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lunedì 19 novembre 2012

Tra le ombre senza una causa importante?




Ho da ‘sempre’ avuto due sospetti in Vita mia:
  1. che in molti casi, la competizione non esista
  2. che la malavita organizzata emerga nella società ad un livello altro.
Prendiamo due casi campione:
  1. Amplifon
  2. Mafia (termine generalizzato).
In Italia, così come in molti altri Paesi, tra i quali gli Usa,  'non è possibile che si formi un monopolio' o una situazione di netto predominio da parte di una azienda sulla rimanenza del tessuto lavorativo/sociale. Secondo questa prospettiva, non ho mai compreso il perché, allora, esistano aziende ‘monstre’ come Wall Mart, Mc Donald's, Microsoft, etc

La stessa Amplifon, osservando l’Italia, mi appare come una sorta di ‘unico attore’ sulla scena. Esistono altri marchi autorizzati, tuttavia sono perlopiù misconosciuti per il grande pubblico, che si avvale dell'audiovisione ad opera dei Media. A chi si rivolgerà la gente, allorquando avrà necessità di acquistare un apparecchio acustico? Verso chi avrà memoria e sensibilità?
 
La competizione tra Amplifon e gli altri piccoli marchi potrebbe essere una illusione, ossia esistere solo sulla carta ma non tra le righe. 

Se la dirigenza di Amplifon avesse giocato d’anticipo o avesse mosso molto bene d’astuzia? Le leggi che regolano ogni ambito del sociale e del Mondo del lavoro, sono perlopiù conservative di un certo ecosistema che hanno trovato e ‘tutelato’. Perché? Perché sono fatte da esponenti dello stesso Mondo che è emerso e che chiede di sopravvivere, attraverso veicolazione di liquido e sonante denaro.

Le richieste dei lavoratori sono utilizzate per veicolare e manipolare la propria energia e, di  fatto, si prestano come perno per amministrare e normalizzare la manodopera e, dunque, il controllo dei lavoratori stessi.

Il tutto è eseguito senza mai l'apparizione diretta del principio guida.

L’attore che controlla è sempre lo stesso, che i lavoratori pensano di trovare in una versione monotematica nei panni del datore di lavoro, non capendo che, invece, è sempre presente ad ogni livello della divisione amministrativa sociale e individuale.

È persino ovvio che un ‘sistema’ difenda se stesso da tutti gli altri o da tutte le possibili infiltrazioni.

È un punto di vista. Nient’altro che un punto prospettico diverso da quello della Massa indistinta.

Arriva il rating per le aziende che si battono per la legalità.
L’illegalità inquina il mercato e prolifera nella crisi rendendo appetibili al mercato i prezzi più bassi garantiti dalla concorrenza sleale. Ora, però, dall’Antitrust arriva un regolamento che spariglia le carte e spiazza chi dell’illegalità ha fatto il proprio business: le aziende italiane avranno un rating di legalità che renderà più accessibile il credito alle imprese che contrastano la criminalità organizzata e si battono per un’economia etica…

Il rating crescerà fino a due o tre stellette in relazione al rispetto di altri sei punti fra cui la denuncia alle autorità di reati perpetrati a danni dell’imprenditore o dei suoi collaboratori e il rispetto e l’adesione di un Protocollo di legalità sottoscritto dal ministero dell’Interno, Confindustria, prefetture  e associazioni di categoria. 

Più sarà alto il rating etico dell’azienda, maggiori saranno le stellette e, conseguentemente, le possibilità di avere un accesso agevolato ai finanziamenti bancari
Link 
 
Tutto questo per avere un mutuo? Del denaro? Per continuare a corrompersi ‘dentro’ ed alimentare questo paradigma?

Ciò che si è formato nel passato, alle sue diverse distanze dal presente, tende a difendersi per sopravvivere. Ciò evidenzia un conflitto interno all’emersione di energia vitale aggregata. Che cos’è, allora, questa sete di sopravvivenza che anima l’intero spettro esistenziale?
 
Sembra che tutta la Natura sia imbevuta di conflittualità, a prima vista non così tanto nitida. La visione arcadica di un paesaggio naturale non rivela istantaneamente la lotta per la sopravvivenza, che anima la struttura energetica biodiversa che va a comporre quel paesaggio.

La paura è la chiave di volta di questa lotta. Una volta ‘venuti al Mondo’ si ha paura di lasciarlo. È un attaccamento egoico che combatte in ogni modo per il Tempo del proprio spazio esistenziale.

È lecito? Certo. Ma dipende sempre dal livello di consapevolezza che si respira. Al fine di rimanere impassibile come i Tempi di una montagna, occorre avere la consapevolezza di un Astro, di un Pianeta, di una Galassia… occorre essere al di fuori della mischia:

nel Mondo ma non del Mondo.

Come hai fatto? Come ha fatto? C’era un trucco?
No, nessun trucco. Io combatto così.
Potrei farlo anch’io? Dimmi? Posso imparare?
Studia il tuo avversario come si muove. Saprai cosa farà prima che lo faccia.
Posso riuscirci.
Devi individuare quel momento che c’è in ogni scontro in cui si vince o si perde. Devi saperlo aspettare.
Posso fare anche questo.
E non deve importarti di vivere o morire.

Il primo cavaliere

A cosa brindiamo?
Perché non al Re?
È un bambino. È il Cardinale a governare. Seppure non con il nome, sarebbe come brindare a lui.
Alla Francia!
L’abbiamo servita. Ci siamo battuti per lei e guarda dove siamo.
All’amicizia? All’amore?
Ti do un consiglio, ragazzo. Non fidarti mai di nessuno.
Ma ci dev’essere qualcosa in cui credete ancora?
Questi (denaro), questa (arma) e questo (vino). E chiunque ti dica il contrario, o è un pazzo o cerca di venderti qualcosa.
So che Athos può sembrare freddo e scortese, ma non farti ingannare. In fondo…
È veramente freddo e scortese!
Ma che gli è successo? Non capisco.
Quello che succede a tutti gli uomini. Una donna…
Sentite. Non voglio offendere nessuno, ma… credevo che foste un po’ più… eroici.
Quello che il mio stimato compagno stava tentando di dire a modo suo, è che… siamo antiquati. Siamo guerrieri, ma senza una guerra da poter combattere. E allora beviamo, ci azzuffiamo, litighiamo con le guardie del Cardinale e poi beviamo di nuovo. Quello che ci serve è una causa importante. Ma non ci sono più cause importanti.

I tre moschettieri.

Sapete? Volevo scrivere un articolo alla SPS. Ossia? Tosto, ma secondo il mio criterio di tostaggine. Una modalità ‘antiquata’ di scrivere ed essere. Tuttavia, queste due citazioni meritano proprio di essere la parte centrale e terminale del presente articolo.

Leggete e tenete bene a mente queste espressioni sincroniche:
  • non deve importarti di vivere o morire
  • è il Cardinale a governare. Seppure non con il nome, sarebbe come brindare a lui
  • siamo guerrieri, ma senza una guerra da poter combattere. E allora beviamo, ci azzuffiamo, litighiamo con le guardie del Cardinale e poi beviamo di nuovo. Quello che ci serve è una causa importante. Ma non ci sono più cause importanti.
Dio mio. È così evidente l’orma del controllo… Come non vederla praticamente dappertutto?

L’isola della Maga Circe cosa faceva, nel Tempo, agli uomini e alle donne?
 
Ascoltate delle colonne sonore epiche, tipo quella di Avatar. Perché andiamo a vedere film dove si mettono in mostra guerrieri? Dove c’è onore, forza, equità, saggezza, amicizia, fratellanza?

Perché?

Perché 'noi siamo così'. Nelle nostre vene scorre il sangue di eroi che hanno accettato di essere qua adesso, in questo momento, da moltissimi secoli.

La missione, la causa importante, è quella di liberarci dal carico oscuro che ci attanaglia e stringe il Cuore.

Solo che, adesso, non ricordiamo più nemmeno il perché siamo qua.

Qualcosa ci ha sedotti e convinti di essere il contrario di quello che siamo. La cosa interessante è che noi siamo quello che crediamo. Tutto quello che crediamoNel bene e nel male.

L’invasione c’è già stata. 

Nessuno attaccherà più le nostre città o il nostro paese. 

Siamo stati conquistati ‘dentro’. Per non vedere più ‘la guerra da combattere’. Per non trovare più una ‘causa importante’.

Osserviamoci bene. Cosa vediamo? Come ci vediamo?

È tutto vuoto. Svuotato… perché noi siamo stati svuotati nell’inconscio.

Guardate ‘Gli Incredibili’. Cosa gli succede? A cosa vanno incontro coloro che lottavano per la pace e la giustizia?

Basta. Mi fermo qua. 

Questo è un concetto cardine, che segna la differenza tra essere vivi e pensare di essere vivi

Chiudo anche col discorso iniziale, esprimendo questo mio concetto:
  • la competizione è una colla per tenere buoni e permettere una guerra tra poveri, che pensano di essere vivi
  • l’organizzazione malavitosa emerge dando luogo alla società in cui vivono ‘tutti’.
Le diverse teste fanno capo all’unico corpo.

Leggere SPS equivale a trovare l’impulso di comprendere perché non si debba più combattere nessuna guerra, ma capire il male che affligge il Cuore. Equivale a non combattere, mantenendo ugualmente lo spirito del combattente, che veicola la propria forza autentica a fare luce su ciò che necessita di essere illuminato.

Non con le armi, ma con i poteri personali e dell’Universo polarizzato in tal senso.

Gli scontri tra Maghi sono più vicini alla realtà di quanto si possa pensare…

Il controllo è silente. I suoi effetti scambiati per altro.

Dipende da noi.
 
16112012 V 0 + 321 S. Gertrude la Grande (Una vita in monastero… a scapito della sua vita interiore) +-
17112012 V 0 0 322 S. Elisabetta d'Ungheria (Darsi via… 'Morì a ventiquattro anni, sfinita di carità') +0
18112012 V 0 0 323 Sant’Edmondo Re e martire (Occorrerebbe approfondire meglio) +0
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 26 luglio 2012

Il futuro più probabile è nella rotta intrapresa.




La gente ha veramente compreso il livello di ‘crisi’ in cui l’Italia si è ‘incagliata’? Basta osservare il relitto della Costa Concordia di fronte all’isola del Giglio; 

 
Messa su un fianco, giace sul fondale, troppo basso, per cancellarla dal livello osservabile ad occhio nudo. Tuttavia le correnti la stanno ‘lavorando’ in maniera sottile, risucchiandola pian piano verso profondità più rilevanti. L’opera umana l’ha bloccata al suolo e presto inizierà anche a smantellarla.  

Il risultato è in entrambi i casi l’eliminazione della ‘carcassa’

Cosa succederà all’Italia? E all’Europa? E a 'Noi'?

Goldman: l'Euro così come lo conosciamo ha due anni di vita.
Ormai l'Eurozona così come la conosciamo ha raggiunto un punto critico e il tempo a disposizione per trovare una soluzione sta per scadere. L'avvertimento viene dal presidente di Goldman Sachs Asset Management, Jim O'Neill
 
Due anni al massimo - ha detto all'emittente Cnbc O'Neill, noto per aver coniato il termine Bric - questo è il tempo che è rimasto all'Eurozona per riuscire a sopravvivere nella forma in cui la conosciamo ora

Con ogni probabilità poi - ha aggiunto O'Neill - la realtà è un'altra e il tempo a disposizione è ancora più limitato’. 

L'Unione Monetaria Europea nel suo complesso sta lentamente cessando di funzionare, dopo che le autorità europee hanno ripetutamente fallito all'appuntamento, non essendo riuscite a prendere decisioni risolutive. Così com'è strutturata non funziona. O si creano gli Stati Uniti d'Europa o non si creano’. Non ci siano vie di mezzo.
Link

Il concetto finale espresso da O’Neill - ‘Non ci siano vie di mezzo’ – è un errore di battitura, oppure è un imperativo d'ordine superiore

Non ci siano vie di mezzo’ oppure ‘Non ci sono vie di mezzo’?

Interessante la questione, data la presenza di questa ‘banca’ tanto influente e ramificata nei gangli di ogni struttura di potere Antisistemica. Ci sono verità solo intuibili e inerenti al proprio livello di consapevolezza e conoscenza. Una di queste è che sia la scienza che le banche, nei panni dei loro componenti più ‘esperti’, sono perfettamente a conoscenza dei ‘veri dati’ che permettono di osservare la linea direzionale intrapresa da interi modelli sociali.

Loro lo sanno ‘dove stiamo andando’ a livello 3d.

La gente, invece, non lo sa, ma forse solo perché 'non lo vuole' sapere.

Forse la paura ha sempre la meglio ed è preferibile far finta di nulla. L’effetto collaterale è, tuttavia, quella continua lamentela che s’emana dai bacini umani praticamente in ogni situazione di pseudo confronto, fosse anche solo il prendere una tazza di caffè al bar.

La gente continua a consumare ‘quasi’ come se nulla fosse intervenuto ad erodere il proprio potere reddituale. Fa 'finta di nulla', perlomeno a livello esteriore. La realtà è che l’erosione va avanti da anni ed il frattale è proprio lo scioglimento dei ghiacci perenni della Terra. I patrimoni, che già si rafforzano dei flussi ereditari in entrata, frutto dell’accorpamento dovuto alla sempre maggiore presenza di ‘figli unici’, vanno lentamente ‘sciogliendosi’ alla luce della crisi

La temperatura è inversamente proporzionale, in questo caso, al livello di denaro usufruibile. Cosa ‘cresce’ di conseguenza?
  • debito
  • ansia
  • sconforto
  • mancanza di fiducia
  • paura.
Il 'livello delle acque' è rappresentato da questo mix di ‘valori’ diversamente umani. La ‘marea del debito’ sta travolgendo tutto e tutti. Le elite, se non cambierà qualcosa, sono destinate a rimanere all’asciutto, nel senso di preservazione del proprio livello di ‘potere’. Esse ‘abitano’ sulle vette. Ma anche per loro potrebbero esserci delle novità, nel senso che ‘una montagna crolla a partire dalla sua base’…

Non penso che esistano umani in grado di trarre profitto dalla catastrofe.

Diciamo che forse ne esistono davvero pochi, come pochi erano gli Anunnaki scesi sulla Terra. Lasciando perdere questa quantificazione n(s)umerica, che lascia il Tempo che trova, è preferibile muoversi su un livello dell’osservazione più espanso

Una certa logica ‘naturale’ e, quindi, legata alla propria sopravvivenza, non farebbe certo propendere la Vita ad auto distruggersi, come invece sembra proprio accadere all’interno del ‘formicaio umano’. C’è qualcosa di evidentemente ‘diverso’, che è subentrato nella questione terrestre dell’umanità. Cosa c’è, ad un altro livello, che è in grado di palesare comportamenti bizzarri nei comportamenti individuali? La presenza sottile di altre entità viventi dotate di prospettive ‘di medio/lungo termine’, diverse, rispetto a quelle della specie ospitante e, molto spesso, inconsapevole di una simile presenza.

Che siano esse degli atomi, dei geni, delle cellule, dei virus, dei demoni, degli alieni, delle personalità, dei campi morfogenetici, dei fantasmi, delle forme pensiero, etc. la risultante non cambia:

il Mondo sembra impazzire, seguendo una 'rotta' incomprensibile...

Personalmente, non trovo una spiegazione esauriente nel comportamento di massa umano, se non prendendo in considerazione una presenza silente annidata da qualche ‘parte’. Non è un modo di ‘dare la colpa’ ad altri, ma un modello di visione più aperto della consapevolezza. La Vita è un intreccio di presenze e la scienza lo ha già capito ed affermato da molto Tempo. Perché, allora, ci si ferma davanti alle ‘porte umane’, non ritenendo possibile che ‘qualcosa’, presente in noi, sia in grado di ‘obbligarci’ a prendere talune scelte non in linea perlomeno con una condotta esistenziale legata alla sopravvivenza?

Si badi bene che è proprio la sopravvivenza che è messa in discussione

Non stiamo scrivendo del rischio di finire in bancarotta, che semmai è solo un frattale della gravità della situazione, ma stiamo annuendo alla possibilità di terminare un ciclo esistenziale del Mondo che conosciamo. Per carità: nessuna fine dei Tempi preannunciata nei libri ‘sacri’. Solo il frutto delle azioni, apparentemente - ‘non sense’, adottate dalla Massa.

Lasciando perdere i consueti ‘capri espiatori’, i casi isolati e isolanti, cosa rimane di chiaramente evidente?

Ben poco. Tutto è confuso e realtà e fantasia danzano a braccetto sul nostro destino. La ‘nave’ marcia dritta verso una direzione già ‘scritta’: in questo senso si può fare 'divinazione'. Un 'capitano' sa dove è diretta la sua nave!

Guarda la prua della nave: dove sta puntando? Ecco. Quello è il nostro destino. Una rotta impostata, programmata. La meta è solo frutto del Tempo della velocità di crociera. 

È possibile leggere questo destino? Certamente: avendo ben chiara la direzione intrapresa o avendo la capacità di leggere il nome del luogo di destinazione finale o l'accesso alla strumentazione di bordo.

Goldman Sachs è molto probabilmente in grado di leggere le 'carte di navigazione', così come molti esponenti di scienza, affari, religione, politica, etc.

Le previsioni ormai sono basate su ‘dati di fatto’. Tra le righe dell’informazione, che ci bombarda attimo dopo attimo, esiste anche l’esplicitazione di verità molto scottanti:

un’unità di crisi per affrontare l’estate di fuoco e il settembre durissimo che il Paese attende, a causa di una crescita ferma e dell’attacco della speculazione.

Un gabinetto di guerra che dovrebbe saper indicare la rotta ed eventualmente tracciare alternative prima del baratro, perché, malgrado la situazione sembra precipitare di giorno in giorno, non sono previste nuove misure a fronte di quelle già prese. La war room anticrisi c’è, malgrado oggi il governo abbia dovuto smentire, in mattina, di aver convocato il comitato, dopo che stamani alcuni quotidiani ne avevano annunciato la prima riunione dalla sua istituzione…
Link

La gente capisce l’entità del problema? Ho i miei dubbi

Pur essendo sempre preoccupata, la gente in realtà continua a perseguire la rotta preimpostata per programmazione indotta. C’è qualcosa ‘dentro di noi’ che impedisce di destarsi dal torpore dell’essere sempre alla ‘moda’, ossia di consumare tutto, persino se stessi. Le file di macchine abitano il Mondo alla faccia del prezzo della benzina. Non c’è prezzo che tenga, si potrebbe pensare: 

le vetture circoleranno ancora, perché il programma che le anima è sempre attivo.

Eppure, penso che accadrà questo fenomeno di massa, ad un certo punto:

una mattina le strade saranno quasi deserte. Come mai? La gente mediamente livellata per potere economico, non avrà più risorse per fare il pieno alla propria auto. Perché dovrebbe succedere improvvisamente e globalmente? Per questi motivi:
  1. livello economico medio personale molto simile
  2. tenuta del consumo per apparenza nei confronti degli altri, per ‘amor proprio’ e del passato a cui si è tanto ancorati, sino al punto massimo di resistenza.
Questi due fenomeni di massa faranno sì che improvvisamente un cambiamento forzato nell’abitudine si manifesti dalla sera al mattino, come per ‘magia’. Al Gore, nel suo profondo film – ‘Una scomoda verità’ – ad un certo punto parla proprio di questa improvvisa accelerazione nel cambiamento, che appare improvvisamente, come un colpo di coda o un fulmine a ciel sereno. 

Ovviamente, un simile comportamento è risaputo e monitorabile dagli ‘esperti’ ma non dalla Massa, perlomeno ad un livello subito esteriorizzabile...

Dietro a questa cortina di silenzio assenso, si cela anche l’intenzione estrema di voler accorpare le nazioni sotto ad un unico vessillo Europeo, centralizzato nel vero senso del termine. Il surrogato europeo che conosciamo è solo il primo stadio della trasformazione di un organismo che, adesso, rischia tuttavia di mettere a repentaglio la sua prossima esistenza. 

Il dato di fatto, secondo SPS, che ‘nulla è per caso’, porta a supporre per altri versi che ‘il tutto sia stato studiato nei minimi particolari’, prendendo anche in considerazione che, se l’effetto prodotto dalla Massa dovesse essere diverso da quello previsto dai ‘modelli gestionali’, allora il Mondo potrebbe anche resettarsi del tutto

Il reset è perfettamente nelle 'corde' di questa dimensione. Non sarebbe la prima volta.

Questa struttura dell’energia è ‘cerchio centrica’; un loop della possibilità dal quale si esce per triangolazione verticale, ossia ‘alzando la prospettiva al Cielo’, per dirla con enfasi frattale.

La struttura a cerchio 3d è solo una versione prospetticamente compressa di una struttura spiraliforme, caratterizzata da ‘anelli’ diversi della configurazione energetica, tuttavia agganciati l'uno con l'altro, senza fine di continuità. 

Diciamo che le 3d sono come una ‘scatola’ dalla quale non si esce se non in pochissimi modi:
  • ascensione
  • apertura della consapevolezza e inerente ristrutturazione dei propri centri di potere ‘incrostati’ dal tempo della permanenza nelle 3d
  • alleanze con entità sottili
  • biodiversità legata alla nostra differenziazione ed univocità esistenziale.
Il gioco è bello sino a quando dura poco. No?

Ok… Penso che sia ora di ‘finirlo’ per quanto mi riguarda. Perlomeno finire questa versione tarlata del ‘gioco’. Una versione certamente necessaria tuttavia superata, perlomeno per il mio libero sentire

Non attendiamo passivamente che un modello termini, prima di innalzarne un altro. Il crollo potrebbe veicolarci con esso, trovandoci impreparati.

Inganni e nefandezze, oscurità della coscienza, immoralità e/o amoralità. Tutto questo deve finire perché ‘lo spettacolo deve andare avanti’.

Siamo sul Titanic o sulle navi che nel ‘Ritorno del Re’ veicolano le ‘specie pronte’ al livello superiore?

Dipende anche da Noi. Dipende anche da Me…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 2 maggio 2012

La tecnologia corretta.




Perché otteniamo, più che mediamente, l’esatto opposto di quello che vogliamo? 

Perché, innanzitutto, 'lo vogliamo con il conscio' e non 'lo intendiamo con l’inconscio', ossia immaginandolo. Perché l’immaginazione è ritenuta una ‘cosa da bambini’ e ci si ritiene adulti, per cui ‘superiori’ al modello incarnato così bene nella fanciullezza. 

Il Dottor Couè dimostrò, cento anni fa, esattamente il contrario. Il bambino utilizza la forza dell’immaginazione in maniera naturale, pur essendo ricolmo di Paure ancestrali. Lo fa come se fosse in grado di padroneggiare la Paura, e il relativo blocco del proprio potere immaginifico. 

Il bambino applica l’attaccamento, ha le 'farfalle nella pancia', è egoico, quindi dovrebbe scatenare quelle forze Universali di compensazione, che dovrebbero fargli avere l’esatto opposto di quello che desidera così caldamente. Eppure il bambino ottiene, più che mediamente, quello che desidera. Perché? Che differenza esiste tra il bambino e l’adulto?
 
Certamente un livello diverso di gradazione della Paura.

Esiste una differenza nella memoria inerente al vissuto e quindi dei blocchi aggiuntivi, che rallentano il flusso dell’energia. 

Il bambino è anche ‘sprovveduto’, ossia è paragonabile ad un altezzoso tizio che ha coraggio da vendere e non capisce a quale pericolo stia andando incontro

Questa ‘irruenza’, questo rimanere sganciato dai crismi e dal senso di un pseudo equilibrio, che l’adulto pensa di vantare, fanno la differenza in termini di manifestazione del proprio desiderio.

Non è, allora, solo una questione di Paura. Non è la sola Paura in grado di reprimere il proprio potere. No. Il bambino è ricolmo di Paure, ma semplicemente le ignora quando c’è luceè, ossia, capace di non creare blocchi permanenti in Sé. Non soffre, per fare un esempio, di memorizzazione dell’attacco di panico.

Quando si dice ‘la fortuna del principiante’ si afferma proprio questo principio:

si è ancora liberi da blocchi memorizzati dell’energia. Può durare poco, in termini di Tempo; anche solo qualche minuto, quando capita ancora in età più ‘matura’. 

Il ‘gettare il Cuore oltre l’ostacolo’ è proprio l’agire secondo canoni non prettamente mentali. Ovviamente la consapevolezza ci deve rammentare che ‘non serve’ diventare dei Martiri o degli Eroi, ma degli individui divenuti ‘centrali’ rispetto alla polarità, padroneggiando la capacità di memoria della Paura.

Ho trovato in ‘Rete’ del materiale molto interessante, di cui non intendo citare la fonte. Perché? Per non creare ‘imbarazzo’ a quella parte di noi che giudica e che non permette il filtro delle informazioni in maniera sincronica e multidimensionale. In ogni ‘ambito’ c’è verità. Lasciamo da parte i pregiudizi e i ‘sentito dire’. 

Cosa significa divenire ‘totali’? Leggiamo:
  • è già da un pezzo che abbiamo superato il traguardo di una tecnologia che funzioni in modo uniforme
  • ora si tratta soltanto di farla mettere in pratica
  • se la tecnologia non viene applicata, non verrà dato ciò che si promette. È così, semplicemente. Se fai applicare la tecnologia allora puoi dare ciò che si promette
  • l’unica cosa di cui ci possono incolpare è l’assenza di risultati. Situazioni difficili si presentano solo dove ‘no ci sono risultati’. Attacchi da Governi e Monopoli avvengono solo quando ‘non ci sono risultati’  o ci sono ‘cattivi risultati’
  • di conseguenza la strada davanti a… è libera ed il successo finale è assicurato se la tecnologia viene applicata
  • è compito dunque di ‘tutti’ far mettere in pratica la corretta tecnologia.
L’applicazione della corretta tecnologia consiste in:
  1. avere la corretta tecnologia
  2. conoscere la tecnologia
  3. sapere che è corretta
  4. insegnare in modo corretto la corretta tecnologia
  5. mettere in pratica la corretta tecnologia
  6. accertarsi che la tecnologia venga messa in pratica correttamente
  7. annientare la tecnologia scorretta
  8. eliminare le applicazioni scorrette
  9. sbarrare la porta a qualsiasi possibilità di tecnologia scorretta
  10. sbarrare la porta alle applicazioni scorrette.
Dalla ‘Rete’.

Signore e Signori: ecco a voi la modalità di preservazione dell’Antisistema! 

Applicate punto per punto al Mondo che conoscete e comprenderete come sia stato possibile il radicamento di tutto ciò. La ‘tecnologia’, ovviamente, non è solo fisica ma sottile, mentale, energetica una modalità funzionale.

‘Squadra che vince non si tocca’, vero?

Nel Trading esiste la stessa modalità, per riuscire nel percorso evolutivo di Se stessi.

Imparate ad ascoltare i Mercati, non imponete la vostra volontà su di essi

Ogni trader di successo che conosciamo ha l’assoluta necessità della coerenza. È la chiave di volta di tutto – bisogna fare trading con una metodologia coerente. Occorre seguire una specifica strategia di trading. Sebbene questo libro presenti strategie differenti, esse partono tutte dallo stesso principio: 

ridurre il più possibile il rischio come prima cosa e cercare di aumentare il più possibile i profitti solo dopo che il rischio è stato definito e tenuto sotto controllo
 
I profitti arrivano quando è il loro momento.
 
Infine, sebbene vi presentiamo molti pattern diversi, vi serve una sola strategia per arrivare a guadagnare
Street Smarts – L.A.Connors/L.B.Raschke

‘Sette, Otto, Nove e Dieci sono le uniche zone in cui… può impantanarsi, in qualunque settore’.
Dalla ‘Rete’.

annientare la tecnologia scorretta 
eliminare le applicazioni scorrette
sbarrare la porta a qualsiasi possibilità di tecnologia scorretta 
sbarrare la porta alle applicazioni scorrette.
 
Questi sono i punti ‘caldi’ dell’Antisistema. Le ‘tracce’ lasciate per onorare questi punti, da parte della ‘vigilanza Antisistemica’, sono dappertutto, solo che per la Massa non costituiscono nessun indizio, perché la Massa non è nemmeno senziente del fatto che esista un Controllo Globale.

Strategia, coerenza, totalità. Il tutto riferito ad una ben chiara Prospettiva...

Nella totalità ci si smarrisce, se si è dalla parte ‘Amministrata’.

Una serena notte alla Massa e bei sogni ad occhi aperti.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

martedì 27 dicembre 2011

Circuiteria della paura.




Osservando le immagini di ‘emblemi araldici’, che compaiono a questo link, mi sono ritagliato lo spazio per il tempo di una riflessione:

questi ‘simboli’ sono come degli schemi radionici, ossia dei ‘circuiti’ personalizzati sulla base di un comune schema generale; in questo caso l’immagine di uno ‘scudo’. Ad esempio, l’immagine di testa del presente articolo viene descritta in questa maniera a questo link:

I Apprendista Introdotto.
Il grado di Apprendista deve considerarsi quello che più esattamente rappresenta il Libero Muratore nella sua perpetua opera di perfezionamento di séViene detto che il grado di Apprendista è il solo che siamo ben sicuri di portare legittimamente, di tutti gli altri, non ne saremo mai veramente certi.

Eccoa questo volevo arrivare oggi, sulla spinta di una intensa sensazione interiore, nata nelle ultime giornate di ‘festività’; quella sempre più tangibile sensazione di fare parte di un ‘vasto’ piano d’azione ‘educativa’, ed infine ‘auto educativa’, messo in atto (per ‘retroazione’ d’immagine e somiglianza, frattale e olografica) ‘persino’ dall’intera organizzazione umana attualmente al ‘potere’, ossia quella sorta di ‘compagnia segreta’ alla base dell’accompagnamento adattivo descritto nella ‘discesa’ vibrazionale umana, nel corso del tempo, molto simile ad una immane apnea al di sotto del livello delle 'acque del mare'.

Cosa intendo dire? 

Che ho la sempre più certa convinzione che ‘tutto’ sia sempre stato gestito con grande perfezione, persino a livello di ‘controllo umano ad opera di umani’

Una ulteriore conferma per 'estensione massima' del concetto di opportunità e di non esistenza del caso.

Il meccanismo che ha drenato la 'conoscenza', ed in ultima analisi ‘il ricordo’, individuale, lasciando l’essere umano ‘nudo’ alle prese con le proprie ‘difficoltà’, o paure, di fronte al ‘vuoto’ esistenziale, mi sembra sempre di più un atto volontario, un fenomeno deciso e ‘ruvido’, di una intenzione senza freni di permettere al genere umano ‘anche di precipitare’ e di raggiungere il ‘fondo del barile’, ma sempre in maniera 'graduata'.

Sino a quale punto saremmo arrivati prima di ‘mutare vibrazione’ e, dunque, risvegliarci? Il ‘segreto’ che ha da sempre accomunato i vari ‘ordini iniziatici’, d’ogni tipo e  geografia, è grandemente indicativo di un intento globale di ‘amministrazione’ della proiezione 3d esistenziale-fisica, di una intera specie in lenta e costante presa di coscienza attraverso un ‘duro allenamento’ in stile quasi ‘militare’:

l'aggettivo militare indica tutto ciò che viene gestito da o per conto delle forze armate, in contrapposizione a ciò che militare non è (civile)…
Link 
 
Il ‘sapere’ è stato drenato opportunamente dal Mondo. Perché? Perché ‘intimamente’ lo desideravamo e perché era necessario, al fine di ‘liberare le nostre negatività represse’.

Coloro che ‘non hanno dimenticato’, rappresentano una parte del genere umano ‘capace’ di ricollegare il senso della fruizione del tempo nel reame illusorio del tempo. Ciò rappresenta un ‘ordine militare’ della gestione delle informazioni e del comportamento, ‘interpretato’ dalle organizzazioni sovrastoriche, le quali hanno da sempre gestito l’intero processo di ‘caduta e risveglio’ del campo umano, in virtù di un meccanismo ad orologeria innescato alle origini dell'esperienza esistenziale. 

Individui che hanno coraggiosamente interpretato le leggi Cosmiche, applicandole e convertendole alle 3d, nella personalizzazione dello ‘scenario’ 3d Planetario disponibile. Ben consci del livello di co creazione che la ‘massa’ avrebbe dato luogo nel reame del tempo Planetario, e del ‘rischio’ di ciò che magneticamente sarebbe stato attirato, in termini di presenze parassite. 
  
Il potere occulto, che si cela ‘oltre’ all’intera struttura di amministrazione sociale, è secondo me la rappresentazione negativa del positivo, in virtù di quel ribaltamento dei piani inerente alla percezione illusoria 3d

Per cui, una volta chiarito questo ambito… il ‘resto’ diventa una conseguenza dettata dal libero arbitrio ‘permesso’ e del livello di partecipazione più o meno consapevole al gioco evolutivo della Vita. Ho sempre di più la sensazione di fare parte di una gigantesca struttura organizzata abilmente, atta a forgiare, un individuo ‘maturo’ ed aperto alla multidimensionalità, convertita e pienamente vissuta, rispecchiata anche nel corpo umano a livello tridimensionale

Ho come l’impressione di sentire il ‘disegno’ pratico in corso d’opera. Un ‘piano’ lungimirante, capace di ‘dare corda’ ad ogni impulso represso, per vari motivi, dalle scintille divine in via di auto determinazione. Liberi di co creare ogni tipo d’illusione e di viverla in maniera ‘autentica’, soffrendo e gioendo d’ogni possibilità della esperimentazione.

La ‘verità’ viaggia a livelli sottili e va agganciata in maniera sincronica in funzione di una senzienza sempre più presente e ‘ramificata’ fuori e dentro di sé.

Insegnante: Cosa t’induce a cercare il tuo Sé Superiore? È l’ispirazione. L’ispirazione che viene dai maestri spirituali venuti prima di te. L’ispirazione che viene dalla Natura. L’ispirazione che viene dall’arte. Ma, ancor più importante, è l’ispirazione che entra in te dai regni del Navigatore di Totalità, nel tuo strumento umano, e ti accende instancabile il desiderio di ricordare la realtà del Frammento-Dio depositato in te.
Studente: Come riconosco tale ispirazione?
Insegnante: Non è importante riconoscerla. Importa solo che tu la senta e accolga la sua presenza, perché è in questo modo che sviluppi la fiducia in te stesso e nel conoscere da te stesso.
Wingmakers

L’ispirazione giunge da ogni ‘latitudine’ e si mescola con la capacità di provare paura, ossia di ‘scambio’ bioenergetico con le altre entità che abbiamo attirato attraverso il nostro 'comportamento'.

La paura è ‘solida’. Cosa significa?

In base al ruolo che le persone si sono ritagliate nella società, è possibile osservare la loro missione vibrazionale in una determinata Vita, il tutto alla luce dello status globalmente accumulato/sviluppato nel contesto di tutte le reincarnazioni. Un individuo con funzioni di comando su altri individui avrà un certo compito spirituale da affrontare e sbrigliare, viceversa, un individuo che prende regolarmente ordini dai suoi ‘capi’, avrà un’altra direzione da seguire. Entrambi stanno maturando esperienza esistenziale, da ‘riportare’ sincronicamente al Creatore in ‘ascolto’ continuo.

Un amministratore delegato di una grossa multinazionale internazionale, avrà un ruolo vibrazionalmente più ‘complesso’ di un contadino della provincia lontana dagli agglomerati cittadini. Niente è meglio o peggio, ma semplicemente stiamo riferendoci a due situazioni diverse. Dunque, impariamo a percepire, anche in funzione del ruolo interpretato socialmente, di cosa ‘abbiamo ancora necessità di approfondire di noi stessi a livello animico’. 

Ripeto, non è una classifica ma una ‘funzione’ espressa in una recita .

Una recita sicuramente ‘non a caso’. Persone che affrontano vaste platee, parlando loro, hanno una funzione globale radicata, che nella stessa Vita, altre persone non hanno, perché, magari, impegnate a consolidare altri percorsi risalenti ad altre Vite. L’operaio e il padrone vivono esperienze diametrali, per quanto riguarda la percezione 3d in merito all’attaccamento, pur essendo l’operaio non al di sopra dell’attaccamento stesso e viceversa. L’evoluzione prescinde dall’appartenenza ad una singola classe sociale.

Nel corso di una esistenza si tracciano ‘segmenti’ vibrazionali sempre più addensati. La loro Natura è legata alla mente, ai pensieri, che si condensano nel magnetismo Planetario. Vivere nella paura significa addensarla in un ‘vettore’ denso d’energia e… ‘dargli Vita propria’.   

Un simile ‘vettore’ si fissa nel tessuto energetico delle 3d e sarà dotato di determinate ‘coordinate’ spazio-vibrazionali. Tramite uno schema radionico è possibile disegnare ‘circuiti’ che si avvalgono anche di questo vettore, oppure che lo vanno ad ‘ammortizzare’ o altro. La paura è ‘densa’ ed è molto simile ad un ‘tratto’ di autostrada; percorrendo determinate ‘strade’ la si può addirittura ‘respirare’. La sua forma pensiero si manifesta densamente ed attrae tutto ciò che risulti ‘affine’, ossia dotato di familiarità magnetica.

Ho trovato in ‘Rete’ delle rappresentazioni grafiche capaci di ‘aprire’ determinati varchi nell’energia, al fine di richiamare entità che stanno al di là della soglia, le quali dovranno rispondere se opportunamente ‘chiamate in causa’, ovviamente attraverso le proprie capacità o caratteristiche vibratorie naturali. A parte il pericolo che si corre nell’esporsi a certe aggregazioni della possibilità energetica, il fatto che si ma ha colpito ricade nell’ambito ‘grafico’ dello schema di ‘chiamata’, ossia una sorta di vero e proprio codice grafico assimilabile al disegno di una certa circuiteria elettrica tradizionalmente sviluppata in ambito civile

Ebbene, la paura potrebbe essere una parte di un ‘circuito vibrazionale denso’, capace di collegare parti diverse della ‘possibilità’. Un segmento denso in grado di cortocircuitare il passaggio di energia, veicolandolo in un percorso più ‘attraente’ per la scelta di scorrimento energetico ‘reale’ e non ‘convenzionale’:

prima di cominciare le attività è importante definire il senso della corrente. Nella realtà sono gli elettroni che si spostano dal polo negativo al polo positivo, ma per convenzione, si dice che i protoni si spostano e quindi che la corrente va dal polo positivo e quello negativo. Tutto il contrario di ciò che accade in realtà. Tutti gli schemi elettrici e le formule parlano di senso convenzionale della corrente
Da ‘Scienza e gioco – l’elettricità’ della Clementoni

Se togliessimo quel ‘tratto denso’ della paura, l’intero circuito avrebbe un funzionamento del tutto diverso in termini di ‘efficienza’ energetica. La paura è come una sorta di resistenza che dissipa energia. L’effetto diretto del riscaldamento dissipatorio è la spia che permette di osservarla nel piano 3d:

il suo effetto è un utilizzo scompensato dell’energia e un lento e graduale drenaggio dell’energia circuitale. 

Il ‘calore’ prodotto come dissipazione energetica è l’effetto 3d, mentre sul piano sottile la sua rappresentazione è un’emanazione energetica molto simile al profumo di una pietanza che cuoce sul fornello. Questa ‘aromaticità’ attrae i relativi predatori… che da piani prospettici diversi la percepiscono come un’irresistibile richiamo.

La paura è una intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto. È una delle emozioni primarie, comune sia alla specie umana, sia a molte specie animali.
 
Reazioni.
La paura è un'emozione dominata dall'istinto (l'istinto è un impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione pericolosa; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive…
 
La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio

In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l'espressione di uno stato mentale.
 
La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.
 
Gradi della paura.
La paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto: persone che vivono intensi stati di paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali. La paura come la rabbia è una risposta al dolore o alla sua percezione: nella paura l'eccitazione si ritira (nella nuca), mentre nella rabbia si dirige verso la fonte del dolore, sia questo reale o immateriale. Se un individuo impaurito è costretto ad attaccare si arrabbia e non ha più paura. In tal senso alcuni atteggiamenti derivanti dagli stati di paura possono essere considerati pericolosi, quando si tramutano in rabbia. La paura può essere descritta con termini differenti a seconda del suo grado di intensità:
  • Timore
  • Ansia
  • Paura
  • Panico
  • Terrore
Timore.
Il timore è la forma meno intensa della paura e si determina quando una situazione promette piacere ma, al tempo stesso, anche dolore: c'è la percezione della possibilità di perdere il piacere atteso ma ci si muove ancora verso di esso.
 
Ansia.
In questo caso la minaccia del dolore e quella del piacere si equivalgono generando una situazione di conflitto nell'attesa di qualche indizio capace di far pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall'altra.
 
Paura.
La paura emerge quando il contesto è dominato dalla minaccia del dolore o dalla sua percezione: in questo caso si è pervasi dal desiderio di scappare o comunque di allontanarsi dalla fonte di dolore, sia questo reale o immaginaria.
 
Panico.
Nel momento in cui la paura diviene travolgente, si determina il panico. L'impulso è sempre quello di scappare ma è talmente forte che si decide di allontanarsi dalla (probabile) fonte del dolore correndo via alla cieca. La situazione di panico è correlata alla claustrofobia.
 
Terrore.
Il terrore è la forma più estrema della paura, di intensità ancora maggiore al panico, dove l'impulso a scappare è talmente elevato da ricercare una soluzione immediata: in questo caso l'individuo sceglie di ritirarsi dentro se stesso. Il terrore è una vera propria fuga verso l'interno, la muscolatura si paralizza nel tentativo di ridurre la sensibilità dell'organismo nell'agonia finale.
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I mass media contribuiscono al foraggiamento ed irraggiamento dell’ordine della famiglia della paura, a livello ormai globale. La paura innesca un processo che porta ‘dentro’ di sé. Esattamente il vettore contrario a quello che ci ha portati alla rinuncia a ‘guardarci dentro’. Il ‘terrorismo’ di Stato, se ben inquadrato, ha questa proprietà interiorizzante. È necessariamente un ‘male’, questo?
 
Iniziamo a notare le tracce della ‘grande opera’ anche a livello del Mondo 3d.

L'amigdala, o corpo amigdaloideo, è una parte del cervello che gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura… È ritenuta il centro di integrazione di processi neurologici superiori come le emozioni, coinvolta anche nei sistemi della memoria emozionale. 

È attiva nel sistema di comparazione degli stimoli ricevuti con le esperienze passate e nell'elaborazione degli stimoli olfattiviMentre l’ippocampo ‘rimembra’ i fatti, l’amigdala ne giudica la valenza emozionale. L'amigdala quindi fornisce a ogni stimolo il livello giusto di attenzione, lo arricchisce di emozioni e, infine, ne avvia l'immagazzinamento sotto forma di ricordo.
 
L’amigdala è dunque l'archivio della nostra memoria emozionale, per ciò analizza l’esperienza corrente, con quanto già accaduto nel passato: quando la situazione presente e quella passata hanno un elemento chiave simile, l’amigdala lo identifica come una associazione ed agisce, talvolta, prima di avere una piena conferma.

Ci comanda precipitosamente di reagire ad una situazione presente secondo paragoni di episodi simili, anche di molto tempo fa, con pensieri, emozioni e reazioni apprese fissate in risposta ad eventi analoghi. L’amigdala può reagire prima che la corteccia sappia che cosa sta accadendo, e questo perché l’emozione grezza viene scatenata in modo indipendente dal pensiero razionale, e prima di esso.
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Ecco due diverse tipologie di ‘segnale’ presenti in noi. Due diverse emittenze contrassegnate da capacità di risposta raffinata ed utile per la gestione separata della ‘realtà’ percepita e percepibile.

Quando compare uno stimolo emotivo, vengono attivati (tramite i canali sensoriali: vista, udito, etc.), l’amigdala ed il sistema limbico che, a loro volta inducono una reazione fisica piacevole o spiacevole. Questa reazione fisica stimola l’amigdala e sistema limbico, ma anche la corteccia somato-sensoriale ed insulare a formare una mappa somato-sensoriale della reazione fisica allo stimolo (cioè uno schema delle sensazioni che abbiamo provato in risposta a quello stimolo).
 
La corteccia orbito-frontale collega lo stimolo emotivo a questa mappa somato-sensoriale, creando il cosiddetto marcatore somatico. Quando, in un secondo tempo, si presenta un stimolo emotivo simile a quello che ha innescato la prima risposta fisica, la corteccia orbito-frontale (con la collaborazione dell’amigdala), riattiva le mappe somato-sensoriali legate allo stimolo emotivo originario.
 
Questa riattivazione provocherebbe quella sensazione fisica piacevole o spiacevole (marcatore somatico), capace di avvertirci della possibile natura favorevole o sfavorevole dello stimolo attuale e quindi di aiutarci a prendere una decisione al riguardo...
 
Un effetto durevole del lavoro corporeo richiede una presa di coscienza del fatto che si sta modificando qualcosa…
 
'Blocchi' a livello connettivale:
 
la retrazione crea un fulcro non fisiologico, tale fulcro retraendosi attrae a sé i tessuti con cui è connessa, obbligando l’organismo a creare adattamenti e compensazioni. Si tratta di zone rigide e silenti in quanto caratterizzate da una propriocettività alterata e da una diminuzione della coscienza.
 
Smembramento della corrente dei sentimenti da parte delle tensioni croniche:
 
la consapevolezza corporea è strettamente legata al movimento corporeo. Noi siamo in grado di percepire ciò che si muove; ciò che non si muove è scarsamente percepito o addirittura completamente fuori dalla nostra percezione cosciente. Per tale ragione, le parti del corpo bloccate da tensioni muscolari croniche sono pressoché escluse dal normale campo propriocettivo; non solo, ma l’individuo non è nemmeno consapevole delle tensioni responsabili del deficit motorio e del deficit percettivo.
 
Un sentimento è la percezione di un evento o di un movimento interno al corpo. 

Se non c’è evento non ci sono sentimenti, perché non c’è nulla da percepire. Un emozione è un movimento (un moto) verso qualcosa ( il prefisso 'e', di 'e-mozione', denota la direzione dall’interno verso l’esterno). Ogni emozione è movimento dal centro verso la periferia, dove viene tradotta in azione:
  • l’amore, viene vissuto come un impulso di protendersi verso qualcuno;
  • la rabbia, come un impulso di colpire intorno a noi;
  • la tristezza, come un impulso di sfogarsi con il pianto.
L’impulso dell’emozione deve raggiungere la superficie del corpo per essere vissuto come sentimento. Non occorre, comunque che produca una qualsiasi azione manifesta. Se l’impulso produce nella muscolatura uno stato di predisposizione ad agire, allora sarà vissuto come emozione.
 
L’inibizione del movimento per mezzo di una tensione cronica dei muscoli ha effetto di sopprimere il sentimento. Una tensione del genere irrigidisce il corpo e rende parzialmente insensibili.
 
Poiché la rigidità è associata con la repressione dei sentimenti, si può dire quali sentimenti vengono repressi esaminando il tipo di tensione:
  • mascelle serrate – ostacolano l’impulso di mordere, che però può emergere sotto forma di pungente sarcasmo. Le mascelle serrate bloccano anche gli impulsi di succhiare, sopprimendo il desiderio di intimità e di contatto.
  • gola contratta – impedisce i singhiozzi profondi e aiuta a reprimere la tristezza.
  • spalle irrigidite – riducono l’intensità di una reazione d’ira.
  • rigidità generalizzata del corpo – lo intorpidisce, limitandone la respirazione e la motilità. Cosi facendo riduciamo la quantità di ossigeno immessa, diminuendo l’attività metabolica e riducendo l’energia disponibile per i movimenti e i sentimenti spontanei.
La respirazione possiede la caratteristica di essere un’attività naturale e involontaria, soggetta però, nello stesso tempo, al controllo cosciente.
 
Gli stati emotivi influiscono direttamente sulla respirazione:
 
  • rabbia – il respiro diventa più rapido, per aiutare il soggetto a mobilizzare una maggiore quantità di energia per l’azione aggressiva.
  • paura – trattenere il respiro perché nello stato di paura l’azione è sospesa.
  • panico – come una persona cerca disperatamente di sfuggire a una situazione minacciosa, il respiro si fa rapido e poco profondo.
  • terrore – si respira a fatica, in quanto questa emozione ha un effetto paralizzante sul corpo.
  • stato di piacere – la respirazione è lenta e profonda.
La chinesiterapia, la ginnastica propriocettiva, la ginnastica medica, e in particolare le metodologie che si basano su un lavoro percettivo-motorio di presa di coscienza corporea e di rieducazione propriocettiva e posturale, si rivelano estremamente utili per il paziente, ma non sono in grado di contattare quelle dinamiche emozionali di cui lo stesso soggetto non è consapevole. D’altra parte non è certo questo l’obiettivo delle tecniche chinesiterapiche.
 
Il fluire della corrente e i sentimenti:
 
il 'feeling' (l’importanza della retroazione). In un intervista di Alessandra Callegari, nel luglio 2003, Alexander Lowen dichiara

'È sbagliato il fatto che la mente controlli tutto, anche i sentimenti e le emozioni. Con la mente, gli uomini pensano: 'posso fare questo e quello', ma non ne hanno un vero feeling, non lo sentono

La gente non è sana. 

E anche quando fa qualcosa per sé, per esempio attività fisica, ginnastica in palestra, sport ecc., non lo fa per stare bene, ma solo o prevalentemente per essere più forte, più bella. Per l’immagine. Insomma, non sente. Il sentire non ha a che fare con l’intelligenza, né con la forza

Ecco perché la bioenergetica può insegnare a diventare più vivi, più vitali e a sentirlo...

Se dovessi scrivere un libro ora, non insisterei sul carattere, ma sulle dinamiche energetiche del corpo, sul respiro, sulla vibrazione, sul grounding. Questo non significa che non si debba dire ai propri pazienti quali problemi caratteriali hanno. Ma non saranno in grado di cambiarli per il solo fatto di sapere che li hanno. Chi vuole teorizzare troppo, lo fa perché ha paura di stare nel corpo e preferisce stare nella testa. Visto invece che ci sono buone tecniche corporee, come quella che ti ho mostrato prima, meglio non parlare troppo…' (L’intervista integrale si trova sul sito: http://www.alessandracallegari.it).
 
Non credo che sia superfluo ricordare che nel suo significato più generale la parola feeling denota percezioni collegate al corpo (sensazioni di malessere, di benessere, di dolore, sensazioni tattili), più che un apprezzamento di ciò che è veduto e udito.
 
È il corpo che si scioglie d’amore, si congela di paura, trema di rabbia e si protende in cerca di calore e di contatto. Staccate dal corpo, queste parole sono immagini poetiche.
 
Tutti i sentimenti nascono da processi corporei e devono essere compresi sulla base di questi processi. Sperimentate nel corpo hanno una realtà che conferisce un significato all’esistenza. Se è basata sulla realtà delle sensazioni corporee, un’identità ha sostanza e struttura. Astratta da questa realtà, l’identità è un prodotto sociale, uno scheletro senza carne.
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Ascoltarsi ed essere sempre ben disposti verso di sé…  è ‘conoscersi’ sempre più a fondo. Gli ‘altri’ ci rispecchierannno secondo le proprietà naturali plasmate per mezzo della miscela di leggi  Cosmiche e Planetarie sempre all’opera

Un eterno fluire e defluire vettoriale capace di colorare diversamente l’ambito circoscritto attraverso la nostra viva presenza, proprio come il mutare cromatico della rappresentazione Aurea e d’Anima, che l’Arte permette di ben intuire, anche nelle 3d, attraverso la ‘circuiteria corporale’.

Il corpo necessita di flessibilità; al suo interno l’energia deve scorrere al fine di renderlo massimamente polarizzato verso il contenimento della luce. L’equilibrio deve essere libero di muoversi anch’esso, in quanto ogni ‘attimo’ è una funzione d’equilibrio nomade sempre ‘perfetto’ per quella circostanza infinitesimale che lo ha generato, compensato ed usufruito.

Evitate l'uniformità, sia di luogo che d'azione. Essa accompagna quel massimo errore che è il concetto della proprietà personale.
 
Chi ne è schiavo perde soprattutto la mobilità dello spirito: non ricorda che ogni giorno di lavoro deve essere colorato di una speciale qualità dello spirito.
 
Non può cambiare luogo, perché il suo spirito è legato in modo permanente alla dimora terrena. Esaminatevi - vi riesce facile cambiare di luogo? Vi è facile cambiare lavoro? In caso affermativo, sapete il valore del Bene Comune. 
 
Se invece un viaggio vi fa scrivere le ultime volontà e il testamento, e una variazione di lavoro vi fa infelice, avete bisogno di cure. Vi si dovrebbero prescrivere viaggi molto pericolosi e i più svariati mutamenti di occupazione. Sviluppereste risorse e coraggio, poiché la prima causa di tale difetto è la paura
 
E la paura è anche il germe del bisogno di possedere, di doversi attaccare alla Terra almeno con qualcosa.
 
Come se un misero tetto potesse albergare lo spirito. Come se una quantità di oggetti proteggesse dalla folgore.
 
Periodicamente gli ignobili trastulli della proprietà sono stati tolti agli uomini
 
Ma la paura, madre della menzogna, riprende a tessere la sua ragnatela e a fabbricare terrori. Aboliamo dunque la paura. Se ne andranno anche la proprietà e la noia
 
Quanta migliore salute nel variare luogo e lavoro…
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Come si ricolloca lo ‘schema generale’, alla luce del ‘tutto è parte del Tutto’?

Ecco:
  • Piano Divino
  • Piano trascendentale
  • Piano 3d:
  1. livello della memoria, ossia del lignaggio umano che si è responsabilmente delineato il compito di conservazione della ‘memoria originale grezza’
  2. livello della quintessenza, ossia della concreta manifestazione ‘reale’, come risultato finale dell’intero processo esistenziale multidimensionale.
Non avere paura significa ‘credere che tutto sia in un ordine perfetto’, per cui il morire viene trasceso. Se questa verità venisse resa disponibile nuovamente, senza che il livello di consapevolezza individuale fosse all’altezza della sua ‘gestione’, allora il genere umano potrebbe correre il rischio di smarrirsi nella propria identificazione con il potere d’essere.

Un 'punto finale' che corrisponde all’inizio di una nuova avventura, oltre al livello della dualità e dell’inasprimento della mancanza…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com