lunedì 8 ottobre 2018

Pubblico in città = pubblicità.



Pubblicità “è”:
insieme di notizie, più o meno veritiere, volte a divulgare un prodotto, a far conoscere una persona…
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Interessante. Vero? Un “insieme di notizie, più o meno veritiere…”:
e, poi, rischi che qualcun3 venga ad accusare, te, di pubblicare fake news, in Rete.
Se vieni - in pratica, attraverso lo status quo - educat3 in tal modo, di conseguenza, poi, ti comporterai analogamente e, cosa alquanto meschina, continuando a farl3 anche, nel “caso”, negando ogni evidenza.
Ad immagine e somiglianza.
Tali “notizie” sono “volte a divulgare un prodotto, a far conoscere una persona”:
quindi c’è una strategia, dietro
o, meglio, “a monte”
persino di te/“te”
poiché “qua (così)” sei sempre (in) una conseguenza.
Ergo: 
che cosa/chi sei ri-volt3 a… divulgare e a far conoscere
A cosa/chi tendi a far pubblicità
Di tutt3 ciò, non ti rendi proprio conto. 
Infatti, se utilizzi Facebook, ad esempio, è proprio nella ricorsività sempre più ossessiva dell’uso, della frequentazione, etc. che consiste la “tua” pubblicità occulta. 
Mentre usi (auto convinzione) sei usat3 (auto convenzione). 
Quando sei sempre di casa, pur non essendo in casa tua, significa che stai pubblicizzando qualcosa/qualcun3, anche se non sei d’accordo
E, sai perché devi rimanere in tale “tua” parte? 
Perché, nell’AntiSistema chi fa pubblicità, viene pagat3 per… 
Quindi, il “tuo” pubblicizzare è del tutt3 gratuito
Anzi, di più, il “tuo” essere sempre lì, garantisce anche il profitto a cosa/chi è “industria”. 
Facebook, tanto per fare un nome (e pubblicità “progresso”), guadagna proprio grazie a “te”, al fatto che ci sei sempre, anche se in tal modo… non esisti.
Ricorda che se (se) non ti accorgi di ciò che fai, compi, esegui, etc. significa = esistere; non esserci (essere come una webcam, un dispositivo usato per “vedere, sentire” attraverso a/di te). 
Sei, insomma, già stat3 hackerat3 “qua (così)”. 
Una forma di strategia che, attraverso l’immanifestazione della ragione fondamentale, ti rende come il maiale, di cui non si butta via niente.
In ogni ambito, hai infatti sempre una funzione sfruttabile attraverso l’opportuno focus (che dipende dall’intenzione “a monte”, nella gerarchia del piano inclinato reale manifest3). 
Sei, insomma, una funzione nel dominio di (x), dove l’unica certezza è proprio tale compresenza. Perché, l’unica certezza? Perché è la ragione, il nesso più logic3, che ricollega tutt3 d’assieme, mantenendo significato portante, centrale e distribuit3 anche se sempre (nel) “qua (così)”.
Il fatto d’essere pubblico, di svolgersi alla presenza del pubblico…
Il rendere pubblico; divulgazione, diffusione tra il pubblico…
Far conoscere, e quindi rendere pubblici, intenzionalmente o involontariamente, fatti che potrebbero o dovrebbero essere ignorati
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Far conoscere, e quindi rendere pubblici, intenzionalmente o involontariamente, fatti che potrebbero o dovrebbero essere ignorati… = se (se) sei attraverso atteggiamento “formulare”, puoi rendere il circuito biunivoco, ovvero, scalabile a ritroso, verso l’origine “a monte”. 
Rifletti sulla citazione poco sopra riportat3:
i “fatti che… dovrebbero essere ignorati…” sono proprio il renderti conto della compresenza immanifest3 eco-dominante.
Infatti, quest3 Spazio (Potenziale) Solid3, fa “pubblicità” proprio in tale senso, illuminando d’immenso la scena globale, di modo che compaia qualunque parte recitante, persino cosa/chi è alla regia, è amministrazione, è società per azioni, è proprietà, è tutt3 ciò in maniera indimostrabile (secondo la prassi della legge) ma nonostante ciò, è talmente evidente che l3 sanno anche i sassi, anche se nessun3 sembra potersene fare nulla. 
Ecco; l’intenzione ivi residente (in SPS) è coerenza allo stato puro, che non ha nulla da perdere, poiché è consci3 di avere già “perdut3 tutt3”, dato che, “è già success3”. 
Una volta”, quando la schiavitù era solo che evidente (le fruste si agitavano nell’aria), chi era in una simile condizione, non faceva alcuna fatica nell’auto ritenersi schiav3 di… 
Ora”, invece, non è più così tanto lineare il rendersi conto. Anzi, ti viene richiest3 di dimostrarl3, e dunque, a furia di essere raggirat3 in sede “legale”, hai dimenticato proprio di versare in una simile condizione di fondo, che non esiste; c’è (ad immagine e somiglianza, guarda non caso). Ok?
“Ora” devi andare a comprovare che la “necessità” del cosiddett3 “lavoro”, è ancora e sempre schiavitù. Ma (ma), dimostrare ciò significa = venir meno ad ogni contratto che firmi, anche se non sei d’accordo, se esisti ma non ci sei, se non hai partecipato ad alcun incontro, se non ci credi, se hai molti molti molti dubbi a tal proposito, etc. 
In aula giudiziaria, la “legge” ti attende e dovrai parlare solo ed esclusivamente secondo tale “linguaggio (codice, interfaccia)”, perché in quell’ambiente si parla e comprende solo tale “idioma (conv3nzione)”
Quindi, tu che non sei avvocat3, non hai alcuna possibilità di farti valere, dal momento in cui in tale sede sei sempre come un pesce fuor d’acqua, rimettendoti nelle “mani” della giustizia che devi solo “sperare” che ti dia ragione. E, anche se sei avvocat3, lavori e basta.
Ma (ma) quando sei lì per una questione di giustizia sferica (per dimostrare che il lavoro è ancora e sempre schiavitù), non potrai mai avere ragione, perché il grado di giudizio (qualunque) difende la forma sociale del mondo “industriale” (AntiSistema, sottoDomin3) e non ciò che porti avanti solo tu. 
Dopo secoli e secoli di tale trattamento, l3 singolarità hanno alzato bandiera bianca, hanno seppellito ogni proposito “formulare” ed hanno dimenticato tutt3 ciò che l3 riguarda in tali termini assoluti. 
Così che (nel) “qua (così)”, si è depost3 un velo di apatia, come quelle case che vengono lasciate disabitate con dentro tutt3 l’arredo, che viene copert3 da panni bianchi degni di auto trasporre, apparentemente, quell’ambiente... nella scenografia più utile alla trama di un film horror, piuttosto che a ciò che significa tale forma disadorna di vita.
La pubblicità non è mai casuale. Poiché è un servizio mirat3, perché qualcun3 paga per… e qualcun3 deve, dunque, adoperarsi proprio per…
La nuova edizione di Linea Verde, il programma di Rai 1 che da oltre mezzo secolo racconta l'agricoltura italiana e le sue eccellenze, conferma e prosegue con il doppio appuntamento del sabato e della domenica…
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Linea Verde è una costante della domenica pranzo, nelle case di milioni di italian3
È un programma che “funziona” da sempre, poiché, mentre mangi... ti racconta del cibo, del viaggiare, del vedere paesaggi e situazioni sempre molto ben predisponenti al pasto ed alla routine.
Insomma, Linea Verde fa venire “appetito”
La caratteristica di tale programma è di evidenziare l’eccellenza di/on ogni ambito. Ergo
tutt3 ciò che passa da lì, è per default, “san3”.
La terra è sempre curat3 attraverso metodi rispettosi, “come una volta”. 
I prodotti sono sempre “come li devi credere” e, dunque, “come devono apparire”.
Le storie” sono sempre commoventi e solide.
Gli animali (destinat3 al macello) sono sempre trattati “come si deve”.
Tutt3 funziona, è bell3, all’aria aperta, meraviglios3, degno di cotant3“progresso sociale”.
Mentre, l'esperto in nutrizione, bé... viene zittito continuamente dall'incalzare degli eventi, che non hanno molta pazienza, in tal senso.
Vero? 
E, mentre ti accingi a pranzare, stimoli l’appetito per mezzo di tale enorme pubblicità a cielo aperto:
sì, perché, se intendi che Linea Verde venga da te, a raccontare di te, devi prima… pagare.
Dunque, Linea Verde (così come ogni altr3 programma) fa solo pubblicità.
Rai, lo spot è occulto.
5 agosto 2010
Viale Mazzini fa pubblicità turistica, nascosta nei talk show, prendendo soldi dalle regioni…
"Linea Verde"… : per una puntata dedicata a un particolare territorio (immaginate un servizio tra le arance di Siracusa o i quartieri di Palermo) ci vogliono 60 mila euro…
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È ovvio. No? Infatti, te l’aspetti, ormai. 
Eppure, continua a funzionare. E sai perché? 
Perché è da oltre mezzo secolo che esiste e continua ad esistere tale programma che, dunque, va ad impattare con chi “ascolta”, in termini di… “bontà”. 
E… “squadra che vince…”.
Come puoi “Fare…” per auto ricavare da/in te, valore aggiunto – anche da tale situazione – relativamente all’incognita “x”, che è la compresenza immanifest3 eco-dominante? 
Come ti puoi accorgere
Auto decodificando l’informazione ambientale (qualsiasi), che è memoria frattale espansa (il registro degli eventi ai fini del funzionamento), attraverso la chiave universale che è nel tipo di atteggiamento (quindi, non solo nell’atteggiamento ma, di più, nel tipo di atteggiamento) “formulare”. 
Ad esempio ma causalmente, renditi conto proprio di ciò, per mezzo della prossima citazione.
C’è una luna fuori dal sistema solare.
5 ottobre 2018
Una luna fuori dal nostro sistema solare.
Qualcosa mai accaduto prima e che è stato scoperto dal satellite Kepler della Nasa. Quella scoperta dal satellite americano sarebbe la prima luna finora scoperta attorno ad un pianeta accanto ad una stella della nostra galassia Via Lattea. In realtà, già nel 2017 i dati del telescopio spaziale della Nasa avevano lasciato ipotizzare l’esistenza di una luna attorno al pianeta Kepler-1625b, in orbita attorno alla stella Kepler-1625 nella costellazione del Cigno, a 8 mila anni luce dalla Terra.
Ora, però, la ricerca degli astronomi Alex Teachey e David Kipping della Columbia University ha esaminato l’affievolirsi della luce quando il pianeta passava davanti all’astro Kepler-1625 e proprio il sussulto luminoso diverso dalla norma ha portato a concludere che doveva essere provocato dalla presenza di una luna…
C’è un secondo indizio a conferma dell’ipotesi dell’esistenza della esoluna:
Hubble ha rilevato il transito del pianeta con un’ora di anticipo rispetto al previsto. Questa anomalia è compatibile con l’ipotesi in cui il pianeta e la sua luna orbitino attorno a un comune centro di gravità, scostato quindi dalla posizione attesa del pianeta.
In realtà, nel sistema solare dove ci troviamo sono presenti circa duecento lune ma nessuna è tanto grande quanto la remota, prima esoluna appena trovata. Una scoperta, quella di questi giorni, che spinge a rivedere le teorie di formazioni dei pianeti e delle loro lune.
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È tutt3 oltremodo significativ3:
una scoperta, quella di questi giorni, che spinge a rivedere le teorie di formazioni dei pianeti e delle loro lune (renditi conto, dunque, della potenza in divenire – in leva – che ha la “scoperta” della compresenza che esiste e c’è, qualsiasi sia tale esserci e, a maggior ragione, se si tratta della ragione fondamentale “a monte” dell’eco-dominanza).
Metodo indiretto (dopo avere scoperto, in tal modo, perlomeno Nettuno ed i Buchi Neri):
la ricerca… ha esaminato l’affievolirsi della luce quando il pianeta passava davanti all’astro Kepler-1625 e proprio il sussulto luminoso diverso dalla norma ha portato a concludere che doveva essere provocato dalla presenza di una luna (se ti accorgi degli effetti indiretti nel comportamento, potrai ammettere anche l’esistenza di ogni e qualsiasi compresenza “ombra”, a prescindere dalla relativa strategia dell’immanifestazione).
Hubble ha rilevato il transito del pianeta con un’ora di anticipo rispetto al previsto. Questa anomalia è compatibile con l’ipotesi in cui il pianeta e la sua luna orbitino attorno a un comune centro di gravità, scostato quindi dalla posizione attesa del pianeta (ergo, la deviazione standard auto derivante da tale compresenza che non esiste; c’è, è in grado di farti guardare laddove esiste ma non c’è. Fai grande attenzione, dunque, a dove, come, perché, etc. “guardi”, poiché, c’è sempre un errore di parallasse, nel ritardo derivante dal “vantaggio” di essere esclusivamente eco-dominante, controllando di fatto ogni ambito del territorio globale).
Quindi, “qua (così)”, non accorgendoti:
guardi sempre dove non c’è nulla da vedere (ritardo)
sei sempre in “differita”
consegui come in un piano inclinato, dotat3 di “gravità”
nella gerarchia che “ti ha” da “a monte”
conoscendo sempre attrito, resistenza, lavoro, differenza di potenziale, sopravvivenza, dipendenza, conseguenza, etc.
che ti sospingono nel loop, che richiede ciclicità al fine di controllare lo status quo grazie alla retroazione, che conferisce e mantiene stabile il “vantaggio” eco-dominante.
E, così come esiste il piano educativo che interessa ogni generazione, allo stesso modo, esiste il piano pubblicitario che intesse l’interesse di ogni generazione sempre (sempre) “qua (così)”. 





Non a caso, la Massa… consuma ciò che riconosce, poiché ampiamente pubblic3/pubblicizzat3.
L’economia è già circolare:
cosa/chi significa, infatti, la figura leggendaria di Atlante?
Sei nel loop AntiSistemico, dove c’è sempre cosa/chi ha interesse a che “tu” rimanga sempre esattamente lì, ovvero, “qua (così)” nell’AntiSistema.
Qualcosa che tende a sfuggirti a livello fondamentale, ma (ma) che è certamente e logicamente evidente, se (quando) sposti l’attenzione – con medesimo “Fare…” – a livello sottoDomin3 o “industriale”:
le aziende fanno a gara, infatti, per accaparrarsi “te”, che sei la parte perfetta dal punto di vista del “consumo” = guadagno esclusivo, di parte, poiché proprietà privat3.
Come puoi essere cert3 che il “mondo dell’industria” indica (significa) l’esistenza della compresenza immanifesta eco-dominante (che non esiste; c’è… in termini virali)? 
Bè… come puoi essere cert3 dell’esistenza di “Dio”
Per paura di fallire con un appuntamento che rischia di divenire perlomeno letale. 
Fai uno “sforzo”, allora.
Quindi, l’eco-dominanza è una caratteristica ambientale/globale, che rischia di possederti per sempre (poiché “è già success3”), che ti conviene, dunque, auto decodificare attraverso una logica che non fa alcuna grinza, come la chiave d’interpretazione dell’atteggiamento “formulare”.
“Dai a Cesare, ciò che è di… Cesare”. Ok?
“Pane al pane, vino al vino…”:
linearità, valore aggiunto, 1 + 1, risolutezza, coraggio, epica, morale, giustizia, giustizia, etc. tutt3 rigorosamente sferic3.
Tutt3 “valori” che si sono come spenti, “qua (così)”, a favore del “valore” effimero del denaro, da/in cui il carburante continuo della sopravvivenza (AntiSistema), in luogo dell’esistenza auto sovrana contemporanea (potenziale comune).
Quali “novità”, dunque, se (se) sempre in tale bagnomaria? Nessuna buona nuova, poiché, chi è dispost3 a cedere il proprio “business” che funziona sempre perfettamente, per sé?
Il mettere a tacere persino la “coscienza”, significa che tale punto di sospensione (eco-dominante) pone a “zero” se stess3, assumendo panni che non esistono; ci sono
Di modo che, di conseguenza, la Massa non fa mai rientrare nelle proprie imprecazioni chi è eco-dominante, continuando a pregare, a chiedere favori ed a partecipare comunque alla continua presa della Bastiglia, che non è Rivoluzione bensì è… strategia, al fine di mantenere l’ordine pubblico (che è come un allevamento intensivo dotat3 di ogni comfort).
A Nuova Delhi summit mondiale finanza impact.
7 ottobre 2018
Tutto pronto al Marriot Hotel Airport di Nuova Delhi per gli stati generali mondiali della finanza ad impatto sociale.
Il movimento globale "impact", recita un comunicato, che raccoglie i 21 paesi del mondo che aderiscono al Gsg (Global Steering Group for Impact investment), ha scelto l'India per una due giorni in cui rilanciare il network mondiale degli investimenti ad impatto, che, oltre al rendimento, scommettono sul cambiamento e sulla risposta ai bisogni sociali emergenti, come ambiente, sanità, immigrazione e gender gap.
"Power of Impact" è il titolo e hashtag dell'evento, che nelle prossime ore chiama a raccolta 900 leader internazionali per provare ad accelerare una rivoluzione che sta innovando il mondo della finanza globale.
L'evento, si legge, è stato promosso dal presidente mondiale del Gsg, Ronald Cohen, il padre dei social impact bond, che ha coinvolto un ospite d'eccezione come Al Gore, in arrivo a Delhi già domani sera, per il suo attesissimo "keynote speech" sul rapporto tra impatto ambientale e impatto sociale.
Insieme ai membri del Board of Trustees del Gsg (l'organo esecutivo del Gsg in cui, a maggio, è stata eletta anche Giovanna Melandri, presidente di Social Impact Agenda per l'Italia e di Human Foundation), Cohen e Gore lanceranno in India iniziative e strumenti concreti, a dimostrazione che la finanza ad impatto sta decollando in tutto il mondo e si sta rivelando uno strumento indispensabile per disegnare risposte efficaci a problemi sociali diffusi.
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lanceranno in India iniziative e strumenti concreti, a dimostrazione che la finanza ad impatto sta decollando in tutto il mondo e si sta rivelando uno strumento indispensabile per disegnare risposte efficaci a problemi sociali diffusi…
Davvero
La Terra, “qua (così)”, è continuamente auto suddivisibile in “nuov3” sezioni business che, d’assieme, significano solo ed esclusivamente che “è già success3”:
è il significato che rimane sempre… tale
ovvero
esattamente, cosa “è già success3” se non chi… “è già success3”.
Sei in ritardo, costante/coerente, ma (ma) non è mai troppo tardi per… accorgerti e “Fare…”, poiché la memoria frattale espansa è costante/coerente nell’auto mantenere la base informativa in termini di significato.
Cosa è il Social Impact Investing
Il Social Impact Investing consiste in politiche innovative sotto almeno due punti di vista.
1. Innanzitutto, perché coinvolgono diversi attori, pubblici e privati: non più solo lo Stato, ma anche investitori privati, intermediari finanziari, organizzazioni no-profit.
2. In secondo luogo, perché consentono di realizzare un doppio obiettivo: un forte impatto sociale e un guadagno economico, in tal modo convenendo al singolo investitore come all’intera comunità.
Vi è ormai ampia evidenza, infatti, che la crescita sociale stimola la crescita dell’economia reale.
Oggi i tempi sono maturi per questo tipo di approccio in quanto, nel tempo, è venuta meno la contrapposizione tra fare beneficenza e fare profitto.
In passato, la separazione social/business ci ha abituato a soggetti benestanti che, da una parte, mirano al profitto senza necessariamente fare attenzione alle modalità con cui esso si genera e, dall’altra, puntano a sentirsi a posto con se stessi facendo beneficenza a ospedali e parrocchie.
Oggi, invece, la scarsità di risorse pubbliche sta spingendo verso una mentalità diversa, quella per cui fare filantropia facendo profitto è non solo possibile, ma anche conveniente
Contrariamente a quanto si crede, i Sii sono strumenti adatti non solo ai mercati emergenti ma anche a quelli maturi, in quanto riescono a coprire il gap tra domanda di welfare e inadeguatezza delle risorse pubbliche…
È significativo che il termine Impact Investing sia stato coniato, nel 2008, da JP Morgan e Rockefeller Foundation:
la finanza oggi comincia ad avere interesse anche per il Social Impact principalmente perché riguarda investimenti con alto tasso di decorrelazione (ad esempio, meno soggetti al cosiddetto rischio Paese) e quindi con rendimenti meno immediati e talora - ma non sempre - più bassi di quelli di mercato, ma comunque meno volatili.
Gli Sii non sono stati solo teorizzati e progettati, ma anche avviati e testati. Il primo Paese a utilizzarli è stato il Regno Unito, in cui nel 2010 il Governo ha sviluppato il primo Sib (Social Impact Bond), seguito poi dagli Stati Uniti, in particolare dalla città di New York (2012)…
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Non credi che tale citazione (notizia) sia auto parlante, in termini di mancanza di atteggiamento “formulare”? 
L’informazione è “parlante”, ovvero, significa.
Infatti:
è significativo il termine Impact Investing sia stato coniato, nel 2008, da JP Morgan e Rockefeller Foundation…
Rileggi e fai grande attenzione: 
non c’è alcun “progresso” in tutt3 ciò, ma (ma) solo ed esclusivamente “squadra che vince…”.
I politici sono degli intrattenitori…”.
Andrea De Carlo 
Bankitalia: problemi del Paese non si risolvono con più debito.
5 ottobre 2018
Le difficoltà dell'economia italiana non si risolvono aumentando il debito pubblico. Lo ha affermato il direttore generale della Banca d'Italia, Salvatore Rossi, secondo cui "le cause di questa situazione sono molteplici… ma… una cosa è certa: il problema non si risolve inducendo lo Stato a indebitarsi. Lo Stato può far molto in questo campo spendendo meglio e fissando norme che incentivino l'efficienza..."…
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Se il debito non risolve i problemi dei Paesi, perché allora il debito aumenta sempre di più, in ogni parte del mondo
La domanda è, ovvio, retorica.
Coldiretti: in Italia perse tre varietà di frutta su quattro.
5 ottobre 2018
In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell'ultimo secolo anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell'offerta
In Italia nel secolo scorso - sottolinea la Coldiretti - si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa, ma la perdita di biodiversità riguarda l'intero sistema agricolo, dagli ortaggi ai cereali, dagli ulivi fino ai vigneti.
Un pericolo… per i produttori e i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy, ma anche un attacco alla sovranità alimentare del Paese…
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La bio “diversità” è pura utopia, “qua (così)”. 
Il rullo compressore è già passat3 e/o sta passando ancora in qualche parte del mondo “emergente”, indicando (obbligando) la via che è e sarà sempre nel solco dell’aratro AntiSistemico.
“Fai… di auto decodificare significativamente, tutt3 ciò che usualmente scambi sia per lucciole che per lanterne”.
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2403
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