giovedì 30 aprile 2015

(Ri)com(prendere)... La delega è un frattale della creazione.


La (f)orma (ri)polarizzante il tutto.
Quando sono arrivato sul ciglio di questo immenso buco… mi si è aperta davanti, in una frazione di secondo, la storia dell’umanità. La storia della costruzione delle piramidi, la torre di Babele, le miniere di re Salomone”.
Sebastião Salgado

Beh… la visione, anche, del solo “trailer”… di questa opera, cor(risponde) dav(vero) ad un “viaggio nel tempo”, lad(dove) – il tempo – non è altro che “lo status quo (tra)vestito d’altro” (sempre nel "solco dell'aratro).
Questo meraviglioso documentario sul fotografo Sebastião Salgado è una testimonianza coinvolgente del nostro tempo e una riflessione sulla condizione umana a livello mondiale che mostra la possibilità di sperare per l'umanità.”…
Motivazione della giuria del Festival di Cannes 2014 per la Menzione Speciale… ricevuta dal film…
Link
Questo documentario è… “meraviglioso”?
Quando guardi “film”, ad esempio, come “Schindler’s list” o “Katyn”, li definisci “meravigliosi”?
Cosa è… “meraviglioso?
La “fotografia è meravigliosa”? Perché (ri)prende prospettive (di)verse… da/di quello che ti aspetti? Perchè tutto è "spettacolo"?
È il “gesto tecnico”, che è… “meraviglioso”?
Lo è... la bellezza del “prodotto finale”, dettaglio per dettaglio?
Un document(ari)o è, innanzitutto, qualcosa che... se viene mercificato, allora, subisce quel solito e consueto… disinnesco, che annichilisce la “portata prima”, legata alla simbologia rap(presentativa) della rilevanza di quella che è, nella sostanza, una “denuncia”…
Tutto è business, perché tutto viene trasformato in business. Perché c’è un interesse, interessato a…
Se vuoi diventare popolare (ergo, riconoscibile e, anche, “merce valutabile in denaro”), allora, costruisci(ti) un modo “originale” di vendere tutto ciò che fai/sei; (ri)costruisci(ti) attorno (ad) un mo(n)do, che ti “sappia valorizzare”. Che cosa im(porta), dunque, che la “colonna vertebrale” del tuo interesse (che era primario... come una denuncia), vada inesorabil(mente) in secondo piano?
La “denuncia” che cosa diventa?
Spettacolo, "meraviglia", curiosa brama di “ve(n)dere”, per poi, (ri)tornare a dimenticare.. tronfi(o/a) del “tuo stato attuale”, che… tutto sommato… non è poi così male, se paragonato a come vivono molte persone, non su Marte, bensì… sullo stesso Pianeta, nella stessa Realtà/Mondo che ti (con)tiene (e che "denunci", perdendo la memoria subito dopo, così come succede a tutti gli "spettatori", attirati dallo spettacolo e non certamente dalla sostanza di ciò che passa oltre, perchè magari... "troppo". Come una sorta di "tilt").
Basta poco per capire “come sei” (visto che te lo “sei” dimenticato).
Quando hai guardato per la prima volta il trailer di questo “documentario/film”, che cosa hai immediata(mente) percepito “di” te?
Non “in “te, ma, “di” te.
Qualcosa ti ha “meravigliato”, vero?
Ma, in che senso?
SPS (Io) ha colto ciò che ti sta scrivendo “ora”:
  • la "storia umana" non è mai cambiata
  • schiava era e schiava è
Dove si (ri)trova, dunque, la “deviazione”?
 

mercoledì 29 aprile 2015

Il ronzio continuo della forza dell'urlo (frattalità).



Una volta qualcuno ha detto, che la religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dai saggi e utile dai governanti...”.
Franklyn
Una questione, nella sostanza - non (ri)com(presa) - frattale, di… “interesse ed interessi apparente(mente) (di)versi.
"Non è più la ditta che ho contribuito a costruire…".
Così l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla del suo partito dopo che il governo ha posto la questione di fiducia sull'Italicum, fiducia che lui ha subito fatto sapere non voterà…
Link
È questa, una Realtà/Mondo… che è difficile, ormai, da “capire”.
Qualcosa (s)fugge sempre e lo sai molto bene. Sì. Perché lo percepisci molto chiara(mente). Ma, questo “qualcosa che (s)fugge” gode del tuo “lasciarlo andare, con costante grado di rinuncia, di impossibilità pregressa nel seguirlo, di resa incondizionata”. Prova ne è il fatto che:
  • le notizie si sus(seguono), ammucchiandosi in te (come posta elettronica “ancora da leggere”)
  • e tu che fai? Beh… le segni tutte come “già lette”, senza – in realtà – né leggerle, né capirle, né (ri)comprenderle.
1) il Nucleo Primo (s)fugge (d)al tuo accorgerti, 2) sei tu, dunque, che (s)fuggi e, tutto... attorno a te, te lo fa capire a livello frattale.

Nel fare così, la “tua” mente si adatta ad un simile atteggiamento, che “gli passi” e che – allo stesso tempo – (pro)viene da essa o, meglio, dal suo (pre)indottrinamento "ricevuto insieme al… codice fiscale", per mezzo dell’educazione, che sembra sempre una auto educazione, ossia:
che hai sempre l’impressione di “esserti donato/a in libera autonomia”.
Quanti “occhi e tempo” dovresti avere per approfondire tutte le notizie che ti ®aggiungono, ogni giorno, per mezzo dei sempre più numerosi “moderni” strumenti di condivisione?
Quanto di tutto ciò, (ri)esci ad implementare in te?
Quanto, invece, ricevi in virtù di un rinnovamento della (di)pendenza dagli altri, dagli “esperti di turno”?
La mente capisce che:
io non ce la faccio da solo/a. Ho bisogno di aiuto!
E, progressiva(mente), av(viene) un auto isolamento d(a/e)lla propria "capacità", a cui (con)segue un’apertura verso quello che... "ti dicono gli altri". Chiunque “passi per strada” sembra, allora, avere un peso maggiore rispetto al “tuo… non sapere con esattezza”.
Se, poi, incontri qualcuno/a dotato/a di “camice bianco” o  che ti parla in “giacca e cravatta o tailleur e tacchi o divisa o abito talare”, allora va ancora “meglio”. Vero?
Tu, ormai, hai necessità di riempire il vuoto, che ti si è creato dentro.
Hai la necessità, altresì, di (man)tenerlo pieno di “cose, che ti sono state dette”.
 

martedì 28 aprile 2015

Nel vuoto, tra gli interessi.



È, forse, mai cambiato qualcosa, nel modo di “per(seguire) l'interesse” – nella sostanza – da quando esiste il (ri)cordo della “storia umana”?
Assoluta(mente)… no.
In(fatti), la storia è “deviata”, ossia, esiste qualcosa che ne sposta il (de)corso. Qualcosa che, a livello frattale, è ben ®ap(presentato) – per esempio – dalle intercettazioni delle comunicazioni, dalla censura, dai “filtri” di qualsiasi tipo applicati all’ascolto, al potere decisionale individuale e sociale, all’illusione del poter scegliere in libertà, alla mancanza - paradossal(mente) sempre meno evidente - di una autentica alternativa, alla capacità sovrana di decidere al meglio... in relazione al proprio “destino”, etc.
Taci! Il nemico ti ascolta”…
Il controllo è ubiquo, è nell’aria, è dappertutto, perché… “nativo”.
La società attuale (realtà riemersa) nasce da un punto prospettico, da una prospettiva figlia dell’interesse o, meglio, di una rete piramidale a (f)orma di interesse. Una scala gerarchica di appartenenze, regola la società, modellandola sin dalla propria “alba”.
Per questo motivo (originale) non sembra possibile discernere e sbrogliare una simile matassa (accorgersi)…
Era interesse, molti anni fa, fondare città e nuove città. È interesse ancora oggi.
Ma, in questo gio(g)o, l’interesse sino a dove giunge?
Ossia, in quale percentuale, in seguito, la “città” è libera di scegliere da sé, al meglio, l’orizzonte da intraprendere?
La “città”, la “società”, gli “individui”:
  • non descrivono solo… l’individuo
  • che, preso a sé, non è mai del tutto… la “città”, la “società”, gli “individui”…
Tu non sei… la “città”, la “società”, gli “individui”, etc.
"Tu sei… tu" (anzi, non sei nemmeno “tu”, visto che sei diluito in un complesso dotato di controparti. Il “tuo” corpo, la “tua” mente… sono contenitori per le “tue” parti che, sino a quando non “ti accorgi”, non dipingono d’insieme quella particella esistenziale che credi solo di essere).
Diciamo che... “tu sei (d)entro all’insieme corpo/mente” ed, in questo, “non sei mai da solo/a”.
  

lunedì 27 aprile 2015

(Ri)Cono"Sc(i)enza".




La Realtà/Mondo (SPS ha smesso di chiamare “tutto ciò che (ri)conosci come reale unico”, con il termine “3d”, perché la dimensione temporale nella quasi “tutto versa”, di fatto, ne costituisce il più solido pilastro, dal punto prospettico della “logica sviluppata – nel tempo – 'superficiale o cavernoso’”; per cui, la definizione di quante siano le “grandezze da prendere in riferimento”, affinché si possa esprimere un “numero caratteristico” da applicare al termine “dimensione”, risulta perlomeno contraddittorio e depistante, persino a livello “logico”) è un “punto di vista” (pre)dominante, nella stragrande maggioranza delle persone popolanti la Terra (di/in questa sua versione).
Tale “punto di vista” è:
  • unica(mente) frutto di auto suggestione (un automatismo).
Che deriva da una fonte di proiezione (d’insieme, riunendo la presunta separazione e competizione delle singole parti):
  • sia naturale che artificiale (da “qua”, la tua solita difficoltà nello sbrogliare l’intreccio, continuando a “girare intorno”, credendo alla “predestinazione a loop”, senza ritenuta via di riuscita; sul modello “è nato prima l’uovo o la gallina?”).
Il naturale e l’artificiale con(corrono) a “terra(ri)formarti/(man)tenerti/auto in(trattenerti)... qua così”, non essendoci alcuna differenza sostanziale (e nessuna scelta sostanziale).
Ciò che definisci naturale è “solo” una tecnologia dimenticata/drenata/celata/nascosta e, pur tuttavia, ancora funzionante.
Qualcosa che, a livello frattale, lo sviluppo della tecnologia (re)distribuita nella/sulla Massa (società) (ri)torna ancora a (ri)per(correre), per altri versi e metodiche... da agganciare a livello “simbolico”.
Le “App”, che solo da qualche anno sono apparse sul “Mercato”, nella versione per smartphone, indicano sempre più chiara(mente) un livello di loro sostanziale “trasparenza”, in riferimento al tuo accorgerti di una simile (com)presenza, sempre più centrale e consolidata (attesa dagli individui, per aspettativa, credo, funzione, moda, importanza e… progresso).
Le “App” disegnano una realtà, nella quale dei programmi sono “disciolti in essa”, regolando – come sensori intelligenti e non manifesti – il flusso del reale stesso (costituito dal tuo comportamento “tele guidato non localmente” dalle informazioni, dai dati, dalla “sensibilità” di ciò che le App elaborano in conformità al loro “listato programmatico funzionale”.
Non è, forse, molto simile ad una App (che lavora a livello sottile, raccogliendo ed elaborando dati) anche il comportamento di un laborioso insetto, dello sbocciare di un seme, della preparazione ad una gravidenza, dell'attivazione di processi organici legati alla temperatura, di un temporale, del funzionamento stesso della mente o delle proprietà che confidi siano essere quelle di “Dio”?
  

venerdì 24 aprile 2015

Accorgiti. Fermati. (Ri)corda. (Ri)trova. (Ri)esci: spegnere la complessità artificiale.



Un popolo vive e si nutre della sua storia e dei suoi ricordi".
Sergio Mattarella
Allora:
  • che cosa “sai”, relativa(mente) a ciò che è ac(caduto)?
  • che cosa “(ri)cordi”?
C’è una sorta di “vuoto”, tra quello che sai e quello che (ri)cordi (al di là della convenzione della Morte e della Vita).
Germania riconosce per la prima volta “genocidio” armeni.
La Germania ha riconosciuto per la prima volta il “genocidio” degli armeni, per bocca del proprio presidente Joachim Gauck, che ha sottolineato la “corresponsabilità” tedesca nel massacro.
Link
Quale differenza c’è tra un “genocidio non (ri)conosciuto” e un “genocidio (ri)conosciuto”?
A parte la distinzione “per legge”… non c’è nessuna differenza, visto che:
moltissime persone sono state uccise.
La condizione di “(ri)conoscimento” che cosa cambia?
Che entra in causa la condizione di “(cor)responsabilità”. Ergo?
Che qualcuno viene chiamato “ a rispondere(a "chi/che cosa"'), per quello che è successo .
Che qualcuno viene chiamato "a pagare" (a "chi/che cosa"'), per quello che è successo.

Ma, solo dopo molti anni (solitamente). Il che disinnesca, alla base, l’accaduto… visto che, molto spesso, non ci sarà più nessuno in Vita, per rispondere diretta(mente) ad un simile (ri)conoscimento, che av(viene) a partire da un parterre di individui “nati in seguito ed, ora, chiamati a decidere per qualcosa che è divenuto solo 'una storia da raccontare', svuotata dalle condizioni ‘ambientali’ d’insieme”.
L’autentico dolore, forse, non esiste più nemmeno nei famigliari delle vittime, che “dimenticano progressiva(mente), con il trascorrere del tempo e delle loro nuove vicissitudini”…
Nella vasta platea degli “attori internazionali” (le “Autorità”, gli “Organismi” a-personali, le persone giuridiche, le… eggregore, gli interessi degli “Ordini”, etc.), si auto concretizza quella “Rete”, che (man)tiene il livello di “complessità” al di sopra ed all’interno del reale (ri)emerso.
I codici di leggi fungono da firewall ambientale (qualcosa di… "naturale").
I codici dell’interesse fungono da catalizzatori per l’impedimento della manifest(azione) dell’alternativa allo status quo.
Gli individui (con)seguono, a “cavallo di simili mezzi vettori, spersonalizza(n)ti ad hoc”, da qualcosa che non appare ma che “è”, al di là di ogni conv(i/e)nzione di (p)arte.
Tutto è "artificiale" e, come tale, ha una sola origine e “serve” al(la) stessa origine causale.
  

giovedì 23 aprile 2015

Spray al profumo di... reale.




Paura in Francia, islamista preparava attentati contro chiese.
Non si abbassa l'allerta terrorismo in Francia, tutt'altro.
Un uomo - arrestato domenica scorsa a Parigi e probabilmente coinvolto nella morte di una giovane donna alle porte della capitale - aveva progetti "imminenti" per compiere un attentato contro "una o due chiese":
lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve.
E il premier Manuel Valls ha ripetuto, come aveva fatto più volte all'indomani degli attentati contro Charlie Hebdo, che la Francia si trova a dover fronteggiare una minaccia terroristica senza precedenti.
Vals ha parlato di "sventato complotto contro i cristiani di Francia", perchè, ha spiegato, "avere come obiettivo una chiesa significa avere come obiettivo una simbolo della Francia, la vera essenza della Francia"…
Link
Ecco perchè viene "messo in luce questo... pericolo":
avere come obiettivo una chiesa
significa avere come obiettivo una simbolo della Francia
la vera essenza della Francia...

In “nome della (pre)venzione”, or(mai - senza fine di continuità), chiunque può essere trasformato in un terrorista. Una modalità nuova dell’(in)correre nella “giustizia”? Per nulla af(fatto), visto che la storia, seppure deviata, è stracolma di casi del genere, definibili tranquilla(mente) come:
lotta alle streghe
O, da altra prospettiva:
"lotta contro i mulini a vento".
Tu... che ne sai, che è andata "così"... proprio in questo modo, raccontato(ti) dai Media?
E, poi, “che cosa te ne importa”, visto che… “devi andare al lavoro”.
Non hai il tempo per “investigare”. Per questo, lasci che a farlo siano altri, “per te”.
Dunque, in seguito, che cosa ti viene (ri)portato?
Qualcosa al quale credi, per “fede (ri)posta in… cosa?”.
Ma, allora, a che cosa “servono” i tuoi “muscoli”, la tua “forza”, la “tua” cultura (la tua cul-tura del “lato B”. He He)? Se, poi, “ti fidi”. Ma, in fondo, ti fidi perché non ti sembra il caso di “dubitare”, anche perché… “come fai tu, ad andare al nocciolo di ogni questione?”.
Ma... gli altri, "come fanno"?
L'Fbi nei guai, in 60 condanne a morte risultati scientifica erano sbagliati...
Bufera sull'Fbi costretta a riconoscere, dopo uno scoop del Washington Post, che nel corso di oltre 20 anni in almeno 60 processi conclusi con la condanna a morte degli imputati i dati forniti dai propri laboratori della scientifica ai tribunali erano sbagliati, frutto di "errori"...
Errori?
"Nulla av(viene)  per... caso"...
  

mercoledì 22 aprile 2015

"Altolà al... sudore" (ma non al... puzzo).




"In certe situazioni il calciatore va a prendersi gli insulti sotto la curva perché questo è il male minore.
Noi vorremmo inserire nel codice di giustizia sportiva una sanzione, in modo da far scattare la squalifica per il calciatore che va sotto la curva dei tifosi".
È l'idea annunciata da Simone Perrotta, consigliere federale in quota Aic, per rompere quei legami tra tifoserie e squadre, ed evitare situazioni di confronto serrato ed episodi di violenza...
Link
Ci sono sempre dei "legami" (che tengono tutto insieme, "qua, così"), visto che ti (ri)trovi in una "rete". Frutto della frattalità, che (ri)specchia la (com)presenza non manifesta del Nucleo Primo (che "lega tutto assieme" dal proprio momento angolare). 
 
Il “Filtro di semplificazione”, attivo in SPS… che cosa rappresenta?
 
In quale maniera ti per(mette) di:
concentrarti su una prospettiva, per te più assimilabile (alla luce della tua “attualità”), omettendo tutto il resto. Sicuro/a che, la frattalità (il “linguaggio”, della legge/strumento, che mantiene i collegamenti ad ogni livello/prospettiva dell’infrastruttura del reale riemerso) codifica ogni “avvenimento” in maniera sempre completa, nonostante il tuo di(verso) inquadramento angolare della “scena”.
Ossia, non im(porta) il tuo grado di educazione, cultura, ceto, professione, credo, etc.
(Im)porta solo che… “tu sia presente in te” (sovranità centrale, terzo stato "lato proprio").
Visto che:
la frattalità del/nel tutto, ti (ri)porta sempre tutte le informazioni, a (pre)scindere dal tuo apparente stato di… auto separazione dal “resto”.
Capisci, dunque, anche da solo/a che… il Filtro ti aiuta a meglio focalizzare la situazione Planetaria, (man)tenendo lo strumento mentale orientato all’ordine umano.
In maniera tale da non farti cadere nella complessità sovrumana, o in quel terreno nel quale sprofonderesti ancora e sempre di più.
Dalla prospettiva del Filtro, sei semplificato nell’osservare la storia umana, come il frutto di “qualcosa, che è e rimane solo… umano”.
E, ciò, è dav(vero) un aiuto centrale, che (ri)porta la mente esatta(mente) dove deve stare:
al tuo “servizio”.
  

martedì 21 aprile 2015

Nulla di nuovo, nulla di fatto (2).



 
"Nulla di nuovo" = niente che cambia nella sostanza, lo status quo.
"Nulla di fatto" = lo status quo.
Non qualcosa “da divenire (cambiamento, trasformazione)” ma qualcosa che “si è dimenticato”.
Così, (ti) spieghi perché dal passato (antichità) giungono “voci lontane” di una sapienza “fuori luogo”, dal “tuo” punto prospettico.
Che cosa sarà successo?
Beh... pensa, più in "piccolo" (ma in maniera frattale) a come frutti molto di più “far spar(i/a)re” un “vip”, piuttosto che accontentarsi di dividersi le briciole, che cadono dalla tavola del proprio “cliente vip”:
Michael Jackson, ecco come ha guadagnato 150 milioni di dollari nel 2014.
Tour, dischi e duetti:
a 5 anni dalla morte, il Re del Pop continua a macinare soldi. Merito di un'oculata gestione della sua sterminata opera e, soprattutto, della sua immagine...
Link
Ecco(ti) “la fabbrica della morte dei vip”. Ad esempio:
Whitney Houston: la figlia si sveglia dal coma?...
Link
L’elenco dei vip morti “in circo(stanze) misteriose” è molto lungo e quanto mai “sospetto”.
La creazione di un “mito/leggenda” vale oro, al di là di tutto ciò che rap(presentava) il successo della stessa persona, quando era in Vita.
La trasmutazione in “simbolo” rende molto denaro a chi de(tiene) i “diritti”. Ossia, a quel seguito di individui/società, che curavano la carriera del proprio “assistito” in qualità di “parti minoritarie”, rispetto a ciò che incamerano “ad vitam”, in seguito alla scomparsa dello stesso (che non incide più fisicamente, nella divisione della "torta").
Una scomparsa che fissa per sempre, a livello simbolico, la figura di ciò che di(viene), ad ogni effetto, una vera e propria “gallina dalle uova d’oro”.
Non sarà difficile (ri)pubblicare il “meglio del meglio”, qualche “inedito”, unita(mente) ai gadget più svariati ed alla riscossione dei diritti d’ogni tipo, ereditati dalla gestione del “defunto vip”.
Di tanto in tanto… all’elenco si aggiunge qualche nuovo “arrivato”.

lunedì 20 aprile 2015

Nulla di nuovo, nulla di fatto (1).




Ciò che "vivi/ti capita" va a costituire una "rete, con te". Ti caratterizza.
E, ciò, "te lo porti dietro" sino quando non te ne accorgi e sino a quando non (ri)esci a sbrogliarti dalla rete.
Ogni umano "si porta dietro qualcosa di simile". Una zavorra non avvertita come tale, ma "solo" come un certo senso di "pesantezza".
In “giro” c’è informazione (segnale che “forma per l’azione”) buona e cattiva. Le due polarità in questione, non sono “orientabili” in senso assoluto, venendo meno la "comprensione" (ricordo, memoria) del senso dell’esistenza umana.
Ossia, “se non sai che cosa ci fai qua, così”… che cosa puoi trarre da qualsiasi scala di valori diretta(mente) raggiungibile attraverso l’esperienza?
Dove vai? Dove andrai, se non… dove ti spinge quella corrente Globale che, d’insieme, non ti sembra nemmeno esserci, seppure “tutto scorra” di (con)seguenza (inerzia) verso il... "futuro/destino"…
In questo “tuo” errare senza senso né direzione, (ri)assumi entrambi i "valori di scala" per emulazione (in)diretta, estraendoli dal contesto comune (moda, tendenza, legge, credo, paradigma, status quo, etc.) e... "facendoli tuoi" (rete).
In questo “tuo” errare, con(senso) e con direzione inerziale, quindi, ti limiti a (s)correre con la corrente più forte e sempre più “unica”. Qualcosa che registri sottil(mente). Qualcosa che ti (ri)trovi a dover (e)seguire, per mancanza di altra direzionalità, visto che… tutto sembra avvolto da una nebbia, tendente al (man)tenimento di uno stato ®aggiunto da tempo (in)definibile, (s)eppure definito.
È “solo” che… “non (ri)cordi”. Tutto qua. He He…
Il “buono e/o il cattivo” sono, allora, solo delle inclinazioni relative ad un giudizio (lettura) angolare frutto della prospettiva individuale e d’insieme (allo stesso tempo).
Come (ri)leggi ciò che (ri)accade nella lavagna del reale (intessuto)?
Alla luce di quale “punto di vista”?
Secondo quale “interesse”?
In base a quale forma di “sapere”?
Su quale “®assicurazione”… che sia “giusto” così?
  

venerdì 17 aprile 2015

La (pre)visione del futuro (intenzione).


 

L’ira di Dio saprà sempre dove trovarvi
Il Destino Di Un Guerriero – Alatriste
Perché “Dio” dovrebbe essere… irato?
Come puoi constatare, per quello che “vale” – per te, una citazione presa da un film:
  • non viene usato il termine “cercare” (“Dio saprà sempre dove cercarvi”)
bensì
  • viene usato il termine “trovare” (“Dio saprà sempre dove trovarvi”).
I termini del linguaggio, ti "identificano frattal(mente)".
Più sei "preciso/a" e... più "ci sei", pena il ruotare in eterno nei loop (con)sequenziali, che ti fanno "(ri)cercare in eterno".

Lo sai, ormai; in SPS si “ragiona” attraverso la logica della frattalità. 
Ossia, mediante la (ri)assunzione del “tutto” (ciò che ti caratterizza, fuori e dentro), da una prospettiva angolar(mente) “non convenzionale” (come le misure messe in campo dalle banche centrali, con il pretesto di risolvere lo stato di crisi):
- il frattale è, per SPS, una polarizzazione molto simile al concetto di imprinting o di radioattività (ad immagine e somiglianza “sostanziale” di…)
- derivante da una (com)presenza, anche non manifesta, a maggiore “impatto incisivo” in uno scenario di ri(ferimento) comune, molto spesso ritenuto unico e senza alternativa (o, meglio, senza memoria)
- motivo per il quale, non sembra mai possibile delineare “la” causa che, posta all’origine – come un filtro – (ri)esce a man(tenere) la (ri)f(orma) del reale (con)seguente, (d)entro al proprio “solco dell’aratro”
- motivo per il quale, la “natura degli avvenimenti” sembra sempre avvolta in loop, o cerchi concentrici senza via di uscita e di collegamento tra essi (divisione, separazione, specializzazione, annichilimento, apparenza, controllo, destino, etc.).
Se pensi di conoscere un frattale, è solo perché hai letto qualche accenno dall’opera di Mandelbrot, ad esempio; e, solita(mente), il frattale è un “disegno/forma che si replica all’infinito”…
Questa estrema semplificazione, nonché linearizzazione e disinnesco, della condizione frattale della realtà (ri)emersa, cor(risponde) all’intenzione “della causa prima, non manifesta” (Nucleo Primo) di (man)tenere lo status quo, in quanto “momento angolare di lettura della memoria collettiva”, secondo un angolo di incidenza (riferimento) che per(mette) di filtrare/(de)codificare un certo tipo di “informazione”, omettendo/(tra)lasciandone tutta la rimanenza.
 

giovedì 16 aprile 2015

Status quo = momento angolare della memoria (prospettiva, inclinazione).




 Utilizzare il WiFi in hotel? Meglio non farlo
La società che produce il router – AntLabs, di Singapore – ha rilasciato un aggiornamento alcuni giorni fa, ma è l'utente finale, in questo caso l'hotel, a doverla applicare.
Gli hotel sono stai avvisati, ma a quanto pare non hanno del personale in grado di installare gli aggiornamenti. ..
Link
Non hanno del personale in grado di...
 
Che cosa sai? Quello che gli “esperti” ti… passano. E cosa ti passano?

Cosa sei "in grado di..." capire/fare? 

Ciò che (ri)trasmettono, ossia, informazioni (ad)att(e/ate) per man(tenerti) nella con(vinzione) che "esiste ciò che devi sapere esistere" (loop auto intrattenente).
Anche se la prima prova di una Terra sferica deriva da antiche fonti greche, non vi è alcun resoconto di come la sfericità della Terra sia stata scoperta.

Il concetto di sfericità della Terra risale all'antica filosofia greca intorno al VI secolo aC... ma rimase una questione di speculazione filosofica fino al III secolo aC, quando l'astronomia ellenistica stabilì la forma sferica della Terra come un dato fisico...

Eratostene (276-194 aC) stimò la circonferenza della Terra nel 240 aC circa...

Link
  • non vi è alcun resoconto di come la sfericità della Terra sia stata scoperta
  • III secolo aC, quando l'astronomia ellenistica stabilì la forma sferica della Terra come un dato fisico.
Che cosa "stimò" Eratostene? La circonferenza della Terra... (una misurazione di un'area sferica/cerchio centrica)...

Metodo indiretto = com'era la f(orma) delle monete già in epoca sumera?


Tonda, sferica (He He)... la "(f)orma (ri)conosciuta come... più naturale"
 

mercoledì 15 aprile 2015

L'angolo della memoria.



Memoria di Bergson.
Questo articolo è scritto nella versione di “memo”, essendo troppo il materiale “raccolto” quest’oggi. Questo tipo di “estensione degli articoli” è utile nella misura in cui “li si prende così… come giungono (primo momento)”, fiduciosi che – in un “secondo momento” – la memoria conservata “qua, così” giunga, ad ogni effetto, intera(mente) alla superficie, dando luogo ad un processo di “cottura”, che porta ad “ebollizione” l’intera struttura dell’inform(azione) così (de)codifica(nte/ta).


Gli “esperti” si turino il naso…
Anche se in SPS è quasi utopico che un “esperto, duri per più di qualche secondo” (He He).
SPS te lo (ri)chiede sempre:
che cosa sai?
  • che cosa sai, che de(riva) "diretta(mente) da te"?
  • che cosa sai, che “sai” in quella f(orma) di con(vinzione)… che non è solo un arrendersi alla dominante in corso d’opera?
  • che cosa sai, che "sei" disposto/a a mettere la tua mano sul fuoco?
Nulla. Se ci pensi bene. Se ci (ri)fletti “attorno”… non esiste nulla che abbia una simile “densità di carica”. Ciò che sai è una memoria, frutto di un download (scarico) che, progressiva(mente), attui/adotti vivendo “qua, così”.
Non è tutta “farina del tuo sacco”, che certa(mente) contiene molto più valore aggiunto. Tu sei solita(mente) esposto/a al vento di notizie "auto suggestionanti" come queste...
  

martedì 14 aprile 2015

Parlare del "tutto" è "non dire niente"?

  

In ambito di "Seo" (ottimizzazione dei siti web, nell'ottica di un migliore riconoscimento da parte dei "motori di ricerca")... "se tu parli di tutto è ovvio che non sei specializzato su nulla" (affermazione ritrovata in Rete)…

Davvero? Se è così, nella prospettiva del "farsi riconoscere/ritrovare dagli spider, mentre affondi sempre di più nella ragnatela"... non è affatto così, in ambito della propria "sovranità" che, da "Libro Cuore" va proprio ad abbracciare il "tutto, per poterlo meglio... descrivere".

La "professionalità/specifica (ri)chiesta qua, così"... è una paratia stagna gettata tra te e te, un ponte levatoio issato tra castello ed acqua, etc.

Di fatti...
la situazione economica migliora, se ne hai la sensazione. Ma ciò è dovuto alle notizie che i Media diffondono. È una “pubblicità progresso”… ossia, delle (pre)visioni che migliorano la sensazione di percezione del reale.
Il "tesoretto" ad alta visibilità mediatica
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Se continuano a dirti che... “va meglio”, tu hai sempre più l’impressione che accada davvero… ed il tuo comportamento si adeguerà alla (pre)vista (ri)presa.
 
Il 19 giugno 2013, SPS (ri)portava questa considerazione:
in un Mondo 3d, in grado di emettere fluido incantesimale attraverso le “abitudini”, che cosa ci si può aspettare che accada – a livello di Analogia Frattale?
Che, presto, sia possibile sostituire la testa di un corpo umano con quella di un altro. No?
Sarebbe l’esatto contraltare “fisico” di ciò che – già – accade a livello sottile, dove per certi versi ed in un certo senso, la “testa” (mente) di un umano, viene “(s)cambiata, sostituita, riempita d’altro”; da una rigorosachirurgia cerebrale indirettache non lascia mai nulla al caso...
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Il  12 aprile 2015 compare in Rete questa notizia ("che non lascia nulla al caso" ma, semmai, muove proprio da una "mancanza di scelta"):
Trapianto di testa, Canavero vola in Usa. Il volontario:
“Non ho scelta"...
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Il Qe della Fed ed, ora, della Bce, ad esempio, è qualcosa di virtuale... che va ad agganciare (sostituendo nella mente, ciò che esisteva prima) l’economia reale, attraverso degli artifizi contabili del tutto campati per aria (che il pretesto della "crisi" prepara la Massa ad hoc, per acconsentire che...), anche se - ormai - divenuti "materia di studio" (viralità).
Un garbuglio di interessi che esiste su un piano “orbitale” distaccato dalla fisica nella quale ti muovi. Un insieme che esiste perché concepito da qualcuno (che le università provvedono a clonare e riprodurre in alcune migliaia di studenti ogni anno, i quali diventeranno gli “esperti” di domani, sulla base di un passato mantenuto “qua, così”).
Per con(vincerti) ad accettare tali regole, esiste l’ordinamento sociale; la “forma sociale” amministrata. Esistono i gradini sociali e le istituzioni sociali. Poco im(porta) se… la sfera privata invade quella pubblica, camuffandosi secondo ciò che permette la legge.
Legge che è scritta apposita(mente) per (ac)con(sentire) ciò, in primis, visto che secondaria(mente) la legge serve per la tutela del “diritto”, cardine centrale della società avanzata culturalmente e civilmente (progresso).

lunedì 13 aprile 2015

Una realtà costruita per "misurarti".


Frequenza di... (ri)uscita.

Sì... Nomad. Ti ho fatto venire io, qui… Ma, ricordati Nick… sei tu che sei venuto a cercarmi... Quindi a questo punto dovresti farti una domanda:
Ho trovato finalmente quello che stavo cercando?”…
The segnal

Nick (ri)trova le "gambe", ma sembra perdere tutto il resto. Poi, grazie alle nuove gambe... perde anche quello che aveva "cercato".
Che cosa gli rimane? He He...
A te che cosa rimane?
Le immagini che si allargano, lasciando spazio alla visione "da girone dell'inferno"... che cosa implicano nello... spettatore?
La trama esce con te, dalla sala cinematografica. Lo sai, vero?
Nel film qua sopra citato, puoi osservare il “lato nascosto” delle abduction, ossia:
che "fine fanno" (dove vengono portati) gli esseri viventi (non solo umani), che vengono “rapiti”, nell’immaginario collettivo fantascientifico descritto leggendaria(mente), dagli… “alieni”?
Ecco dove vanno a finire. In una rappresentazione “vuota” della Vita sulla Terra (luogo di prelievo e luogo di raccolta, per fini di sperimentazione e, chissà, forse di… business).
Ma... una Terra che esiste davvero? Ossia:
la realtà quanto si discosta dalla visione "altra" della realtà stessa?
Potrebbe non esserci sostanziale, differenza...
Si dice che l’atomo sia una rappresentazione “vuota” della materia potenzial(mente) contenuta (una struttura con la sola forma attorno, come una sorta di "campo morfogenetico vivente"); ecco che, anche nel film, tutti gli oggetti non hanno un “anima”.
Il loro interno semplicemente "non esiste", facendo di loro solo un aspetto ordina(rio/to) esterior(mente), come un’apparenza utile più all’inganno visivo che alla sostanza “utile” degli oggetti stessi.
Come se… per la mente “aliena”, nulla di tutto ciò servisse – nella realtà – a “nulla”.
Ora, a Filtro di Semplificazione attivo, SPS “deduce frattal(mente)” che… gli alieni sono una forma umana, che preferisce rimanere nell’anonimato, nel non (ri)preso in considerazione:
il Nucleo Primo.
Il vantaggio del non essere manifesti è sostanziale, e può essere capito da chiunque ri(esca) a distaccarsi, anche per alcuni secondi, dalla f(orma) incantesimale della realtà attuale.
Perché non (ri)cordi più, oltre ad un certo tipo – (pre)confezionato – di memoria?
Perché ti fermi sempre a “quello che sai perché ti dicono che…”?
Perché non ci metti mai vera(mente) nulla di tuo?
Perché (con)segui?
L’ordine frattale della realtà (ri)emersa (e di ogni possibile forma di reale che riemerge) è la “chiave di lettura”. Qualcosa che non ti verrà mai (in)segnato a scuola!
  

venerdì 10 aprile 2015

Chi difende cosa?




Sorridere fa bene alla salute e cambia il modo di vedere il mondo.
Secondo i risultati pubblicati sulla rivista "Social Cognitive & Affective Neuroscience" il solo atto del sorridere provocherebbe gioia in ogni individuo…
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Oggi si tende sempre più a... ridere, in quanto "luogo comune... televisivo/cinematografico" (inflazione).

Quanto è duraturo lo stato d’animo derivante dal ridere? Quanto lo è, la (pre)disposizione del complesso umano, post sorriso?
Quanto diventa anch’essa una… (di)pendenza?
Quanto è simile al “farsi”?
Certo, non è la stessa cosa e (in)fatti… costa meno.
C’è qualcosa che striscia in te, d(entro) a te. Che rende tutto “un effetto con la data di scadenza”. Tutto svanisce e (ri)torna in un reame fonda(mentale). 

In qualcosa che contiene il tutto, ma non è il contenitore o, meglio...

senza essere il solo contenitore:
"è" il potenziale.
Il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede. Senza la paura del demonio non c’è più necessità del timore di dio… Il riso resta lo sfogo dell’uomo volgare, ma cosa succederebbe se per colpa di questo libro, uomini saggi andassero affermando che è possibile ridere di tutto… Possiamo ridere di dio? Il mondo precipiterebbe nel caos. Perciò io sigillo quello che non doveva essere detto… Nella tomba che ora divento…”.
Il venerabile Jorge
“Qua, così”… c’è del buono e del cattivo ma, nella sostanza, c’è solo una intenzione regolatrice… che s(fugge) nell’insieme di “buono e cattivo”. Puoi tranquilla(mente) (ri)pensare a ciò, come ad un tessuto unico che si con(fonde) con la propria trama


Mentre guardi alla trama (al disegno, alle innervature, al dettaglio) il contesto si/ti de(struttura)... seguendo il "copione".

È il classico concetto della “Caverna” raccontato da Platone.
Le scienze tutte, studiano (fanno “ricerca”) all’interno della Caverna, la composizione e le regole/leggi alla base della (con)formazione della Caverna, (ri)tenendo le pareti della stessa tutto ciò che esiste. Puoi andare in profondità quanto vuoi, in una tale “direzione”… ma, lo spaccare il capello in quattro, non servirà che a man(tenerti) stabile (d)entro alla rotazione di un Pianeta, che è e rimane l’unica (f)orma di realtà a te svelatasi.
Che cos’è la tecnologia? E… la natura?
Cosa è bianco e cosa è nero?
Cosa è luce e cosa è tenebra?
Possiamo ridere di dio? Il mondo precipiterebbe nel caos”.