martedì 31 maggio 2011

La parte 'distruttiva' del seme: il debito.





Mi piace seguire le esternazioni a singhiozzo del ‘nostro’ Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. L’ho più volte scritto in SPS che costui rappresenta un modello particolare di uomo: un uomo che è raggiunto dalla propria coscienza, a prescindere da quello che la separazione possa portare a pensare ognuno di noi. 

Un uomo che, seppure occasionalmente, deve poter affermare riverberi di 'verità', e il giorno dopo, magari, negarli o levigarli… costretto da 'pesi e misure' più grandi di lui; il panorama globale è scosso da queste sue affermazioni anche scomode

Panorama che difficilmente si accorge se qualcuno sta affermando una verità oppure sta diffondendo valium per menti già annacquate. Mi ricordo che, sempre Tremonti, disse che gli Stati hanno solo acquistato del tempo, prima che la crisi internazionale torni a colpire. Infatti dalla presunta fine della crisi legata ai Mutui Subprime, targata USA, ossia da marzo 2009, graficamente parlando, è partito un nuovo ciclo a 4 anni che finisce attorno al marzo 2013: che coincidenza, vero? 

In quel periodo vivremo un minimo di Borsa proprio a cavallo dello spauracchio del 21 dicembre 2012. Occorre tenere d’occhio i minimi di questo ciclo a 4 anni, per ora abbastanza lontani, perché se dovessero essere violati, allora l’intera configurazione sarà di tipo ribassista, per cui ‘la crisi riprenderà’, e statene certi che riprenderà picchiando molto duro:

Tremonti: medicina del debito è finita.
‘La medicina, ammesso che fosse una medicina, è finita’. Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulla crisi economica e finanziaria mondiale. ‘Nella prima fase della crisi’ - ha aggiunto – ‘si è risposto con le risorse del debito pubblico, che ora però sono finite, e due o tre anni, che potevano essere diversi, sono stati utilizzati in modo sbagliato’.
Da Yahoo 
 
È possibile definire una risorsa quella del ‘debito’?

Nel reame Antisistemico, sì. In un Mondo rovesciato certamente sì. Dove sono le riforme che dovevano mettere dei freni o proibire un certo modo di fare legato alla speculazione più becera? Speculazione che si propaga a cono dal fulcro delle istituzioni. Speculazione come fondamento della Vita economica che si riflette sul tutto percepito. È un Ministro che si esprime. Un Ministro che può piacere o non piacere, che può rappresentare uno schieramento o l’altro, però quando una persona parla in maniera ‘vera’ e spontanea, lo si capisce.

È una ampia verità questa: la crisi deve ancora inasprirsi...

Ora, abbiamo imparato a nostre spese che in ambito economico e dunque speculativo, le cose non vanno mai come ci si aspetta. O meglio, le cose hanno dei tempi propri che ci possono prendere alla sprovvista. 

Ciò che tutti si aspettano difficilmente giunge. 

Sarebbe persino troppo facile. Eppure prima o poi accade. Ci troviamo, dunque, alle prese con almeno due dinamiche sovrapposte:
  1. quella del ritorno od effetto boomerang
  2. quella dell’effetto illusorio speculativo.
La prima narra di una vicenda legata a quello che si è seminato in termini di virtuosismo o lassismo, ossia di un effetto naturale di semina e raccolto. La seconda di un effetto artificiale legato alla ‘forza’ delle cosiddette ‘mani forti’ che possono deviare il corso degli eventi, ma solo in una scala temporale

Questa seconda dinamica ha una precisa connotazione di spiazzamento sistemico della massa, la quale si aspetta un certo evento al fine anche di guadagnarci qualcosa. Evento che viene spostato nel tempo ma non cancellato. La speculazione ha questo effetto di ‘trasporto’. Per questo motivo Tremonti parla spesso di dinamiche inserite nel flusso del tempo.

Semina vento e raccoglierai tempesta.

Di quale entità potrà mai essere il raccolto se si è provveduto a seminare ‘debito’ come motore della crescita? Il debito è una risorsa in questa versione delle ‘cose’. Ricordiamo come funziona, del resto, il Fondo Monetario Internazionale descritto in questo articolo di
Attilio Folliero su Nexus.

La prova che non è cambiato nulla in questi due anni e mezzo? Eccola:

Goldman Sachs: JP Morgan alza il rating a overweight.
Da Yahoo 
 
Per la serie ‘se la suonano e se la cantano’, ecco quale consiglio esprime per i propri clienti, una banca in merito ad un’altra banca. E di che banche stiamo parlando, signori e signore.

Overweight Significa letteralmente sovrappeso. Nel gergo finanziario, sovrappesare un'azione vuol dire avere una quota percentuale più alta rispetto al peso che questa azione ha nell'indice cui appartiene: per ipotesi, se il peso del titolo ENI fosse in un certo momento del 5% nell'indice della Borsa italiana, se un gestore è sovrappesato sull'ENI vuol dire che ha più del 5% di titoli ENI nel portafoglio del suo fondo azionario sulla Borsa italiana. Se ha meno del 5% è sottopesato, o underweight. Il termine si usa sia per descrivere a posteriori la composizione di un portafoglio, sia per indicare la propensione del gestore verso quel titolo. Se è sovrappeso o overweight su un certo titolo, o su un certo settore, o su un certo mercato in un fondo internazionale, significa che è ottimista su quel titolo, o settore, o mercato

Usato dagli analisti delle società di consulenza, è quindi sinonimo di overperform, o di outperform, cioè di comprare, o 'buy'. 
Da www.lastampa.it 
  
Questa meccanica è la stessa che impazzava prima della ‘crisi internazionale’. Mi chiedo dove stia la ‘testa’ in un Teatro come quello che chiamiamo società globale, in cui i controllori sono controllati da coloro che dovrebbero controllare, come il caso delle banche centrali, oppure in cui i controllori manifestano delle chiare velleità dominanti e conservatrici dello status quo, piuttosto che preservanti il diritto della massa di vivere in un ambito equo e solidale. 

Vadim zeland ci ha narrato del modello dei Pendoli, non a caso. Tutte le istituzioni camminano con le proprie gambe, una volta costituite e programmate; ad un certo punto gli uomini servono solo come carburante energetico per la loro sopravvivenza, come espresso perfettamente in Matrix, dove le macchine hanno preso il sopravvento sui loro costruttori, che vengono utilizzati come pile di alimentazione e i risvegliati o i ribelli spietatamente combattuti. 

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
La locuzione latina, tradotta letteralmente, significa ‘commettere errori è umano, ma perseverare [nell'errore] è diabolico’. La frase è entrata nel linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca d’attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto… Il significato è chiaro: l'errare è parte della natura umana. Questo, però, non può essere un'attenuante per reiterare uno sbaglio, quanto piuttosto un mezzo per imparare dall'esperienza.
Da Wikipedia 
 
L’errare è parte della Natura umana. Il termine ‘errare’ significa vagabondare senza meta. Secondo me, l’antico detto significava ‘scappare da se stessi, decentrarsi, vivere non nel proprio centro’, e perseverare significava ‘non accorgersi di questa dinamica’. Perché è ‘diabolico’ perseverare? 

Perché significa essere posseduti dalle entità parassite e non avere la forza o la sensienza per ritrovare la via che conduce verso il proprio centro di potere: il centro del giroscopio espresso dal fermo immagine dell’Uomo Vitruviano, ad esempio. 

Prima o poi, ci sara' un processo alla storia e si chiameranno in causa quei pazzi criminali che hanno voluto che succedesse quello che e' successo’ - Giulio Tremonti

È sempre andata così. O è solo un’altra illusione? Per capirlo meglio dovremmo chiederci ‘che fine ha fatto l’Impero Romano?’, ad esempio. 

Centinaia di anni trascorsi sotto la cupola di un Mondo definitivo. Svariate generazioni per le quali quel Mondo era una maledizione o una benedizione ed, in generale, un qualcosa di granitico ed indissolubile, di eterno. E invece? Dove è oggi l’Impero Romano? Si è frantumato e ha dato luogo ad un qualcosa d’altro: una sua riesposizione sotto nuove vesti, come una sorta di ‘restaurazione’.

Nel libro ‘Il tempo della fine’, Sigismondo Panvini narra di un ‘piano a lungo effetto’, messo in atto da un certo tipo di potere, che alimenta e fomenta la nascita di ogni Impero coronante la storia deviata umana e ne pianifica già la ‘morte’, o trasposizione, in virtù di una caratteristica distruttiva già inserita nativamente nel ‘seme’, in ogni ambito strutturale o forma aggregata costituitisi sulla Terra

È facile capire quale sia la parte distruttiva del seme prevista per questa versione del Mondo: il debito

E non importa nemmeno che Panvini definisca il suo romanzo, una ‘finzione letteraria’… Una ‘economia’ basata sul debito è come un castello senza fondamenta, appoggiato sulla sabbia.

L'Impero romano (in latino Imperium Romanum) è lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il IV secolo.
 
Le due date che generalmente identificano l'inizio e la fine di un'entità statuale unica sono il 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto, e il 395, allorquando, alla morte di Teodosio I, l'impero viene suddiviso in una pars occidentalis e in una orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore legittimo, Romolo Augusto. La vita dell'Impero romano d'Oriente si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453… Le due date indicate come inizio (27 a.C.) e fine (395 d.C.) convenzionali di un Impero romano unitario, come spesso accade nelle definizioni dei periodi storici, sono puramente arbitrarie… 

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore…
Da Wikipedia 
 
La data della fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C. (Natale di Roma) dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio.
Da Wikipedia 
 
Se facciamo un calcolo veloce, tra l’anno della fondazione di Roma e la fine dell’Impero d’oriente, trascorrono circa 2200 anni: una vera e propria eternità dal punto di vista della durata della Vita umana.

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore:

La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l'urbe fu governata da una oligarchia repubblicana. Nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città, ed al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche… Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.
Da Wikipedia 
 
Per ‘res’ s’intende ‘cosa’; per cui ‘res publica’ significa ‘cosa pubblica’, ‘cosa di tutti’. I 2200 anni dell’evoluzione ‘romana’ hanno vissuto onde cicliche estreme che hanno lasciato il segno: un tremendo vuoto in occidente e un proseguimento in oriente, cioè uno slittamento di fase tra due polarità

Un concetto di vuoto e pieno, di ‘0’ e ‘1’ come espresso nel linguaggio macchina e nel codice biologico che sottintende al funzionamento del cervello. 

Le diverse fasi del Mondo seguono davvero un programma, come suggerisce Panvini.

Un programma ad opera di tutti perché ‘cosa di tutti’. 

Difficile a credersi, lo so… ma il dubbio è legato all’illusione ed alla veridicità dell’esperienza, nonché alla dimenticanza del ‘chi siamo’. Il tutto trova ampio senso nell’atto auto educativo per il quale abbiamo aderito ad essere qua, al fine di completare il ‘corso di studi’ più reale e concreto che possa essere immaginato: quello relativo alla nostra evoluzione ad immagine e somiglianza con l’intenzione del Principio Creatore.

Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto’ - Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 8,4-15.

Davide Nebuloni / SacroProfanosacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 30 maggio 2011

Condensare la teoria, misurare se stessi attraverso il Mondo.





Ma certo. Anche questo è un Mondo. Una possibilità racchiusa in me. Il mio Io attuale non è il mio Io assoluto. Possono esistere molti me stessi. Ma certo, può esistere anche un me stesso che non è un pilota di Eva.
Pensado così, anche il Mondo della realtà non è affatto male.
Può darsi che il Mondo della realtà non sia male, però io odio me stesso.
A recepire la realtà come brutta e spiacevole è il tuo Animo.
Il tuo Animo che cambia la realtà in verità.
L’angolazione da cui guardi la realtà, la posizione da cui la cambi. Bastano piccole differenze di ciò per causare grandi cambiamenti nell’Animo.
Esistono tante verità quante sono le persone.
Però la tua verità è soltanto una. Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta.
La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. 
 
Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
Ma anche nei giorni di pioggia potrebbero esserci delle cose piacevoli.
La verità che è dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.
Tale è il livello di verità degli esseri umani, anche se proprio per questo si desidera la conoscenza di una verità più profonda.
Semplicemente è solo che tu non sei abituato a piacere al tuo prossimo.
Quindi per questo non è necessario preoccuparsi tanto per gli sguardi degli altri.
Però… non mi odiano tutti?
Ma sei stupido? Non è che soltanto ti sei autonomamente convinto di questo?
Io mi odio.
Le persone che odiano se stesse non sono in grado di amare né di credere nel loro prossimo
Io sono un vigliacco, un codardo, un vile, un debole…
 
Conoscendo se stessi si può essere gentili, è così.
 
Io… mi odio. Però forse potrei riuscire a piacermi! Forse potrei riuscire ad esistere. Ma certo! Io non sono altro che Io. Io sono Io. Voglio essere Io. Io voglio stare qui! Per me è possibile esistere.
Congratulazioni! (lo dicono tutti quelli che conosci)
Grazie…
Episodio 26 - La bestia che gridò Amore nel cuore del mondo – Neon Genesis Evangelion 

La serie narra le vicende dei membri dell’organizzazione paramilitare NERV, creata per combattere dei misteriosi mostri chiamati ‘Angeli’. A respingerne gli attacchi vi sono delle particolari macchine da guerra, le Unità Evangelion (o EVA). Appaiono come dei giganteschi mecha, gli unici capaci di fronteggiare gli Angeli, ma la cui vera natura è, al pari degli invasori, avvolta nel mistero. A pilotarli sono dei ragazzi chiamati ‘Children’, i soli che possono azionare queste macchine e annientare gli invasori. Come indicato dal significato del titolo, l’anime è permeato di riferimenti religiosi, specie cabalistici, ebraici, e biblici

Gli ultimi episodi della serie sono inoltre caratterizzati dalla profonda introspezione psicologica dei protagonisti, e da una maggiore drammaticità nei combattimenti fra i mecha.
Da Wikipedia 
 
È questo un cartone animato? È questo un prodotto paragonabile alla Pantera Rosa? Senza nulla togliere alla genialità della premiata ditta DePatie-Frelang e del suo disegnatore Hawley Pratt ispirato al famoso tema di Henry Mancini, la simpatica Pantera si muove in altri anni e su altri temi, lasciando tutto nella vaga sinuosità della propria linea asessuata, flessuosa ed opportuna. 

Entrambe le serie si rivolgono ad un pubblico indistinto di più o meno ‘giovani’, passando una filosofia di base diversamente impegnata. Ho preso non a caso l’esempio della Pantera Rosa, in quanto il livello di ‘drammaticità’, che si sprigiona in Neon Genesis Evangelion si stempera solo negli ultimi fotogrammi dell’intera serie, mentre nella Pantera Rosa non esiste affatto; anzi nelle serie animate della Pantera Rosa passa sottinteso un leit motiv alla ‘don't worry be happy’ che molto si presterà ad essere interpretato nei decenni successivi, a livello massivo, di pari passo all’inasprirsi della morsa sempre più attanagliante dello stress e della crisi individuale legata ai ritmi della ‘modernità’ tecnologica. 

Una vera e propria tenaglia che schiaccia l’Animo tra dovere e piacere, nella confusione del senso di responsabilità percepito come reale o solo illusorio. 

Ora, chi è nato a cavallo degli anni della Pantera Rosa e si è ‘formato’ anche attraverso la di lei immagine, e poi è cresciuto in un Mondo che diveniva ed emanava l’opposta filosofia esistenziale, cosa ha potuto mai maturare in maniera significativa dentro si sé? Perlomeno un certo ‘imbarazzo’ inconscio nel piegarsi dovutamente nelle fitte maglie della trama filo esistenziale dettata dai ritmi del tempo deviato Antisistemico: il Mondo del lavoro delle città.

Quanto tempo resisterebbe la Pantera Rosa impiegata a lavorare su turni in una fabbrica?


L’effetto ‘piede di porco’ della ‘Rosa’ è silente eppure deflagrante: godetevi la Vita. Adattatela al vostro ritmo e non il contrario. Come fare? 

Semplice: accettando se stessi. 

Imparando ad essere sinuosi e flessibili alla Osho, o meglio come il giunco descritto da Osho

Accettando se stessi. Non accettando il Mondo prefabbricato dai sensi che fuoriesce da una delle nostre versioni più riduttive. Il finale di Evangelion è significativo proprio per questo: mette in evidenza la posizione assolutamente centrale dell’individuo impegnato nella propria missione auto conoscitiva, da cui dipende tutto - compreso esso stesso

Il riflesso dell’antica conoscenza, tracciata nella/dalla trama ad ‘U’ del 'veicolo umano' in viaggio, è scolpito nella presunta idiozia, supposta dagli uomini moderni, mentre osservano e giudicano gli uomini del passato, i quali credevano alla centralità della Terra in termini di posizione astrale, quando asserivano che la Terra era il centro dell’Universo e che tutto, compreso il Sole, girasse attorno all’astro più importante: la sfera celeste.

Questa ‘importanza’ accordata alla posizione della Terra rifletteva l’importanza che gli uomini sentivano di avere, insita a grande profondità oltre alla vena illusoria sensoriale

L’umanità doveva precipitare per perdere questa verità, questo marchio di fabbrica. E così fu… Oggi le malattie psicosomatiche testimoniano che l’opera è stata condotta in porto con grande sistematicità e metodicità; ma da chi? Da ‘El Volador’? 

Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta. La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
 
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
 
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
 
È tutto preposto al nostro intimo volere camuffato da potere esterno che ‘ci ha’. Chiedetevi: preferisco una giornata di Sole o di Pioggia? Datevi una risposta. Chiedetevi poi: è una mia risposta o è solo un luogo comune? La risposta che giungerà per prima è quella ilusoria, è quella suggerita dal Volador o dallo Sfidante.

A nulla servirà negarlo e sapete il perché? Perché se io vi chiedessi che ‘so già’ che tipo di giornata preferite tra una con Sole e una con Pioggia, ebbene al fine di non essere prevedibili, rispondereste esattamente in maniera contraria rispetto al punto prospettico lasciato libero, rispetto alla mia presunzione di conoscenza di voi stessi. Ciò dimostra che la preferenza espressa anche nella prima modalità esprime solo l’evidenza di una verità illusoria rispetto alla  preferenza del Sole o della Pioggia

In realtà, chiusi negli uffici o nelle fabbriche, che differenza c’è tra una modalità e l’altra? Forse è meglio che piova sempre, no? Sapere che ‘fuori’ c’è il Sole non è evidenziare uno spreco di possibilità, visto che non possiamo approfittarne?

Che gran confusione, vero? 

Da questo polverone cerchiamo di esprimere verità che ci contraddistinguono, senza sapere che in realtà osserviamo da un buco della serratura, avendo la supponenza di potere osservare il  tutto.
     
L’ombra del cono Antisistemico si estende per uno svariato perimetro in maniera stratificata, e non ci accorgiamo di quanto sia impregnante e densa. Ecco un esempio che porterò all’infinito:
 
Nelle carte Fbi nuova luce sugli Ufo.
Corpi umanoidi in New Mexico nel 1950 e un avvistamento nello Utah nel 1949.

Chi crede all'esistenza degli Ufo ha ora qualche ragione in più: negli anni Quaranta ci credeva anche l'Fbi, come risulta senza ombra di dubbio dalle carte riservate , in pieno stile X-Files, appena pubblicate sul sito del Bureau, (The Vault). I documenti, scovati dal giornale Salt Lake Tribune ma accessibili a tutti, danno conto di almeno due avvistamenti, uno nello Utah e uno nel New Mexico (il famoso incidente di Roswell). 

Cominciamo dal secondo, di cui si parla da tempo ma adesso reso un po' più credibile appunto dai nuovi documenti. Il rapporto dell'Fbi, firmato dall' agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950, cita una fonte dell'aviazione militare americana e afferma che tre dischi volanti, ciascuno del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro, sono stati ritrovati in New Mexico. ‘Ogni disco - si legge ancora nel rapporto - era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori’. Il rapporto conclude sostenendo che i dischi potrebbero essere precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari di grande potenza presenti nella zona del ritrovamento’.

Il cablogramma - Quanto al secondo avvistamento, i documenti sostengono che il 4 aprile del 1949, agenti dell'Fbi nello Utah inviarono un cablogramma con la dicitura 'urgente' al mitico direttore del Bureau, J. Edgar Hoover, nel quale si diceva che una guardia armata di un negozio, un poliziotto della cittadina di Logan e un agente della polizia stradale dello Utah avevano avvistato un Ufo che poi era esploso. Con il titolo ‘Dischi volanti’, nel cablogramma si legge che i tre videro ‘un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon’ che ‘è sembrato esplodere in un'eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti’. Il cablogramma, insieme ad altri documenti, rivelano che l'Fbi stava cercando di capire se gli Ufo fossero reali.
Da www.corriere.it 
 
Il Corriere della Sera, da buon giornale Antisistemico, trova il modo di scrivere instillando dubbi anche quando le scadenze temporali obbligano gli ingranaggi del Segreto Nazionale a rendersi pubblici. Sapete come leggo io la notizia?

Gli Ufo esistono, l’Fbi lo afferma.

Che altro vogliamo ricamarci attorno? A che gioco giochiamo? La strategia del nascondere le cose alla luce del Sole, a quanto pare, paga sempre. A furia di gridare anticipatamente ‘al lupo, al lupo’, quando il lupo verrà, nessuno sarà pronto ad affrontarlo… nessuno ci crederà!

In questa maniera l’Antisistema potrà affermare persino: ma io ve l’avevo detto! 

Tutto ciò dimostra solo una cosa: che noi siamo gli autori di tutto quello che ci circonda. Noi siamo il pastello e la tonalità del pastello, siamo la mano che muove il pastello, l’intenzione che muove la mano, etc.

La nostra confusione è la confusione che regna nel Mondo. È come dialogare con un’altra persona e dirgli:
è difficile parlare con te; che gran caos che fanno tutti questi uccelli.
E ricevere questa risposta: non ti sento. Questi uccelli fanno un gran caos.

Parliamo la stessa lingua ma non ci capiamo più a causa del ‘rumore di fondo’. Questo Mondo è molto rumoroso. Pensiamo a quante auto circolano allo stesso tempo, a quante persone parlano, a quante onde s’emettono dalle città, a quante televisioni e a quante radio trasmettono, a quanti campi magnetici s’irradiano per ogni dove… Ecco il frattale che esprime cosa abbiamo nella mente usual-mente. Possiamo ascoltarci in questa maniera? Possiamo conoscere noi stessi con tutto questo rumore?

La componente elettrica dell’energia provoca effetti collaterali ‘evidenti’: il ‘rumore’.

La ‘scelta’ effettuata per noi alla fine del 1800, inizi del 1900, ha deviato il corso della storia. La scelta delegata ad ‘altri’ da noi stessi, esprime il rifiuto a conoscersi a fondo: un rifiuto che ha generato un modello basato sul ‘rifiuto’

Una società consumistica che produce ‘rifiuti’.

Una società che, ad esempio, il giornalista Gianni Lannes descrive.

In questo Blog, in SPS, ho reputato basilare evitare di spargere veleni. L’odio che si sviscera da noi va ad alimentare l’energia stessa che ‘ci ha’. Dobbiamo evitare di incorrere in questa dinamica. Per fare ciò occorre osservare da un punto prospettico più alto e comprendere che le fucine del ‘male’ sono dentro di noi. Noi le alimentiamo. 

Noi abbiamo il potere per farlo: siamo solo noi.

Esprimere disappunto per un governo o per un modello è sacrosanto, ma non l’esprimerlo attraverso l’odio. Se applicando la ricetta del ‘Conosci Te Stesso’ ognuno di noi imparasse a vedere i ‘problemi’ che ‘si sentono dentro’, visualizzati all’esterno sulle/nelle immagini che usualmente riteniamo riferite agli ‘altri’, ebbene… il Mondo muterebbe all’istante.

Lo specchio riflette solo ed esclusivamente noi stessi.

Esistiamo solo noi. Esiste solo un unico principio dal quale si dipana l’intera trama. Un principio ‘esploso’ in infinite particelle di Human Bit alla ricerca di se stessi, così come allo stesso modo è in evoluzione il Creatore

Ha senso chiedersi ‘che sesso ha la Pantera Rosa?’.

Se intendiamo fare questa esperienza, probabilmente sì. In quel modo creiamo un vortice di separazione e ci buttiamo dentro per osservarlo meglio


Al fine di non esserne 'compromessi' dovremmo rimanere nel suo occhio: occhio che vede senza essere travolto dagli eventi. Da questo punto prospettico, possiamo esplorare ogni anfratto dimensionale senza perdere la nostra identità.

Occorre addivenire ad una modalità densa dell’insegnamento. L’estrazione di un modello pratico da ‘indossare’ a partire dalle idee ‘astratte’. A cosa siamo indotti leggendo ed ascoltando?


A definire una solidità attorno ai concetti, esattamente come succede all’energia mentre si addensa ed attira materiale attorno a sé, nell’atto di costituire un corpo denso da ‘abitare’.

Immergiamoci nell’esplorazione della densità senza provare la separazione da noi stessi.

Teniamoci al nostro centro mentre tutto ruota vorticosamente permettendoci lo spostamento e l’esperienza delle 3d. Nel nostro ‘giroscopio’ manteniamoci agganciati al centro. 

E attiviamoci per l’esperienza di noi stessi riflessi dal tutto…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 27 maggio 2011

Il mirino del Cielo.




Oggi accettiamo di immergerci, con le opportune ‘protezioni’, negli abissi dell’Antisistema. In che senso? Nell’insieme denso dell’energia oscura di controllo.  

Noi siamo il 'mirino del Cielo'.  

Prima di farlo assumiamo un ‘tono’ di consapevolezza: leggeremo certe informazioni senza esserne ‘travolti’, rimanendo nel nostro centro e avvolgendoci di una energia protettiva ad ‘uovo’ tutta attorno a noi.

Visualizziamoci in questo modo:
  • protetti
  • al sicuro
  • certi che tutto è, alla fine, solo opportuno.
Allo stesso modo non agganciamo una modalità di giudizio ma di semplice osservazione, come viaggiare in una capsula al di fuori del tempo che ci permette di percepire l’accaduto senza viverlo e assorbirlo. Oggi siamo ‘curiosi’ e abbiamo necessità di sapere. Trasparenti osserviamo certe dinamiche…

Nucleare, Napolitano promulga decreto Omnibus.
Il decreto legge Omnibus è stato promulgato oggi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo riferiscono fonti istituzionali.
 
Il provvedimento contiene l'abrogazione delle norme sulla costruzione delle centrali nucleari. Era stato approvato ieri dalla Camera.
 
La Corte di Cassazione dovrà decidere se il provvedimento sia sufficiente a fare revocare il referendum sul nucleare previsto per il 12 e 13 giugno.
Da Yahoo 
 
L’Antisistema si è chiuso a riccio di fronte alla possibilità di una schiacciante vittoria popolare in merito all’esclusione del ritorno al nucleare. Alla massa, questa volta più che mai convinta, è stata tolta la certezza della possibilità di andare a votare.

Semplicemente non si sa ancora!

È una mossa molto evidente di come siano distribuiti i ‘pesi’. È chiaro che la Casta di Controllo ha interessi che non coincidono con quelli della massa. È lapalissiano.

C’è qualche dubbio che questi ‘signori’ non facciano gli interessi del popolo?

Napolitano parla spesso come un nonno acquisito per i nostri figli; l’apparenza è quella di un tenero signore attempato che vuole bene a tutti. Poi, però non può esimersi dal sancire decisioni già prese a livelli più alti di lui. Egli è una pedina di un modello negativo che teme per la propria sopravvivenza. Questa paura comporta la necessità di una ferrea presa sulla massa.

Questa paura è la paura delle entità parassite…

Non sono questioni di interesse economico a destare le attenzioni dell’Antisistema, ma 'interessi fondamentali' come la sopravvivenza di un impero fondato sul lato oscuro dell’umanità. Lato oscuro che è pressochè interamente esposto alla luce del Sole, come previsto dalle 'maglie allargate' del Piano Divino.

Ora è tutto fuori di noi. 

Lo possiamo vedere, osservare, misurare, ed iniziare a non temerlo più. Non abbiamo più a che fare con un’ombra, o con l’uomo nero. È tutto palese. 

Ora è utile che la massa apra gli occhi e ‘veda’.

È possibile rilevare l’inversione magnetica.
L’anomalia Sud-Atlantica (South Atlantic Anomaly) cresce e si estende verso ovest dal Sudafrica, dove il campo magnetico interno della Terra si indebolisce rapidamente. Il sito web del BGS indica questo fenomeno come ‘la prova iniziale di un’imminente inversione nella direzione del campo magnetico interno della Terra’… 

‘La Terra è nota per essere in grado di rigenerare il proprio campo magnetico, e lo ha già fatto durante la preistoria umana. Comprendere lo sviluppo del SAA può quindi essere significativo per la comprensione del processo di inversione e il suo impatto sulla vita e l'ambiente naturale’.
Estratti tradotti da Carlo Dorofatti per Nexus.

Cosa c’entra questo articolo con quello precedente? Viviamo di frattali, per cui l’inversione magnetica non è solo un fenomeno naturale che abbraccia il Globo, ma è l’evidenza di un cambiamento epocale che sta accadendo a tutta la Vita presente su e nel Globo ed al Globo stesso

La massa sta per invertire la sua polarità esistenziale; cosa significa? 

Che il paradigma in corso, presto, verrà cambiato, ribaltato. Mi attendo segnali rilevanti in ogni campo del ‘potere’ ufficiale, come dichiarazioni 'trasversali' di uomini del controllo che comprendono di doverne uscire in qualche modo. Un richiamo delle coscienze, un risveglio dell’essere, un ribaltamento del piano prospettico.

Continuiamo ad osservare. Le cupole del potere, di tanto in tanto, espellono dei loro esponenti anche di primo grado. Perché? Perché gli uomini del controllo sono ‘umani’ ed in quanto tali sono soggetti all’azione dell’energia di cambiamento che spira sempre più allineata con il senso evolutivo dell’esistenza. La polarizzazione in corso sta accelerando il corso degli eventi, essendosi intrufolata nei cardini, nei gangli vitali dell’Antisistema, nel castello illusorio di ‘carta ed aria’ che 'sfoga' nella realtà percepita.

Quando un uomo di potere perde la ‘protezione’ è perché è divenuto scomodo; da quel momento in poi aspettiamoci che perda la Vita oppure che venga ridotto all’impotenza attraverso la concertazione globale degli organi di controllo mediatico, ‘giustizia’ compresa. Ecco il caso più recente ritratto perfettamente da questo articolo che riporto integralmente perché di importanza basilare:

Lo strano caso di Dominic Strauss-Khan.             
Prima di parlare dello strano caso di Dominique Strauss-Khan è necessario capire cos’è il Fondo Monetario Internazionale e come si è arrivati al ruolo egemonico degli stati Uniti.

Il ruolo egemonico degli Stati Uniti fu favorito dagli accordi di Bretton Woods. Infatti, nella conferenza di Bretton Woods, che si tenne dal 1 al 22 luglio del 1944, si accordò il dollaro come unica moneta convertibile in oro. Con questa mossa, fortemente voluta dal delegato statunitense Harry Dexter White, il dollaro esendo l’unica moneta convertibile in oro, divenne automaticamente la moneta utilizzata negli scambi internazionali.

Gli USA, oltre ad imporre il dollaro come moneta di riferimento mondiale impulsarono la creazione di due organismi: il Banco Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Soffermiamoci ad analizzare il FMI, il cui segretario generale, Dominique Strauss-Khan è finito nell’occhio del ciclone.

Il FMI ha il compito di promuovere la cooperazione monetaria internazionale e facilitare l’espansione del commercio. A tale organismo venne affidato anche un altro importante compito: aiutare gli stati membri in difficoltà economiche, attraverso il prestito di risorse; ossia, se uno stato membro ha un deficit di bilancio, il FMI interviene prestandogli soldi e quindi lo aiuta a superare la momentanea crisi.

Il sistema uscito da Bretton Woods era stato disegnato per favorire gli Stati Uniti ed infatti dopo la seconda guerra mondiale gli USA ascesero al ruolo di superpotenza, assieme alla ex Unione Sovietica; praticamente tutti gli altri stati del mondo si ritrovarono sottomessi.

Aver imposto la propia moneta, il dollaro, come unica moneta di riferimento per gli scambi internazionali ha determinato che tutti i paesi del mondo per poter operare a livello internazionale debbono rifornirsi di dollari.

In secondo luogo, il FMI lungi dall’essere l’organismo destinato ad aiutare i paesi in difficoltà, è sempre stato lo strumento attraverso il quale gli USA ed i suoi principali alleati (Regno Unito, Francia, Germania e Giappone) hanno potuto controllare tutti gli altri paesi del mondo.

Praticamente, un paese che ricorre al prestito del FMI, nel momento di difficoltà,si trasforma in un paese totalmente dipendente dagli USA. A cambio del prestito, lo stato richiedente è obbligato ad applicare determinate politiche economiche imposte dal Fondo a garanzia dei soldi prestati. Ossia, il FMI presta soldi a cambio dell’applicazione di una rigida ricetta economica che prevede sempre le stesse misure: riduzione delle spese sociali, aumento dell’età pensionistica, congelamento o riduzione degli stipendi, aumento delle tariffe pubbliche; aumento delle imposte e soprattutto privatizzazione di tutto quanto sia possibile privatizzare.

Lo stato che si ritrova a dover ricorrere al prestito del FMI, difficilmente si riprende, come ha dimostrato la storia e soprattutto rimane definitivamente assoggetato. Il tutto è stato disegnato per asservire gli stati ed i popoli al dominio statunitense e del suo sistema economico.

La ricetta imposta di fatto impedisce allo stato ricorrente al prestito di uscire dalla crisi. Con i provvedimenti imposti è impossibile la ripresa: lo stato è costretto a privatizzare le più importanti imprese pubbliche che davano ingressi e quindi una volta privatizzate, spesso svendute e 'regalate' ai privati, cessano di apportare ingressi; la riduzione delle spese sociali, il congelamento o la riduzione degli stipendi e l’aumento delle tariffe pubbliche finiscono per minare il potere d’acquisto della maggioranza della popolazione, in particolare dei salariati e conseguentemente ciò si riflette sulla domanda; la caduta della domanda ovviamente si riflette sulla produzione, che reagisce con l’espulsione di ulteriore forza lavoro o la chiusura delle stesse imprese. Tutto il sistema peggiora ed in particolare diminuiscono le entrate fiscali dello stato, che lungi dal migliorare il suo deficit si ritrova con sempre minori ingressi ed ulteriori ricorsi al FMI.
 
In questi mesi, ad esempio, questa situazione si sta ripetendo in Grecia, che dopo il primo prestito e l’adozione di tutte le misure imposte dal Fondo, si trova in una situazione peggiore di prima ed è costretta a chiedere un ulteriore aiuto. Non è difficile ipotizzare prossime esplosioni ad Atene ed in tutta la Grecia. Nella stessa situazione è il Portogallo e presto anche Spagna e Italia potrebbero necessitare l’aiutino del FMI. In passato tanti popoli sono stati affamati, gettati sul lastrico da questo mostro che è il FMI.

Il 27 febbraio del 1989 la miseria estrema in cui il FMI aveva costretto il popolo del Venezuela fece da detonatore per la prima rivolta contro questo organismo al servizio del capitale USA. Ad oggi, quella fu in assoluto la prima ribellione contro i disumani provvedimenti del FMI ed anche l’unica rivolta riuscita vittoriosa. L’esperienza venezuelana dimostra che è possibile ribellarsi e liberarsi del FMI.

In conclusione il FMI agisce come uno strozzino: presta soldi a stati retti da politici corrotti, delinquenti e spendaccioni, che ritrovandosi in un mare di debiti per non affogare è costretto a chiedere prestiti al FMI. Il FMI presta ben volentieri ma a cambio di garanzie, ossia a cambio dell’adozione delle politiche di cui sopra, che finiscono per distruggere totalmente lo stato che cade nelle sue grinfie.

Chi controlla il FMI?

Lo statuto del FMI prevede che le decisioni, soprattutto quelle più importanti, siano prese con una altissima maggioranza qualificata. Il sistema di voto è direttamente proporzionato alla quota detenuta da ogni paese. Inizialmente, gli USA detenevano un terzo del capitale; oggi, quantunque la sua quota sia scesa al di sotto del 20%, continuano ad essere il principale paese detentore; in sostanza, per le decisioni più importanti, occorrendo una altisisma maggioranza qualificata (i 2/3 o 3/4), i paesi che volessero prendere soluzioni contrarie agli interessi USA non hanno alcuna possibilità di farlo.

Di seguito riportiamo l’elenco (aggiornato al 18/05/2011) dei primi 20 paesi membri del FMI, con le rispettive quote di possesso ed i loro attuali rappresentati, avvertendono che nel sito è possibile consultare l’elenco completo dei 187 paesi membri.

 
La moneta di riferimento è il cosidetto SDR, ossia Diritti Speciali di Prelievo; si tratta di uno strumento creato dal FMI nel 1969 e basato su un paniere di quattro monete: il dollaro USA, lo yen giapponese, la sterlina inglese e l’euro.

In sostanza, il Fondo è controllato dagli USA, attraverso il Minsitro delle Finanze. Nessuna decisione può essere presa se USA ed i suoi più stretti alleati non sono d’accordo. Infatti, gli USA col 17,75% detengono la quota più alta ed i primi cinque paesi assieme controllano il 40%.

In conclusione, il sistema incentrato sull’egemonia statunitense si regge su questi due principi: il dollaro come moneta di riferimento mondiale ed il FMI come organismo che controlla gli stati ed i popoli, impedendo a questi di indipendizzarsi dal sistema.

Il superamento di uno o di entrambi questi strumenti pone in pericolo la sopravvivenza stessa degli Stati Uniti. Analizziamo i motivi di questa nostra affermazione.
 
Cosa significa essere moneta di riferimento mondiale? Significa che tutti gli scambi commerciali o la maggior parte di essi si effettuano in dollari e quindi tutti i paesi per le loro esigenze commerciali hanno dovuto riempire le proprie riserve internazionali coi dollari. Se il dollaro cessasse di essere la moneta di riferimento, tutti gli Stati sarebbero costretti a vendere i loro dollari e comprare la nuova o le nuove monete necessarie ad effettuare le transazioni commerciali

Ciò determinerebbe una immediata svalutazione del dollaro ed il tracollo degli USA. 

Da un lato gli USA si ritroverebbero con un dollaro fortemente svalutato e quindi dovrebbero sostenere costi altissimi soprattutto per comprare petrolio; dall’altro, l’economia USA andrebbe incontro ad una iperinflazione; con tutta la quantità di dollari in circolazione, un’ondata inflazionaria sarebbe inevitabile.

Conclusione: gli USA non possono permettersi che il dollaro cessi di essere la moneta di riferimento e pertanto debbono stroncare qualsiasi tentativo che miri a tale misura.

Anche il venir meno degli scopi reali del FMI mina l’esistenza stessa degli USA. Se il FMI smettesse di controllare i popoli e gli stati, questi potrebbero allontanarsi dal sistema dollaro e di conseguenza siamo alla stessa situazione che condurrebbe ad una crisi profonda negli USA.

Gli USA che praticamente non aderiscono o non pagano le quote di molti organismi internazionali (Trattato di Kioto, ONU, Corte penale Internazionale, Unicef), invece tengono strettamente nelle loro mani il FMI e continuano a detenere e pagare la quota di maggioranza.

Le dichiarazioni di Dominique Strauss-Khan.

L’attuale dirigenza del FMI è cosciente della grave crisi attuale e per bocca del suo massimo rappresentante, Dominique Strauss-Khan, il segretario generale, lo scroso febbraio arriva a dichiarare non solo che è necessario abbandonare il dollaro, ma occorre anche agire con urgenza perchè i conflitti all’interno del sistema finanziario mondiale potrebbero trascinare nel caos il mondo intero (vedasi nostro articolo: 'Verso il tramonto del dollaro: anche Dominique Strauss-Kahn, segretario del FMI, chiede l’abbandono del dollaro').

Affermare ciò ed iniziare a mettere in pratica il superamento del dollaro significa – come visto – minare l’esistenza stessa degli USA. Ovviamente gli USA non potevano accettare ed era facile prevedere la reazione; nell’articolo citato avevamo ipotizzato un futuro poco roseo per l’attuale segretario del FMI. Cosi è stato!

Tutti erano a conoscenza delle debolezze di Dominique Strauss-Khan e della sua dipendenza dal sesso, per cui è stato facile tendergli una trappola ed accusarlo di violenza sessuale.
 
Daniel Estulin nel suo articolo 'Sexo en Nueva York' ipotizza che la cameriera che Dominique Strauss-Kahn ha tentato probabilmente di pagare (e non violentare) per ottenere servizi sessuali era un agente del Mossad, il servizio segreto isaeliano e vincolata al QAT internazionale (per i dettagli vedasi l’articolo citato).

Che sia stata una trappola si capisce anche dal fatto che una cameriera non entra a fare le pulizie in una stanza occupata. Meno che meno si permette di entrare in una stanza, quindi disturbare, se l’ospite paga 3.000 dollari a notte. In un hotel di lusso, il cliente è sacro e non va minimamente disturbato, pertanto la cameriera entra a fare le pulizie solo quando è certa che la stanza sia vuota. A meno che il proposito non sia un altro.

Inoltre, appena Dominique Strauss-Khan è arrestato, il segretario USA Timothy F. Geithner, sale a dichiarare che deve abbandonare l’incarico di segretario; non aspetta neppure il tempo necessario per verificare se si fosse trattato di un errore!

Dominique Strauss-Kahn era uno degli uomini più potenti del mondo. Era in pratica lui a decidere del destino di milioni di esseri umani; letteralmente decideva del futuro, della vita e della morte di milioni di esseri umani. Come massimo esponente del partito socialista francese, sembrava anche l’uomo più accreditato a succedere a Sarkozy nella carica di Presidente. All’improvviso, durante il suo soggiorno a New York, in un hotel da 3.000 dollari a notte la sua vita cambia completamente, accusato di violenza sessuale. Dominique Strauss-Kahn è ovviamente un uomo finito.

Come è possibile che si stato capace di cadere così ingenuamente? Probabilmente, essere il segretario del FMI, lo ha portato a sentirsi poco meno che un dio in terra. Si sarà sentito cosi potente da potersi schierare contro la potenza USA, in grave crisi, ma viva e disposta a vendere cara la pelle fino alla fine. Un errore gravissimo aver dato per spacciato il suo padrone.
Nexus - Attilio Folliero

Un altro caso illustre, a livello di quello di Strauss-Khan, è quello relativo a Wim Duisenberg, il quale è ‘scomparso’ nell’indifferenza generale dopo avere occupato le massime cariche del potere economico europeo. Un ruolo dal quale non ci si stacca più nel corso della Vita e, infatti, è stato così:

La scorsa estate è deceduto Wim Duisenberg, primo governatore della Banca Centrale Europea. Per la cronaca una sola cosa è certa: la data del decesso, il 31 luglio 2005. Le cause rimangono ancora oscure e nessuno, a quanto pare, si è preoccupato di indagare.
 
Secondo fonti ufficiali, il banchiere sarebbe stato trovato morto ai bordi della piscina della sua villa nel sud della Francia e la morte sarebbe da attribuirsi, genericamente, ad un malore. Secondo le dichiarazioni, imminenti all'accaduto, della gendarmeria francese, le cause della morte non sono state invece precisate.

Secondo altri, Duisenberg sarebbe morto nel salotto e poi, chissà perché, trasportato fino ai bordi della piscina.
La poco chiara vicenda, degna di una trama da libro giallo, ci porta a far luce sulla figura del banchiere olandese.

Duisenberg inizia la sua carriera nel Fondo Monetario Internazionale, per poi ricoprire il ruolo di Ministro delle Finanze olandese, governatore della Banca Centrale olandese, molto vicino ad Hans Tietmeyer, presidente della potentissima Bundesbank tedesca. Proprio la sua posizione filo-tedesca, volta al rigore monetario, gli comporta molti avversari Oltremanica; in particolar modo in ambienti molto influenti negli Stati Uniti, poiché, dal momento del varo dell’euro, è in atto nel mondo una serie di guerre di apparente basso profilo che motivano la minaccia nei confronti del dollaro

Da governatore della BCE, lo stesso Duisenberg si è permesso di parlare pubblicamente di argomenti che non devono pervenire all'opinione pubblica: ci riferiamo esplicitamente alla risposta che lo stesso governatore fornì al Ministro Tremonti sulla possibilità di adozione di banconote da 1 e 2 euro

Duisenberg osò pronunciare una parola che, unitamente ad altre posizioni assunte, gli risultò fatale: osò parlare di signoraggio. La risposta data alla richiesta proveniente dall’Italia fu infatti questa: Spero che Mr. Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio che si accompagna ad essa.

Dunque se egli, come ministro dell'Economia, ne sarebbe contento non lo so. Duisenberg ha osato tuonare contro i grandi sacerdoti del tempio
Coincidenza davvero poco casuali – di Piero Puschiavo  

Ecco le strane coicidenze:
  • Strauss-Khan mette in dubbio l’egemonia del Dollaro Usa
  • Duisenberg mette in luce meccanismi oscuri, come quelli del Signoraggio
Entrambi hanno pagato con la Vita per questi atti di coraggio. I loro casi parlano un linguaggio oltremodo chiaro. Ancora una volta tutto è alla luce del Sole, ma la massa è ancora troppo impegnata a ‘fare altro’.  

Oppure no? I tempi sono cambiati

In questo viaggio nell’oscurità Antisistemica, abbiamo visto la ‘lunga mano’ del controllo all’opera, proprio come se avessimo assistito alla proiezione di un documentario alla televisione. I protagonisti silenziosi della vicenda non sono le entità che amministrano questo ‘gioco’, ma siamo noi, che assistiamo convinti che tutto ciò stia accandendo su un altro Pianeta o nel Mondo della fantasia.

Tutto ciò sta accadendo a noi e accade proprio in questo momento.

Cosa faremo? Cosa facciamo? Lasciamo il sacchetto di pop corn e la costosa bibita. Siamo noi gli attori principali. Cambiamo la trama allora. È un nostro diritto. Nessuno ce lo imporrà per un grande lasso di tempo, ma prima o poi il ‘conto’ verrà presentato. Il corso di studi necessita la massima applicazione, presenza e consapevolezza

Sulla via del ‘Conosci Te Stesso’ ogni vicissitudine ha un preciso senso evolutivo.

Vi ricordiamo nuovamente che il libero arbitrio dà il consenso a coloro che scelgono di rimanere nello schema dell’esistenza attuale. Non preoccupatevi di loro

L’ingrediente del libero arbitrio nella zuppa dell’esperienza ci insegna un’altra delle Leggi Universali, quella della Concessione

La responsabilità personale è esattamente quella - Personale. Significa che una persona si preoccupa di scegliere la sua esperienza e non è responsabile per le esperienze di altri/altre. A tutti è concesso di partecipare o no in un focus collettivo di esperienza cooperativa. Tuttavia scegliere di non partecipare ha le sue conseguenze. A coloro che scelgono liberamente di non partecipare nel terminare il presente paradigma sarà concesso di continuarlo da un’altra parte in un formato un po’ diverso. Ad essi viene concesso di scegliere la loro modalità esperienziale in questa situazione. 

La Concessione è la più difficile delle leggi da apprendere nel livello tridimensionale per via della necessità di controllare che è profondamente inculcata negli individui. Il controllo è superato grazie alla pratica della Legge della Concessione….
Guida pratica per il nuovo paradigma - George Green 

Abbiamo compreso, ieri, che la ‘responsabilità’ necessita per il suo ‘fluire’ di uno stato di libertà ed allo stesso tempo di una limitazione della libertà stessa, al fine di ‘avere un senso’ sia per l’individuo che, per riflesso, per la collettività.

La responsabilità può essere definita come la possibilità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento e correggere lo stesso sulla base di tale previsione…
 
La responsabilità presuppone una situazione di libertà, in cui la persona può scegliere quale comportamento tenere; ove tale scelta non gli fosse possibile, infatti, anche laddove fosse in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni, non potrebbe comunque adottare un diverso comportamento alla luce della sua previsione.

D'altra parte, affinché si possa parlare di responsabilità, è necessario che la persona si trovi in una situazione di libertà limitata, in cui i comportamenti che può tenere non sono del tutto indifferenti giacché, altrimenti, non vi sarebbe ragione di scegliere l'uno piuttosto che l'altro sulla base delle conseguenze previste...
Link 

Uscendo dall’immersione dell’articolo odierno, possiamo tornare ad osservare da un punto prospettico superiore. Che cosa? Il panorama, lo scenario che ‘ci ha’, di cui noi siamo gli artefici in tutto e per tutto.

Responsabilmente parlando ci siamo concessi di co-crearlo e partecipare.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

giovedì 26 maggio 2011

Vogliamo te.




Sul fatto che la Vita 3d sia ciclica penso che non ci siano dubbi. Tutto ce lo dimostra continuamente, dal cambio delle stagioni ai nostri ‘chiari di Luna’. Questo scenario oscilla tra un minimo ed un massimo e le creature che vi albergano cercano di… fare cosa?

Barcamenarsi tra i cicli oppure trovare un proprio centro.

Le individualità cercano di sopravvivere o di vivere? Quale vibrazione guida la continuità del battito cardiaco? Quale 'voce' grida continuamente 'Vogliamo te!'...
 
Forti preoccupazioni legate alla salute, alla carriera, a problemi economici, rappresentano alcuni aspetti che generano delle dissociazioni dalla realtà. Sottraendo la memoria all'esercizio della normalità quotidiana, anche nei gesti più semplici e noti’, come chiudere l'acqua o spegnere il gas. Ad affermarlo è Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'università 'G. D'Annunzio' di Chieti.
Da Yahoo 
 
Che cosa è una preoccupazione? Il termine deriva da ‘preoccupare’, dal latino prae, prima e occupare (occupare), cioè ‘occupare prima’. 

Una preoccupazione s’inserisce in un piano quotidiano di Vita. Ciò che preoccupa, ‘occupa prima’ di ogni altra cosa. Cosa ‘occupa prima’? Certamente il focus di attenzione attraverso il quale deriva tutta una serie di emozioni e stati d’animo relativi alla condotta esistenziale. 

Questo vero e proprio ‘posto d’onore’ aspetta, ai giorni nostri, a tutte quelle vicissitudini legate all’ambiguità del percepito, al denaro, al debito, al lavoro, alle responsabilità, etc. Cioè a tutte quelle cose che appesantiscono il nostro 'passo'. Di tutta questa famiglia di ‘cose’ molto simili a palle al piede, la responsabilità gioca un ruolo basilare nella condotta di Vita

Questo 'gioco di riflessi' è molto simile alla programmazione di una macchina, la quale viene indotta a ‘fare’ in un certo modo piuttosto che in un altro, proprio attraverso l’opera di un analista programmatore che sviluppa un algoritmo decisionale, lo converte in linguaggio macchina e lo installa nell’hardware della macchina. Chi riveste il ruolo di analista programmatore per la ‘macchina umana’?
 
Dipende da quale modalità vibrazionale ci caratterizza.

In una modalità di sopravvivenza, le funzioni vengono come delegate alla parte di cervello più antica, in cui si annidano i programmi ancestrali di sopravvivenza, legati agli istinti che ci hanno permesso di attraversare le infinite asperità, legate a periodi in cui era davvero difficile raggiungere la 'sera'. In una modalità di abbondanza le cose funzionano in maniera diametralmente diversa, e sarà un'altra zona della mente a poter organizzare la visione della Vita.

La modalità di sopravvivenza attualizzata al contesto moderno, risuona un po’ come paradossale; infatti in un Mondo ipertecnologico dove il concetto di abbondanza si ‘spreca’, ed è chiaramente osservabile, seppure in una parte minoritaria della società, dove cioè esiste un termine di paragone ‘reale’, è davvero difficile sentirsi legati ancora ad un concetto di ‘tirare a campare’

Questa distonia è capace di introdurre in noi dei moti separativi molto potenti. 

È come vedere 'sfarfallare' davanti ai nostri occhi la ‘realtà’ percepita. È come iniziare ad osservare un disturbo nella trasmissione continua delle 3d. È come un segno che evidenzia il confine dell’illusorietà dell’Antisistema. 

Non suona strano, a volte, questo Mondo? Non sembra davvero un gioco, una finzione? Che cosa spinge un militare ad obbedire al proprio superiore? Il senso del dovere e la responsabilità. Che cosa è il senso del dovere? È un programma inserito nelle profondità dell’inconscio. È l’ombra residua di un dovere più alto di cui non ricordiamo più le vere fattezze. Questa ombra è il frattale del senso nativo, della missione a noi assegnata a livello animico. 

Il dovere (dal latino debere, derivato a sua volta dalla preposizione de, 'da', e dal verbo habere, 'avere') è il comportamento imposto da una norma.
Da Wikipedia 
 
Il termine norma (dal latino norma) in filosofia viene ad indicare una regola, un criterio o un giudizio. A differenza della massima, però, la norma non costituisce solo una regola di condotta, ma può essere anche regola o criterio di qualsiasi operazione o attività. La norma si distingue anche dalla legge dal momento che può mancare del carattere coercitivo di quella, ma può divenire legge nel momento in cui viene resa coattiva da una pubblica sanzione. La norma può dunque rappresentare un caso concreto, un modello o un esempio.
Da Wikipedia 
 
Dovere è ‘da avere’. Un comportamento che ci induce ad avere. È ispirato da una norma, ossia da un esempio. La norma diventa legge, cioè una imposizione, nel momento in cui c’è una pubblica sanzione.

La funzione dello Stato e dell’organo dell’amministrazione della Giustizia ha dunque la funzione di imporre dei comportamenti che assecondino dei modelli, che se disattesi conducono all’imposizione attraverso la funzione legiferante dello Stato stesso.

C’è un ‘potere’ che ha assunto la capacità di imporre il proprio volere, in maniera ufficialmente accettata dalla maggioranza della massa. A chi corrisponde questo ‘potere’? Alla casta politica? Ossia alla rappresentanza dei cittadini eletti ad immagine e somiglianza della massa stessa? Certamente no. Lo sanno tutti che i politici devono assecondare un altro tipo di potere che ha permesso a loro di occupare quella posizione di pseudo comando.

C’è un potere legato alle lobby degli affari, con il quale la stragrande maggioranza delle persone evidenzia la vera testa pensante che agisce nell’ombra. Ma non è il denaro che interessa ad un certo livello del ‘controllo’

Il denaro è il mezzo imperante per amministrare gli animi. 

C’è un potere oscuro legato alle associazioni segrete che 'affondano' nel passato anche remoto, ma questo potere è anch’esso solo un riflesso, un frattale del vero motivo per il quale il genere umano non è 'libero'. Il sasso che è stato gettato nell’oceano umano e che ha mosso onde cicliche di un certo tipo è un ‘affare’ energetico che rispecchia la personalizzazione subita da questo scenario 3d, che chiamo Antisistema.

L’Antisistema è una’macchina’ eterea programmata per svolgere un determinato compito auto educazionale del genere umano

Un’insieme di scintille divine legate insieme, seppure separate illusoriamente, da una condotta esistenziale inerente alla auto educazione responsabile. Il mito e la leggenda relativi a Dei, prima, e a Semidei, dopo, e relativa loro ‘scomparsa’, è il riflesso dell’opera di venuta in Terra della nostra presenza divina, smorzata dalla programmazione imposta dal ‘corso di studi’ esperienziali.

Sulla Terra 3d siamo a scuola.

E a scuola cosa fa ogni buon allievo? Pensa a fare bene, pensa a studiare, pensa ai propri voti e pensa ad essere promosso, ossia segue la via del ‘Conosci Te Stesso’. Tutto ciò non descrive un’opera egoistica ma un’azione continua di miglioramento di se stessi, consci che la propria ‘pulizia’ corrisponde alla pulizia di una parte di Mondo. 

Ognuno rimanga attento su quello che fa e su quello che ‘è’…

Ecco che allora il problema del potere e del controllo, diventa un aspetto secondario della questione esistenziale: tutto parte dalle nostre rinunce nell’applicare la regola del ‘Conosci Te Stesso’. Per cui il substrato di energia solidificata che ci accoglie è stato programmato con regole affini alla nostra immagine olografica acquisita in Terra 3d attraverso le nostre rinunce. 

Queste rinunce hanno decretato un’accelerazione del processo di addensamento del lato oscuro che ‘ci portiamo dietro’ direttamente dalle cascate della Creazione. Se non abbiamo accettato di conoscerci e conoscerlo dentro di noi, allora l’evoluzione lo ha portato fuori di noi, in maniera tale da non avere più nessuna possibilità di nascondere la testa sotto alla sabbia illusoria del reame della Maga Circe.

È tutto opportuno. 

Ad ogni nostra rinuncia, ad ogni nostra irresponsabilità, corrisponde una azione uguale e contraria per effetto, che ci obbliga sempre di più a prendere visione del problema da affrontare. Vivere in un corpo denso significa anche svilupparlo in ogni ‘direzione’. Un simile atto di ‘sviluppo’ comporta una analoga espansione di ogni emisfero legato alle diverse gradazioni del ‘sentire’, istinti, sensi ed emozioni comprese. 

La separazione sessuale la si vive in Terra 3d. Una entità angelica non lo sa cosa significhi. Così come non può sapere cosa significhi cedere al male perché le sue ali non sono tanto sensibili, a meno che essa non corrisponda ad un grado evolutivo che è già passato dall’esperienza tridimensionale. Secondo me esistono differenti ‘versioni’ dell’entità angelica, cioè esistono entità che ancora devono passare dall’esperienza tridimensionale, ossia che stanno apprestandosi alla ‘discesa’ nell’incarnazione, ed entità che ci sono già passate. 

La differenza tra le due ‘classi’ determina una corrente energetica che alimenta la separazione ed il 'moto' al tempo stesso. Il ‘moto’ è necessario in quanto spira sempre nella direzione evolutiva, essendo un suo ingranaggio necessario ed opportuno.
 
La separazione non nasce sulla Terra. È un riflesso che proviene da una ‘regione’ più alta…

La logica evoluzionistica spirituale è sfuggevole dal punto prospettico di cui ci siamo dotati, osservando dalla finitezza presunta di questo corpo fisico, eppure dobbiamo consapevolizzarci che non esistono confini tra la carne e l’aria. Noi possiamo divenire ‘aria’ se solo trasferiamo il nostro focus in tal senso. E possiamo mantenere la nostra presenza allo stesso tempo in più modalità percepienti.

Milano, 17 maggio 2011 – UniCredit lancia oggi la nuova campagna pubblicitaria, che interesserà tutta l’Europa. Sviluppata dall’agenzia pubblicitaria BBH London, la campagna annuncia la nuova idea di brand di UniCredit: ‘La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi’.

L’idea di brand ‘alti e bassi’ è stata sviluppata dal posizionamento di UniCredit come ‘banca di tutti i giorni’. Creata sul rapporto di fiducia che UniCredit ha costruito con i propri clienti e grazie ai prodotti e ai servizi che mette a disposizione, la comunicazione tocca il lato emotivo delle persone con una campagna che dimostra un approccio diretto, empatico, e fatto per una banca che guarda alla vita reale.

‘La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi’. È l’espressione verbale che dimostra questa empatia, rassicurando il cliente sul ruolo di sostegno di UniCredit anche nell’imprevedibilità della vita, nelle sfide e opportunità che presenta.

La nuova campagna nasce dalla consapevolezza che una banca debba essere capace di parlare un linguaggio comprensibile che rappresenti anche l’alternanza delle situazioni della vita' - ha dichiarato Paolo Fiorentino, Vice Direttore Generale di UniCredit, ‘nasce dal nostro posizionamento di marca...
 
da ciò che cerchiamo di ‘essere’ nella mente dei nostri clienti

Per noi significa semplificare l’organizzazione, sviluppare prodotti semplici e comunicare efficacemente' - ha aggiunto Fiorentino. ‘Vuol dire soprattutto saper interpretare i bisogni concreti dei nostri clienti per fornire loro benefici reali e tangibili ed essere un partner affidabile nel lungo periodo, capace di capire, di essere di sostegno nei momenti difficili e di favorire i successi’…
Link

La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi’ – suona come una minaccia piuttosto che come una rassicurazione. Perché? Perché è l’idea che ci siamo fatti delle Banche. Perché? Perché ne hanno combinate di tutti i colori e non sembra esserci alternativa al loro potere e livello di servizio. 

Ossia, dove possiamo mettere il denaro se non in una banca?

In casa no, perché possono arrivare i ladri. Per cui di chi non ci fidiamo? Degli altri. La banca è solo un riflesso del nostro attuale status di malfidenza. Status che si è creato attraverso l’opera dei secoli e dell’azione negativa umana, di cui i ‘potenti’ sono sempre stati solo la rappresentazione evidente. 

Lo ‘strumento’ è nella massa. 

Questo ‘strumento’ viene programmato dalla massa senza però averne più nessun sentore. Lo strumento è l’Antisistema, chiamato così perché la massa vive in una modalità antitetica rispetto alla propria sorgente/destinazione. 

Nelle 3d si ‘viene’ per 'misurare' se stessi…

Le banche continueranno a comportarsi così, sino a che la massa non aumenterà la propria vibrazione energetica. E come le banche, continueranno a comportarsi alla stessa maniera tutte le fome associative ed organizzative umane, fatte ad immagine e somiglianza di indiviualità immature e lontane da sé e dagli altri.

Le entità parassite hanno Vita facile in questo status, ma non dipende da loro il livello di degrado in cui si versa globalmente. La ‘casa’ l’abbiamo sporcata solo noi e tutto quello che viene ‘dopo’ è una conseguenza dello stato di degrado in cui ci manteniamo.

La responsabilità può essere definita come la possibilità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento e correggere lo stesso sulla base di tale previsione
 
La responsabilità presuppone una situazione di libertà, in cui la persona può scegliere quale comportamento tenere; ove tale scelta non gli fosse possibile, infatti, anche laddove fosse in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni, non potrebbe comunque adottare un diverso comportamento alla luce della sua previsione. 

D'altra parte, affinché si possa parlare di responsabilità, è necessario che la persona si trovi in una situazione di libertà limitata, in cui i comportamenti che può tenere non sono del tutto indifferenti giacché, altrimenti, non vi sarebbe ragione di scegliere l'uno piuttosto che l'altro sulla base delle conseguenze previste.
 
Da quanto detto emerge che una persona si può dire responsabile di uno stato di cose se sussistono congiuntamente le seguenti condizioni:
  • lo stato di cose è una conseguenza del suo comportamento;
  • la persona avrebbe potuto prevedere questa conseguenza certa o anche solo probabile del suo comportamento;
  • la persona, volendo, avrebbe potuto comportarsi diversamente, evitando così tale conseguenza.
In un senso diverso, si dice che una persona è responsabile se, quando agisce, cerca di prevedere le conseguenze delle sue azioni e correggerle di conseguenza.
Da Wikipedia

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com