SPS

mercoledì 31 luglio 2013

Non ubiquo ma… disperso.


Diogene

È veramente un enigma risalire alla posizione degli ingranaggi. Scoprire quali erano a contatto tra di loro… Gli ingranaggi sono come le persone. Se stanno per troppo tempo insieme, finiscono per assumere le forme reciproche
La migliore offerta
Il tempo trascorso insieme, a “contatto”, come il vivere in una comunità sociale apparente ed apparentemente regolata da leggi e consuetudini (famiglie, città, nazioni, unioni continentali e planetarie), comporta l’inevitabile rassomigliarsi per quanto riguarda la totalità dell’essere, come una pianta che prenda acqua da una fonte comune e che acquisisca progressivamente le caratteristiche dell’acqua stessa. 
Acqua che dipende dal “tratto” del territorio in cui scorre e si mineralizza.

Il "territorio", indirettamente, giunge sino alle profondità dell’essere che abita in/sopra di esso.
Troppa acqua plasma il territorio. Poca acqua viene plasmata dal territorio.

È una questione di pesi, misure, reciprocità dinamiche ma, anche, di diluizione, di rappresentazione, di parte e simbolismo...
Sino a giungere ad un punto, grande quanto un dettaglio e capace di fungere da “cervello” per un intero ciclo di dipendenze, schierato secondo prospettive molto spesso sfuggevoli.

martedì 30 luglio 2013

Tutto ha un inizio ed una fine apparente.


 

Il tempo fa le pietre e poi le divora.
Proverbio italiano

Nello stralcio tratto dal Corriere della Sera del 29 maggio 1992, è possibile notare come l'atmosfera respirata/emessa dalla classe politica ed imprenditoriale italiana, sia rimasta pressochè inalterata, rispetto ad un certo "non fare" tipico di un Paese paralizzato come dal morso di un potente predatore (serpente).

Il "rigore" era già di moda anche allora. E la cosa più imbarazzante è che... un simile modello è, in realtà, sempre rimbalzato da generazione in generazione, rinnovandosi solo nel modo di raccontarlo/proporlo, piuttosto che nella sostanza.

Nascendo in una qualsiasi forma di società è inevitabile esserne "caratterizzati". Il processo di “maturazione dell’individuo”, che giunge solo dopo alcuni anni dalla nascita, risente del processo di “civilizzazione” (paradigma), tuttavia qualcosa di assolutamente unico e personale, di legato esclusivamente alla propria “storia”, rimane. 

La biodiversità è come un mantello che protegge il raccolto dalla grama figura di un unico destino senza accenti né apostrofi.

Vige, nella società, anche qualcosa dall’effetto neutralizzante, molto simile all’oblio o alla caduta nella sfera del sonno:
una forza diluita nell’aria, che non necessita più di una presenza fisica e manifesta, resa unica dal fatto che gli umani respirano tutti quanti la stessa sostanza invisibile, a cui credono anche senza poterla vedere né tastare.

lunedì 29 luglio 2013

L’ordine naturale.

  
 

- Hai ricordi di prima della missione… di prima della cancellazione della memoria?
- Ricordare non è nostro compito. L’hai dimenticato?

Oblivion

C’è un ordine naturale a questo mondo e coloro che tentano di capovolgerlo non finiscono bene…
Cloud Atlas
Perché in un film dovrebbe annidarsi un altro tipo di verità, in grado di bucare il velo abitudinario della realtà 3d emersa? Perché il potere centrale lo dovrebbe permettere? Perché?
Ma, innanzitutto, comprendi a cosa alludo? Riesci minimamente anche solo ad immaginare a cosa SPS cerchi di esporre il tuo campo energetico, il tuo vortice con te al centro del suo occhio?

L’asse, il punto attorno al quale tutto ruota.

Com’è la visione dal tuo asse centrale? Pensa a come "giudichi" la tua Vita.

Conferiscile un “colore”. Ecco, quel "colore" è il livello in cui stanzi (il risultato che desumi, vivendo).

Il “vortice” è qualcosa che crei e che, al contempo, ti ha, ti possiede. Il vortice è qualcosa che nasce da te, si alimenta di te e, se non lo fermi, di tutto quello che esiste al di fuori di te.
Tu ne sei responsabile.

L’ordine naturale dipende da te, per quanto riguarda la tua parte. La tua parte è centrale, perché è solo attraverso un gioco di riduzioni, di riflessi, di prospettive distorte, che tu sei portato a pensare di essere solo una piccola parte e, di conseguenza, di non poter fare niente di diverso per “cambiare”.

Ma “cambiare cosa” in definitiva?

venerdì 26 luglio 2013

Come solo puzza nell'aria.



La società è come un'onda. L'onda si muove in avanti, ma resta immobile la massa d'acqua di cui essa è composta. La stessa particella non s'innalza dal fondo fino alla cima. La sua unità è solo fenomenica. Molte persone che compongono oggi una popolazione saranno morte nel prossimo anno, e la loro esperienza morirà con esse.
Ralph Waldo Emerson

La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.
Enzo Biagi

La società ha inizio a partire da due individui, quando il rapporto fra questi individui modifica la natura del loro comportamento.
Jean Piaget

La società, legiferando, finge di tutelar l'individuo ed invece tra le pieghe non pensa che a se stessa.
Alessandro Varaldo

È premessa indispensabile per la realizzazione d'una società equa ed umana la completa emancipazione della donna.
Ester Dinacci
Link 
 
Tutto sembra “muoversi”, quando è invece assolutamente “fermo” (torna alla mente il pensiero di Ighina), compresa la rotazione della Terra.

Difficile a credersi, vero? I satelliti inviano immagini estremamente chiare, i raggi del Sole illudono che avvenga un movimento. I sensi umani registrano un dinamismo programmato in loro.

Parole forti.

Il che si traduce, in ambito sociale, nell’affermazione della massima:

cambiare tutto per non cambiare niente.

Una profonda verità, estremamente valida allorquando in una società si annida un potere centrale non osservato, non manifesto e non ricordato (come solo "puzza nell'aria").


giovedì 25 luglio 2013

Humus.



C'è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona.
Decimo Giunio Giovenale

La società ha i criminali che si merita.
Alexandre Lacassagne

Noi finiamo col somigliarci, noi poliziotti coi delinquenti. Nelle parole, nelle abitudini... qualche volta perfino nei gesti.
Gian Maria Volonté

Negli ultimi articoli di SPS, è balzato all’occhio il motivo cardine per il quale “il Mondo va alla rovescia”, ossia, la spiegazione a quella non meglio precisata sensazione che si ha, allorquando uno "squarcio di sereno mentale" comporta una visione più chiara dell’osservazione sociale, innescata da:
  • memorie
  • esperienza diretta
  • maggiore sensibilità
  • necessità causata da una mancanza di fondo (sicurezza economica).
Per riassumere brevemente il concetto sviluppato:
il modello delle nascenti cittadine del Far West americano, basato sulla presenza centrale di un “potente pronto a tutto”, proietta nel futuro (oggi) una struttura sociale basata su una infrastruttura d’ingiustizia ad espansione ereditaria (vincolo, relazione parentale), basata sulla preservazione “ad ogni costo” di un modello di sopravvivenza/potere proprio.

Le città, che nel frattempo si sono espanse anche a dismisura, mantengono nelle loro fondamenta, nella propria centralità, un determinato imprinting nativo, velato molto spesso dalla parte più elaborata dell’apparenza:
  • i servizi sociali
  • la sicurezza
  • l’ordinamento legislativo
  • l’estetica
  • la modernità
  • il gusto per l’intrattenimento, lo spettacolo e l’arte.
Tutte caratteristiche volte a “confondere le acque”, piuttosto che a sancire un fermo proposito ispirato dalla “giustizia”.

mercoledì 24 luglio 2013

Truffa al Mondo con permesso.


Trama o tessuto

Chi sopporta l'ingiustizia vecchia, invita a casa la nuova.
Proverbio italiano

Il Mondo (la società) sembra funzionare al contrario. Le persone si "prestano" a funzionare complessivamente al contrario. Il motivo? Una corsa alla propria sopravvivenza, derivante dal cardine centrale della “scarsità di ogni tipo di risorsa” a partire dal denaro.

La Procura di Roma ha concluso le indagini preliminari su un presunto riciclaggio da oltre un miliardo di euro l'anno tra l'Italia e San Marino, riferisce oggi una fonte investigativa.

Secondo i primi risultati, circa 1.500 clienti - indicati come industriali, dirigenti di banca e immobiliaristi - consegnavano i soldi, frutto di evasione fiscale, a un gruppo che li depositava a San Marino dopo averli fatti passare per conti di società con sede in alcuni "paradisi fiscali".

La cifra depositata, dice la fonte, ammonta a circa un miliardo di euro l'anno a partire dal 2000...

Link 
 
In questa notizia, però, di denaro ce n’è molto; non è scarso. Semmai, è "scarsa" la voglia di pagare le tasse. Il target economico di riferimento della presente notizia è “alto”, rispetto al potenziale medio in circolazione. Per cui, la presente notizia non va a negare la frase precedente, relativa alla “scarsità di risorse a partire dal denaro” ma, semmai, mette in evidenza un sottile filo comune relativo ad un concetto di "fuga da qualcosa".


martedì 23 luglio 2013

L'accendiamo?


 
Il cervello ha bisogno di zucchero. Lo zucchero ha cervello. Lo zucchero è pieno di vita…
 
Queste "grandi massime" (per le quali, ovviamente, nessuno si prende nessuna responsabilità) recitava lo slogan pubblicitario in voga negli anni 80 del secolo scorso. 

Un grande inno nazionale “senza marca” al consumo di zucchero. Perché “senza marca”? Perché, in pratica, esisteva una posizione dominante sul mercato di lavorazione/approvvigionamento dello zucchero. Un po' come il simbolo della Nike, ormai diventato un "segno grafico senza necessità di nome". 


Ecco il titolo illuminante di un articolo comparso su “La Repubblica” nel 1986:

l'Eridania in lotta con le leggi Cee contro il monopolio.
Link

Esisteva o esiste una posizione dominante? Oggi, gli assetti societari dell’azienda sono cambiati, cambiando di fatto le “carte in tavola”, ma non di certo il "succo del discorso". Tutto va verso un accentramento di potere. Tutto segue il filo conduttore impresso dalla presenza occulta del Nucleo Primo (il grande accentratore di potere non manifesto).

La separazione avviene nello stesso momento in cui avviene l’aggregazione.

Un paradosso? No, se si ha la capacità di scindere l’osservazione su un piano multiplo dell'esistenza di eventi. Riparametrando le diverse realtà in una struttura multi livellare, i diversi tasselli formano un mosaico sensato.

lunedì 22 luglio 2013

Riflessi di Luna e Tu.



È tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti.
William Shakespeare

Nel cosiddetto “immaginario collettivo” o “linea di tendenza indiretta collettiva” (moda, paradigma, consuetudine, etc.) si vive, appunto, di riflessi o di “cose riportate” (il frattale animale più vicino è il proprio cane, che si diverte a riportare indietro qualunque cosa il padrone getti lontano da lui).

Shakespeare, come Leonardo e come tutta una serie di illustri personaggi, più o meno reali (allo stesso modo della pseudo realtà legata al racconto della storia deviata, raccontata dal vincitore di turno), non è nemmeno certo che sia esistito né che abbia scritto quanto a lui imputato:

Anonymous è un film del 2011 diretto da Roland Emmerich e scritto da John Orloff, con protagonisti Rhys Ifans, Vanessa Redgrave e Rafe Spall

Il film si basa sulla controversia dell'attribuzione delle opere di Shakespeare, secondo la quale le opere del drammaturgo sarebbero in realtà state scritte da un aristocratico elisabettiano, Edward de Vere, diciassettesimo conte di Oxford. Il film parla della vita di Edward de Vere dalla sua infanzia fino alla vecchiaia, vista attraverso gli occhi del poeta Ben Jonson e attraverso vari flashback
Link 
 
Verità e finzione si mischiano sempre, perché legate ad un unico “centro di massa”, ossia esse sono le due facce della stessa entità, che non possono mai descrivere a fondo e completamente, per via della “separazione concettuale” a cui sono sottoposte dal grado di "attenzione e presenza" della Massa vivente ed installata sulla Terra 3d.

venerdì 19 luglio 2013

Che cosa ti costa?



Hai causato parecchi problemi. Di solito è un compito mio. Non l’hai capito? I Custodi del Tempo mi lasciano stare perché rispetto i confini. È solo a quelli del ghetto che rompono. Certo, la situazione è disperata se io devo ripristinare l’ordine…
In Time

Alla fine del XXIII secolo, le persone sono geneticamente programmate per invecchiare soltanto fino a 26 anni: il loro sviluppo fisico si ferma a 25 anni, quando sul loro braccio un timer, fermo dalla nascita fino ad allora, inizia un conto alla rovescia, che dura solo un altro anno, al termine del quale l'individuo morirà all'istante. 

Questo limite può essere esteso con ulteriore tempo, permettendo di vivere ancora, senza peraltro invecchiare fisicamente. Il tempo quindi è finito per diventare la valuta corrente con cui la gente viene pagata per il proprio lavoro, ed è il mezzo di pagamento per le necessità ed i lussi; infatti, tramite una particolare tecnologia, è possibile immagazzinarlo in appositi apparecchi, trasferirlo di persona in persona, e così via. 

Pertanto ne risulta una società squilibrata, dove i ricchi possono vivere per sempre, mentre gli altri cercano di negoziare giorno per giorno la loro sopravvivenza

Il Tempo è la valuta in corso. Vero. Quando si è senza denaro si è anche senza Tempo? Solo in teoria e molto probabilmente sì, in questa versione della realtà 3d.
Ma è solo di fronte a determinate situazioni che si aprono "nuovi scenari".

giovedì 18 luglio 2013

Coltivare città.



Crisi, 4,8 milioni in povertà assoluta, livello più alto da 2005.
Link 
 
C’è qualcosa di strisciante, che mai appare direttamente nè tantomeno chiaramente, ma che rende il Mondo un qualcosa di “amaro” (anche senza essere dei pessimisti). È una percezione. Un “dato di fatto” senza fondo, senza base… senza senso? È come il nascere in una famiglia di potenti e non scoprire mai da dove giunga tutto quel denaro, quel privilegio, quel “rispetto”, sino al giorno della propria “maturità”, allorquando si entra a far parte – per inerzia - dell’amministrazione degli affari di famiglia (con quale reazione? Dipende da quale livello degli "affari" viene aperto).

A quel punto, il contrasto che si manifesta è tra due diverse versioni di se stessi:
  1. la versione di sé, che vive nella dimensione fiabesca della propria esistenza
  2. la versione di sé, che entra nella versione orientata verso il paradigma della realtà 3d affiorata, inerente alla propria famiglia.
Le due versioni sono incompatibili, senza cambiare le fondamenta su cui si sorregge l’illusione degli equilibri familiari, alle prese con l’illusione alla base della propria innocenza.
Che cosa deciderai? Quale Mondo diverrà “casa tua”? Quale tipo di realtà adotterai?

Dove e come troverà posto il tuo “ingranaggio”, all’interno di una filiera che ti ha, sino a questo punto, accolto a braccia aperte?

Non è facile, vero?

Spesso commette ingiustizia non solo chi fa ma anche chi non fa.
Marco Aurelio

 

mercoledì 17 luglio 2013

Riesci ad immaginare?



Gloriosa ed eroica fu questa faccenda, ma la verità nel tempo si fece leggenda…
Il cacciatore di giganti

Jack è inviato dalla madre vedova a vendere una mucca. Il ragazzo vende l'animale a un macellaio per un pugno di fagioli colorati. Quando rientra a casa, la madre, su tutte le furie per l'ottusità del figlio, getta i fagioli dalla finestra.
Il mattino seguente, è spuntata un'enorme pianta di fagioli. Jack si arrampica su per la pianta e trova il castello di un gigante
Link 
 
Come già affrontato nell’articolo “Ci sono più cose in cielo e in terra”,  a distanza di poco Tempo l’attenzione è nuovamente attirata verso un reame/livello situato da qualche parte tra la terra e lo spazio. 

Jack si arrampica su per la pianta e trova il castello di un gigante…
La Natura prevede modalità, possibilità biodiverse per collegare i vari regni esistenti anche al di là della capacità di comprensione abitudinaria inerente allo status quo 3d. Ciò che qualcuno ha “immaginato” è ciò che oggi si narra come una favola o una leggenda, ma, il “fondo” di quell’immaginazione dove conduce?

martedì 16 luglio 2013

Tu non sei il "Gruppo".



Se le navi vanno generalmente meglio degli Stati, ciò accade per la sola ragione che in esse ognuno accetta la parte che gli compete, mentre negli Stati meno se ne sa, generalmente, più s'ha la smania di comandare.
Massimo d'Azeglio

Quelli che comandano di più sono quelli che fanno meno rumore.
John Selden

Ci sono ambiti, aziende, organizzazioni, unioni, che funzionano molto bene. In esse ha trovato luogo e manifestazione un certo effetto equilibrante delle varie parti costituenti il tutto.

L’esempio di una nave militare, soprattutto se in Tempo di guerra, calza alla perfezione in tal senso. Una siffatta organizzazione di umani rasenta la perfezione in ogni sua “manovra” interna/esterna. In essa è estremamente viva, vegeta ed ascoltata (perché imposta a chiare tinte) una ferrea disciplina e una netta e chiara gerarchia

Su questa “nave” tutto e tutti “remano” affinché le cose avvengano e procedano nell’unico senso possibile di marcia comune:
andare avanti (il gruppo coincide con la somma dei singoli).

Esiste sempre un ordine del giorno, una missione, dei compiti precisi da assolvere (comandi). Le mansioni sono distribuite in maniera tale da rendere l’organizzazione infrastrutturale altamente efficace. Ogni membro dell’equipaggio ha un senso, una funzione ed un perché.

Le regole di comportamento sono chiare e veicolano ad uno scopo evidente, comune e univoco.

 

lunedì 15 luglio 2013

Ci sono più cose in cielo e in terra…



Riprendono le trasmissioni. Riprende la decodifica dell’ispirazione che, come una valvola di sfogo, trova "pace" nel momento in cui cristallizza in potenziale condensato. 

Le parole scritte conferiscono forza al “sogno”, all’immaginazione che getta reti da posizione impensabile.

Il “canale” è stato poco bene in questo periodo; ha girato non troppo forte né veloce, quanto… trascinandosi dietro brandelli di pesante tessuto 3d logoro, lacero, vecchio, ma ancora tenace nonostante il Tempo.

È un processo di pulizia, quello in corso. È l’alzarsi al di sopra dell’usualità per rimirare nuovi confini ed avvicinarsi all’oltre orizzonte, da cui levigare ciò che si eleva dal di sotto, al di sotto, stravolgendo la prospettiva ingabbiante e l’ambito infinito della propria respirazione.

Così, una settimana è diventata doppia; un periodo di Tempo “non vissuto”, secondo i canoni del paradigma in auge, tuttavia, estremamente rilevante allorquando la fiamma ha mantenuto stabile la propria presenza, continuando a bruciare e generare.

Nel pieno allucinatorio, sono giunte informazioni cardine mascherate, al solito, di amena routine – solo da decodificarsi secondo puntuale presenza.
Molte conferme. I giusti dubbi. Strano, ma è andata così.

La forza non scuote le "fondamenta", bensì le consolida, ormai.