un potenziale esplosivo inaudito, che deve essere doverosamente portato a conoscenza delle più alte autorità.”Lettera riservata di Angelo Caloia, presidente del Consiglio di sovrintendenza dello Ior, al segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano.

Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia raccontata in questo libro è totalmente inedita. Parte da un archivio immenso, custodito in Svizzera e da oggi accessibile a tutti. Circa quattromila documenti. Lettere, relazioni riservate, bilanci, verbali, bonifici. La finanza del Vaticano come non è stata mai raccontata.

Tutto grazie all’archivio di monsignor Renato Dardozzi (1922-2003), tra le figure più importanti nella gestione dello Ior fino alla fine degli anni Novanta. Sembrava una storia conclusa con gli scandali degli anni Ottanta. Con Marcinkus, Sindona e Calvi. Invece tutto ritorna. Dopo la fuoriuscita di Marcinkus dalla Banca del Papa, parte un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire. L’artefice è monsignor Donato de Bonis. Conti intestati a banchieri, imprenditori, immobiliaristi, politici tuttora di primo piano, compreso Omissis, nome in codice che sta per Giulio Andreotti.

I soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont) sono passati dalla Banca vaticana: titoli di Stato scambiati per riciclare denaro sporco. Depositi che raccolgono i soldi lasciati dai fedeli per le Sante messe trasferiti in conti personali, con le più abili alchimie finanziarie.

Lo Ior ha funzionato come una banca nella banca. Una vera e propria “lavanderia” nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Stato del Vaticano. Tutto in nome di Dio".
Da Macrolibrarsi

A questo link  è possibile ascoltare, dalla viva voce dell’autore, un veloce resoconto di ciò che è emerso da questa indagine innescata addirittura dalla volontà di Monsignor Renato Dardozzi; una volontà postuma dettata dalla “liberazione” della sua morte.

Ciò che ha scoperto questo uomo, Gianluigi Nuzzi, ha dell’incredibile. L’intreccio evidenziato coinvolge poteri storici profondamente radicati nel tessuto sociale non solo italico ma internazionale. Non intendo, in questa sede, giudicare nessuno, bensì cercare di aiutare l’emersione di quell’ampia verità che la nuova energia sta provvedendo a smantellare progressivamente.

Mi chiedo tuttavia, in quest’ottica, come un credente, un osservante, un fedele di questa Istituzione religiosa, possa ancora fare finta di nulla. Rimango stupito dal falso moralismo che circola nella comunità e rispecchiato nei Media. La Chiesa è stata profondamente scossa dalle sue fondamenta negli ultimi tempi, eppure la gente continua a girare la testa dall’altra parte, continua a ignorare una evidenza che oramai disegna grottesche figure, ammantate alla maniera dei Faraoni egizi, al comando di un transatlantico destinato a fare la fine del Titanic

La comunità ha in generale paura di abbandonare la Chiesa. È la paura che costringe a piegare la testa da un’altra parte, proprio come è stata la paura a far guardare l’uomo fuori di sé al fine di non evidenziare l’orrore che contiene e conteneva: 

i Demoni della propria ignoranza.

Demoni che, in questo modo, sono usciti all’esterno.
Adamo, dove sei?”. “Uomo, dove sei?” – grida il Creatore ad ognuno di noi. Non perché non lo sappia. Semplicemente pone la domanda. E cosa significa?

“Ogni volta che Dio pone una domanda di questo genere non è perché l’uomo gli faccia conoscere qualcosa che lui ancora ignora: vuole invece provocare nell'uomo una reazione suscitabile per l'appunto solo attraverso una simile domanda, a condizione che questa colpisca al cuore l'uomo e che l'uomo da essa si lasci colpire al cuore.

Adamo si nasconde per non dover rendere conto, per sfuggire alla responsabilità della propria vita

Così si nasconde ogni uomo, perché ogni uomo è Adamo e nella situazione di Adamo. Per sfuggire alla responsabilità della vita che si è vissuta, l'esistenza viene trasformata in un congegno di nascondimento. Proprio nascondendosi così e persistendo sempre in questo nascondimento "davanti al volto di Dio", l'uomo scivola sempre, e sempre più profondamente, nella falsità. Si crea in tal modo una nuova situazione che, di giorno in giorno e di nascondimento in nascondimento, diventa sempre più problematica

È una situazione caratterizzabile con estrema precisione: l'uomo non può sfuggire all'occhio di Dio ma, cercando di nascondersi a lui, si nasconde a se stesso

Anche dentro di sé conserva certo qualcosa che lo cerca, ma a questo qualcosa rende sempre più, difficile il trovarlo. Ed è proprio in questa situazione che lo coglie la domanda di Dio: vuole turbare l'uomo, distruggere il suo congegno di nascondimento, fargli vedere dove lo ha condotto una strada sbagliata, far nascere in lui un ardente desiderio di venirne fuori”.
Da www.atma-o-jibon.org 

Dalle “cantine” del Creatore è stata liberata la “ricerca di risposta”: l’oscurità che si celava. Questo è il senso profondo della Creazione, o meglio uno dei sensi annidati come un labirinto di carte che, però, sottintendono alla domanda iniziale: cosa si nasconde in me?

La domanda che ognuno di noi si dovrebbe porre. La domanda, la cui risposta sta vendendo a galla nel reame del tempo, è totale; spinge all’inverosimile ad esplorare ogni profondità dell’inconscio. Attraverso il regime delle esperienze in questo scenario 3D, estraiamo da noi tutto ciò che è nascosto, proprio come si fa con un topo ed il pezzo di formaggio. 

Serviva una “trappola” e così è stato.

Dunque, come si modifica il senso della Vita umana, dopo questa espansione della consapevolezza? In questo modo, secondo me:
  • ognuno di noi è uno HuBit (unità d’informazione quantica umana) che sottintende alla ricerca del Creatore in evoluzione
  • cosa intende evocare il Creatore? Di certo non intende “sapere” bensì “vedere evocato in forma tangibile” ciò che si annida in lui. Ciò che noi chiamiamo il “male”, ossia quella parte di unità non baciata dalla Luce, proprio come la faccia oscura della Luna
  • la nostra ricerca tramite esperienze è la “sua” ricerca. Noi riportiamo a lui ogni istante di Vita. Le nostre “simulazioni esistenziali” sono illusorie e frutto del sonno a cui si è sottoposta l’Anima durante la “caduta”
  • ognuno di noi sogna di vivere, ma il sogno è talmente vivo da essere vero e scambiato per l’unica realtà
  • in questo scenario 3D è vivamente presente la parte oscura del Creatore. L’Antisistema non è solo il Custode dello scenario 3D, non è solo una forza necessaria ai fini dell’autoeducazione, non è solo facente parte della vibrazione di questa profondità… L’Antisistema è anche animato dal potere oscuro che sfugge persino a se stesso per “paura”. Proprio quella paura che anima l’uomo perché anche profonda caratterizzazione dell’emanazione divina
  • la nostra paura è molto di più di quello che possa sembrare. La nostra paura unisce l’intera creazione. E noi come rispondiamo? Facendo finta di niente! Non tutti, però. Basta osservare il passato per rendersene immediatamente conto.
La sensazione più diffusa in me è comunque quella di essere osservato o auto osservato, sempre, in ogni circostanza. Il frattale di questa sensazione è l’occhio del Grande Fratello. Il frattale è il simbolo dell’occhio che tutto vede. 

Il senso intimo è l’osservazione ad ogni livello a cui dobbiamo rispondere, essendo delle unità di informazione fatte d’informazioni ancora incomplete.

Insomma, noi tutti, descriviamo un processo di affinamento progressivo della conoscenza.

Nel film “Tron” si descrive di un Creatore, di un uomo che è riuscito ad infiltrarsi tra le porte di comunicazione di due mondi; porte di comunicazione scoperte attraverso lo sviluppo della tecnologia, delle reti informatiche emerse dalla ricerca umana. Ricerca nata in ambito militare per scopi bellici e solo dopo “convertita”. Altro frattale che ci suggerisce come oscilli ampiamente l’umanità in balia di se stessa

Questo Creatore si è trovato di fronte ad una nuova dimensione “vuota” ancora da popolare attraverso la propria immaginazione e, purtroppo, attraverso la propria “ignoranza”. 

Un oceano infinito da colorare del proprio status in divenire… Uno stato di perfezione in cammino. 

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

* La simpatica vignetta è tratta da www.indirezioneostinataecontraria.it

il cannocchiale 

venerdì 31 dicembre 2010

L'ascensione di Internet: una nuova Alba.





Leggere Karen Bishop su StazioneCeleste è sempre fonte di “conferme”. Riporto una porzione del suo ultimo contributo all’Ascensione umana. È certamente utile leggere l’intero scritto, perché testimonia almeno sei mesi, gli ultimi del 2010, di permanenza perlomeno strana sul pianeta. 

È in corso ancora l’opera di "pulizia"? 

Io penso di sì, essendoci ancora dentro in pieno. D’altronde il “raccolto” non matura tutto insieme…

Dicevamo al nostro veicolo di girare a destra, e quello andava a sinistra. Pigiavamo sul freno e andavamo avanti. Davamo il gas e andavamo indietro. Iniziavamo qualcosa di nuovo, ci entusiasmavamo e il giorno dopo la cosa si sgonfiava. Cercavamo di pensare a qualcosa di nuovo e questa non si concretizzava. Un pezzetto si infiltrava, seguivamo le briciole (le pochissime briciole) e quello spariva improvvisamente. Quello che stava succedendo, era un tentativo di restare attaccati a una nuova spiaggia, mentre stavamo ancora scorrendo giù lungo il fiume, non era ancora la nostra vera destinazione. Non era ancora stato sgombrato abbastanza da poter rivelare l’energia nuova e intatta che doveva rimanere. Non era ancora il momento di agganciarsi a qualsiasi cosa.

Per tutto questo tempo eravamo divinamente protetti. Piuttosto stranamente, tutte le nostre necessità venivano soddisfatte, anche se con modalità strane e insolite. Qualcosa sapeva più di noi, che c’era una luce in fondo a questo tunnel, anche se ci veniva impedito di conoscere noi stessi, ed essa ci ha guidato e ci ha protetto tutti lungo il cammino. Questo qualcosa, questa bellissima energia proveniente dall’alto, questi angeli gloriosi che continuano a vegliare su di noi, ci hanno fatto svoltare e imboccare percorsi che ci avrebbero tenuto al sicuro, illesi il più possibile e, soprattutto, in allineamento con i nostri nuovissimi spazi, anche se eravamo ancora incerti riguardo a quali e dove fossero questi spazi.

Dopo aver finito di sperimentare il massiccio tunnel di pressione creato da tutti gli eventi celesti, a iniziare dal solstizio, siamo finalmente atterrati da qualche parte, l’8 Agosto. Forse abbiamo sentito di essere finalmente “da qualche parte”, di essere finalmente a casa e di poter tirare un sospiro. Ma solo per qualche giorno, perché non è durata. Durante questo periodo, forse ci siamo sentiti come se fossimo in un universo parallelo o, forse, come se fossimo tornati indietro nel tempo, o addirittura incerti di dove fossimo veramente. Come due enormi navi attraccate fianco a fianco nel porto, che tentano di connettersi l’una con l’altra, un universo parallelo con l’altro, forse ci siamo sentiti alla grande, ma solo per circa quattro giorni.

Siamo stati sbalzati fuori dalla nuova connessione. Le cose si sono fatte davvero dure dopo questo perché non c'era niente a cui aggrapparsi, allora. Piani che erano stati messi in atto sono stati repentinamente modificati. Nuove informazioni ricevute, improvvisamente non sono state messe in atto ed è lì che le cose si sono fatte davvero difficili.
 
Molte anime, durante quel periodo, hanno lasciato il pianeta. Il mio ex marito, Phil, è morto all’improvviso a causa di un forte attacco e un infarto. Con tutte le perdite e il deterioramento di quel periodo, è stato un momento difficile per tante persone. Mentre Agosto si avviava alla fine, sono finiti anche i “bombardamenti di energia”. Poi è cominciato il “rilascio” (le vertigini e i capogiri avvertiti dai nostri corpi di luce, che ci aiutavano a portarci in qualche nuovo posto, erano comuni durante quel periodo). Stavamo cominciando un processo per essere liberati dai vecchi obblighi e da gran parte di qualsiasi cosa ci stesse trattenendo. Arrivati a metà Settembre, il processo di rilascio stava accumulando energia ed era chiaro il messaggio che avevamo finito. Avevamo completato questa fase monumentale e avevamo finalmente terminato. Avevamo finito tutto ciò che avevamo concordato di fare nell’ultimo anno e avevamo finito anche tutto ciò che avevamo concordato di fare per l’intero primo libro del processo di ascensione. Eravamo liberi e sgombri. Forse ci è venuta improvvisamente voglia di viaggiare, di cominciare una vita nuova di zecca e via dicendo, mentre ci apprestavamo, finalmente, al nuovo.

Anche se molti di noi hanno vissuto grandi sfide, durante questo periodo, ci sono stati altri che hanno mantenuto stabile il livello sotto di noi. Il loro lavoro prosperava ed essi sembravano indenni. “Perché io sto soffrendo così, mentre Joe sta vivendo il suo anno migliore?”, ci saremo forse domandati. “Vengo punito per qualche motivo?”. Non tutto poteva fare la transizione in una volta, né crollare in una volta, altrimenti il pianeta sarebbe stato ridotto a una catastrofe! Quindi, ora che molti di noi hanno “finito”, ci connetteremo l’uno con l’altro e creeremo una griglia nuova di zecca. Uno “spillo” energetico è stato puntato per mantenere stabili le cose, fin quando queste nuove connessioni saranno complete. E quando lo saranno, questo “spillo” sarà tolto e il livello sotto di noi inizierà a collassare.

Collasserà anche internet? Nessuno è in grado di predire uno scenario del genere, ma essa ha di certo superato il suo scopo originale ed è contaminata, come molte altre aree. Anche il movimento “New Age” è finito, ma il luogo in cui ci ritroveremo ora è un campo di gioco pianeggiante, con quelli che sono in armonia con noi attraverso le connessioni del cuore.

Molti hanno fatto passi da gigante durante questo periodo. Abbiamo sistemato i nostri schemi energetici personali là dove necessitavano di essere sistemati (io non ho ancora finito!) e, in questo modo, siamo finalmente stati in grado di connetterci l’un l’altro come era previsto in origine. Le nostre energie ora sono molto più fini, se lo permettiamo. Ma ci sono ancora altri che non hanno scelto di trarre beneficio dal guardarsi dentro e apportare dei cambiamenti. Ci ritroveremo a connetterci con quelli a cui apparteniamo, e grazie al cielo, perché non possiamo più proseguire da soli. Abbiamo bisogno di questa nuova griglia ed essa sarà formata da ognuno di noi, singolarmente, che ha scelto di rimanere e continuare con la creazione e/o l’esperienza del nuovo pianeta terra.

Augurandovi il paradiso nel cuore, la luce delle stelle nell’anima e i miracoli nella vita, durante questi tempi miracolosi.

Karen Bishop

Da StazioneCeleste

È con questa lucida riflessione dell’amica Karen che auguro a tutta l’umanità una nuova Alba.
 
Al 2011…
 
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2010
 
 

giovedì 30 dicembre 2010

Ad ognuno la sua "collezione".






Scrivo per evidenziare, perché è una valvola di sfogo per me, proprio come quella antisismica di Ighina. Dunque non per demonizzare o per fare del complottismo, nossignori. Scrivere alla mia maniera è… Liberatorio e solleticante e, penso, “utile” all’intera comunità. Sapete? È solo questione di tempo, prima che questo Blog venga scoperto ufficialmente “dai più”… Solo questione di tempo

C’è troppo lavoro e passione che attendono di “sfamare” le persone. 

Da queste righe non si trasmette pazzia o correnti d’abitudine, ma effetti shock necessari a far riemergere gli intenti dai “semitoni” bloccanti della Legge d’Ottava. Infatti, ogni buona idea che decidiamo di percorrere nella Vita, quasi immediatamente si arena nel pantano dell’indecisione e dello smarrimento: ci avete fatto caso? 

Gli eventi più visibili sono proprio quelli legati alla voglia di cambiare che ci prende quando siamo in “vacanza”, soprattutto nelle “lunghe” ferie estive; quando abbiamo la possibilità di riflettere sotto all’ombrellone, per esempio. 

Qual è il frattale che autorizza a ritenere un’ampia verità ciò che accade durante quel periodo, ossia la tanta voglia di cambiare? Proprio il fatto che, al nostro ritorno a casa, la Tv bombarda di pubblicità relative al collezionare, al “fare”, all’iniziare qualcosa di nuovo. 

Questa pioggia di forme di collezionismo, costituisce una ridondante forma di bentornato che aspira l’energia “nuova” che ci stava abitando ed inspirando in maniera diversa dal solito

Per questo motivo, solitamente, le vacanze sono un “inferno”: non possiamo stare troppo bene perché, altrimenti, iniziamo a generarla in maniera pericolosa per l’Antisistema. Cos’altro succede, allora, al nostro ritorno a casa dalle vacanze? Che arriva la cosiddetta “stangata” economica, proprio come è successo in questi giorni: 1000 euro in più a famiglia, nel 2011, tra rincari e compagnia bella. 

Che caso. Vero? 

Ecco le due dinamiche all’opera:
  1. le vacanze ci permettono di essere un po’ più noi stessi, per cui generiamo energia di tipo diverso, energia di tipo “proattivo”
  2. l’Antisistema provvede ad irrorarci, allora, di nuove dosi d’incantesimo per aspirare via la nuova energia prodotta
Come ben sappiamo ormai, le dinamiche sono duali in questo scenario 3D, ma in realtà gli stati sono almeno tre. Il Terzo stato quantico è la sommatoria dei primi due, ossia la nostra “risposta” alle loro interazioni

È la spinta vettoriale che riusciamo ad imprimere alla nostra facoltà di co creazione. È il nostro potere che non può essere soppresso ma solo, eventualmente, incanalato proprio come si incanala l’acqua al fine di ottenere energia elettrica.

Il cambiamento è sempre in atto e lo possiamo vedere ad ogni “latitudine”, persino tra le vecchie “ossa” dell’edificio della Chiesa Cattolica:

“La Chiesa cattolica (dal greco: καθολικός, katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto, secondo la fede cattolica, successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma.
Il nome richiama l'universalità della Chiesa fondata da Gesù Cristo, la quale viene dichiarata sussistere nella Chiesa cattolica visibilmente organizzata, senza con ciò negare e anzi affermando la presenza di parecchi elementi di santificazione e di verità nelle altre Chiese separate da essa”.
Da Wikipedia

Ecco anche di cosa si “occupa” il Papa nella sua universalità:  

Ior, Papa impone normativa antiriciclaggio alla Santa Sede.
Gli istituti finanziari della Santa Sede, a partire dall'Istituto per le opere di religione (Ior), dovranno attenersi d'ora in poi alla normativa antiriciclaggio europea già recepita nell'ordinamento italiano.
È quanto stabilito dal Pontefice nella lettera apostolica "Motu Proprio", la cui pubblicazione è attesa domani, come si legge sul sito del Vaticano.
Papa Benedetto XVI ha inoltre deciso di istituire l'Autorità di Informazione Finanziaria (Aif), il cui statuto sarà contenuto anch'esso nella "Motu Proprio".
La violazione del decreto numero 231 del 2007 che recepisce nel diritto italiano la normativa comunitaria sulla prevenzione del riciclaggio comporta la reclusione da 6 mesi a un anno e ammenda da 5.000 a 50.000 euro.

Nei mesi scorsi lo Ior è finito al centro di un'inchiesta della Procura di Roma sulla presunta violazione delle norme antiriciclaggio, che ha comportato il sequestro di 23 milioni di euro.

L'inchiesta riguarda due distinte operazioni: una per 20 milioni di euro destinati alla JP Morgan Frankfurt, e un'altra di 3 milioni di euro per la Banca del Fucino.
Il 15 settembre scorso, l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia aveva segnalato le transazioni - considerate sospette, anche perché prive dell'indicazione dei beneficiari - alla Guardia di Finanza, bloccandole per cinque giorni.

Nell'ambito dell'inchiesta i magistrati hanno indagato il presidente e il direttore generale della banca vaticana, Ettore Gotti Tedeschi e Paolo Cipriani.

Il Vaticano, tramite il portavoce Padre Federico Lombardi, aveva parlato di "un inconveniente" tra le banche coinvolte e aveva sottolineato il fatto che si trattasse solo di trasferimento di proprio denaro tra conti correnti a esso intestati.
Lo Ior gestisce in gran parte fondi del Vaticano e degli istituti religiosi nel mondo quali organizzazioni di beneficenza, ordini religiosi e ospedali cattolici.
Lombardi aveva spiegato che lo Ior non è sotto la vigilanza della Banca d'Italia perché ha sede in uno stato sovrano ma intende rispettare le norme della Comunità Europea e dell'Ocse mirate a combattere il terrorismo e il riciclaggio.
 
Domani, dice il sito del Vaticano, saranno pubblicati la "Lettera Apostolica 'Motu Proprio' del Santo Padre concernente la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario" e la "legge concernente la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo".
Fonte: Yahoo

Tutti quei soldi che transitano su conti correnti della Chiesa. In maniera sospetta. Fuori dal controllo degli organismi ufficiali. Con grande beneficio di chi? Una Chiesa che è sempre con la mano aperta alla ricerca di elemosina che poi accumula? Perché? 

Chissà se il buon Assange potrebbe suggerirci qualche idea a tal proposito.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2010 

 

mercoledì 29 dicembre 2010

Cambiare è anche soffrire.






Durante queste “vacanze” mi sono ripromesso di scrivere delle pillole d’articolo come l'estate scorsa, per non togliere troppo tempo alla famiglia e al tempo “libero”. 

Ieri sera, dialogando a tavola, mi è venuta naturale questa riflessione. Io e mia moglie, che stiamo portando avanti un cammino di consapevolezza anche nell’ambito del “cosa mangiamo”, eliminando gran parte delle abitudini consolidate nel tempo pre cambiamento ed adottando nuovi regimi basati sul “sentire”, ebbene… Abbiamo spesso dei "problemi". 

Altri familiari che si cibano secondo i canoni della tradizione mediterranea, suggerita anche dai Media, sembrano permanere in un equilibrio fisico più consistente. Questa riflessione, tuttavia, è ampiamente illusoria e mal si adatta ad analizzare i due “modelli” di alimentazione. Perché? 

Perché la salute che a prima vista è presente negli “altri”, è in realtà un qualcosa che maschera degli “imbarazzi” che si mischiano usualmente al vivere quotidiano, tipo tosse, catarro, gonfiore, dolori vari, etc. 

Ossia, tutti sintomi che vengono fatti rientrare nella normalità

Che sarà mai un po’ di tosse? O quel dolore alle articolazioni. O quel mal di testa che ogni tanto viene.

Il malessere che colpisce me di tanto in tanto, non ha le stesse fattezze. Lo percepisco come un segnale del corpo, un segnale relativo al cambiamento in corso, voluto dalla mia intenzione di “volermi bene”, capendo, intuendo, cambiando… Dicendo no alla carne, allo zucchero, ai dolci, etc. Compiendo con senso di partecipazione, con consapevolezza, una scelta in linea con il mio modo di pensare e dunque di essere.

È paradossale la cosa, perché chi sceglie di cambiare, in questo senso, si trova quasi penalizzato rispetto a chi continua a “fare” alla vecchia maniera consolidata nella testa e dunque nel corpo

È come prendere un drogato e togliergli la dose quotidiana: risultato? Starà male.

La disintossicazione in corso fa stare anche male

Mi considero come un drogato che sta cercando di “uscire dal tunnel”. Il nostro "modello" non è visibile in termini di esempio da seguire, perché provoca anche malessere, in quanto si toglie al corpo ed alla mente quelle sostanze “deleterie” a cui, però, ci si è abituati nel tempo, anche in questo caso obbligando il nostro essere “mente corpo” a mutare.

Come posso essere d’esempio se sto male cambiando abitudini alimentari? È questo che si vede nell’immediato: uno stato di precarietà che non fa prendere in considerazione, da parte di coloro che osservano e che, seppur con scetticismo, sarebbero pronti a “provare”.

Lo stato alimentare non è l’unico aspetto da tenere d’occhio per vivere in salute, perché il cambiamento in corso è totale e progressivo. Le energie che spirano sono molte, mutevoli e robuste. Ad esempio, una liberazione di Kundalini può provocare uno stato di generale malessere che non dipende da quello che si mangia. La preparazione dell’individuo a gestire una simile energia è quasi pari a zero e, dunque, il regime alimentare diventa un qualcosa persino di secondario…

Coloro che si aprono al cambiamento non vivono solo rose e fiori. È dunque paradossale e girata, come al solito, a 180 gradi la visuale lungimirante da avere e mantenere al fine di meglio comprendere le dinamiche che intercorrono sul vascello umano, quasi sempre in balia delle onde di accadimenti a cui non si è preparati. Questa preparazione è certamente disponibile in termini di informazioni, ma nel reame dell’Antisistema è tutto confuso e lo “sforzo” da compiere è divenuto ormai notevole per dotarsi della necessaria conoscenza necessaria

Però possiamo fare molto anche al “solo” livello intuitivo, bypassando ogni tipo di artifizio o illusione proposta in questo scenario 3D.

Morale: il cambiare fa andare incontro a delle “crisi” di purificazione simili a quelle del drogato che intende “smettere”. Queste crisi vengono prese, dal punto di vista degli “altri”, come delle scuse, costruendosi un alibi per rimanere nel proprio status abitudinario e obnubilante e addirittura per giudicare coloro che temerariamente ed opportunamente hanno risposto ad una chiamata irresistibile… 

In qualche modo l’Anima è riuscita ad aprirsi un “varco” contattando la Coscienza incarnata o, chissà, forse il contrario, vista la natura originaria di questo scenario 3D di tipo educativo. 

Un'ultima considerazione: quando si fa un viaggio e si va in un paese in cui vigono altre abitudini alimentari che non si possono eludere, cosa ci succede? Non stiamo bene. Perchè? Perchè non siamo abituati. Quell'improvviso cambiamento, anche presente nell'acqua e nell'aria, obbliga il fisico ad un lavoro straordinario di adattamento e modificazione.

Proprio ciò che succede a chi, senza viaggiare, cerca di cambiare abitudini alimentari secondo un proprio sentire. Per capire ancora di più sarebbe utile leggere il "lavoro" di una Vita intera ad opera di Mère, ossia la sua Agenda...

 

martedì 28 dicembre 2010

Ndm-1 e scie chimiche: la rivoluzione è servita.





Qualche giorno fa ho rammentato la storiella del “Al lupo. Al lupo”. Leggendo questa news, sembrerebbe proprio che, anche quest’anno, ci “stiano riprovando”. 

Altro pericolo di pandemia. 

Ora le pandemie diventano addirittura annuali. Piuttosto, questo “superbatterio” ricorda molto da vicino l’artificiosità del virus HIV.

Personalmente è da questa estate che ho notato una virulenza molto strana nell’aria. Una infinità di influenze intestinali molto intense sembra essersi abbattuta, perlomeno nelle zone di mio “interesse” quotidiano. Anche la percezione di un “qualcosa” di strano è molto viva. Però sono solo delle mie sensazioni, per carità; anche se comunque alcune le ho vissute direttamente sulla mia pelle

La zona in cui abito è sopra la direttrice di volo dell’aeroporto della Malpensa, per cui file di aerei fanno la spola proprio sopra i “miei cieli”. Non so cosa scarichino nell’aria, ma ci sono certi tramonti, in cui la luce del Sole mette in grande risalto la scacchiera di “fumi” tracciata dai velivoli. Ci sono foto, in internet, di aerei con tanto di serbatoi misteriosi o supplementari, con fori di uscita del contenuto che pertanto non può essere carburante. 

L’anno scorso le aziende del farmaco hanno realizzato grandi utili dalla trovata della “Suina”, proprio in un anno battuto dalla crisi e, dunque, potenzialmente “stitico” in termini di grandi realizzi, proprio come le banche, soprattutto americane, che hanno registrato paradossali utili, soprattutto derivanti dalle sezioni di trading alias dedite alla speculazione

In assenza di nuove regole le vecchie impostazioni rimangono intessute nel campo energetico umano, continuando ad eseguire la propria “mansione”. 

Un superbatterio resistente agli antibiotici.
New Delhi - I casi di contagio in Italia al momento sono due. Proviene dall'India e si è già diffuso in vari paesi europei (il Regno Unito, la Francia, la Svezia, l'Olanda) e dall'altra parte dell'oceano in Canada e negli Stati Uniti. Il problema è che nessun farmaco è in grado di combatterlo

È un microorganismo denominato NDM-1

Il potenziale del gene NDM-1 di diventare endemica, cioè causare una epidemia a livello mondiale, è spaventoso, dicono i ricercatori. Che cosa fa questo microorganismo? Può provocare polmoniti, setticemie e infezioni. Come si prende? Le persone contagiate sono persone che sono state in Asia, soprattutto ovviamente in India, ad esempio i due italiani, anche se esiste un micro focolaio nei Balcani. Altri contagiati, in Inghilterra, si sono recati in India per degli interventi di chirurgia estetica, visto che questo tipo di interventi in madrepatria sono molto costosi e sono tornati con l'infezione. Da parte sua l'India respinge sdegnata ogni responsabilità. Il ministero della Salute indiano in un comunicato stampa ha definito "sleale collegarlo all'India". Ma NDM-1 non è in realtà l'unico caso di batterio resistente agli antibiotici. Il professor Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di sanità spiega che "ci sono altri batteri che sono residenti nelle stesse classi di antibiotici di NDM-1 e che circolano nel nostro paese" dice. Ma cos'è un NDM-1? 

È un gene in grado di saltare tra diversi batteri acquisendo una resistenza unica anche ai carbapenemi, antibiotici ultimo baluardo contro i microrganismi resistenti.

Il parere dell’esperto - Il professor Moellering, contattato da Ilsussidiario.net, responsabile del reparto di ricerca medica dell'università di Harvard, ha le idee chiare al proposito. "Per prima cosa" ha detto "NDM-1 non è un batterio. Si tratta in realtà di un elemento genetico trasferibile, una parte di dna, che contiene non solo i geni che codificano il NDM-1 ma anche altri geni resistenti. La sigla NDM-1 sta per "New delhi Beta-lactamase 1". E' una sigla che sta a significare la sua capacità di distruggere gli antibiotici beta-lactam e la località dove è stato isolato per la prima volta, New Dehli. Il suo principale problema è la capacità di trasferirsi in mezzo ad altri tipi di batteri che provocano infezioni". Che tipo di infezione provoca l'NDM-1? "In genere si tratta di infezioni al sistema urinario o infezioni alle ferite. Ma può provocare un gran numero di malattie serie e anche mortali. Un recente caso di diverse infezioni all'interno di un ospedale di New York fu causato da batteri di Klebsiella che contenevano l'enzema KPC: morirono il 40% dei pazienti infettati". L'NDM-1 è a rischio contagio mondiale? "Da quando è stato scoperto nel 2008, si è esteso in tutto il globo. Lo si è trovato negli Stati Uniti, Canada, Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Svezia, Regno Unito, Oman, Africa e Australia ed è molto plausibile che sia già in altre nazioni dove ancora non è stato identificato. In più, si è scoperto che le persone infettate in molti casi provenivano da viaggi effettuati in India e Pakistan. Ma la cosa più problematica è che si sono prove che l'elemento genetico dell'NDM-1 ha già cominciato ad attaccare batteri diversi dal Klebsiella dove fu originariamente individuato la prima volta".
Da Yahoo

"Una parte di dna" - nel mondo invisibile dei batteri è in corso una “rivoluzione”? Che sia procurata o naturale non fa differenza ai nostri fini, perché comunque ci troveremmo ad affrontarla in ogni caso. E dato che nulla è per caso, chiediamoci cosa stia scombinando a tal punto il nostro equilibrio da liberare certi “mostri” per le vie della Creazione. Mostri che in condizione di equilibrio sono “solo” degli utili e grandi amici.  

Questa rivoluzione, in realtà, penso non sfugga del tutto alle regole evolutive…

"Non c'è niente di costante tranne il cambiamento" Buddha

lunedì 27 dicembre 2010

La fissità mutevole.




Nello scritto profondo, estratto dal quinto libro dell’Agenda di Mère, caramente inviatomi dall’Amica Loredana, possiamo trovare preziose riflessioni che ricollegano al concetto di "ritmo" evidenziato anche da Ighina.

Ecco Mère:

“Nella visione di Dio non esiste vicino o lontano, presente passato o futuro. Queste sono soltanto le linee prospettiche con cui Egli disegna il quadro del mondo. Per i sensi resta sempre vero che il Sole si muove attorno alla Terra: ma ciò è falso per la ragione. Per la ragione resta sempre vero che la Terra si muove intorno al Sole : ma ciò è falso per la visione suprema. Non è la Terra  a muoversi, né il Sole: c'è solo un mutamento di rapporto fra la coscienza  solare e la coscienza  terrestre”.

Ecco Ighina:

“In questo periodo, le sue ricerche lo portarono a delineare il concetto di ritmo magnetico Sole-Terra
Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'atomo magnetico all'età di sedici anni, tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla Terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al Sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo.
Sempre secondo Ighina, al centro del Sole vi sarebbe un cuore magnetico che pulsa al ritmo del cuore umano”.
Da Wikipedia

Sono molte le “fonti” che narrano di ritmo Sole Terra e di “fissità mutevole”. Un concetto che ha creato il mito del “libro del destino” e ha confuso tanto le idee all’umanità.

In questa odierna miniriflessione, fa sorridere come venga definito Ighina nelle pagine di Wikipedia:

“Pier Luigi Ighina (Milano, 23 giugno 1908 – Imola, 8 gennaio 2004) è stato uno pseudoscienziato italiano”.

È questo un utile indicatore di quanto l’Antisistema sia ancora radicato nella mente umana.

È solo una questione di Tempo” è un mio pensiero che riconduce e riassume il concetto di fissità mutevole o in movimento.

L'uomo è un essere di transizione”. Sri Aurobindo

 

sabato 25 dicembre 2010

venerdì 24 dicembre 2010

Tristezza sottile natalizia e luce nascente.





Cosa ne è stato dello Spirito del Natale? È forse finito dentro ad una lattina della Coca Cola? Lo dovremmo ordinare tramite una lettera o una e-mail indirizzata a Babbo Natale che risiede al Polo Nord? È possibile comprarlo o affittarlo? Si può pregare o invocarlo andando a Messa? E se lo comprassimo su E-Bay? Accetteranno la carta di credito? Forse è meglio attendere i saldi, per risparmiare. Lo possiamo osservare scrutando il cielo o visitandolo in sogno?

Naa. Non sappiamo, in realtà, nemmeno di cosa si tratti, non sapendo cosa sia l'Amore incondizionato, quel sentimento che solo intuiamo lontanamente quando abbracciamo i nostri figli senza desiderio di possesso della loro esistenza.

Ormai le tradizioni narrano di feste e festeggiamenti. Di alberi luminosi strappati alla Terra o di plastica con luci in fibre ottiche. Di regali immancabili e di un “sano” consumismo. 

E poi c’è la “solita storia”, avete presente? Quella di Gesù bambino che si interseca con il mito di Babbo Natale

Ma non sono due cose differenti? Cosa c’entrano l’una con l’altra? Sigh. Le idee sono perlomeno confuse. Ma come? Non dovremmo conoscere a menadito la storia della nostra “cultura”?

Sorry. Forse è solo un problema mio! 

Quest’anno non faccio nemmeno lo sforzo di cercare nella sfera magica di Internet come stiano le cose. Riordinare le idee alla vigilia di Natale, nutrendosi di quello che impone la storia, non è più per me una via praticabile: la trovo troppo comoda e frettolosa, come il vivere di agi e d'ozio. Ma non rimarrò "fermo". Agirò cercando in altra maniera, magari anche... Improvvisando, rovistando dentro di me. Voglio "farina del mio sacco"...

Nel grande stravolgimento degli eventi che c’è certamente stato, ognuno di noi è ancora oggi in una condizione sottosopra, proprio come se fosse passata una grande onda.
Quest’anno seguirò “moti interni” solo incoraggiati dall’aiuto di una prospettiva rispettosa e, forse, diversa degli eventi raccontati. Quest’anno mi nutrirò di simboli o di archetipi minormente strombazzati dalle… Abitudini, piuttosto che dalle antiche tradizioni.

"I simboli divini che, di quando in quando, furono donati all’umanità, parlano a quell’insieme di verità che è depositato nel nostro cuore, risvegliando la nostra coscienza a delle idee divine che sono fuori della portata delle parole. Perciò il simbolismo, che ha giocato un ruolo di principale importanza nella passata evoluzione, è ancora una necessità centrale per il nostro sviluppo spirituale, se ne consiglia quindi lo studio, fatto tramite il nostro intelletto ed il nostro cuore" Max Heindel

Ecco la mia unica riflessione, incoraggiata dall’apporto della “ricerca intuitiva”:

Da secoli si ripete questa storia senza capirla, perché il simbolismo universale è andato perso. Per esempio Giuseppe e Maria sono due simboli della vita interiore: il padre Giuseppe è l’intelletto, lo spirito dell’uomo, il principio maschile; la madre Maria è il cuore, l’anima, il principio femminile. Quando il cuore e l’anima sono purificati lo Spirito Santo (l’Anima Universale) sotto forma di fuoco (amore divino) viene a fecondare l’anima ed il cuore dell’essere umano e nasce il figlio. La stalla e la mangiatoia rappresentano le povertà dell’anima e le difficoltà che l’uomo incontra per raggiungere la spiritualità. E che cos’è la stella? È l’uomo stesso. Un pentagramma vivente che deve esistere in duplice forma (ciò che è in alto è come in basso e ciò che è in basso è come ciò che è in alto). Quando l’uomo ha sviluppato in pienezza le cinque virtù (amore, saggezza, verità, giustizia, bontà) un altro pentagramma (la stella luminosa) lo rappresenta sui piani sottili. Quella stella che brillava sopra la stalla rappresenta appunto la luce cristica che ogni essere può far brillare dentro di sé. Anche i grandi capi religiosi (Melchiorre, Baldassarre e Gaspare) sentono che non sono ancora giunti a quel grado di spiritualità che credevano, per cui vanno ad apprendere, ad inchinarsi ed a portare in dono oro, incenso e mirra: l’oro significava che Gesù era re (il colore giallo è il simbolo della saggezza), l’incenso significava che era un sacerdote (l’incenso rappresenta il campo religioso, il cuore e l’amore), la mirra il simbolo dell’immortalità (ci si serviva della mirra per imbalsamare i corpi e per preservarli dalla decomposizione). I Re Magi hanno quindi portato dei doni che hanno un legame con i tre mondi: pensiero, sentimento e corpo fisico. In quella stalla vi erano solo il bue e l’asinello. Perché? La stalla rappresenta il corpo fisico ed il bue, come il toro, anticamente è stato sempre considerato come il principio generativo (in Egitto, per esempio, il bue Apis era il simbolo della fertilità e della fecondità). L’asino, invece, rappresenta la personalità (la natura inferiore dell’uomo). Questi due animali erano là per servire Gesù. Quando l’uomo comincia a compiere su di sé un lavoro per la sua evoluzione, entra in conflitto con la sua personalità e con la sua sensualità. 

L’iniziato è appunto colui che è riuscito a dominare queste due energie ed a metterle a suo servizio, ma non le reprime in quanto sono energie straordinariamente utili se messe all’opera sotto il giusto controllo

Il Natale dunque ci ricorda che il significato dell’esistenza umana è quello di risvegliare il sé inferiore al cospetto dell’anima e ciò avviene, all’inizio, mediante l’arte di vivere. Questo è un processo che comporta prove ed errori (spesso attraverso l’esperienza della sofferenza come illusione che infine conduce verso la verità immanente). Ciò è ottenuto gradualmente tramite un riorientamento dei desideri e, in una fase successiva, l’identificazione con il sé superiore. Sono molti gli individui che consapevolmente orientano la propria vita verso le finalità più alte: alcuni si stanno preparando, altri stanno già operando per raggiungere queste finalità. Sono individui che si sintonizzano sempre più con la propria anima e si allontanano da una realtà personale ed egoistica.
Da Il significato esoterico del Natale 

Cerco degli spunti nelle citazioni  con le quali vado ad incocciare, non per caso ma per necessità (non sottovalutiamo questo aspetto cardine):
  • "Non c'è niente di più triste nel mondo che svegliarsi il giorno di Natale e non essere un bambino" Erma Bombeck (1927-1996), umorista americana
  • "Non è strano che a Natale qualcosa ti faccia rattristare tanto? Non so esattamente cosa ma è qualcosa a cui non dai molta importanza non avendolo provato in altri momenti" Kate Langley Bosher (1865-1932), scrittrice americana
  • "Il Natale, bambini, non è una data. E' uno stato d'animo" Mary Ellen Chase (1887-1973), maestra e scrittrice americana
  • "Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l'anno" Charles Dickens (1812-1870), scrittore inglese
  • "I ricordi di un Natale alla vecchia maniera sono difficili da dimenticare" Hugh Downs (1921), attore americano
La tristezza del giorno di Natale! È vero. C’è anche quell’aspetto, come se avessimo dimenticato qualcosa di bellissimo che succedeva tanto tempo prima. Il fatto di non essere più bambini è solo il frattale di questa tristezza: il post it. Anche i bambini barattano la loro tristezza coi regali, in questo sono ancora avvantaggiati sugli adulti. 

È un vero e proprio stato d’animo in Natale,  una vera e propria dimensione, una finestra su di un altro mondo, certo. 

Quello stato d’animo che riusciamo solo ad intuire ormai ma che, immancabilmente, ci colora un po’ d’amarezza perché non teniamo con noi il “giusto spirito” per tutto l’anno, per sempre, dialogando con l’interezza del nostro Sé e con il nostro Cuore. Tanto che i ricordi di un modo d’essere relativo alla “vecchia maniera” non ci lasciamo mai definitivamente, come il calore del Sole nonostante le nubi più pressanti.

Onoriamo la luce crescente del ciclo stagionale e quella luminosa dell’umanità.

* La splendida fotografia di apertura è stata presa da http://www.flickr.com/photos/jepsss/1258032880/

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2010 

 

giovedì 23 dicembre 2010

L'apparenza dello HuBit.





Cosa sta sperimentando l’unità d’informazione umana (Human Bit o HuBit / l'unità di misura dell'informazione codificata e strutturata in un sistema corpo-mente-spirito) nel proprio viaggio nel tempo della Creazione? 

Il “Tutto” o l'apparenza del Sè riflesso.

Ciò è dimostrato dal grande numero di umani presenti sul pianeta e da ciò che gli umani sono stati capaci di generare all’insegna della “logica” della biodiversità: un grande numero di sogni individuali e collettivi intessuti nell’arazzo della poliedricità dell’Essere.

Il detto recita: paese che vai, usanze che trovi.

La globalità è per sua Natura collegata da punti in comune, in grado di racchiudere vasti “territori” all’insegna di un’unica “bandiera”, proprio come la presenza immateriale del concetto di Stato. Un reame, un impero, una nazione, una regione, un quartiere, una famiglia, e così via… 

Ma, nella concretezza dei fatti, cosa può essere classificato come "globale" se non l’unico collante della Spiritualità a-religiosa? Ogni tipo di “unione” di cui si è onorato l’uomo, nel corso dei millenni, è direttamente dipesa dalla propria necessità di sopravvivenza di fronte alle avversità dello scenario 3D che lo ha ricevuto. Ogni unione umana è una necessità primaria. Ogni unione umana dipende da istinti antichi di preservazione della Specie. 

Questo tipo di unione risponde al richiamo dei campi morfologici che guidano, come un raggio traente, l’evoluzione dell’esperienza in Terra. 

Step by step ci avviciniamo, tuttavia, ad un tipo diverso di unione, molto simile a quella grande orchestrazione sinfonica che è racchiusa entro la nostra fisicità. Mi riferisco a quella strutturazione cellulare che ci scolpisce periodicamente nel reame delle 3D, sottintendendo al volere impresso nelle memorie e nell’intelligenza di ogni microstruttura organica e nel sistema di corpi sottili da cui "fuoriusciamo", come una sorta di Matrioska

È nel nostro Dna ridefinirci ad ogni istante: cambiamo ad ogni istante.

Stiamo parlando di una unione invisibile di interi “mondi” per permettere ad un singola entità umana di “vivere”. Da questa funzionalità intrinseca deriva il nostro “senso di protagonismo”: il nostro Ego.

È come essere al comando di un potente mezzo che è stato affidato proprio al singolo individuo. Il primo aspetto da superare, per imparare a guidarlo al meglio, è proprio superare quel senso di protagonismo reo di mantenere l’entità ferma a farsi scattare fotografie in piedi sulla cappotta del veicolo, sorridendo e gonfiando il petto d’orgoglio… Godendo della fama, della stima, del senso delle aspettative… Senza mai in realtà partire.

La linea di “frontiera” dell’esperienza umana è ampliata ogni giorno, proprio dal grande numero di umani presenti. E non mi riferisco solo all’esperienza in Terra…

Cosa sappiamo di un organismo che, per effetto della globalità planetaria nascente, viene trasportato dal proprio “mondo” in un altro? Nulla, se non quello che impariamo attimo dopo attimo, anche a scapito di grossi errori e drammi. 

In questo senso trascendiamo l’impulso originario di sopravvivenza della specie, ritenuta altrui, quando prendiamo un organismo vivente in un Continente, perfettamente adattato, e lo forziamo, per vari motivi, a trasferirsi in un altro Continente. Un esempio? Eccolo: 

La Stella di Natale: bella colorata e minacciosa.
Effetti collaterali del Natale: prurito, bruciore agli occhi, alla bocca e alla faringe, eritema. E ancora: nausea, vomito, diarrea, perdita di coscienza. Soggetti più a rischio: bambini e cani. Come può la più docile delle festività avere effetti tanto nocivi sul corpo umano?
Il colpevole in questi casi va cercato tra le mura domestiche, ma non è il maggiordomo, come quando si gioca a Cluedo. Dovete guardare alle sue spalle: quell’innocua, colorata, immancabile Stella di Natale che ogni Natale abbellisce nel nostre case e che, a dispetto del nome e del periodo dell’anno, ha origini tropicali. La sua provenienza infatti è l'America Centrale. E’ una tipica pianta ornamentale di alcune regioni del Messico, per esempio. In Europa arriva però carica di colori squillanti e cattive intenzioni.

L’Euforbia pulcherrima, questo il suo nome scientifico, può essere tossica

La colpa è di una cosa chiamata triperpene, una sostanza contenuta nel fusto e nelle foglie. Fa male se ingerita o anche solo toccata. Certo, per sprigionare i suoi nefasti effetti, deve prima essere estratta dalla pianta. E qui entrano in gioco cani e bambini. Non sarebbe certo la prima volta che assaliti dalla febbrile curiosità di sapere 'cosa c’è dentro' o solo per attirare la vostra attenzione, sfasciano oggetti di ogni valore e provenienza.
Ma a differenza di quella preziosa anfora che conservavate come ricordo imperituro di un viaggio in Mali, la Stella di Natale sa come difendersi. Quindi, il consiglio per risparmiarsi questo fastidioso effetto collaterale delle sante feste è mettere la vostra Euphorbia pulcherrima fuori dalla portata di dita curiosa e fauci spalancate delle bestiole di ogni specie che avete in casa.
Ora che abbiamo capito come neutralizzarla, passiamo al come averne cura. Tenetela tra i 14 e i 22 gradi: anche se fiorisce d’inverno, è pur sempre una pianta tropicale. Per dare il meglio di sé, è però meglio tenerla al buio per gran parte della giornata (è tra le piante brevidiurne, motivo per cui fiorisce nei mesi invernali). Il massimo di ore di luce che può sopportare ogni giorno è otto. Cercate anche di risparmiarle troppa luce artificiale: non la gradisce.
Da Yahoo

I motivi di questo trasloco forzato risiedono esclusivamente nella sete commerciale umana, nel parallelismo dei festeggiamenti del Natale e di un pensiero colorato da regalare: come sono belle quelle foglie rosse, in tinta con le tende e gli orpelli che invadono gli ambienti domestici, vero?

Quella pianta è un essere vivente, non è stata prodotta in una fabbrica cinese. Quella pianta non ci urlerà in faccia che la stiamo uccidendo, che la stiamo perlomeno maltrattando. No. Il senso della nostra azione risiede nella mancanza di consapevolezza che l’intero ecosistema è vivo. Riusciamo a mettere cartelli di “non calpestare le aiuole” solo perché l’occhio deve poter godere di un manto verde perfetto, così come nella scelta di un frutto al supermercato, cerchiamo quello magicamente levigato, luminoso, senza ammaccature o gibbosità. Non importa se poi gustandolo, al primo boccone finisce nella spazzatura.

Nella società dell’apparenza è l’apparenza che domina.

“L’opera (il ‘Dottor Faust’ di J.W.Goethe) ha in sé tutti i requisiti per potersi addentrare con fiducia nella riflessione proposta, perché come sappiamo, narra le vicissitudini di un uomo che per amore del sapere, sperimenta di persona ogni bassezza umana, arrivando al punto di sacrificare la propria Anima pur di raggiungere lo scopo finale.
Alle comuni menti può sembrare sacrilego meditare sul Santo Natale partendo dal corrotto personaggio del Faust, ma questo, è solo ciò che appare”.
Da Piccola riflessione sul significato Esoterico del Natale Cristiano e la venuta o rinascita del nuovo "Uomo" di Sergio De Ruggiero

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro