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mercoledì 31 marzo 2010

In "alto" i nostri Colon: è cosa buona e giusta.






Dovremmo interessarci tutti quanti dei nostri Colon, anzi dovremmo mettere le foto dei nostri Colon sulle carte d’identità. La sua immagine che è possibile ammirare sui libri di testo è, ormai, una vera e propria rarità se confrontata con ciò che si è disegnato dentro di noi a causa delle cattive abitudini alimentari.

“Mangiare in modo migliore, e cioè smettendo di alimentarsi con tutti quei cibi innaturali inscatolati o dei fast food, eliminando la carne, lo zucchero bianco, i latticini, darà risultati di gran lunga maggiori se si ripulisce il colon con delle irrigazioni coloniche”.
Fonte: http://www.medicinenon.it/colon.htm

Se guardiamo le foto "vere" di ciò che esce dai nostri Colon ci spaventiamo. I Coroner affermano di trovare, nelle loro autopsie, svariati chili di "roba" nera e dura come il cuoio. Che cosa mai sarà?
Come scrivevo ieri, dovremmo iniziare da noi, dentro di noi, il cambiamento” del mondo; dimentichiamo i problemi sociali enormi come le guerre, la fame nel mondo, la politica corrotta, etc.; iniziamo da noi invece e cerchiamo di comprendere che siamo mantenuti in uno stato di perenne drogaggio della e nella “gabbia” biofisica. Ormai le informazioni “parallele” scorrono tra di noi. Le “cose” si sanno e, dunque, l’unico eventuale problema è “crederci” a tal punto da cambiare abitudini. Rinunciare a quanto scritto poco sopra è un problema, perché quei prodotti vengono in continuazione proposti dalle tv commerciali, dai supermercati, dal giudizio della gente, etc.

Alla fine ogni decisione spetta solo a noi. Ad ognuno di noi. Sono molte le campane che suonano a festa, pensando di ingollarsi una barretta di cioccolato al giorno; una sola, cosa potrà mai fare di male? E via così. Poi, solitamente, quando si va in ferie e si ha un po’ di tempo per “pensare” a se stessi, si prendono storiche decisioni personali, del tipo: “Basta! Quando torno a casa cambio Vita”. Ed effettivamente quando si torna si è carichi di nuova energia. Ma cosa succede? Innanzitutto ci mandano le fatture da pagare della luce, gas, telefono, acqua, rifiuti, etc. Sembra che i pagamenti si radunino tutti insieme perché sentono la nostra mancanza. Allora, di fronte a tutte queste spese, le nostre nuove intenzioni iniziano già a vacillare. Poi c’è l’assicurazione ed il bollo della macchina e chissà cos’altro. 
Dunque si inizia a ridimensionare la “rivoluzione” nascente. 
Poi si torna al lavoro, nel solito tran tran quotidiano e, zaaaac; il dado è tratto. I ricordi e le intenzioni di quindici giorni prima scivolano via come su di un piano inclinato che porta via tutto. Questo frattale descrive molto bene quello che succede anche nei nostri Colon, che vengono intasati da tutti i fallimenti delle nostre buone intenzioni e, in questo caso, il piano inclinato è il sistema digerente che scarica verso il Colon i rifiuti della digestione. Ora sappiamo, dagli articoli scritti in questo blog, che con la sola forza di volontà non andiamo da nessuna parte, perché nel nostro inconscio, che comanda, c’è “scritto” che ci stiamo nutrendo nella maniera migliore. Perché c’è scritto così? 
Perché tutti ce lo dicono in continuazione: medici, pubblicità, pubblico giudizio, abitudini, etc.

Mi sembra di scrivere ovvietà ormai. Mi sembra tanto semplice la ricetta da attuarsi per “cambiare” che rimango sempre sbalordito quando vedo, invece, che certe abitudini sono dure a lasciarci. La tv commerciale pomeridiana, quella per i bimbi, è devastante. Ci sono spot che alla velocità della luce, bombardano le menti, ipnotizzando i nostri figli con risultati immediati. Mi chiedo: “Ma coloro che lavorano in tv, i tecnici, gli addetti al marketing, alle campagne pubblicitarie, etc. e coloro che lavorano nelle aziende che producono certi prodotti, non hanno figli? Non si chiedono cosa stanno proponendo alla società?”. 
Purtroppo forse se lo chiedono ma hanno necessità di lavorare. Alla fine la schiavitù imperante e strisciante è propria di questo sistema monetario. Siamo stati derubati del nostro saper fare, dipendiamo da tutto ormai. Abbiamo perso però anche la nostra capacità di comprendere quando ci viene propinato un qualcosa di potenzialmente nocivo. E questo è abbastanza grave e può essere solo spiegato tramite un’azione continua di drogaggio dei nostri centri sottili tramite perversione del funzionamento del corpo organico, in quanto il “linguaggio” tra corpo fisico e corpi sottili è biunivoco, viaggia in entrambe le direzioni. Il segnale che da fuori inseriamo dentro, tramite il cibo, è capace di raggiungere i corpi sottili, che la scienza ancora non ammette di “vedere”, o perlomeno di ammorbare, oltre al Colon, anche il sistema ghiandolare che, appunto, è preposto alla comunicazione con i corpi sottili, Chakra, etc.

Cerchiamo di rilassarci un attimo; chiudiamo gli occhi e percepiamo la composizione di un frutto, una mela biologica per esempio: è costituita da polpa e fibra, dolce, fresca, deliziosa al palato. Se la percepiamo nel suo percorso verso lo stomaco possiamo sentire come un senso proprio di freschezza, come se mentre “scendesse” pulisse il tratto percorso. Immaginiamo ora un boccone di formaggio. Cosa percepiamo? Sicuramente non la stessa freschezza, ma piuttosto un senso di lento trascinamento, come una lumaca senza guscio che si trascina giù a fatica pur in favore di forza di gravità. Già da questo sentire dovrebbe essere chiara l’enorme differenza globale fra un frutto naturale biologico ed un prodotto artificiale dell’uomo. Si perché il formaggio è un prodotto ottenuto tramite processo di lavorazione, ossia non esiste nello stato semplice in Natura. Stesso discorso per la carne, che dovremmo visualizzare come proveniente da un cadavere che viene smembrato; altro che delizia succulenta. Stesso discorso per i dolci; gli irresistibili dolcetti che fanno tanti scherzetti.

Dopo decenni di mala alimentazione, un quarantenne ad esempio, non dovrebbe pensare che un mese di nuova alimentazione sia sufficiente per risanarsi. La nuova alimentazione deve essere per sempre! Ma in questo caso ciò che è scritto nell’inconscio si ribella al nuovo input che, a livello di sola volontà, viene messo presto a tacere. Non a caso comunque al ritorno delle vacanze, in tv, ci propongono le più svariate forme di collezionismo inutile che esistano. Sanno benissimo come funzioniamo a livello di massa. 
Ma è meglio iniziare una collezione di tappi di sughero oppure una nuova modalità di Vita? 

 

martedì 30 marzo 2010

L'arte del dare del tu a Sorella Death.





Si legge oggi in “rete” la notizia che narra “dell'attore Dennis Hopper, provato dalla sua malattia incurabile, sulla Walk of Fame con parenti e amici”; quando ad ammalarsi è qualche persona “famosa” l’opinione pubblica si sofferma, un attimo di più del consueto, perché? Perché la notizia è particolare. Vedere personaggi così famosi che vivono la loro fase umana calante, li mette sullo stesso piano di ogni altro essere vivente. Ed ogni altro umano vivente comprende che davanti alla morte siamo tutti uguali. Tralascio le cattiverie che si possono giungere persino a pensare, perché mi interesso di altre dimensioni dell’essenza e non di “rumore di fondo”.

Da questo discorso si comprende meglio perché, questo piano esistenziale è “regolato” dalla morte. Qua, nulla è per sempre. E, data la nostra vera natura eterna, ad averne consapevolezza, dovremmo solo cercare di vivere una Vita ricca di esperienze edificanti. Ma, ad averne consapevolezza, rischieremmo solo di vivere una Vita di eccessi, data la nostra immaturità spirituale. È come se adesso qualcuno capisse di essere immortale: come si comporterebbe da questo momento in poi? È ancora troppo presto per essere liberati dalla ruota delle reincarnazioni, proprio per il fatto di non essere ancora all’altezza della situazione. La frase “da un grande potere derivano grandi responsabilità” è una verità che regola la lunghezza o il diametro del libero arbitrio. Queste persone “famose” che dimostrano a tutti di avere una “data di scadenza” sono come i Faraoni che, prima o poi, lasciavano il proprio regno esattamente come ogni altro loro suddito. 
L’attività regolatrice di sorella Morte è preziosa quanto l’attività innalzante di sorella Vita. 
Ogni aspetto che regola il Creato è una benedizione. Inutile cercare di contrastarlo perché “egli” è sicuramente opportuno. Gli sforzi della scienza per prolungare il più possibile la Vita umana sono solo dei riflessi illusori, perché noi siamo già eterni. Questo “sforzo” è solo uno specchietto per le “allodole”, il quale allontana la massa dalla comprensione di essere già quello che la scienza persegue. Quegli sforzi sono energia gettata al vento, in luogo di un suo utilizzo molto più edificante. È sempre l’Antisistema che incontriamo in queste pieghe melliflue del tessuto spazio temporale. Sempre gli stessi attori, anche impersonali, che regolano i flussi educativi di questa nave scuola terrestre. La grande cospirazione, che David Icke e molti altri mettono in risalto, è solo un detrito rimasto impigliato nelle maglie dell’evoluzione, il quale descrive solo una strada più lunga intrapresa e più difficoltosa che permette di comprendere frattalmente il livello dal quale siamo ripartiti dopo la “caduta”; un livello molto basso che indica probabilmente un buon “punto” di inversione. Diciamo che sotto ad un certo livello non si dovrebbe andare perché saremmo a rischio di estinzione. Proprio come in un grafico azionario, sembra che l’umanità abbia invertito il proprio trend secolare, infatti le divergenze negli “oscillatori” indicano il cambio di direzione pur in presenza di una parvenza illusoria di continuare a “scendere”. Esistono delle strade nel mondo che sembrano essere in salita ed invece si "corre" sempre più velocemente; andate a leggere in questo interessantissimo link cosa si dice a tal proposito.

Siamo immersi in un Universo ricco di meraviglie senza tempo, nel quale l’abbondanza è una caratteristica costante. È solo sulla Terra che vige l’illusione della scarsità totale. Quando scopriremo la nostra vera essenza, allora comprenderemo che il serpente tentatore ed Eva siamo sempre e solo noi. Abbiamo rinunciato solo temporaneamente al Paradiso, trasformandolo nel suo opposto. E ciò corrisponde ad “un altro giro di giostra” per dirla alla Tiziano Terzani.

Tornando al discorso iniziale, i mass media approfittano di questi annunci di personaggi famosi ammalati gravemente, per ricordare al mondo la propria ritenuta natura fallace; se anche uomini di questo “calibro” muoiono di “mali incurabili” allora siamo “fritti”, pensa la “massa”. Invece dovremmo interrogarci sulla totale inconsapevolezza che hanno certi uomini famosi che hanno vissuto, senza vivere, una intera Vita di superficiale bellezza, patinata e lucida come una strada illusoria. Io spero piuttosto che questi personaggi famosi siano dei coraggiosi che annunciano al mondo intero, con fierezza e naturalezza, il compimento della propria ora, secondo Natura. Ciò farebbe loro onore. Come diceva Cavallo Pazzo "oggi è un buon giorno per morire", ma solo se ci siamo preparati per tempo, allontanando la paura.

Un buon libro a tal proposito è "La prossima Vita" di Giorgio Cerquetti.

 

lunedì 29 marzo 2010

Le responsabilità per questo mondo alla rovescia, di chi sono?





Tra la “testa” che guida le aziende ed il “braccio” che esegue i “comandi” ci sono le persone. Le macchine non hanno ancora capacità alla Matrix, per cui sono ancora le persone che uniscono un input ricevuto dal loro “responsabile” all’azione, magari anche programmando una macchina. Gli uomini e le donne di “buona volontà” come si intende descriverli in termini persino religiosi. Già da queste poche righe si presentano i soliti “attori” che calcano le platee della società da secoli. Religione, business, controllo, tecnologia, uomini. Se alziamo lo sguardo ampliando il concetto di azienda, giungiamo ad abbracciare le multinazionali; veri e propri transatlantici dell’organizzazione umana del lavoro. Lavorare per una di esse è motivo di vanto, perché ci si sente internazionali, importanti o alla moda, soprattutto per persone abituate a vivere in piccoli centri, Milano compresa. 
 
In questi casi la “buona volontà” porta ad adempiere alla propria mansione in maniera impeccabile. 
 
Ma sino a che punto possono giungere le persone nell’adempimento degli incarichi assegnati? Il mondo è pieno di comparse umane, di tanti “attori in cerca di personaggio”. Sino a quale punto sono disposte a spingersi al fine di perseguire la propria “tranquillità” o “sicurezza” economica? Pensando al futuro come ad un buco nero, le persone cosa possono riuscire a fare, a sacrificare della propria integrità morale ed etica? Possiamo tranquillamente inorridire di fronte all’evidenza che ogni attimo della storia conosciuta o non conosciuta, sia stato “registrato” da esseri umani. Le più grandi guerre, stragi, soprusi, violenze, abomini, genocidi, etc. sono stati compiuti da esseri umani. Come potrebbe essere altrimenti! No? Dunque; le organizzazioni segrete di ogni tipo sono costituite da esseri umani, i centri di potere, la materia grigia che si annida nell’oscurità, i militari, i pirati, le orde barbariche, i politici corrotti, gli uomini al comando delle grandi aziende, ogni “parte” del copione è ricoperta da esseri umani. 
 
Da ciò si evince che l’uomo è l’artefice del proprio destino, perché è solo l’uomo che ha il potere di “fare” ad un certo livello. Mantenendo fuori da questo discorso le “interferenze” aliene che, comunque, agiscono ancora e sempre sull’umanità, è l’umanità stessa che deve commutare la propria polarità esistenziale. Gli uomini delle SS di Hitler uccidevano a sangue freddo degli innocenti, come se si trattasse di eliminare un pelo superfluo. Uomini che uccidevano altri uomini. Attori che interpretavano una parte a loro assegnata da un serie di variabili ponderate. Cosa sarebbe successo se quegli uomini delle SS si fossero rifiutati di eseguire gli ordini? Sarebbero stati uccisi a loro volta, ma da chi? Da altri uomini pronti a farlo. Perché? 
 
Per paura e lucida follia. 
 
E probabilmente anche per una programmazione ricevuta in tanti anni di addestramento folle. Quello che mi preme evidenziare è che si tratta sempre di uomini. Uomini che sono stati bambini. Bambini che sono cresciuti in ambienti, dove i loro genitori hanno permesso che certe cose accadessero. La popolazione tedesca che visse a cavallo delle due guerre mondiali, permise ad altri uomini di indottrinarli come docili automi. Perché la storia deve sempre incolpare qualcuno, lasciando fuori da ogni responsabilità la popolazione? La innocente popolazione che subisce da millenni un potere sempre più imperante. Quella popolazione che oggi vive nella massima illusione possibile, convinta di essere libera
 
L’umanità è responsabile quanto Hitler, ad esempio, dello scempio di un teatro da sempre addobbato con fondali da guerra. 
 
Siamo tutti responsabili di ciò che è accaduto e che accade. L’Antisistema ci ha persino convinti che le “colpe” sono sempre di pochi individui, capri espiatori, o di società segrete che possono fare tutto quello che vogliono. Col piffero! Senza la nostra “autorizzazione” nulla potrebbero. Noi, tutti insieme, esprimiamo un potere senza eguali. Noi siamo i veri responsabili di un mondo maciullato dalle nostre paure. Paure che hanno creato i mostri esterni che possiamo vedere ed incolpare. Come al solito si punta al sintomo. Come al solito il cane si morde la coda.
 
Chi si sente responsabile per lo scempio umano? E chi si sente responsabile cosa fa concretamente?
 
Le “piccole cose” hanno valenza esponenziale: perché non partiamo da quelle piccole cose? Come ad esempio modificando le nostre abitudini alimentari. Troppo poco? Sicuri? Pensiamo a questi nomi: Coca Cola, Nestlè, Mc Donald’s, solo per fare i primi 3 che mi vengono in mente. Aziende globali che contribuiscono a “drogare” miliardi di individui che accettano di interpretare la parte dei dediti al sapore, al gusto, al profumo di invitanti prodotti immondizia
 
Ormai lo sappiamo tutti. 
 
Eppure non ce la facciamo ad eliminarli dalle nostre tavole. Partiamo da qua! E non dal pretendere di fermare le guerre o la fame nel terzo mondo. Partiamo dalle piccole grandi cose. Le aziende sono fatte di uomini e donne, sono fatte da noi. Perché maledire l’amministratore delegato della Coca Cola, quando egli è uno e i dipendenti che lo assecondano sono decine di migliaia? Non si fa nulla perché quelle persone perderebbero il posto di lavoro? Ma andiamo! 
 
Ogni scusa è buona per non rinunciare ad una barretta di cioccolato, un hamburger, una bibita gassata. 
 
Non nascondiamoci dietro all’evidenza. Siamo tutti noi che facciamo “tendenza”. In un mondo di astemi non si venderebbe vino. In un mondo di drogati la droga sarebbe non drogarsi. Ricordiamoci che siamo stati riprogrammati ad una funzione di inversione delle “cose”. È tutto alla rovescia. Capendo questo sappiamo quale è la nostra originale “tendenza”: quella di vivere nella “Luce”.
Siamo qua, appunto, per capirlo…    
 
 

domenica 28 marzo 2010

Invertire il flusso della "Luce".





Il nostro funzionamento “logico”, in termini di esseri senzienti, prevede un trasferimento del contenuto dei registri dell’inconscio=immaginazione nella co creazione della realtà manifesta. Siamo di fatto una “matita” magica che scrive il presente; non il futuro ma quella catena di attimi presenti che vanno a delineare il “serpente” chiamato futuro. 
 
Un attimo alla volta. 
 
È solo in quell’apertura “magica” che si cela tra un respiro e l’altro, un battito e l’altro, un pensiero e l’altro che si forgia la Vita percepita. Oramai ce lo stanno dicendo in tutte le “salse”. Il messaggio giunge forte e chiaro. Giunge persino da quella branca della scienza ufficiale, che va sotto il nome di fisica quantistica, che esprime verità confermate. Ma non serve ancora. Non è ancora sufficiente per farci comprendere il profondo significato di simili scoperte. Non basta perché siamo “poco attenti” ed impegnati su  mille altri fronti, ritenuti non più importanti ma semplicemente prioritari rispetto a certi “originali” argomenti. 
 
E via in questa maniera le giornate trascorrono vedendoci sempre alla periferia di noi stessi. 
 
Afflitti da infiniti problemi, compiti, doveri, genuflessioni, storture, amenità, banalità, incombenze, rosari, trafile, beghe, conflitti, sbornie, stress, relax, amori, figli, famiglia, amicizia, tradimenti, divertimenti, corse, sonnolenze, malattie, diversivi, etc. Tutto sembra concorrere a “portarci fuori” da quella serie cadenzata di attimi magici capaci di determinare le “cose”. Per questo motivo si dice “trovare e stare nel proprio centro”, oppure “trovare l’equilibrio”. Noi siamo come computer biologici ultra sofisticati che, adesso, funzioniamo con una logica inversa; siamo stati trasformati in veri e propri “inverter” che prendono il segnale originario, fatto di Luce, e lo negano; proprio come un operatore logico “NOT” che nega il segnale invertendolo. Per cui quando nasciamo, abbiamo contenuto “1” nell’inconscio, l’Antisistema provvede in tutti  modi a mutare la nostra struttura tecnologica interna, trasformandoci in “porte” inverter
 
In questa maniera il “lavoro” di sabotaggio lo facciamo da soli, in grande ed evidente autonomia. 
 
Da qua la parvenza di libertà nella quale l’uomo moderno pensa di avere raggiunto. Non esistono più sbarre alla cella. Non esiste più nemmeno la cella. Esiste un mondo illusoriamente a disposizione con scenari da “calpestare”, ma qualcosa ci autolimita il movimento. Le leggi di Murphy spiegano proprio questa modalità. Esse descrivono un “reame” vibrazionale che, se in risonanza con noi, determina, regola e verifica taluni accadimenti assurdi. Insomma “se qualcosa può andare storto, sicuramente andrà storto”. Questa vibrazione quando si fissa nel nostro inconscio ci caratterizza. La Vita, i progetti, le intenzioni in termini di volontà non potranno nulla contro quelle “verità” auto lesionistiche scritte dentro di noi. E una volta che la frittata è fatta, cosa potremo mai fare per servirla in tavola? Dovremo solo e semplicemente respirare, perché il programma è automaticamente installato e è sempre operativo. Quanti di questi programmi ci lavorano dentro?

Io parto sempre da questa riflessione: “L’uomo e la donna moderni sono felici? Vivono la Vita che avrebbero voluto vivere? Che si auguravano?”. E qua scattano i programmi più disparati; solitamente tendono ad insabbiare, a creare capri espiatori, a dare le colpe ad altri, a dire “che ci vuoi fare?”, ad abituarsi, ad allinearsi, a lasciare perdere, ad evidenziarsi come un pazzo illuso, e sentirsi fuori luogo e per questo subito a rientrare, a far pesare il giudizio degli altri nei nostri confronti.  E dopo qualche minuto, se va bene qualche minuto altrimenti dopo qualche secondo, ecco il risultato finale delle elaborazioni per quel giorno: “Si, sono felice! Ho la Vita che volevo”.
Allora perché quegli strani pre pensieri o retro pensieri di malinconia? Perché qualcosa ci fa giungere sempre uno strano senso di “anomalia” sociale? Come se una parte di noi percepisse chiaramente che “qualcosa non torna”. 
 
Il nostro super Io, la nostra coscienza esiste e, tramite il suo campo vibratorio, non smette mai di infonderci vibrazioni di risveglio. 
 
Ecco da dove provengono quegli strani “aloni” impercettibili che ci accompagnano usualmente. Nella nostra ciclicità non li sentiamo sempre. Paradossalmente quando il ciclo è alto e stiamo bene, non li sentiamo, mentre quando siamo in una fase di “bassa” li sentiamo molto più distintamente. Per cui, qual è la parte del ciclo più viva? Vedete, è tutto alla rovescia. Da ottimi inverter il nostro apparato psico biologico svolge il proprio lavoro in maniera impeccabile. Come scrivevo un paio di giorni fa, noi dovremmo corrispondere al funzionamento di un operatore logico “AND”, il cui funzionamento scrive nella realtà il valore “1” = Luce solo se nell’inconscio c’è scritto “1” e nei registri della volontà c’è scritto “1”; in quel caso, allora, abbiamo una creazione di energia esponenziale e non una semplice somma. Ecco da dove giunge tutta l’energia del Creato. Proprio da un inconscio originale e da una volontà originale dediti alla piena “Luce”. L’esplosione del Big Bang ricorda proprio l’espansione dell’energia frutto di questa “operazione” logica celeste. Il totale eccede la somma delle parti. Da ciò si capisce che il moto perpetuo, non solo è possibile ma è addirittura normale al di fuori della prigione eterea nella quale è stata ingabbiata la nostra immaginazione. A quando una apertura massiva del genere umano?
 
 

sabato 27 marzo 2010

Quella frase in "Indiana Jones ed il regno dei teschi di cristallo".






Nell’articolo scritto ieri (link) si parlava di logica spirituale e logica fisica, ossia di quella programmazione di “serie” che hanno tutti i bimbi, alla loro nascita, di creare in termini positivi e di quella riprogrammazione che, invece, subiscono tutti mentre crescono. 
È come se il nostro operatore “logico” trasmutasse di polarità con il tempo vivendo nelle città dell’Antisistema, per cui si passa da una modalità di co creazione positiva ad una negativa; per negativa intendo una modalità di utilizzo del nostro potere da parte di “altri” in luogo di una modalità di utilizzo del nostro potere in maniera propria. 
Abbiamo visto che è nostra facoltà co creare la realtà percepita, entro la quale fare esperienza,  in maniera tale da trasferire il “contenuto” di quello che è registrato nell’inconscio. 
Infatti come si vede dalle tabelle di “conversione” presenti nell'articolo di ieri (link) ciò che è scritto nei registri della volontà non ha priorità rispetto a quello che è scritto nei registri dell’inconscio. Voglio ribadire questo concetto, perché è basilare nel comprendere che tutto ciò che percepiamo “oggi” è esattamente ribaltato rispetto a quello che “dovrebbe essere”, dove per dovrebbe essere leggete “ciò che avremmo fatto della nostra Vita se fossimo stati lasciati liberi di farlo”. Perché non siamo liberi? Perchè nel nostro inconscio ci "scrive" l'Antisistema. Perché siamo in un sistema monetario che agisce sulle nostre paure di “non potercela fare a vivere senza i soldi”. Soldi che nessuno ci regala. Soldi che i nostri simili tengono gelosamente per sé. Nostri simili che non sentono più nessuna responsabilità per coloro che “non ce la fanno”. Perché? Perché nel tempo siamo entrati in una modalità di egoismo, invidia, competizione, intima gioia nel vedere gli altri nei guai mentre noi gongoliamo su quei “quattro” averi che abbiamo messo via. Il concetto di “roba” Verghiana alla massima potenza. 
Il drogaggio al quale siamo sottoposti dall’Antisistema è totale. 
David Icke lo descrive come la “cospirazione globale”. Vadim Zeland con il concetto dei “pendoli”. Molti altri secondo altri termini. Tutti lo descriviamo come un qualcosa che nasce direttamente da noi. Come una paura talmente enorme da creare “mostri” all’esterno di noi. Parlare e dire di questa cosa provoca disgusto nelle persone. Esse dicono “Ma è possibile che vedi solo complotti e cose sbagliate?”. Lo so, sembra pazzesco ma è così. E con il tempo, man mano che apriremo gli occhi, sarà sempre più evidente. Costoro sono riusciti a farci credere di essere liberi pur essendo ancora ai “lavori forzati”. I bimbi sono i diretti interessati numero uno. Sono il “pericolo” più grande che corre l’attuale stato delle cose. I bimbi lasciati liberi di crescere capirebbero subito, vedrebbero subito, cambierebbero subito la “realtà”. 
Per questo sono “rapiti” dalle Istituzioni in tenera età. 
Un grande problema al quale ci siamo del tutto assoggettati è l’idiozia imperante di fare sempre più a meno del latte materno. Scriverò presto un articolo su questo tema, anzi riporterà il pensiero illuminato di mia moglie. La classe medica, anche in questo caso, è la diretta responsabile dello scempio proposto  a 360 gradi alle madri che hanno appena dato alla luce il loro tenero pargolo. Il latte materno è sempre “disponibile” in Natura perché la Natura è perfetta. In questo caso si può parlare di assoluta perfezione del nostro corpo umano e della Natura materna del Creato. Tutte le mancanze eventuali nascono dalla nostra riprogrammazione e dalle nostre paure. Concludo dicendo, come al solito, che la responsabilità più grande è sempre e solo la nostra. Siamo noi in prima persona che rinunciamo ad una Vita nel Paradiso terrestre, avendolo trasformato in una landa deserta di dolore. I medici descrivono solo il sintomo, sono essi stessi il sintomo del nostro “malessere”. Mettiamoci bene in testa che la perfezione esiste ed è di questo mondo. La malattia, quando c’è, ha un senso biologico ben preciso. Nulla è per caso. Interroghiamoci a mente aperta su queste tematiche. Non esiste solo il dare la colpa sempre ed ovunque, in maniera sistematica agli altri! Questa è una scuola per esseri divini che aspirano alla piena divinità…

“Immagini. Esaminare il mondo e conoscere i segreti del nemico. Porre i nostri pensieri nelle menti dei vostri capi. Fare insegnare ai vostri maestri la vera versione della storia. Farvi combattere al nostro comando. Saremo ovunque. Più potenti di un sussurro, irromperemo nei vostri sogni. Penseremo i vostri pensieri mente dormite. Vi cambieremo Professor Jones. Vi cambieremo tutti da dentro. Trasformeremo voi in noi. Ma la cosa più bella? Neanche vi accorgerete che vi sta succedendo”.
Tratto da "Indiana Jones ed il regno dei teschi di cristallo".

Fantasia o realtà? Signori e signore ecco descritto e spiattellato direttamente nelle sale cinematografiche di mezzo mondo la verità su quello che sta succedendo.

Ma quella frase? “Fare insegnare ai vostri maestri la vera versione della storia”. Un bellissimo cameo. Un messaggio nel messaggio!

 

venerdì 26 marzo 2010

Il Giuda che vive in ognuno di noi.







Da reminiscenze scolastiche ricordo gli operatori logici dell’algebra Booleana; due in particolare mi ispirano quest’oggi: l’operatore “AND” e “XNOR”.
  • L’operatore logico “AND” da come risultato “1” solo se A e B valgono “1”, mentre in tutte le altre varianti il risultato è “0”.
  • L’operatore logico “XNOR” da come risultato “1” solo se A e B sono in fase tra loro, ossia se valgono entrambi “1” o “0”, mentre nelle altre due casistiche il risultato sarà “0”.
L’altra sera sentivo un estratto di conferenza di Bruce Lipton (link), il quale diceva, appunto, che due sassi lanciati in una superficie d’acqua, dalla stessa altezza e con la stessa forza (gravità), dalla stessa altezza, delle stesse dimensioni, ad una certa distanza uno dall’altro, avrebbero generato due centri con onde di propagamento simili, dove per simili s’intende della stessa intensità e “fase”; ossia in questo caso si poteva parlare di effetto di risonanza come risultato finale. Insomma si otteneva un rafforzamento dell’onda totale chiamato “interferenza costruttiva”, mentre se lanciamo gli stessi due sassi in due momenti successivi otteniamo due centri con onde in propagazione non in fase, per cui abbiamo un annullamento dell’onda totale chiamato “interferenza distruttiva”.

Diciamo dunque che in natura questi due processi sono descritti dal funzionamento dell’operatore logico “XNOR”, mentre l’operatore “AND” nel caso di fase tra A e B con valori “0” da come risultato sempre “0”.

Allora penso questo; quando Emile Couè diceva che tra volontà ed immaginazione "vince" sempre l’immaginazione descrive un operatore con una logica spirituale, invece che fisica. Per immaginazione intendeva le facoltà scritte nell’inconscio. 
Questo operatore trasferisce nella realtà percepita il contenuto dei registri dell’inconscio in questa maniera:

La volontà da sola non basta se non è in fase con l’inconscio, infatti essa “funziona” bene in questi casi:

Il succo del discorso è comunque che avviene un trasferimento, una cocreazione della realtà secondo ciò che è scritto nell’inconscio che corrisponde alla nostra "cara" immaginazione. Ora si capisce meglio perché i bimbi sono tanto pericolosi per l’Antisistema, il quale deve necessariamente educarli e riprogrammarli secondo le proprie logiche di controllo.

“L’unione fa la forza”.
 
Couè diceva che la risultante della fase tra immaginazione e volontà non era una somma bensì un prodotto esponenziale; insomma una esplosione di energia.

Il discorso è questo; l’Antisistema necessita del nostro operato per cocreare la realtà che, “egli” deposita prima dentro di noi. Pertanto sembra che noi funzioniamo con una valenza di interferenza distruttiva ( 0 + 0 = 0 ) dove per “0” intendiamo stasi, negatività, buio, ossia disegno pre progettato dell’Antisistema. Invece se potessimo fare in piena liberta, le nostre dinamiche celesti ci porterebbero ad utilizzare l’interferenza costruttiva ( 1 + 1 = 1 ) dove per “1” intendiamo crescita, positività, luce,  ossia disegno pre progettato dal piano divino.

Sembra che l’operatore logico “fisico” migliore, in questo senso, sia proprio “AND”, per il quale abbiamo come risultato “1” = luce solo per trasferimento dall’inconscio del suo contenuto positivo (1) nella realtà.

Il fatto che vinca sempre l’immaginazione è il nostro tallone d’Achille; e questa proprietà descrive a pieno il concetto di libero arbitrio, per il quale tutto può succedere secondo conoscenza e consapevolezza ma anche secondo ignoranza e superficialità!

È tutto nelle nostre “mani”…

Cosa sceglieremo di fare? Sono solo gli umani che fanno girare lfisicamente e "pale" del mondo. Finchè prevarrà la logica del profitto e dell'oblio da maga Circe, non andremo da nessuna parte e la "rana" bollirà lentamente e progressivamente sino all'esaurimento della sopportazione.
Come si descrive in Matrix, su quasi ogni "nave" c'è un traditore che ha barattato la sua Vita per quella degli altri; non è questa anche la figura "leggendaria" di Giuda
E che fine ha fatto Giuda?

Consapevolezza (Jiddu Krishnamurti)

Conoscere se stessi significa conoscere la nostra relazione con il mondo, non solo del mondo delle idee e della gente, ma anche con la natura e con le cose che possediamo.
Questa è la nostra vita, essendo la vita relazione con il tutto. La comprensione di questa relazione richiede specializzazione? Ovviamente no! Ciò che richiede è la consapevolezza necessaria per confrontarsi con la vita nel suo insieme come totalità. In che modo dobbiamo essere consapevoli? Questo è il nostro problema. Come si deve fare per avere quell'attenzione, se posso usare questa parola senza che sembri una specializzazione? Come deve fare uno che vuole affrontare la vita nella sua totalità? Ciò non significa solo le relazioni personali con i vicini, ma anche con la natura e con le cose che possiedi, con le idee, con le cose che la mente produce come illusioni, desideri e così via. Come possiamo essere coscienti di questo processo globale di relazioni? Sicuramente è questa la nostra vita, non è vero? Non esiste vita senza relazione; comprendere questa relazione non significa isolamento. Al contrario richiede pieno riconoscimento e totale consapevolezza del globale processo della relazione. Come si fa ad essere consapevoli? Come siamo consapevoli di qualcosa? Come sei consapevole della relazione con una persona? Come sei consapevole degli alberi, del richiamo di un uccello? Come fai ad essere consapevole delle tue reazioni quando leggi un giornale? Siamo coscienti delle risposte superficiali della mente quanto che delle reazioni profonde? Come siamo consapevoli di qualcosa? In primo luogo siamo consapevoli, (non lo siamo forse?) di una reazione ad uno stimolo, e questo è un fatto evidente; vedo qualcosa di bello e c'è una risposta, quindi una sensazione, contatto identificazione e desiderio. Questo e il processo ordinario, non è vero? Possiamo osservare quello che accade nel momento senza studiare dei libri per farlo. Così è attraverso l'identificazione che abbiamo piacere e dolore. La nostra "abilità" consiste in questa preoccupazione di cercare il piacere e di evitare il dolore, non trovate? Se sei interessato a qualcosa, ti da piacere ne nasce subito una "capacità" immediata, c'è la consapevolezza istantanea di quel fatto, e se si tratta di qualcosa di doloroso quella capacità consiste nel sapere com'evitarlo. Così sino a che cerchiamo un'"abilità" per comprendere noi stessi siamo destinati a fallire, perché la comprensione di noi stessi non dipende da questa "capacità". Non si tratta di una tecnica che sviluppi, coltivi e accresci con il tempo, attraverso un costante affinamento. Questa coscienza di sé si può ottenere solo nell'atto della relazione; può essere sentita nel modo in cui in cui parliamo e in cui ci comportiamo.
Guardati senza nessuna identificazione, senza alcun confronto, senza alcuna condanna, guarda soltanto e noterai che accade una cosa straordinaria. Non solo poni fine ad un'attività inconscia - la maggior parte delle nostre attività sono inconsce - non solo metti fine a ciò, ma sei anche consapevole delle motivazioni della tua azione, senza indagare e senza scavare. Quando sei consapevole vedi il processo globale del pensiero e dell'azione, ma ciò può accadere solo quando non ci sono condanne. Quando condanno qualcosa non lo comprendo, è un modo per evitare qualunque tipo di comprensione. Molti di noi lo fanno di proposito, condanniamo immediatamente, e così pensano di aver capito”.

Fonte: http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/krishnamurti/consapevolezza.htm
 

giovedì 25 marzo 2010

Su e giù per i cicli; un popolo di ciclisti.





Al fine di padroneggiare la parte bassa del “ciclo” dell’energia e, dunque, del grado di centratura personale, è opportuno non dimenticare che siamo immersi in un “bagno” di circostanze favorevoli, invece, all’amplificazione della parte bassa del ciclo. 
 
È tutto alla rovescia. E lo si percepisce proprio, no?
 
Il mondo per come lo abbiamo “costruito” ci toglie energia. La costruzione del mondo è intesa sia a livello fisico che sottile. Le nostre case ci tolgono energia, il cibo, i vestiti, il lavoro, la famiglia e le divisioni, lo stress, il divertimento sociale come, ad esempio, il giocare alle “macchinette” statali o al poker online o l’andare ad affogarsi di superalcolici in discoteca. Anche i modi di curare a nostra disposizione, allopatici, ci tolgono energia e ci danneggiano, le automobili, i campi magneto elettrici della tecnologia, i cellulari, la televisione, l’educazione di ogni tipo, le università, le religioni, i libri “allineati”, il sesso, lo sport vissuto come tifoso e molto spesso anche vissuto come sportivo, la scienza, la vita nelle città, l’inquinamento di ogni tipo, l’effetto serra, le scie chimiche, le associazioni, la competizione, la dottrina delle illusioni foscoliana, l’economia, la borsa, i mass media, etc. Questo elenco è lunghissimo ed in pratica racchiude ogni aspetto che ci circonda. E con questo sottolineo che siamo proprio ben ingabbiati.

Le guerre non sconquassano più le civiltà occidentali perché, quegli ampi bacini, contengono le sedi dell’Antisistema e quella parte di popolazione che deve ingrassare se stessa e gli organi motori della struttura di controllo. Il grande risultato ottenuto dalle “ombre” è stato quello di eliminare l’esperienza della guerra in certi ambiti del globo, non ritenendo più necessaria la palpabile percezione di uno stato di profondo malessere che i conflitti evidenziano. Ormai siamo andati oltre a tutto ciò. L’Antisistema ci ha convinti di avere raggiunto un livello di libertà e democrazia tali da ritenerci una società civile ed “evoluta”; in realtà ci ha solo velato la palla al piede che ci ha saldato attorno. Ricordate “The Wall” dei Pink Floyd
 
L’è tutto da rifare” come diceva il grande Gino Bartali.
 
In queste parole c’è l’elisir per la comprensione che il direttamente percepito non corrisponde al percepibile intero; corrisponde solo ad una modalità di cui l’essere umano si è dotato in maniera "sensibilmente inconscia", spinto a farlo da una conoscenza antica, incarnata da linee dirette di trasmissione proveniente da un mondo che non c’è più. Quella che era la normalità di un tempo, in termini di unione con il tutto, è andata smarrita sotto l’opera dei “martelli” di uomini motivati a staccare il cordone ombelicale dell’umanità. In quella maniera siamo stati staccati dal sostentamento dell’energia originale. 
 
E tutto ciò doveva accadere.
 
Mi sono sempre chiesto, “se si ricorda un tempo chiamato età dell’oro, perché lo abbiamo perso? Siamo dunque tornati indietro nella scala evolutiva?”. Oggi riesco a percepire questa risposta: 
 
“Non siamo tornati indietro in termini di evoluzione, ma siamo precipitati ad occupare il posto che aveva la risonanza delle nostre paure racchiuse dentro di noi. È un andare giù e non indietro. È un continuare la spinta che ci ha voluto qua a fare esperienza e che, necessariamente, ci ha spinti “sotto”. Quella spinta è terminata nel momento in cui abbiamo dato alla luce, in ogni modo, a questa società nella quale le “ombre” sono venute interamente fuori da noi ed, ora, le possiamo finalmente vedere, toccare, morire a causa loro”.
 
È questa la “spinta finale” del piano divino? 
 
No!
 
La spinta finale ce la dovremo dare noi con le nostre forze per risalire alla superficie da cui siamo precipitati. Tornando a “casa” avremo completato un giro di “giostra”. 
 
Il nostro addestramento ci avrà donato i doni dello Spirito.

Esiste solo una polarità; quella della Luce. Il “buio” è la conseguenza della sua mancanza… quando ci “accenderemo” tutti l’Universo si illuminerà come il centro delle galassie. Vi siete domandati perché al centro le galassie sono così ricolme di luce?

Una stella quando esplode lo fa nella luce e non è una morte quella!
 
*L'opera raffigurata è dell'Amico Francesco Cannone, un artista e genio creativo dell'inconscio; titolo dell'opera "Pianeta in semilibertà"; Sito personale
  
 

mercoledì 24 marzo 2010

Il vero significato del "peccato" religioso.





Ognuno di noi dovrebbe darsi un messaggio positivo, tipo:

Ho fiducia nelle mie capacità; io sono, adesso, qua per vivere una Vita di gioia e felicità”.

Ogni esperienza che “ci è accaduta” ha avuto un senso ben preciso; insegnarci una lezione. È difficile comprenderlo lo so; lo è anche per me ovviamente. Però quando lo scrivo percepisco una grande verità. Come se scrivendo si aprisse una modalità diversa del Davide che, poi, si muove con gambe fisiche per le strade della società.

“Fate quello che dico, non fate quello che faccio”, scherzosamente si potrebbe dire. Infatti non è semplice, per un essere attualmente nella ruota delle reincarnazioni, esprimere delle “verità” e seguirle sino in fondo in prima persona, perché quell’essere sarebbe altrimenti un Avatar di Luce tornato sulla Terra per aiutare i fratelli rimasti “indietro”. E Davide non lo è purtroppo. Come si dice, sarà per un’altra volta. Però Davide quando scrive, scrive per tutta la fratellanza e,  in quel  momento è agganciato alla propria Anima. Raggiungere il campo “superiore” è una questione di vibrazione o di “altezza”. Le armoniche devono disegnare ampie volute, possibilmente tagliate o raddrizzate nel loro ciclo negativo. Padroneggiare il ciclo “basso” è una vera e propria arte che, ad esempio, nel campo militare, giusto per riportare un esempio “tossico”, significa “limitare i danni” in un momento particolare della battaglia, magari in attesa che arrivino rinforzi.

Come abbiamo reagito alle avversità palesi che, vivendo, ci siamo attirati incontro? Abbiamo reagito, ci siamo opposti, ci siamo lasciati andare, abbiamo flessibilmente compreso… come ci siamo posti dinnanzi ai marosi della Vita?

A distanza di anni, come percepiamo oggi le stesse disavventure? Le dipingiamo di altre fattezze? Quei “no” dove ci hanno portato oggi? Sono stati provvidenziali oppure ancora oggi versiamo in acque agitate? Nel secondo caso, noi siamo cambiati da quel tempo in cui ci accaddero certe cose?

Quanti si osservano da questo punto di vista? Il dolore è un mezzo di insegnamento per “teste toste”. Si analizzano situazioni negative perché è in quel frangente che si può imparare qualcosa; possiamo imparare anche da situazioni positive, ma non è la stessa cosa. Il positivo trasporta verso un punto di raccolta come un viaggio premio, poi ci lascia nel nuovo “campo”; ivi ci abbandona. Da quel nuovo punto ripartiamo. Per andare dove? Per andare dove dobbiamo andare come diceva Totò.

In queste lezioni impariamo a comprendere qualcosa di importante su di noi e sugli altri. In queste lezioni è importante capire che, per andare avanti, occorre non ripetere gli stessi errori. Per “andare avanti” dobbiamo alzarci e riprenderci dalla caduta e camminare nella direzione voluta, ma non come una mosca che sbatte sul vetro; le lezioni se non superate a pieni voti, torneranno e torneranno ancora e per sempre e sempre più minacciose. Ogni volta che spazzeremo la polvere sotto al tappeto, ne subiremo le dirette conseguenze. 

È questa la lezione del “peccato” ripulito da ogni valenza religiosa.

Continuando a ripetere gli stessi errori, forse è arrivato il momento di agire in modo diverso. Ma questo lo dobbiamo capire noi.

Materiale tratto da “Perché non riesco a essere come vorrei” di Joan Rubin-Deutsch.

Musica ispirante  Room Of Angel (Silent Hill) di Akira Yamaoka

 

martedì 23 marzo 2010

Onde siamo e onde torneremo.





Immaginiamo che qualcuno entri in "casa nostra", magari uno dei tecnici che hanno partecipato alla sua costruzione o qualcuno che ha i disegni del progetto e, notte tempo, combini appositamente qualche “guaio” all’impianto elettrico; qualcosa di sottile come una presa con i cavi collegati in maniera errata, oppure togliendo un fusibile o, meglio ancora installi un dispositivo wireless capace di prendere l’energia elettrica di casa nostra ed inviarla alla sua "abitazione". Ecco focalizziamoci su quest’ultima fatalità. Esiste in commercio un simile aggeggio? No? E allora che dire della strumentazione a bordo di uno Stealth o l’equipaggiamento da marziano di un soldato dei corpi speciali USA? Questa tecnologia esiste e anche se non esiste non è questo il punto della situazione. Diciamo che un simile prodotto della tecnologia c’è! E ce lo piazzano in casa a nostra insaputa.
Ebbene cosa succederebbe il giorno dopo? Che noteremmo una perdita di potenza nel nostro impianto elettrico perché continuerebbe a saltare non appena collegassimo la lavatrice e un macinino per il caffè. La percepibilità del danno dipenderebbe comunque dall’uso ponderato o scriteriato che il “vampiro” farebbe della nostra energia, rendendosi più o meno evidente in maniera indiretta. Alla prima bolletta la nostra attenzione sarebbe subito attirata dal consumo e dunque dalla somma da pagare. Però diciamo che il “vampiro” fosse così abile da succhiare solo una piccola parte di energia, ma da tante abitazioni. Cosa succederebbe? Che allora la bolletta sarebbe nella norma e l’unico inconveniente potrebbe essere il fatto che il contatore che limita la potenza erogata, salta molto facilmente, come se fosse sotto “stress”. Diciamo che il “vampiro” prelevando poca energia, ma da tutti, riesca anche a far si che il contatore non salti in maniera tanto evidente, ma solo di tanto in tanto. 
 
Avremmo comunque una anomalia ricorrente che, di tanto in tanto, tornerebbe a farci “visita”. 
 
Ecco che allora, stanchi di questa situazione, ci decidiamo a chiamare un tecnico per effettuare un controllo. E se il tecnico fosse lo stesso che ci ha installato il dispositivo maramaldo? Può essere no? Non ne ricaveremmo un ragno da un buco. Potremmo chiamare un tecnico privato e in questo caso dovremmo sperare di trovare una persona onesta e capace. Diciamo che ogni “tecnico” potrebbe proporci il suo rimedio alla anomalia. In un sistema monetario, la rincorsa al profitto facile è sempre quella preferita dalla media della massa. Per cui potrebbero proporci di sostituire parti quasi nuove, di sostituire interruttori generali, salvavita, etc. insomma rischieremmo di confondere le cause con le conseguenze in una maniera “allopatica” del termine. Risultato? Altro denaro speso inutilmente e stesso difetto nell’impianto elettrico. 
 
La causa più sottile è che noi in prima persona non siamo in grado di capire in autonomia l’entità del problema. Abbiamo solo la percezione vaga che qualcosa non va bene,  ma ci fermiamo li.
 
In un certo modo, delegando ad altri il nostro potere personale, abbiamo frattalmente consentito ad altri di entrare in casa nostra al fine di mettere le “mani” nell’intimità degli impianti domestici.  
 
Potremmo chiamare un tecnico all’avanguardia che utilizza metodi alternativi come il monitoraggio dell’impianto con sistemi laser direttamente derivanti da tecnologie dell’industria aerospaziale. Risultato? Nessuno perché costui utilizza tecnologie provenienti dalla stessa fonte del dispositivo installato furtivamente in casa e, non appena se ne accorge, sbriga la pratica in maniera superficiale facendosi pagare l’analisi elettrica della casa. 
 
Non è utopia questa.
 
Pensiamo adesso che l’impianto elettrico della casa sia il nostro apparato psicofisico e che il “vampiro” succhi la nostra energia vitale e che la medicina tradizionale cerchi e veda solo l’anomalia sotto forma di stress. Chi sarebbe in grado di percepire il dispositivo estraneo, presente nella nostra biologia, se non noi stessi tramite un lavoro di conoscenza sensibile della nostra “casa” biofisica? Rivolgendoci a presunti esperti non rischieremmo solo di attirare “tecnici” allineati con l’imperante “sete” di energia di denaro e di controllo?

Non c’è miglior medico di se stessi, recita un proverbio.

Occorre sviluppare una certa consapevolezza del chi si è, per evitare la necessità di rivolgersi alle strutture dell’Antisistema.

“Conosci te stesso” - Socrate

A tal proposito consiglio la visione di questo video in cui Bruce Lipton spiega molto bene "cosa è", da "dove arriva" e come si comporta la "scienza" moderna. Ad un certo punto si parla degli atomi e Lipton fa vedere una immagine ottenuta con una nuova tecnologia che li mostra racchiusi da un “recinto”, proprio come fece 70 anni fa Ighina, al fine di fermare e vedere la vera “forma” dell’atomo, come descritto nel suo “Atomo magnetico”. In questa immagine si può vedere come in realtà, oggi si sia andati per certi versi oltre al concetto di “immagine” fine a se stessa, in quanto viene mostrata la formazione di onde, provocate da due elettroni, che collidono l’uno con l’altro annullandosi o amplificandosi.
 
L’evidenza che si vuole fare capire è che siamo fatti da energia che comunica
 
La concezione di Universo macchina ha fatto anche sin troppi “danni”, per cui è opportuno renderci consapevoli che solo tornando a conoscerci in profondità, potremo tornare a capire il linguaggio delle cellule, degli atomi, dell’energia, delle onde, dell’Anima, del Creatore…   
 

lunedì 22 marzo 2010

Gli stargate della chiesa di Foen; un modello comunicativo.





Nella giornata di sabato 20 marzo 2010, io e mia moglie, siamo andati a visitare la chiesa di Foen dedicata a S.Pietro Apostolo; questo edificio religioso risale alla prima metà del 1400 e sembra che abbia origini templari. I rilievi geobiologici effettuati dall’Arch. Bonomo, qualche anno fa, hanno dato risalto all’intelligenza umana che, in un passato non molto remoto, è riuscita a “raccogliere”, modellare e veicolare le forze naturali della Terra, dando luogo ad una loro benevola convergenza donata alla virtù della speranza umana, nella fattispecie nell’istituto della preghiera. In questa chiesa le reti energetiche Hartmann e Curry sono state avviluppate da scorrimenti d’acqua naturale in maniera tale da progettare dei “punti luce”, come appellati da Bonomo. 
Tali punti luce hanno una valenza positiva in termini di “abitabilità”, ossia di permanenza presso la loro area di pertinenza che è attorno ai 6 metri di diametro. 
I punti luce, dunque, possono essere progettati.

Stampiamoci bene in testa a chiare lettere cubitali questa preziosa verità.

“In questa nuova ottica, quello che conosciamo come reticolo elettromagnetico di Hartmann - una volta rigenerato - diventa una sorta di mega-antenna di luce capace di catalizzare enormi quantità di energia cosmica. A partire dalle origini, l’uomo è sempre stato a conoscenza di queste energie vitali ed ha portato dentro di se questo sapere che ha poi espresso in tanti modi attraverso culture diverse.
Una comprova di tutto ciò la verifichiamo attraverso il diagramma geobiologico di templi, tombe ed edifici sacri antichi (come si evince dalle illustrazioni): infatti, quelli che conosciamo generalmente come punti geopatici, plasmati con opportune tecniche danno luogo ad apposite forme note come geometrie sacre, diventano concentrazioni di energia per la captazione di onde di vita”.

In questi nascenti nuovi tempi, non permettiamo ad un certo "modo di fare" di vecchia consuetudine, di focalizzare ancora una volta la costruzione dei rimedi solo ed esclusivamente sulla sintomatologia, ma cerchiamo di "captare" usi e costumi che mirano alle dirette cause. 
Vivere nelle nostre case è perlomeno malsano, e un certo tipo di messaggio inizia a diffondersi attraverso alcuni “canali” non ufficialmente riconosciuti dalla “scienza” di Stato. Un certo tipo di sensibilità recuperata inizia a diffondersi presso la società. E certi malanni sono direttamente riconducibili a queste reti elettromagnetiche naturali, per così dire, “decadute” con il tempo e con un certo modo di “vivere” non proprio rispettoso della comunità globale umana nei confronti dell’organismo planetario. Che le persone inizino ad aprire gli occhi è un bene, però occorre fare molta attenzione alla “marea” che avanza, che sul lungo tempo è una componente benefica del cambiamento, ma che sul breve periodo può riservare anche amare sorprese tra le “pieghe” della platea proponente i “rimedi”; l’Antisistema è sempre all’opera ed impera ancora purtroppo. Ciò che sostiene Bonomo è per me vera fonte di speranza che il percorso intrapreso sia, almeno in questa “frangia” veramente aperto al bene comune e non alla logica del profitto personale sopra ad ogni altra componente. Io non conosco personalmente questo uomo, però lo percepisco come una “entità” illuminata della quale potersi fidare.

Scrivevo della chiesa di Foen; ebbene voglio dedicare alcuni pensieri alle famiglie che abitano nelle strette vicinanze e che si occupano di “assistere” su base volontaria coloro che giungono, magari anche da lontano, per visitarla. Un grazie sentito di cuore per la preziosa opera di collaborazione. A noi è capitato di giungere in loco e di trovare la chiesa chiusa. Ebbene queste persone ci sono venute incontro, quasi ci avessero percepito, ed in breve abbiamo potuto coronare il senso della nostra visita. 
Cosa abbiamo percepito all’interno dell’edificio? Appena dentro si è come “assaliti” da una ventata di aria fresca, pungente, come ionizzata beneficamente nei pressi di una cascata o di una pineta o in alta montagna. È certa la sensazione di essere entrati in una dimensione diversa, ben distinta, da quella esterna. Il silenzio è rigoroso, tutto perfettamente ordinato e preparato per l’esercizio della funzione della preghiera. Noi siamo entrati dalla porta laterale e non dall’ingresso principale. Nessun odore particolare sembra aleggiare per l’ambiente. La mia sensibilità sembra più sviluppata nei centri uditivi, per cui ho subito percepito pressioni laterali nelle orecchie. Mia moglie invece ha subito percepito un senso di “giramento di testa” soprattutto vicino ai due punti più potenti dell’energia: l’altare maggiore e la cappella votiva. È chiaro che, di fronte ad un certo tipo di sensazioni, un essere umano riesce ad avvicinarsi in maniera diversa al cospetto del Creatore. Io non sono un credente di nessun tipo di religione, per i motivi che ho ampiamente espresso in questo blog. Eppure in quelle circostanze sono riuscito a comprendere lo “spirito” autentico con il quale gli uomini hanno progettato gli edifici religiosi. Avvicinarsi al Creatore tramite la “costruzione” di zone ad alta energia, capaci di eludere il “velo” dei sensi; in un certo senso è proprio un avvicinamento verso il dialogo con la propria Anima creatrice. Come essere su un’antenna con una portanza molto maggiore di quella che è la portata della nostra “antenna” personale attuale. In quei luoghi è possibile veramente parlare con il proprio sé superiore. La fede è qualcosa che per le persone varia “d’intensità” ed “uso” e la vera spiritualità parla un linguaggio universale, per cui non sono stato incenerito :)
 
Ho compreso perché proprio sull’altare maggiore viene conservato il contenitore con le ostie consacrate: proprio per via della sua collocazione strategica nel punto energetico più potente. Quel “cibo” per il corpo è carico di significati spirituali e fisici, proprio per via della “carica” positiva che accumula stazionando in quel preciso luogo. È come un disinibente per la mente che, lasciandosi andare momentaneamente, partecipa al coro della preghiera elevata verso l’alto dei cieli, condotta via, trasmessa dal canale d’energia che scorre proprio verso l’alto come per raggiungere l’origine della Vita. Sopra all’altare maggiore vi è sempre il tabernacolo:

"La parola tabernacolo (in latino Tabernaculum - diminutivo di Taberna dal significato di Dimora), nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della dimora di Dio presso gli uomini.
Comunemente, nelle lingue moderne, con tabernacolo si intende una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche e di altre confessioni cristiane nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la Celebrazione Eucaristica".
Fonte: Wikipedia
L'achitettura sopra alle colonne raffigurate e anche in quelle fisiche è "aperta",come per lasciare passare o evidenziare un flusso di energia risalente verso l'alto. Come un "canale" di comunicazione.

Come non ricordare la funzione degli antichi templi raccontata da Sitchin; presso questi “recinti” era custodita la “navicella” degli “Dei” Anunnaki (da qua la frase “luogo della dimora di Dio presso gli uomini”).

I punti luce sono una benedizione della Terra; sta a noi ora tornare all’antica conoscenza e giungere a sentirli personalmente. I colori della chiesa sono stati recuperati proprio come dovevano essere alle sue origini, colori pastello molto gentili e quasi provenzali. All’esterno fioriscono le primule gialle in maniera spontanea. Si respira senso di riflessione e di gratitudine.
Siamo poi tornati alle 17 per partecipare anche alla funzione della Santa Messa ed abbiamo potuto conversare con il “Don”; una persona squisita e disponibile. Questa volta siamo entrati dall’ingresso principale, constatando come l’atmosfera fosse leggermente diversa da qualche ora prima; il punto luce situato all’ingresso principale assolve alla sua funzione di accoglienza degli “ospiti”, introducendo le Anime verso la sacralità profonda dell’ambiente. In quel caso siamo stati investiti da un profumo di fiori e calore aleggianti nell’atmosfera. C’erano già una decina di persone sparse a pioggia. Una delle sensazioni più evidenti è quando le campane iniziano a suonare dal vicino campanile; le vibrazioni si irradiano in tutta la struttura aleggiando per minuti. È una cosa sorprendente e meravigliosa. Nel pieno silenzio, queste onde sonore riecheggiano per le volte e per le linee arcitettoniche, dando la sensazione della spazialità più estrema dell’aleggiare per il Cosmo. Nel centro della chiesa, invece, stando in piedi con entrambe le gambe ben piantate per terra, sembra di aleggiare con gambe tremolanti. Le vibrazioni risalgono il corpo e donano leggerezza. Il “Don" ci ha detto che a volte le braccia si alzano come da sole. Meraviglia. Questa carezza naturale è una carezza dello Spirito alla nostra componente fisica. 
Come dire “Quanto siamo vicini adesso, quanto ti voglio bene”… è un “dialogo” ravvicinato come raramente è successo nelle nostre Vite. 
La cosa che abbiamo saputo è che la pianta della Chiesa originaria era limitata e corrisponde alla parte centrale del corpo; poi nel 1859 e 1910 vennero eseguiti lavori di espansione, che portarono alla “creazione” della parte dove ora c’è la cappella votiva dedicata alla “Madonna della immacolata concezione”, diretta replica della famosa grotta di Lourdes, e della parte dedicata all’altare maggiore; proprio i due punti a maggiore potenza rilevata da Bonomo nelle sue rilevazioni. Quindi qualcuno con ampia conoscenza delle dinamiche energetiche della Terra, in tempi non remoti, è riuscito ad avere le autorizzazioni per ampliare la chiesa in maniera mirata ed “intelligente”.

Per quanto inerente alla geometria sacra, come non notare che il cerchio descritto dal punto luce è molto “intimo” con un rombo disegnato dalla rete Curry. Sembra che, in questo senso, la conoscenza antica sia stata trasmessa in questi edifici e che questi ultimi rappresentino dunque dei modelli dai quali attingere le informazioni per la comprensione della rete energetica globale e per la costruzione di abitazioni positive e ricche di benessere. Sembra tutto velato da codici, forme, simboli, leggende, miti, metafore.

Per informazioni di coloro che vorranno visitare in futuro la chiesa di Foen, porto a conoscenza che la funzione della Messa è celebrata al sabato alle 17, mentre alla domenica è prevista alle 10.30. Partecipare è una esperienza che vale la pena di vivere e, scritto da me, è ancora più significativo. Il “Don” è una persona umile e di grande rispetto della Vita. La sua omelia è stata illuminante e, per certi versi, una sorpresa. Nelle vicinanze ci sono altre “piccole” chiese interessanti, come quella di Santa Susanna, che però non abbiamo potuto visitare per via della neve ancora presente; la sua visita vale la pena perché è situata più in alto ed in questo modo si fa anche una bella passeggiata nella natura e ci si espone al punto panoramico della vallata. Nei pressi di Foen c’è Feltre con la sua parte medievale ricca di angoli suggestivi, di cui l’Italia è particolarmente ricca.
Noi abbiamo alloggiato presso il Bed&Breakfest “Monti del Sole” (link) che costituisce un buon compromesso tra natura e agio; rispettoso e tranquillo costrutto dal quale partire per visite, scampagnate ed ascensioni verso il parco delle Dolomiti bellunesi; Dolomiti che il 26 giugno 2009 sono state inserite nella lista del “Patrimonio Mondiale Unesco”. Un sentito grazie alla cortese e gentile padrona di casa!

Insomma che dire? È stata una visita incoraggiante per continuare a procedere sul cammino che ci siamo dati per questi tempi tanto ricchi di opportunità di aprirsi al cambiamento che vedrà il ritorno dello Spirito in Terra, grazie alla nostra opera di “punti luce” attivi ed orientati verso la civiltà dell’armonia celeste.