lunedì 31 marzo 2014

Nella tela del ragno.



Quando si affronta la “storia umana” dal punto di vista religioso, si è soliti agganciarla al fenomeno del “creazionismo”. 
Ad ogni latitudine, le congetture derivanti dalle tradizioni religiose più disparate, collimano proprio a livello di “creazione umana da parte di un dio o gruppi di divinità”.

A livello di fantascienza o di “storia parallela o alternativa ma non ufficialmente riconosciuta”, molto spesso l’umano viene assunto come l’atto creativo da parte di razze aliene "superiori", motivate dagli scopi più vari. 

La scienza deviata stessa, pur nella propria variopinta e vastissima tonalità di teorie più o meno accreditate, viaggia costantemente alla ricerca di un anello mancante nel processo evolutivo umano; il che autorizza i più ad assumere un simile vuoto attraverso la pseudo convinzione che esista all’origine un intervento divino non direttamente evidenziabile.
Un simile modo di procedere lascia sempre aperta la porta all’intervento divino (indimostrabile).
Anche un certo tipo di "letteratura di confine" insiste sulla creazione della Vita umana, procedendo per emulazione dell’atto originario, intessendo vicende a loop che si svolgono e ripetono ad ottave inferiori, come ad esempio il “Frankenstein” di Mary Shelley.  

In tutti questi casi e, soprattutto, nella fissazione dell’immaginario collettivo, è ormai assodata la "versione creata" dell’essere umano, da parte di un “padre/madre creatore”.

Con buona pace di Darwin, l’ipotesi creazionista risulta essere sempre un passo avanti nel tentativo di dare una spiegazione alla comparsa della Vita umana, perché l'umano trova ampio terreno fertile anche a livello egoico, preferendo - "di base" - la provenienza superiore celeste, in luogo di una trasformazione naturale e completamente terrena della Vita umana.
Le branche più avanzate della scienza deviata, si sono spinte ai confini del credo massivo di origine religiosa, rientrando in una sorta di terra di mezzo tra correnti ideologiche diverse e storicamente contrapposte. Eppure, nulla di nuovo emerge a livello concreto neppure da questo tipo di ricerca molto vicina alla fantascienza stessa. Ad un certo livello non sembra nemmeno esistere differenza sostanziale tra lo scrittore fantasy e lo scienziato di frontiera o il religioso più convinto
 

venerdì 28 marzo 2014

Conosci Te Stesso.

  
Conosci Te Stesso:
il significato originario è incerto, deducendo da alcune formule a noi pervenute (Nulla di troppo, Ottima è la misura, Non desiderare l'impossibile), sarebbe quello di voler ammonire a conoscere i propri limiti, “conosci chi sei e non presumere di essere di più”; sarebbe stata dunque una esortazione a non cadere negli eccessi a non offendere la divinità pretendendo di essere come il dio.
Del resto tutta la tradizione antica mostra come l'ideale del saggio, colui che possiede la sophrosyne (la saggezza), sia quello della moderazione
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C’è qualcosa, nell’aria in cui si è immersi e che si respira, che entra dentro in profondità, che alimenta le fucine della fabbrica del corpo umano… che i(n)spira in qualche modo a “cedere, a ciò che si assume come reale” ed, allo stesso Tempo, ispira a “c(r)edere a qualcosa di più”.
Dove fantasia, immaginazione e sogno, s’incontrano con la "concretezza" derivante dai sensi (il ritenuto reale ed unico, senza alternativa sostenibile), accade che una industria di cloni e di robot, dotati persino di sensibilità, non possa mai del tutto essere completamente fedele ai programmi seriali, al software installato come dotazione iniziale.
Che cosa sono:
fantasia
immaginazione
sogno.
Altri programmi? Può essere. Sofisticati programmi in grado di permettere il volo sensoriale, andando a toccare la più alta programmazione riservata al percorso evolutivo superiore dell’impianto, del dispositivo, della sperimentazione, dello Human Bit, della sonda umana, dell’esperienza del “pilota” all’interno dell’esoscheletro umano.
Il pilota è quel frammento animico, che si staccò al Tempo della caduta dell’Anima. Mentre, l’umano, è il costrutto artificiale che deriva dai rami evolutivi dell’esistenza, discendente dall’auto osservazione di un Principio inosservabile.


L’ibrido umano è ciò che si è concretizzato tramite l’inserimento del frammento animico, nell’umano nativo e sviluppatosi più o meno naturalmente in Terra. I ricordi che animano la dimensione umana sono, dunque, relativi a diverse epoche Temporali, a diverse storie e a diversi piani di accadimento e di svolgimento dell’esperienza esistenziale.
 

giovedì 27 marzo 2014

L'espulsione.


Quando pensiamo al meccanismo “classico” della visione umana, attraverso la visione binoculare (stereopsi) degli occhi, a cosa stiamo cedendo?
Ad un modo di vedere le cose spiegato attraverso “gli occhi di un sapere solido, concreto, fisico e… convenzionale”, come se qualcuno avesse fatto uno schema di massima di un certo meccanismo, una bozza originale dalla quale, progressivamente, è stata ottenuta una “immagine di fondo” o di… sfondo, fissa, unica, inamovibile.
Ora, questa immagine, che spiega i meccanismi ed i segreti del funzionamento dell’occhio umano, si è sovrapposta a qualsiasi altro modo di vedere, diventando nel Tempo la spiegazione più accreditata relativa ad un simile argomento.
Vista la capacità (co)creativa dell’individuo, una simile immagine è diventata sempre più autentica, dal momento in cui:
la spiegazione ed il fenomeno hanno iniziato un movimento di conversione “a metà strada”, (ri)assumendo nel loro punto di contatto comune (sovrapposto)… definito reale 3d (fotogramma a fuoco della pellicola in scorrimento), una risultante che corrisponde a quanto, oggi, risulta evidente ed assolutamente inconfutabile.
Insomma, non è possibile attaccare le teorie odierne sulla spiegazione dell’occhio e della "visione", essendo assolutamente provate scientificamente, anche se sfuggevoli alla comprensione umana media e, dunque, assunte fedelmente in qualità di credo.

Quello che intendo sostenere è che:
qualsiasi versione del “possibile” può diventare la “realtà a fuoco” (paradigma).
È sufficiente che la Massa rimanga immersa in un determinato “stimolo”, al fine di permettere allo stesso di germogliare, svilupparsi e fiorire, diventando assolutamente reale nella maniera preferita dagli umani di questo Tempo: 
  • fisicamente e virtualmente (solo dopo avere conosciuto manifestazione fisica).
La traiettoria disegnata dal “denaro”, ad esempio, è del tipo ad “U” rovesciata.
Il denaro nasce come “immagine mentale” e viene insufflato nelle 3d Massive, per poi emergere fisicamente dopo il necessario Tempo di “incubazione” (il frattale della semina e del ciclo della pianta) e progressivamente tornare al livello “virtuale” della dimensione non manifesta, lasciando dietro di sé il proprio “ricordo” o traccia energetica (il frattale del denaro elettronico e della sua tracciatura).
Tra il “prima ed il dopo”, le 3d cambiano nella propria sostanza a livello frequenziale. 
 

mercoledì 26 marzo 2014

Che cosa c'è dentro di te?


La luce emerge dal cratere superficiale.
Ciò che vediamo esiste davvero? Certo che esiste ma in quanto raffigurazione di un "parto del possibile", ossia, esiste da qualche parte una “immagine” di ciò che vediamo. 

Ora, il concetto di "reale" è stato agganciato al concetto di comprovabile, di “solido” e, dunque, si è “scelto” di materializzare la realtà assoggettandola di fatto ad una estensione dell’attaccamento, nonché della dipendenza (il denaro viene assunto come reale anche se sempre più virtuale, perchè è prima passato dalla fase fisica, creando dipendenza interiore).
I molti individui esistenti come fluido di passaggio in Terra, aderiscono ad una simile proiezione di realtà attraverso tutto ciò che li educa a vedere in un modo pre determinato.
In questa maniera, “qualcosa” ottiene che tutti o la stragrande maggioranza vedano la stessa cosa, perché portati convincentemente ed efficacemente nel Tempo a crederlo.

Attraverso l’Analogia Frattale è possibile dimostrarlo, anche se quasi nessuno crederà ai propri “occhi”, in quanto l’AF non è materia di studio accademico, perlomeno nel contesto (ri)levato da/in SPS. Ad esempio, l’esistenza della circuiteria televisiva attorno al Globo dimostra che:
  • esistono fonti informative accreditate
  • esiste una proiezione di segnali contenenti informazioni di codifica della realtà circostante
  • esiste una infrastruttura distesa sempre più capillarmente di distorsione/filtro dello spettro infinito della possibilità.
Se il genere umano applicasse in maniera sistematica il concetto di AF, sarebbe evidente che… "chi controlla le reti infrastrutturali, controlla di fatto la capacità delle menti individuali, nel mantenere la connessione necessaria e sufficiente per alimentare l’attuale modello 3d".

Questa verità è regolarmente compresa dal genere umano, ossia, viene denunciato regolarmente il blocco di potere che controlla tali reti, tuttavia, il messaggio giunge strategicamente velato d’altre sottigliezze, in maniera tale da non risultare “invasivo” nei confronti dell’attualità (Anti)Sistemica.

In che maniera avviene la (ri)velazione?
Mettendo tutti contro tutti ma svuotando, al contempo, della possibilità individuale e d’insieme di poter “fare qualcosa, capace di andare a modificare ciò che il potere di controllo multi frammentato denuncia in relazione a se stesso”. Diabolico, vero?
 

martedì 25 marzo 2014

Vedere mondi lontani scambiandoli per polvere cosmica e stelle.


Ogni essere umano è dotato di un proprio punto prospettico, infatti ogni essere umano "pensa". La quantistica afferma che ogni essere umano mette se stesso in tutto quello che osserva, per cui l’osservato risente della presenza dell’osservatore e, questo, accade ad ogni livello della struttura gerarchica d’appartenenza nelle 3d.
È fuori da ogni dubbio che esiste, anche tra gli umani, una struttura multilivello regolata secondo qualche ordine di grandezza, che si potrebbe definire “classe di merito” .

Continuando, possiamo affermare che:
  • ogni essere umano “vede le cose” a proprio modo
tuttavia
  • ogni essere umano partecipa ed  è inglobato, volente o nolente, in una scala gerarchica che l’età individuale stessa indica frattalmente e che lo obbliga insistentemente a seguire il tracciato del “filo comune”.
Quindi… come possono coesistere allo stesso Tempo, le due modalità antitetiche appena evidenziate? Semplice, appunto, osservandole in un insieme di contenimento più grande e comune, che ordina anch’esse gerarchicamente

Io posso vedere/pensare a mio modo, tuttavia, sono vincolato alla “tendenza massiva”, che coordina i liberi pensieri assoggettandoli al pensiero filo trasmesso, per ogni dove, attraverso le infrastrutture 3d (Anti)Sistemiche.

E, quasi paradossalmente, questa “tendenza massiva” non rassomiglia e non è opera derivante dal vivere d’insieme, ma è qualcosa che viene generato dagli ordini d’appartenenza superiori (a partire dal vertice), sino a scendere, a pioggia, negli ordini d’appartenenza inferiori (sempre più Massivi).


Meglio:
  • la tendenza massiva viene generata dall’insieme della Massa
ma
  • la tendenza massiva è ispirata/trasmessa dalle classi sottili dell’ordine gerarchico.
 

lunedì 24 marzo 2014

Un simbolo vivente.

  

Io sono il vento
Io sono l’aria
Io sono il pensiero
Io sono l’idea
Io sono l’intuizione
Io sono... a prescindere da tutto.
Nei risvolti del dettaglio (frattale) si cela, si annida, il sommo fulcro che permette l’apertura del cofanetto ciclico che, altrimenti, rimane come nascosto dalla cittadella cinta di mura difensive, meglio appellata come… “la tua realtà quotidiana”. 



Nella nidificazione dei cicli trovi casa in affitto, in permutazione del tuo vagare, presupposto senza senso ma… non certamente da te; teso semmai dalla tua sete di "curiosità", come un cucciolo sospinto nella risultante corrente che nasce e si alimenta nella molteplicità delle cause, dei livelli e delle prospettive relative. Una ridda di eventi, più o meno manifesti, che si miscelano attraverso pesi e misure altrettanto rappresentativi dei principi d’essenza proiettati nel panorama dell’esistenza.
Come ha scritto qualcuno di voi: “a rieccolo”.
Ebbene sì: “a rieccomi”.
Dopo un mese abbondante, posso dichiararmi guarito da ciò che mi aveva fragorosamente abbattuto, allorquando non ebbi più né terra sotto ai piedi, né cielo sufficiente per volare. Fattori insufflati in me come rigor mortis artificiale, come indottrinamento al coma indotto che diventa auto indotto, come un virus letale in grado di addormentare alla luce del presunto Sole. 

Il futuro all’insegna della (in)capacità reddituale (il venir meno), come per mancanza progressiva di necessario ossigeno. Il futuro senza un lavoro e nella forma d’onda dell’età che avanza e, dunque, rende progressivamente sempre meno utili, abili, ricercati, necessari… a qualcuno/qualcosa che esternamente “ti richiede”.

La "malattia" è venuta per insegnare, tuttavia