giovedì 17 giugno 2021

Terraformante.



Sembra che la massima “non esiste; c’è” o viceversa, descriva la configurazione perfetta di molti “fenomeni”. Meglio

della medesima strategia, che si spalma ovunque non visto che l’ambiente funziona attraverso l’auto caratteristica frattale espansa. come se fosse un gigantesco megafono, da cui la “somiglianza” delle f-orme (anche quando non ne hanno, essendo atteggiamento che definisce tutto quello che termina “a Massa” = gravità). 

E laddove ogni forma lascia sempre, dunque, la relativa… orma, come formando e firmando (affermando). In un certo senso, persino “fermandosi”, poiché l’essere punto di sospensione richiede proprio di essere la “stella fissa” da cui dipende l’intero “firmamento”. 

Come quando appendi un quadro alla parete, necessitando di un chiodo a cui fissarlo. Così come “fissare” qualcosa o qualcuno è “mettergli gli occhi addosso senza più lasciarlo”, facendo grande attenzione. E come un “fissato” è colui che “si è messo in testa qualcosa a cui pensa continuamente”

Da cui l’issare a bordo, nel gergo della nave, dei marinai e del mare. 

 

 

C’è una infinità di “cose” che non esistono ma ci sono. Inversamente, tante quante ci sono ma non esistono. Perché fare esempi, quando quello più grande ed “evidente” è quella che contiene tutti, ovvero, l’AntiSistema. 

Il contenitore del contenuto è tale = Spazio Sostanza (ambiente) che assume la forma del contenitore (eco-dominante), che assume la forma del contenuto (essere “a Massa”), che assume la forma di te vs “te”, ovvero, l’in-canto a cui assisti e che nemmeno immagini, da cui non esiste anche se c’è

Con l’I-Ambiente che funge da “cervello elettronico”, da sistema operativo, da campo morfogenetico, da struttura, sovrastruttura ed infrastruttura, etc

In-somma

Spazio Sostanza, che può assumere qualsiasi tipologia di potenziale, contemporaneamente (ecco il perchè del potenziale, contemporaneo).

 





Come una spugna “magica”, capace di dar luogo a qualsiasi e-vento. Anche tutto quello che viene “tirato a bordo (pescato)” e giudicato im-possibile.

I “sogni” degli individui, infatti, sono come i classici scheletri negli armadi, oppure come quello che si accumula in soffitta o nella cantina/ripostiglio/garage. 

Tutto quello che c’è ma non esiste, perché non si è manifestato, si realizza comunque… anche se sola(r)mente come rovina, parzialità, ossatura, parvenza, cantiere, mezza misura, mancata autorizzazione, blocco dei lavori, intralcio burocratico, polvere e calcinacci accumulati da qualche parte, etc. 

Così come quando vedi un edificio industriale o “fabbrica”, abbandonato = il “sogno” naufragato di qualcuno, che è giunto comunque sino a “riva”, poiché l’ambiente agisce anche in tal senso, essendo memoria oltre che legge e strumento. 

Come una macchina terraformante.


Dall’incontro tra Napoleone e l’Italia prese… avvio un processo politico e di formazione della coscienza collettiva che accompagnò il Risorgimento nazionale e il compimento dell’unità territoriale della penisola… Con questo spirito, in quella che fu la Repubblica Cisalpina… si segnala la mostra “Napoleone e Milano tra realtà e Mito”…

16 giugno 2021 Link

Nella gerarchia, il “sogno” è a senso unico, nonostante chiunque continui a di-sognare. 

Quando sei “dentro” a qualcosa, allora sei come Superman alle prese con la criptonite: 

diventa complesso

Eppure, tu sei sempre tu, potenzialmente. Mentre ciò che si manifesta è tutto quello che proviene da “te”, come se divenissi un pilone portante, tra i tanti, per il segnale non locale altrui che, diversamente da “te”, è rimasto se stesso. 

Dunque, l’AntiSistema è il sogno di chi non esiste; c’è. 

Hai presente quanto è giudicato importante far sentire sempre la propria voce, esserci ed essere sul pezzo? Ecco: tutto questo, nel “caso” AntiSistemico… non esiste anche se c’è

Quindi, a “te” continua a succedere che “se vai via, perdi il posto all’osteria”. Mentre non vale per la compresenza “ombra” eco-dominante, che può esserci sempre attraverso la copertura del segnale portante, anche se non esiste fisicamente tra gli individui. 

Di più, come se fosse sempre tra te e “te”, invece di manifestarsi direttamente in maniera tale da esporre il proprio “fianco” a qualsiasi tipo di iniziativa o re(l)azione dell’essere che è “a Massa” e or dunque ci rimane come se fosse normale o dovrebbe essere ed allora è. 

L’utopia identifica il tipo di status quo, an-negando tutto quello che non “serve” (più).

 




Napoleone e Milano tra realtà e Mito… = ap-punto: tra… realtà (manifesta o “sogno” altrui) e mito (versione apparente, scenica, scenografia, teatrale, di parte ad arte, recita, replica, differita, etc.). 

Immagina allora il “grande impero che cade”:

proprio in quel “tempo”. 

Allora, ecco anche Napoleone che “serve” per illudere e coprire o rivelare, dando un senso alla storia deviata, descritta da chi/cosa “è già successo”. Traun reset e l’altro o nel continua a succedere ad immagine e somiglianza. 

Laddove, il “grande impero” non è quello napoleonico, bensì ciò che tale fermo immagine ricopre, cela, vela, nasconde, mette in ombra, etc. all’interno dell’AntiSistema che funge da Opera Prima incessante, “dentro” allo Spazio Sostanza che (lo) permette a chiunque sia punto di sospensione in esercizio attraverso il proprio intendere e volere = potenziale contemporaneo ed immagine sostanziale di Dio, anche se di “Dio” si tratta, sia per quanto concerne l’I-Ambiente, che per quanto riguarda l’eco-dominante. 

Rimani tu, allora

che ti dicono essere “scintilla divina” o ad immagine e somiglianza, ancora una volta. Tu che sei “tu”, nell’AntiSistema e allora non rammenti nulla, così come non vanti alcuna esperienza pregressa. 

No? Semplicemente che ci “Fai…”, allora nell’AntiSistema?

Cosa c’entri con questo “tempio”. Hai presente quando ti dicono e allora sai che sei entrato nel tal “segno”? 

 




Significa che sei entrato in tale “casa”. E, domanda (retorica), quando entri nella casa altrui, sei forse a casa tua? Ti possono dire, o illudere, che “fai come se fossi a casa tua”. Ma non sei affatto a casa tua

sei in casa di qualcun altro, che non ci mette molto a cambiare idea relativamente a te, se lo trova sufficientemente accomodante per sé, potendo contare sulla “tua” mal-educazione. 

“Ora”, anche se sei come Forrest Gump, potendo contare sulla “tua buona stella”, se non ti rendi conto sostanzialmente di essere nell’AntiSistema, va da sé che sei come dannato potenzialmente per l’eternità. 

Ossia, potresti attendere il “Salvatore” per sempre, rimanendo con questo in costante stand-by = nel fermo immagine in movimento che ti ha

Qualcosa che non esiste anche se c’è, ad opera di qualcuno che c’è anche se non esiste

Laddove, tutto quello che ti ac-cade anche se c’è non esiste, per te. 

Mentre avviene al contrario se te sei “te”, perché significa che allora sei “dentro” all’AntiSistema. Occorre “mettere ordine” essenzialmente tra tutto quello che hai sentito e c®edi allora di sapere. Mentre sei a conoscenza, come nel con-fondere una nozione con il frutto dell’esperienza che coincide sempre con l’esperienza stessa, andandone ad intensificare il campo morfogenetico e così anche anche la giurisdizione; ricorda infatti che l’essere punto di sospensione è come il “Sole” che brilla, compare, rotola, etc. nel punto di fuoco del meccanismo lenticolare che lo rende tale o apparente, da cui il proprio movimento apparente nel cielo

 


Dunque, anche il Sole esiste ma non c’è, non avendo alcuna massa, essendo “luce riflessa”. Come la Luna, del resto

sì, ma la versione della Luna che vedi in cielo, che riflette la luce solare e che non sembra dotata di luce propria; come proprio chitradisce”. 

Ok? 

Sei in un teatro di perfezione, che ti gioca continuamente, essendo il “giogo” a cui sei incardinato. Anche se potenzialmente potresti trascenderlo in un istante. Il che spiega perché sei “tu”. 

Trovi? Ci sei? Ti ritorna? Ricordi, “ora”? 

L’AntiSistema è la macchina terraformante che ti ha. Anche se l’autentico meccanismo è a livello di Spazio Sostanza o I-Ambiente o “Dio”, essendo ancora “creazione”, meccanismo, artifizio, etc. 

Oppure, puoi fermarti in qualche altra “idea”, e così edificare il tuo o suo “regno”. 

Alfine, potresti essendo “dentro” all’immaginazione di un bimbo che nemmeno si accorge che tutto quello che “pensa” va a Re/ali-zzare. E… la prole che di-sogna senza esserne conscia, può generare davvero una mostruosità”. 

Sì, perché è già succube di paure senza tempo, risalenti a quando “è già successo”. 

 


Come ne riesci, allora? 

Rendendotene conto sostanzialmente e credendoci al punto (di sospensione) to-tale da “Far…” la differenza di non potenziale contemporaneo. 

In coerenza piuttosto che in gerarchia. 

Che altro. Il “problema” è che non vai mai oltre l’ultima “curva”. E lasciando perdere sempre “un attimo prima”: di cosa

Bè, non lo saprai mai se non (ci) vai Oltre (Orizzonte)

O no? 

Hai presente il classico gioco tra bimbi (pre videogioghi): quello che parte da una presa di posizione (io sono questo) e poi si snocciola assumendo la valenza di qualsiasi “cosa” passi per la testa in funziona del significato che si riconosce (allora io sono questo)? 

Ebbene, tale “lotta” si ferma nel momento in cui uno dei contendenti mette nel sacco gli altri o l’altro. E soprattutto quando gli altri o l’altro loriconoscono”: 

quando viene accettato per “mancanza di fantasia”, perché non c’è alcun limite alla disfida, essendo dotati di potenziale contemporaneo. 

Quando Sandman vince sul demone infernale, al medesimo “gioco”, incarna la speranza; al che quel demone demorde, dimostrando di non avere alcuna “creatività”. 

Infatti, Oltre Orizzonte rispetto anche alla speranza... non esiste ma c’è sempre qualcosa. Ad esempio? Sostanzialmente, puoi resettare tutto, ogni volta, rendendo la vittoria precedente come un incontro che ancora deve essere disputato o, addirittura, che hai già vinto e dunque “è già successo”.

Un po’ come ti dimostrano in Edge of Tomorrow. Ok? 


In ogni “caso” il punto di fuga non esiste ma c’è sempre, facendo proprio p-arte della legge prospettica. La macchina terraforma in ogni modo, anche “contro l’intenzione” AntiSistemica, se tu sei tu dall’atteggiamento sostanziale (sferico, totale) e allora ti auto determini come conseguenza dell’autenticità del funzionamento d’assieme. 

Come a dire che questo è il “marchio ufficiale” della genuinità della Grande Opera.

Ovvero

anche tu “puoi”. 

Che cosa? “Fare…”.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS_IO) 2021
Bollettino numero 10-436
prospettivavita@gmail.com

Riproduzione libera”.