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martedì 29 agosto 2017

L’autentico tasso “d’interesse”.



Nemmeno ad Hogwarts potrebbe esistere il “ministro della finzione pubblica”, poiché – al limite – esiste quello “della magia”; mentre, è “qua così” che esiste il trucco (l’apparenza, la finzione di parte, l’illusione, etc.)”. 
Qualcosa che è interesse allo stato puro, alias, grande concentrazione di massa giurisdizionale a livello globale, sotto dominante. 
E, in tal “caso”, la magia è qualcosa di sin troppo “nobile”, per essere ancora ricordat3. 
Infatti, la strategia è quella che attraversa e caratterizza la “tua” mente, riprogrammata di conseguenza. “Tu” che non sei più… Tu, nella chimica temporale, nella presa AntiSistemica, nell’incanto “di chi, sai essere senza nome, ‘qua così’”. 
L’immanifestazione non è magia
È capacità, conoscenza, memoria, esperienza, consapevolezza del potenziale, etc
È “essere già arrivat3 (non necessariamente) prima”. 
Ma (ma) è “essere già successo” il proprio avvento sotto dominante; qualcosa che succede esattamente per come è già previsto che debba succedere, sull’onda del “è già successo”. 
Rifletti; se episodi globali come, ad esempio, il Big Bang, la “Creazione”, la “fine” dei dinosauri sulla Terra, il Diluvio universale, etc. sono “già successi”… a livello frattale espanso significa che “qualcun3 ha già compiuto la propria ‘grande opera’”. 

giovedì 17 agosto 2017

Due pesi e due misure (quando fai Tilt).



Sei cospars3 (e dispers3) tra/nei “detti, proverbi, massime, metafore, analogie, similitudini, motti, aforismi, adagi, etc.” senza per/con questo comprenderne il significato
Così, come se (come se) tutto esistesse senza alcun senso proprio. 
Come esiste l’erba, l’aria, lo smartphone... allo stesso modo – ti sembra – che esista anche questa sorta di “malizia, arguzia (esperienza)” pregressa, altrui, mai del tutto ben specificata nella sua origine e, soprattutto, nella relativa destinazione d’uso (significato). 
E pur riconoscendone il “valore”, per qualche motivo ambientale non lo tieni mai in considerazione portante e centrale, allorquando ti ritrovi a “decidere”:
tra i due litiganti, il terzo gode…”.
Molto interessante. Vero? E… “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…”? Che ne dici?
Quale significato sostanziale hanno o, meglio, “trasportano (rappresentano)”?
Quindi; non “cosa” ma “chi”è (da... “esistere”), ad esempio, il “terzo (che) gode
Oppure il... “mare”? 
Queste espressioni “popolari” sono il risultato, la quintessenza, derivante da esperienze “mai del tutto passate ‘qua così’”.

martedì 6 dicembre 2016

Lo schema fisso industriale.



C’è come uno “schema (fisso, regolare, frattale espanso)” che, dalla prospettiva “altra” di SPS (Mia), è stato rilevato, localizzato, evidenziato
La “scoperta dell’acqua calda”?
Può darsi, ma… non visto lo stato d’incanto nel quale “sei ‘qua, così’” è meglio portarlo, comunque, ad “ebollizione (alla tua attenzione)”.
Lo “schema” è questo:
una certa “industria”, fondata non tanto “nel” ma “dal… modello di business, interesse, appartenenza, controllo in leva by dominante”
continua a sfornare, ambientalmente, nuovi tipi di “prodotti, servizi, App, etc.”
infischiandosene del tutto di chiedersiche cosa procurerà socialmente”?
Ti... risulta?
Lo “schema” prosegue, poi, così:
i “nuovi” prodotti
vengono riversati nella società, ambiente, mente/corpo umano, etc.
e regolarmente
producono due tipi di grandi famiglie di “effetti speciali”quali
apparentemente, “progresso pubblico” e conseguenze sociali, ambientali, comportamentali, etc. (le responsabilità vengono scaricate sulla Massa “utente”, in ogni modo, motivo per il quale anche la “legge” si auto adatta ad omettere il “a monte industriale”, perseguendo il “a valle civile, personale”)
sostanzialmente, “interesse privato” di parte, gerarchico, ad un livello “off limits” rispetto alla portata della “legge e giustizia ad angolo giro”.
Tutto questo per evidenziare che 1) l’interesse industriale (privato), 2) si abbatte su quello sociale (pubblico), 3) estraendo utile netto in "cambio" di 4) problematiche ambientali, di ogni tipo, da “smaltire (a carico della società)”.
Fra poco potrai prendere atto anche di esempi, forse, non molto evidenti (da questa prospettiva della più autentica responsabilità oggettiva, morale, etica e compagnia bella).
Ma, prima, urge un approfondimento relativo alla classe “industriale”, che:
se ti cali in una simile parte
ti puoi accorgere
non essere tutto oro quello che riluce
persino a questa “latitudine”
essendo, comunque, sempre “qua, così”
nell’AntiSistema by dominante.

mercoledì 16 novembre 2016

Il compassato futuro compresente.



Proust ascolta i suoni che provengono dal passato, Benjamin quelli che anticipano un futuro che intanto è divenuto esso stesso passato.
A differenza di Proust, Benjamin non vuole liberarsi della temporalità, non vuole contemplare le cose nella loro essenza astorica, ma mira ad una esperienza e ad una conoscenza storiche; è però respinto nel passato, in un passato, tuttavia, che non è concluso, ma è aperto e promette un futuro.
Il tempo verbale di Benjamin non è il passato prossimo, ma il futuro anteriore in tutta la sua paradossalità:
di essere un futuro e tuttavia anche un passato
Speranza nel passato. Su Walter Benjamin - Peter Szondi
Essere un futuro e tuttavia anche un passato…” = quel “tuttavia” è un “allo stesso tempo (contemporaneamente)”. 
Ciò significa che il tempo è come un indice o, meglio, dalla prospettiva dominante… il rendere eterno un punto di/nel passato, che serve da riferimento unico, globale, collettivo (nella misura in cui diventa una cieca imposizione, senza apparente genitorialità), al fine di ancorare ogni altro possibile punto di presente (futuro) all'unico “filo del discorso”, che sembra – “qua, così” – possibile scegliere di percorrere.
Hai presente quando leggi un libro (cartaceo) e, ad un certo punto, pieghi un lembo di pagina a mo’ di “segnalibro”? Ecco…
Da un punto di (mai autenticamente) passato (è già successo), la dominante “piega” tutto alla propria intenzione che, di più, è la facoltà concessa alla grande concentrazione di massa, di poter – in delegazione frattale espansa – interagire (passare ordini di comando) con il sistema operativo frattale espanso:
l’autentico “pennino” in grado di descrivere (manifestare, arredare, governare) la realtà manifesta, secondo l’interpretazione che ne fa, la dominante (“qua, così”)
oppure
quella parte che riassume in sé gli “attributi” per divenire il “pilota”.
Da “lì”, immaginare che la realtà manifesta possa, anche, essere giusta ad angolo giro “lato tuo/umanità, centrale”, In Comunione… diventa pressoché impossibile. Almeno, sino a quando “vive e regna, nei secoli dei secoli” una visione dominante, di stampo “legge della giungla” o “Modello Far West”.
SPS (Io) ho espanso (ricordato), altresì, la possibilità potenziale di poter incarnare sempre (parte per parte) la caratteristica appena poco sopra esposta:
il “lato tuo/umanità, centrale”
con la giustizia ad angolo giro
In Comunione.
Questo può succedere (succede) quando l’essere umano 1) smette di avere paura, timore del futuro e 2) la dominante viene meno (in quanto, essa è una fonte continua di virale compresenza, immanifesta, di tipo inerente al caratterizzare con la “malattia” il genere umano, in toto.
Alias:
quando ricordi chi/cosa già sei, anche ora, nel “qua, così”.

martedì 18 ottobre 2016

Un modello di logica.


Tessuto indemagliabile "status quo 'qua così'"...
L’inquinamento, in generale e sotto ad ogni aspetto (anche quello che meno, lo sembra) – in uno spazio di possibilità (potenziale) di manifestazione reale, “già…” invaso, occupato e conquistato (dalla dominante) – è, simbolicamente (a livello frattale espanso), una forma di disinnesco preventivo, poiché preventivato (previsto strategicamente d’assieme, unitamente alla non manifestazione diretta... della “sede e della compresenza” dominante).
Ossia, “qua, così”, ogni forma inquinante è il più classico (nella sostanza) “bastone tra le tue ruote”.
E, bada bene, che l’inquinamento lo è davvero... sotto ad ogni altro aspetto.
Infatti, a parte l’evidenza (smog cittadino e “qualità dell’aria, dell’acqua e dei terreni”), essendo “trattate” le macro aree potenziali di base (appunto: aria, acqua e terra), di conseguenza, tutto quello che “spontaneamente” ne nasce, cresce, emerge, etc. risulterà solo che “trattato oltremodo (risultato)”.
Allo stesso tempo, l’inquinamento è la codifica ambientale (un “risultato” di altro tipo, livello, sostanza) della compresenza immanifesta dominante. Alias:
è la risposta, per te/umanità, della memoria frattale espansa
relativamente all'assoluto che, in pianta stabile, è pre-occupato solamente di amministrare il proprio “reame (con te al suo di dentro)”.
 

martedì 10 maggio 2016

La caratterizzazione ambientale.



Dualità... centralizzata (servitù)...
 Che differenza esiste tra SPS e “gli altri canali (d'ogni tipo)”?
Che SPS utilizza tutto, in chiave frattale espansa, riparametrata verso la constatazione “sufficiente e certa”, dell’esistenza “compresente, non manifesta”, della dominante, nell’ambito del piano di realtà emersa, procedendo “qua, così”.
Verso, cioè, l’emersione della “formula riunificata del/nel tutto” (cosa molto ambita, da sempre, da ogni genere di “scienziato”, disperso – però – nella deviazione AntiSistemica, che confonde, smarrisce, obnubila ed, alla fine, rende “ciechi e sordi… facendo prendere ‘lucciole per lanterne’”).
Quella che ti sembra paranoia, complottismo, allucinazione o, più semplicemente, una “fissa”, è – nella sostanza – “quello che ti succede, da sempre, riflesso/a allo specchio dell'interesse, di ogni tipo”.
Ossia:
SPS si è “accorto e ha raggiunto un punto di fermezza tale, da risultare – ora – in costante e coerente proiezione ‘lato proprio, centrale’”.
Per questo motivo e con questo “motivo”, SPS è sempre “sul pezzo”, nonostante 1) la compresenza non manifesta, dominante, 2) il firewall ambientale, 3) l’AntiSistema, 4) i Punti di Riunione AntiSistemici, 5) il segnale portante modulato, dominante, 6) la strategia dominante, 7) la mancanza di memoria, post “è già successo”, 8) il modello temporale/scientifico/religioso, deviato a monte, 9) la corsa alla sopravvivenza “qua, così” e 10) le paure relative al “futuro” e all’impotenza generata indirettamente dalla forma infrastrutturale, reale manifesta, ad hoc, by Dominio.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito, visto che:
  • “qua, così” l’eccezione conferma la regola (AntiSistemica).
L’eccezione è una percentuale irrisoria e diluita nel tutto, ad un punto tale che “non te ne fai nulla”. L’eccezione è, quindi, simile alla “speranza”. E la speranza è simile ad una forma di “tossicodipendenza incantesimale”.
  

giovedì 31 dicembre 2015

Evviva.


 
Si chiude un altro anno di/con SPS. E arriva il “nuovo” anno, ossia, ancora lo stesso “spazio”, chiamato solo in maniera diversa; con un altro numero sequenziale, a conferire l’apparenza che “ci sia movimento”.
Gli anni sono come i numeri dei conti correnti bancari:
artificiali e frutto di convenzione, alias, decisione unilaterale altrui (non sei mai tu, a decidere).
SPS è poco "romantico"? Piuttosto, SPS è... un "germicida".
Il Pianeta vortica e ritorna sempre su se stesso; come un nastro di Mobius, “non si muove affatto” girando sul posto.
Eppure, in questo movimento non movimento, la Terra gira anche attorno ad altro:
attorno ad un Sole, che si muove insieme a tutto il resto (a livello frattale espanso, il movimento su se stessi significa il "nulla di fatto che preserva la sostanza della situazione, esatta, nella quale sei. Mentre il movimento attorno a, designa la causa apparente che cela quella non apparente, la dipendenza, etc.).
Per farti un’idea di questa “sinfonia celeste degli elementi”, ci devi credere, ossia, “ti devi prestare al gioco di prestigio scientifico/religioso, che ti viene da sempre proposto”.
Di tappa in tappa, le scienze deviate hanno da sempre indottrinato ed auto intrattenuto la Massa, anche quando – oggi lo capisci meglio – “le sparavano grosse come palle da cannone”. Eppure, anche questa evidenza, non ti basta ancora – per mettere a fuoco – che dette “scienze ufficiali”, continuano a “spararle grosse ma, mai casualmente e cioè:
rispondendo ad un preciso input inconscio (clock), che colpisce ogni individuo che studia per diventare uno scienziato o un religioso, etc.”.
La causa (signore e signori): è la causa che sfugge sempre.
Ma, quale causa? Quale tipo di causa?
È persino logico che, in una struttura d’insieme regolata dal “possesso (in ogni senso)”, è la gerarchia che comanda.
Per cui, settore per settore, ci sarà sempre una causa ed il relativo effetto. Quindi, non esiste apparentemente la causa, bensì, le cause “qua, così”. E decifrare le cause, significaomettere di prendere in considerazione la causa.
Perché? Perché la causa è al centro (a monte) delle cause (a valle), risultando fondamentale nell’istituto della ricerca della causa, piuttosto che nella certezza del ritrovamento della causa. Capisci?
Spingendo tutto e tutti, ad avere una fede, speranza, certezza, credo, orgoglio, direzione, senso, amor proprio, "dottrina delle illusioni", etc., la causa mantiene se stessa al di là della possibilità di rintracciarla e ritrovarla. La causa è il Dominio, ovvio.
La ragione fondamentale della forma della realtà, riemersa nel sempre presente (perché continuamente rinnovato) status quo.
Se non ti accorgi della causa, non la sveli. La puoi solo “rivelare”, ossia, aumentare nella propria condizione di non manifestazione diretta.
      

lunedì 18 maggio 2015

L’inquinamento è nelle risorse.



Nella valutazione - lato "utente" - di un prodotto, destinato all’alimentazione umana, si tiene conto di ciò che è (ri)portato sull’etichetta (etichetta che è il risultato finale degli “obblighi a rigor di legge”, che passano attraverso le maglie piramidali dei diversi gradi dell’interesse, in gioco nella società del “vivere civile”).
Dunque, ad esempio, la disamina degli ingredienti e delle famiglie d’ingredienti, che viene diffusa pubblica(mente), attraverso l’etichetta, corrisponde all’analisi scientifica… alla quale il “consumatore” non può mai sostanzial(mente) opporsi, per una serie più o meno evidente di “limitazioni”.
In(fatti), il consumatore non è quasi mai, anche, un "esperto", non ha lo “spessore sostanziale, per giudicare sciente(mente) ciò che introduce in se stesso”. Mentre la scienza deviata, in(vece) gode di altra... prospettiva.
Il consumatore, però, è la fase finale della “sperimentazione su se stesso”. Ossia, è il terminale finale naturale... della catena del prodotto ingeribile.
Se la società d’insieme, normata dalla legge, non ti ascolta… significa che tu sei (in)quadrato/giudicato/ridotto, ad un “sacco contenitore passivo”.
La tua esperienza (ciò che ti succede dentro, quando introduci il tal alimento) non gode di un grande credito, presso gli organi legislativi e (ri)produttivi degli interessi di (s)fondo.
Le reazioni che av(vengono) in te, (ri)producono stati perfetta(mente) attesi, oltre a variazioni sul tema… degne di essere prese in considerazione, ma… in maniere che non sospetti come, ad esempio, l’intera documentazione medica, che gli ospedali ®accolgono allorquando vieni ricoverato/a, ti sottoponi a degli esami e vieni campionato/a di (con)seguenza.
Raccogliere tutto di te è (im)portante, ad ogni livello (non a caso è sorta la “Rete” e le “App”, che la rendono lo strumento di “spionaggio” meglio camuffato d’altro, al Mondo… dopo la forma stessa del reale emerso/manifesto).