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giovedì 27 luglio 2017

Immagina che…



Sai che “volere è potere”.
Lo sai perché te lo hanno detto. Ma (ma) tu, direttamente, hai mai messo alla prova tale “massima”?
Certo che sì. E con quali risultati
Con l’unico risultato che, ora, sei alle prese con una realtà manifesta “qua, così”, all’interno della quale riesci ad auto manifestare la tua “volontà” solo in certi ambiti, mentre nella rimanenza degli altri la “regola” è inossidabilmente che:
“non funziona”. 
Le innumerevoli vicende, in tal senso, narrate attraverso libri e/o trasposizioni filmografiche, mettono in luce ed evidenziano quelle “storie di persone che... ce l’hanno fatta”, a differenza tua, però. 
Non che tu abbia fallito, ma… più semplicemente – per ora – non ce l’hai ancora fatta.
Vicende, come quella di Katherine Johnson, si sprecano e tendono all'auto svalutarti e sottovalutarti.
Certo, le puoi sempre prendere d’esempio. 
Ce la fai
Soprattutto la visione di un film, ha degli effetti portanti su di te; ad un certo punto, ti senti come il personaggio protagonista della tal vicenda e sei orgoglioso di quanto “fatto” da ess3. E ciò ti confonde.


venerdì 9 giugno 2017

Interno meno esterno uguale a “segreto”.


Centralino… Questa telefonata sarà monitorata per la sua sicurezza”.
Manhattan
Hanno sempre fatto così. È per la “tua” sicurezza. Nulla di nuovo dal “fronte”… anche se, questa ricorrente “scenetta” ti permette di agganciare lo schema, la ridondanza ricca di significato simbolico sostanziale frattale espanso. Quale?
Che qualsiasi forma di “organizzazione (non solo tecnologica. Anche quella per le "mosche bianche", se concepita convenzionalmente)” costituisce un collo di bottiglia, un filtro attraverso il quale si depositano e passano (al vaglio) le informazioni in transito (un po’, come il canale artificiale di Panama).
Ergo:
qualcosa che serve, anche, per spiare, tenere sotto al controllo, sorvegliare, soppesare, prevenire, etc. 
Quindi, tutto ciò presume che ci siano delle parti in gioco/giogo. 
Quali? 
Usualmente, ricavi le consuete:
agenzie segrete non solo militari, che credi lavorare sempre per gli Stati, ignorando il potere delle multinazionali, dei grandi gruppi industriali e di tutto quello che tende, per sua “natura”, a sfuggire
Tutte queste “forze” sono sottodominanti e sono lasciate “libere” di fare, dal momento in cui… servono così, “qua, così”.
A chi?

mercoledì 22 febbraio 2017

Inconscio.



C’è un “lato inconscio” nella realtà manifesta “qua, così”(?). 
A ciò che non è, una domanda, va risposto con una “non risposta”:
vedo”.
Vestigia, dal latino "impronta", intesa come impronta lasciata per terra dal piede. Per estensione ogni indizio, materiale o no, di quanto sia accaduto in precedenza...
Link 
Se (se) l’oggetto diventa una discussione, si apre alla “diatriba (disputa)”, coinvolgendo quelle forze che si rinvigoriscono nella “bufera dell’incomprensione”.
Motivo per il quale, sei autorizzat3 ad auto indirizzarti (intuitivamente, secondo logica senza pensiero) verso il "sospetto" che, siano le stesse “forze” ad organizzare il clima da singolar tenzone, nel quale sopravvivi di conseguenza.
Ergo, il “lato inconscio esiste, se, c’è spazio per la resa incondizionata all'inconscio (dominante).
È, ancora, un loop.
Ma, questa volta - seguendo a ritroso quell'iter che lo rende possibile “qua, così” - rimani agganciat3 alla formulazione sensata e coerente della necessaria... “ragione fondamentale”:
il punto più “esterno”
che ti permette di inquadrare e triangolare (ricavando il ricordo di quanto sia accaduto in precedenza)
(da) qualunque situazione…

martedì 15 novembre 2016

Non c’è più esperienza.



Non importa, nell'ottica della cosiddetta “sincronicità”, quando qualcosa è stato scritto, pensato, pubblicato
Importa, invece, quando si presenta all'interno del “campo di risposta” di una singolarità (essere umano). 
Così, ad esempio, un pensiero dei tempi antichi, che non è per nulla “nuovo”, può esserlo sostanzialmente… per col3i che ha “interrogato (emesso 'domanda')” il sistema operativo frattale espanso (da cui la famosa “legge d’attrazione”).
Infatti, nel momento in cui giunge la “risposta (feedback)”, ogni “pensiero, opera e omissione” ritornano “nuovi”, nella misura in cui sono utili alla “causa” dell’emittente “domanda, curiosità, comando”.
Questo quadro della situazione, di fatto, taglia fuori ogni concetto sociale AntiSistemico, collegato al copyright, non essendo – gli autori – impegnati in un’opera commerciale o di marketing, bensì, in qualcosa che li utilizza per quello che hanno detto, scritto, pensato e, così, rappresentato.
Tutto come se ci fosse un unico puzzle (dalla prospettiva della singolarità emittente, verso il sistema operativo frattale espanso ricevente, ed esaudente di “rimbalzo”) ed infiniti tasselli (modi) per poter rispondere (elaborare risposta, esaudire comando).
Il “come funziona (esattamente)” tutto questo, prevede un’apertura del grado di “accoglimento della risposta”, appunto, mediante una... espansione della propria capacità di annessione dell’espansione richiesta per
L’espansione non è mai una ridondanza.

martedì 27 ottobre 2015

Quanto conta l’interesse?



L'interesse è... inconscio.
- Per due soldi venderebbe anche sua madre!
- La tua è una proposta?
L'era glaciale

Cosa fai e perché lo fai?
Expo, Coldiretti: quasi 3 ore in fila ma l'88% è contento
Link
In quali altre circostanze saresti contento per un simile mix di fattori?
3 ore di fila e… “non sentirle”.
Quale incanto “ti ha”? Quanto il fattore “moda” ti riempie di “sedativi”?
Cosa fai? Non ti accorgi che esiste sempre, in ogni circostanza, un “pifferaio magico”? Un motivo di richiamo, che “non esiste, ma c’è”.
L’Expo è un gigantesco “spot pubblicitario”, nel quale non manca nulla di quello che c'è (tutto il resto è, non a caso, off limits).
Qualcosa al quale “non puoi mancare”. Vero?
Come le “attrazioni”, che non mancano di certo e fanno tutte capo alle “tue” terminazioni sensorie, alias, costituenti i recettori che attraggono/ricevono gli “stimoli dopanti”, in grado di auto mantenerti sempre “qua, così”.
L’alimentazione è il canale privilegiato, perché “sempre chiamato in causa per più volte al giorno, ogni giorno… affinché passino tutte quelle sostanze che “non esistono ma ci sono”. Qualcosa che ricorda, come conseguenza frattale, la compresenza non manifesta del principio del Dominio.
Attraverso l’alimentazione in toto, tu sei convinto/a.
È una “necessità”, no? Per cui, te la fai anche andare bene… perché il cibo è “meglio” se corrisponde a determinate caratteristiche, ormai, “tradizionali”.
Che cosa si tramanda? Come esegui l’operazione logica:
  • individuo che vive “ancora seguendo i ritmi di una volta” (ad esempio, il classico contadino)
= (uguale) a
  • "sanità di corpo e di mente"…
 Ma dove la “vedi” una simile concorrenza fattoriale?
Te l’hanno solo inculcata dentro, in profondità… visto che le antenne dell’inconscio ricevono sempre il segnale importante dell’AntiSistema by Dominio.
Persino il fattore “saggezza”, che molto spesso viene riconosciuto nelle persone che vivono ancora agganciate ai ritmi “naturali”, di/in dimensioni rimaste “inalterate” rispetto ai ritmi della città... è qualcosa di fantasmagorico (ovvio, dal punto prospettico di SPS, che si accorge che nemmeno queste persone si sono "accorte". Di chi/che cosa? Di essere… in una prigione a cielo aperto).
  

venerdì 16 ottobre 2015

Tu sei anche il manuale.



I bimbi africani non piangono, qual è il segreto?...
Una mamma africana, che vive da anni in Inghilterra, racconta la sua esperienza dei primi 6 mesi di vita di sua figlia, alla riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici.
Una lettura che fa riflettere e che ci lascia con una regola:
il bimbo è il manuale di cui disponiamo per essere genitori
Leggi il tuo bambino, non i libri.
L'allattamento al seno non è lineare - va su e giù o è circolare. E ricorda:
sei tu l'esperta dei bisogni di tua figlia(nonna africana).
Link
  • la riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici
  • il bimbo è il manuale di cui disponiamo per essere genitori
  • leggi il tuo bambino, non i libri.
Gli africani sanno tradizionalmente “cosa fare” (comportandosi di conseguenza? Non proprio o, perlomeno, non tutti). Non lo fanno, d’insieme, perché lo hanno complessivamente dimenticato, immersi come sono… nello status quo asfissiante, che li caratterizza “come gas di scarico dei motori occidentali”.  
C’è un comportamento, che puoi “mettere in moto/incarnare”; qualcosa di molto simile al modulare la frequenza della tua radio, ricercando la stazione preferita o ricercando “musica per le tue orecchie”.
La tecnologia ti ha, anche, messo a disposizione la funzione di (guarda non caso) “memoria”, per non dimenticare mai “dove si trova la frequenza della tua stazione preferita”.
Ma, in questo comodo automatismo, che cosa hai tuttavia dimenticato?
Il comportamento di coloro che sanno “cosa vogliono, perché sanno dove ritrovarlo sempre”. Ossia?
L’automatismo ha memorizzato la tua prima azione (quella che ha trovato la stazione preferita e l’ha resa fissa all’interno del tuo dispositivo). Ma… nel tempo, che cosa succede? Che tendi a dimenticare proprio il dato principale, relativo all’indirizzo frequenziale della stazione radio del tuo cuore.
Dimentichi perché c’è qualcosa che lo fa per te
La comodità la paghi in termini di:
oblio.
   

lunedì 12 ottobre 2015

Una realtà a guida automatica.


Chi sta... "guidando chi/cosa"?
La "guida automatica" è, ovvio... a trazione frattale espansa. E la realtà manifesta, perchè conseguente... è un "giogo delle parti".
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Con l’introduzione della nuova legge, i siti/blog Internet hanno dovuto adeguarsi, introducendo la soprastante “etichetta esplicativa, in home page”:
  • qualcosa di già visto
  • qualcosa di nuovamente desueto
  • qualcosa che non cambia nulla
  • qualcosa che “toglie le castagne dal fuoco” ai fornitori degli spazi blog ad ai gestori dei siti Web; nella fattispecie, la raccolta dei dati personali degli utenti, alias, la questione apparente della “privacy”, nonchè, ciò che riguarda la "guida automatica del navigante".
Un "giro di fumo" che cela l’interesse che le aziende nutrono per coloro che vengono attirati nelle ragnatele digitali/virtuali, predisposte proprio per “far lavorare l’utente, come un ape pungolata dal colore dei fiori”.
Un’attività sempre più “robotica” (per tacito assenso o “con senso unico”).
Dopo le “dichiarazioni di consenso al trattamento dei propri dati”, che non chiedono ma obbligano, altrimenti la navigazione non prosegue, arriva il trattamento della privacy in maniera indiretta:
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy…”.
È un ulteriore passo “in avanti” verso l’automazione decisionale dell' attore/attrice Web.
  

martedì 6 ottobre 2015

Tu che sei l’unica variabile che può impazzire.



 
Scagli la prima pietra chi è senza peccato…”.
Famose “parole grosse”. Una vera e propria sentenza contro il giudizio di parte, frutto dell’interesse e dell’Ego.
Qualcosa che non era una novità nemmeno ai tempi che furono, visto che la storia (deviata) umana è un racconto fiume, costituito da un flusso continuo di violenza, prepotenza, sopruso, ingiustizia, immoralità, etc.
Da "sempre".
Non c’è che dire: veramente un bel “quadretto”.
Una situazione d’insieme che “non salva nessuno”. Una morale che, costantemente, “manca”. Qualcosa che è, via via, diventato sempre più influente – nel tempo – ha preso il sopravvento su tutto il resto, che ha continuato, all’opposto, ad arrancare sempre di più… e non solo per vie “naturali/casuali”.
Stai attento quando combatti un mostro. Potresti diventarlo a tua volta”.
L’attacco dei giganti
C’è un “essenza muta forma… qua, così”, che se la combatti... ti assorbe sempre di più. Che cos’è?
È… la frattalità espansa, quando viene comandata da una grande concentrazione di massa che, così, lo intende.
Io credo semplicemente che quello che non ti uccide, ti rende... più strano.
Joker
Perché esiste la “metafora”:
più combatti qualcosa e più lo rafforzi?

Perché se alleni la “muscolatura”, questa diventa sempre più forte. A maggior ragione se tu diventi l’allenatore di una forza aliena rispetto a te.
Essere contro la guerra, significa “rinforzare il potenziale dal quale rinvigorisce la guerra”.
Quando “è il pesce a puzzare dalla testa”, allora tutto il corpo progressivamente “puzzerà”. Ciò indica che c’è un inizio per qualsiasi comportamento mascherato a valle. Che c’è una ragione non vista mascherata a monte. Che c’è un senso che regola ogni “cosa, comportamento”.
Ciò che, guarda non caso, sfugge in continuazione nel “qua, così”.
Perché certe situazioni non cambiano sostanzialmente, mai?
    

venerdì 3 aprile 2015

Il Sole nascosto nella materia, che risplende.



"Terra piatta" (le origini del mito, di ciò che è rimasto dopo il reset e la relativa... dimenticanza)...
Quanti e quali “intrecci” si annidano in una “proposta di legge”?
La Massa non lo può capire, perché troppo impegnata sempre “a fare altro”, rispetto allo studiare ogni iter, ogni situazione, ogni “garbuglio”, etc.
Lo può capire chi “lavora, soprattutto in qualità di imprenditore, nello stesso ambito toccato dalla proposta di legge”, ossia… “chi capisce vera(mente)?”.
Chi ha le “mani in pasta”; sia esso al di qua o al di là della “barricata” (fronte dell’interesse e delle parti incarnate/recitate).
Le categorie più “sensibili” sono:
  • quelle degli imprenditori
  • quelle di quei lavoratori (di)pendenti... molto addentro, per naturali caratteristiche personali e per mansioni all’interno dell’azienda, nelle faccende (core business)
  • quelle dei politici di settore
  • quelle dei “grandi politici”, che sono dentro un po’ a tutto
  • quelle delle multinazionali (in quanto “persone non fisiche”)
  • quelle dei legislatori lavoranti per gli ordini superiori continentali, ad esempio l'Ue…
La cittadinanza mass/mediatica, invece, dove può essere (ri)collocata in questa speciale, anche se sbrigativa, disamina?
He He… dove, se non al di fuori del contesto che conta?
Ormai, in Rete, sono presenti i documenti relativi ad ogni “iter di legge” (dalla proposta, alle interrogazioni, all’approvazione definitiva), nei vari siti relativi al tal organo nazionale e/o sovranazionale, ma… se tenti di seguire un simile fluire di informazioni, seppure scritte in un linguaggio molto più comprensibile per la media cittadina (rispetto a qualche tempo fa)… è inevitabile lasciar perdere, perché… il lavoro da svolgere risulta sempre troppo gravoso e “qualcosa” spinge proprio al desistere.
Ti succede di provare ondate di calore interne, relative al voler continuare a leggere, perché general(mente) “importante”, e al contempo, relative al lasciar perdere, perché segnata(mente) giudicato come “una perdita di tempo” (in un reame di reale governato dallo scorrere del tempo).
Questo calore interno, si trasf(orma) e si concretizza in un generico stato di malessere. In(somma):
presto iniziano a “pizzicarti i piedi”.
E la mente ti impone di (ri)tornare a fare quello che stavi facendo o stavi per fare (ossia, sempre “altro” rispetto a ciò che una certa curiosità ti aveva stuzzicato di tentare di approfondire).
  

martedì 17 febbraio 2015

(Auto)Combustione.


Corsi: "A volte sembra di stare ad un banchetto dove non siamo invitati".
Il Presidente dell'Empoli:
"Devono contare i valori sportivi, non quelli economici"…
Link
La battuta/(ri)flessione è non certo casualmente molto profonda.
Al “banchetto” si è invitati, ma non in qualità di commensali, bensì, in quantità di pietanza servita ai commensali.
Nella “lista della spesa” c’è il genere umano massivo (il “parco buoi” o i “pupazzi”, per dirla alla Goldman Sachs).
Utilizzando il “pazientese” di Gabriella Mereu… la frase di Corsi (ri)suona di una grande verità che, a livello di frattalità espansa, puoi (ri)trovare (re)distribuita dapper(tutto) attorno a te.
Sono medico, laureata in medicina e chirurgia, odontoiatra, omeopata e anche grafologa ed ho fatto una ricerca per 20 anni che mi ha portato a capire che il paziente semplicemente si cura da solo.
Benissimo, abbiamo capito che siamo davanti ad un medico ufficiale, anche se ufficiale non è il termine più appropriato, omeopata nonché grafologa.
So che hai scritto un libro, che ho trovato molto interessante, la “terapia verbale” ovvero la medicina della consapevolezza, ci puoi spiegare cos’è la terapia verbale?
La terapia verbale è una terapia omeopatica, verbale, che cura il male con lo stesso male:
cioè il paziente quando esprime la sua malattia usa inconsciamente un linguaggio poetico e metaforico collettivo che io chiamo ‘pazientese” che si compone di proverbi, modi di dire, filastrocche etc.
Una volta che ho capito cosa mi vuol dire, rispondo con una battuta che abbia un alto contenuto emozionale, in cui spiego il motivo della sua malattia e il paziente ha una reazione:
se ride, piange, entra in trance o si arrabbia significa che è quasi sempre guarito dal sintomo…
Link
(In)somma, Yahoo (ri)porta due frasi di Corsi, al link dove c’è il suo video da vedere. Ossia, quelle sopra citate. Ebbene, se la prima espressione è foriera di una verità sottile… la seconda raf(figura) una verità da “cineteca”, cioè… “vuota, vacua, da discorso elettorale”:
"Devono contare i valori sportivi, non quelli economici".
Leggi, a (con)seguire, come anche il gergo sportivo usuale “serve” per giustificare comportamenti in altri ambiti (che, per inciso, risentono tutti quanti dell’orma matrice, non manifesta, della compresenza dominante Planetaria del Nucleo Primo):
Renzi: alla Camera brutte scene ma si è portato a casa risultato.
Durante queste notti in Parlamento "ci sono state delle brutte scene, di deputati che si sono picchiati… urlavano e insultavano, di quelli che impedivano di prendere la parola. Ma queste brutte scene non cancellano un Parlamento che sta fino alle 4 di notte e porta a casa il risultato". Lo dice Matteo Renzi al Tg1.
Link
Il dogma "l’importante è vincere" (interesse), che il calcio – ad esempio (in)carna alla perfezione, sembra avere ormai eclissato del tutto il famoso motto “l’importante è partecipare”. Ed, invece, per nulla af(fatto). Perché?
Beh… perché:
  • "A volte sembra di stare ad un banchetto dove non siamo invitati" (si è invitati in quantità di pietanza)
  • "Devono contare i valori sportivi, non quelli economici" (quindi contano solo i valori economici).
Se metti insieme le due (ri)letture frattali delle espressioni di Corsi, ottieni:
  • tu ci devi essere perché, altrimenti, come fa “lo spettacolo (banchetto) ad aver luogo ed a continuare?”
  • tu ci sei (sei invitato) perché contano i “valori economici”, che la tua presenza permette di generare (utile).
Nella dualità auto imperante (se non alimenti tutto, tu, dal tuo terzo stato), le condizioni di base affinché avvenga un innesco (scintilla), un avvio ed un “moto” (combustione)… sono sempre e solo due, che (pre)vedono la (com)presenza di:
  • combustibile o carburante (“tu”)
  • comburente (ossigeno dell’aria).

giovedì 3 marzo 2011

Le scelte indotte.





Le persone che hanno dei problemi hanno semplicemente bisogno di fare scelte diverse da quelle che li hanno causati e che continuano a causarli. Ho fede nel processo di apprendimento umano. Le persone imparano in modo automatico. Impariamo a parlare senza sforzo, perché nasciamo già predisposti per accumulare e fare nostri gli strumenti per comunicare con gli altri membri della nostra specie. E così come siamo potenti macchine per l’apprendimento del linguaggio, lo siamo anche per l’apprendimento dei comportamenti. Alcuni dei comportamenti che apprendiamo si trasformano in vizi e cattive abitudini, mentre altri diventano componenti positive e preziose risorse nella nostra vita. Rimane il fatto che, se a priori siamo in grado di apprendere, questo implica che possiamo sempre apprendere qualcosa di diverso da quello che già abbiamo appreso, qualcosa di più utile e più veloce, qualcosa di migliore. Oggi sappiamo che tutto questo non richiede tempi lunghi e duro lavoro. 

Gli esseri umani imparano, infatti, con massima efficacia quando l’apprendimento avviene rapidamente e quando è orientato a rendere il comportamento inconscio e automatico”.
Da “Il Potere Dell'inconscio E Della Pnl” di Richard Bandler.

Due aspetti sono facilmente distinguibili:
  1. la velocità sociale è sempre più accelerata
  2. il controllo delle informazioni e dei processi percepiti è al di fuori della persona
Per cui l’ultima frase di Richard Bandler è quantomai illuminante.

Quali sono i ‘messaggi’ che vengono trasmessi da chi detiene il controllo? Non lo devo dire io, ma occorre solo fare ‘mente locale’ a quello che abbiamo ‘assunto’ vivendo in questo Mondo. Sono certamente messaggi che fanno temere per il futuro, che tendono a fare pensare ad altro, che intimidiscono oppure allontanano dal senso ‘intimo’ dell’esistenza. Che narrano di ristrettezze di risorse e di speculazione.

Perché?

Perché l’Antisistema si nutre di quelle emozioni, le desidera ed usa noi tutti per generare la sua alimentazione quotidiana, proprio come in Monsters & Co., il film d’animazione della Disney/Pixar Animation Studios, in cui i ‘Mostri’ entrano di notte nelle camere dei bambini, proveniendo da un’altra dimensione, per farli spaventare ed immagazzinare la loro paura.

Perché? Perché nel Mondo dei Mostri ‘tutto’ funziona con quella forma di energia. Davvero illuminante quel ‘cartone animato’. Quando, alla sua conclusione, il Mostro più ‘illuminato’ si accorge che l’energia migliore è quella della gioia, sempre prodotta dai bambini, capisce che chi controlla il Mondo dei Mostri è perlomeno ‘corrotto’: ecco il frattale che denuncia l’esistenza dell’Antisistema. 

Ma è un prodotto della fantasia, direte voi. No. Mi dispiace. I messaggi che vengono veicolati per la massa, utilizzano le forme di convincimento più diverse e la cosiddetta ‘fantasia’ è proprio una forma di messaggio in codice. Ma utilizzato da chi? Da coloro che sensibilmente vogliono trasmettere un messaggio di risveglio e di speranza.
Il controllo è feroce ma nulla può se tenta di ingabbiare ciò che non si può ingabbiare…

Un modo si trova sempre se proprio lo si vuole.

Il comportamento umano è stato reso ‘inconscio e automatico’ e l’apprendimento ‘rapido’. Secondo Bandler è il metodo migliore per ‘imparare’. Ma imparare a fare cosa, mi chiedo. Se analizziamo ciò che passano i mass media, lo possiamo capire molto in fretta.

Abbiamo imparato a rimanere 'quieti quieti', anche se il Mondo sembra come impazzito esternamente. È tutta una illusione quel gran vorticare percepito come azione. Una illusione che fa male, perché dentro siamo stati lobotomizzati, resi come dei robot o delle rane bollite. Spendiamo le nostre Vite, le bruciamo sull’altare dell’incomprensione più totale del 'chi siamo' nella nostra più profonda ‘memoria’.

Ecco a cosa ha portato la velocità ed il progresso dell’Antisistema.

Per carità, è stata una scelta dell’umanità. Dovevamo prendere una strada e abbiamo preso quella più arzigogolata. Ma siamo davvero sicuri che l’abbiamo presa di nostra spontanea volontà?

Sia Couè che Bandler, e molti altri, ci dicono la stessa cosa: è l’inconscio che domina in maniera ‘silenziosa’. E l’inconscio non è più in nostro dominio. Pur essendo dentro di noi, noi non ne sappiamo niente, mentre l’Antisistema lo conosce molto bene.

Mi viene da chiedere all’Antisistema: ti piace vincere facile?

Ecco due news da rileggere insieme. Sono notizie che contribuscono a confondere e a massificare dei concetti poco chiari che instillano il tarlo dell’insicurezza. Di chi ci si può fidare? Forse, prima di tutto, conviene fidarsi di se stessi. In che modo? Mettendosi in ascolto, facendo silenzio, mutando frequenza, cercando di trovare un filo d’unione con quello che siamo stati da bambini:

Alimenti: Efsa, aspartame sicuro, insufficienti nuovi studi su danni dolcificanti.
Non ci sono motivi per riconsiderare la sicurezza dei dolcificanti artificiali, in particolare l'aspartame. Non sono sufficienti, infatti, i dati dei due nuovi studi che avevano fatto ripartire le 'accuse' contro la sostanza: un lavoro italiano sulla cancerogenicità riscontrata nei topi e uno danese sui rischi di parti prematuri legati all'assunzione di bibite analcoliche edulcorate artificialmente. Questa, in sostanza, la dichiarazione dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha eseguito l'esame degli studi in collaborazione con l’Agenzia francese per la sicurezza dell'alimentazione, l'ambiente e la salute sul lavoro, Anses.
La dichiarazione di oggi sarà presa in esame nella riunione plenaria, in programma domani e dopodomani, del gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari e sulle fonti di nutrienti aggiunti agli alimenti (Ans) che valuterà "l’eventuale necessità di approfondire l’analisi in relazione a questi studi", si legge in una nota. L’Efsa, dal canto suo, continuerà a monitorare la letteratura scientifica per individuare "nuove prove scientifiche sugli edulcoranti che possano rivelare un possibile rischio per la salute umana o che possano in qualche modo influire sulla valutazione della sicurezza di tali additivi alimentari".
In merito allo studio italiano sulla cancerogenità dell'aspartame, gli esperti scientifici dell’Efsa, in risposta a una richiesta di assistenza tecnica, hanno concluso che, sulla base delle informazioni disponibili nella pubblicazione, la validità dello studio e il suo approccio statistico non possono essere valutati e i suoi risultati non possono essere interpretati. In particolare, per quanto concerne il disegno dello studio, l’Efsa ha avvertito che studi sperimentali effettuati sull’arco di vita degli animali possono condurre a conclusioni errate. Gli animali più anziani, ad esempio, sono più sensibili alle malattie e quando uno studio sulla cancerogenicità nei topi viene esteso oltre le 104 settimane raccomandate, possono comparire cambiamenti patologici legati all’età (quali tumori spontanei) che possono creare confusione nell’interpretazione di qualsiasi effetto della sostanza.
L’autorità europea ha rilevato, inoltre, che i topi svizzeri (usati in questo studio) sono noti per presentare un'incidenza elevata di tumori spontanei epatici e polmonari. Inoltre questi tumori epatici nei topi non sono considerati pertinenti dai tossicologi qualora siano indotti da sostanze non genotossiche quali l’aspartame. I risultati, quindi, non forniscono prove scientifiche sufficienti a far rivedere le precedenti valutazioni effettuate dall’Efsa sull’aspartame, che ne indicavano la non genotossicità e cancerogenicità.
Anche sullo studio sui rischi in gravidanza, "non vi sono - dice l'Efsa - prove disponibili a sostegno di una relazione causale tra il consumo di bibite analcoliche dolcificate artificialmente e il parto prematuro e sono necessari studi supplementari tanto per confermare quanto per rifiutare detta associazione, così come indicato dagli autori".
Poiché il legame riscontrato sembra riferirsi soprattutto a parti prematuri provocati clinicamente (anziché spontanei), l’Efsa ha sottolineato che l’anamnesi e i criteri sui quali si fondavano le decisioni mediche di provocare il parto sono fattori che richiedono ulteriori indagini. L’autorità, infine, ha raccomandato che gli studi futuri indaghino anche su altri importanti fattori equivoci quali l’esposizione ad altre sostanze nella dieta, che potrebbero influenzare il decorso della gravidanza.
Da Yahoo

Tumori: Veronesi, piu' rischi da cattiva alimentazione che da fumo.
I tumori? Si prevengono partendo dalla tavola. A ribadirlo, tornando su un tema a lui caro, è l'oncologo Umberto Veronesi, ex ministro della Sanità e direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, intervenuto stamani al ciclo di incontri 'Vivere in salute' all'università Sapienza di Roma. Veronesi, numeri alla mano, stila una classifica dei fattori che rappresentano un rischio sul fronte tumori. La parte del leone spetta all'alimentazione "con il 35%" dei pericoli nell'innescare una neoplasia. Seguono "tabacco (30%), infezioni virali (10%), fattori riproduttivi (7%), attività lavorativa e inquinamento (4% rispettivamente)".

 
Cattiva alimentazione, dunque, ancor più pericolosa del fumo, da sempre sul banco degli imputati. "Ciò di cui ci nutriamo - sottolinea Veronesi, rivolgendosi ai numerosi studenti raccolti in Aula magna per ascoltare le sue parole e quelle degli altri esperti presenti all'appuntamento - è un elemento fondamentale per la nostra vita. Alimentarsi vuol dire scegliere, e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori. Il 35% di questi - ribadisce - è dovuto a ciò che mangiamo, mentre non più del 4% è riconducibile all'inquinamento". 

Quel che mandiamo giù per alimentarci "può agire indisturbato sui nostri organi". Occhio, dunque, alle cattive abitudini.

Veronesi mostra due slide che la dicono lunga, tracciando la diffusione del tumore al colon nel pianeta. "Vedete - fa notare - questa neoplasia è rarissima nei Paesi dove non si mangia carne", al contrario di quelli in cui raramente questo alimento manca dalla tavola.
Frutta e verdura, invece, sono alimenti "protettivi: più alto è il loro consumo - ricorda l'oncologo - più diminuisce il rischio" di incappare in un tumore.
Da Yahoo

Mettendo insieme le due ‘visioni’, sembra proprio che Veronesi dica una semplice verità che va ad impattare sulla ‘bontà’ di ciò che ci vogliono fare credere come assolutamente ‘sano’. “Alimentarsi vuol dire scegliere”, afferma Veronesi: ma scegliere tra cosa se le autorità preposte alla nostra sicurezza passano informazioni perlomeno fuorvianti? 

La nostra capacità decisionale è stata bruciata, nel momento in cui l’inconscio è stato invaso e controllato dall’Antisistema. Intendo 'mediamente', ovvio. Nessuno si sentirà in questa media, certamente, perché l’Ego, in qualità di ombra dell’inconscio, esprime verdetti perlomeno di parte. Il proprio punto prospettico è funzione di quello che la mente è programmata a ‘vedere’.

È un gran mix di dosaggi, chimica e azioni, che si miscelano nelle nostre interiorità. Si percepisce che la carne fa male? No? Nemmeno se lo dice un ‘guru’ acclamato come Veronesi? Ecco la dimostrazione di quello che intendevo appena sopra: Ego e punto prospettico personale.

Ognuno di noi difende uno stile di Vita percepito come assolutamente in equilibrio, secondo ciò che ‘pensa’ di avere compreso in base alla propria esperienza di Vita. 

Si dice che ‘ognuno è il miglior medico di se stesso’, frase di antico retaggio che descrive un Mondo che non c'è più. Un Mondo dove le persone sapevano quello che facevano perché ancora a stretto ‘contatto’ con la Natura. Oggi non vale più, o meglio potrebbe essere ancora valida se non fossimo stati conquistati nell’inconscio.

I ‘conquistatori’ sono ancora gli stessi che, una volta, disponevano degli eserciti per mettere a ferro e fuoco le terre da conquistare. Oggi sono diventati coloro che hanno ampia disponibilità di potere economico e di ogni altro genere. Lavorano per le pratiche dell’Antisistema, ma non lo sanno. Fanno parte del ‘gioco’… 

Sperano in cuor loro che la gente scelga il risveglio, e celano questa speranza come il più segreto dei segreti.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

venerdì 30 ottobre 2009

Seduti sul bordo della vita.



“Seguendo a ritroso i passi che ci hanno condotto in questa dimensione, troviamo il respiro del Creatore. Al fine di seguire delle orme o delle tracce occorre staccare il punto di vista, ascendendolo. Se ci percepiamo come un veicolo fisico ma non solo come un veicolo fisico, siamo sulla corretta via per seguire le nostre impronte energetiche lasciate a contrassegnare il cammino. In questa ricerca, per questa intenzione, incontriamo il nostro osservatore, la nostra energia animica o magnetica. A quel punto possiamo chiederci “chi sono io?”. L’osservatore o l’osservato? Evocando la domanda polarizziamo i pensieri. Fornendo orientamento energetico d’intento manteniamo il focus sulla nostra essenza. Rimanendo in quello stato, raggiungendo il punto di “stallo” ascoltiamoci. La ricerca ha la direzione dell’alto. Dal punto in cui siamo fisicamente, generiamo la conversione o la trasmutazione delle emozioni in concretezza. Questa è una delle funzioni dell’essere qua…”
Queste frasi giungono a me, seguendo il sentiero della connessione con l’Universo.
"Dio si muove in maniera che necessariamente deve seguire la natura che Egli stesso ha concepito e cerca il canale migliore per farci giungere gli aiuti, canali concreti, a volte completamente inaspettati da noi. " ( www.fuocosacro.it )
Ognuno su questo piano ha delle determinate caratteristiche vibrazionali, le quali si manifestano nelle 3D dando luogo alle nostre passioni, ai nostri spunti vitali; io mi sono sempre sentito investito di una capacità di scrivere, decifrando od interpretando dei messaggi che attingo dal pieno bacino dell’energia cosmica. Se accetto di lasciarmi andare, inizio un processo di download; immagini, pensieri, parole in apparente libertà, concetti, idee, impulsi, desideri, emozioni, iniziano a scaricarsi tramite il mio canale. Insieme a queste componenti giunge una energia di tipo “totale”, capace di cullare e di far sentire brividi lungo la pelle, la schiena. Suppongo sia una energia che, per familiarità, mi ricorda la Kundalini. Un senso di pienezza mi coglie a livello di plesso solare, conferendo forza, fiducia, senso di appartenenza, focus decisionale, unità. In quel momento la visione percettiva della vita si espande e va a coprire ogni blocco o titubanza legata al Karma ed al resto del processo  esistenziale. Dal mio punto di vista succede quello che è previsto dalla legge d’attrazione, ossia che, in quel modo, si colma un gap vibrazionale con quanto è già divenuta la nostra parte animica. La distanza non esiste più, perché a livello vibrazionale l’adesso coincide con l’eterno o con la meta. In questo caso la mia essenza colma lo “spazio” in quella maniera raggiungendo la connessione con il “recipiente” superiore. Succede così perché è per me più semplice da raggiungere. Inizio a comprendere perché non riesco ad avere esperienze fuori dall’ordinario; perché non è ancora tempo e perché non è vero che io non le abbia provate. Semplicemente occorrono nuovi occhi persino per rendersi conto che si “vola” tutti i giorni senza accorgersene. La polarizzazione di chi siamo “adesso” in questa manifestazione fisica è basilare per “andare avanti”. Orientando il nostro processo intenzionale e collocandoci nel presente eterno, sviluppiamo i nuovi “occhi” che consentono di aprirci al flusso evolutivo in corso. Sono certo di avere questa caratteristica. D’ora in poi cercherò di potenziarla e di renderla coerente con il momento attuale. Scrivendo questo, mi impegno ad onorare le mie parole in quanto ambasciatrici di una intenzione e di un riflesso provenienti dalla sfera superiore dell’anima.
Sono altresì conscio di un limite terreno molto pericoloso legato all’oblio ed all’abitudine ( la funzione della Maga Circe per Ulisse per capirci ). Infatti ogni nostro progetto necessita dell’energia vitale sufficiente per sostenerlo e mantenerlo in vigore. Uomini illustri quali Osho e Gurdjieff, ad esempio, hanno fatto una bandiera del concetto di “decondizionamento” dell’uomo; prima di costruire su basi solide occorre demolire le infrastrutture decadenti. Suppongo quindi che il cammino proceda a cicli e anche nelle disavventure, proprio per smantellare tutto ciò che è clandestino ai nostri fini ( ma non casuale ). In queste onde di pulizia si consolida e si progredisce ripulendo il nostro anfratto. La notte buia dell’anima ha questa funzione ( shock addizionale ) e ,quando la si vive è perché siamo pronti per sopportarla; da questa notte se ne esce rinvigoriti. La luce dell’alba è sempre positiva e simbolica della rinascita. Cosa occorre fare/avere per mantenersi intenzionati stabilmente a perseguire una propria idea?  
  • Il Focus intenzionale. 
  • Una buona e continua energia vitale.
Evitare che l’inconscio ci levi energia, anticipandolo su quelli che sono dei blocchi storici che ci caratterizzano; partendo da quelli più piccoli ed evidenti, tipo “cose che non ci piace fare”. Notate che se, ad esempio, odiate stirare e prima di sentire lo sbarramento energetico, vi adoperate nel farlo con propria volontà, il risultato ottenuto sarà stupefacente. L’avversità per quella azione si dissolverà rapidamente e l’energia che solitamente veniva sottratta per mantenere “vivo” il conflitto, scorrerà per intero e sarà libera di venire utilizzata per sostenere, ad esempio, l’intento di manifestazione di una idea o un progetto.

“Secondo Gurdjieff esiste nell’universo come nella musica, una situazione di toni e semitoni, che si ripetono sequenzialmente tranne che tra il Mi ed il Fa, e tranne che tra il Si ed il Do. Due semitoni che vengono a mancare.
In qualche modo anche l’universo si comporta in maniera analoga. L’energia si espande in maniera totale, fin quando non trova ostacoli esterni: pensiamo ad esempio all’energia solare che devia di fronte alla massa dei pianeti, perdendo forza. Questa dinamica avviene anche nell’opera umana.
Facciamo un esempio: quando voi cominciate un’attività, siete molto entusiasti e quello sarebbe il Do di petto direbbe Gurdjieff, è una situazione di forza. Poi pian piano tutta questa situazione va a scemare, tutto ciò che era in moto diviene insormontabile. E’ come se fosse la mente stessa ad opporsi a questo Do di petto. Ed abbiamo così il Re, dove le cose si fermano. Dopo un grande inizio, si comincia a pensare il contrario della partenza stessa. Solitamente c’è una terza fase che è quella del Mi, dove solitamente l’iniziativa muore del tutto. Soltanto alcune cose per abitudine arrivano al Fa, poiché magari per abitudine vengono portate avanti. Voi calcolate che siamo in un periodo dove nasce tutto quello che è psicanalisi ed analisi del profondo, occultismo: la vita di Gurdjieff va letta in quest’ottica. Secondo Gurdjieff, nella musica, per passare dal Mi al Fa si necessita di quello che lui chiama shock addizionale, ovvero dare un impulso affinché si riprenda la corsa. Il rischio è di far terminare tutto nel sonno. Le stesse dinamiche che avvengono tra il Fa ed il Sol, avvengono anche al Si, il quale necessita di un ulteriore shock per giungere sino al Do.
Ma cosa vuol dire shock addizionale? Dal punto di vista musicale vuol dire dare alla musica una impressione più forte, dare maggiore tono ed aggressività li dove manca, cosi come nella vita delle persone. Quando la vita di un uomo sta scemando, occorre che tutta quella situazione sia aggredita, occorre che lui stesso aggredisca o si faccia aggredire. Generalmente l’uomo tende a dormire, si annoia e va avanti per inerzia, perché non riesce ad avere questi shock.”
http://www.centroetadellacquario.it/html/dispense/gurdjieff.html

“Guarire” significa ammalarsi, procedere a guarire, guarire, ossia intersecare le tre forze Yin, Tao, Yang che reggono lo sviluppo della manifestazione fisica in questa dimensione…

sabato 24 ottobre 2009

Persistenza della memoria nel "sottoscala".







Nel mondo duale, riassunto dal simbolo del Tao, le “cose” possiamo decidere di viverle in due modi: subendole oppure osservandole.
È ovvio che gli “incroci”, entro queste due vere e proprie “vie”, si intrecciano all’inverosimile. Sta a noi, in quanto liberi anche di farci del male, muoverci assecondando il nostro pilota automatico ( l’inconscio ) oppure scegliendo di prendere i “comandi” al fine di cercare di non uscire di strada e giungere il più lontano possibile. Prendere i comandi significa correre dei seri rischi ma anche reagire. Il discorso è troppo nebuloso? Può darsi… può darsi… eppure qualcosa vorrà pur dire!
Se una persona mi da dello svitato, cosa significa?
Se decido di “subire” mi sentirò attaccato e risponderò di conseguenza; risultato? Una rissa senza senso che non porta da nessuna parte. Avremo due nemici che si odieranno per sempre a causa di una sola “parola”…
Se decido di “osservare” comprenderò che quella persona mi ha giudicato per qualche motivo che, riconosceremo almeno come sintomo di una situazione. Questa persona avrà svolto il proprio compito di “specchio” ed il suo riflesso sarà il risultato di una azione magnetica che noi stessi avremo attirato. Ossia un motivo c’è senz’altro! E quale sarà mai? Osservandoci meglio in un secondo tempo, comprenderemo che quell’atteggiamento che ha provocato la reazione della persona, anche se dettato dal “caso”, in realtà fungeva da segnalatore di una situazione reale ed esistente in noi in profondità.
All’interno di queste due vicissitudini ci sono infinite colorazioni che non devono sviare dal “sentiero maestro”; quello che ci vede subire o osservare.
Il secondo concetto è proattivo e porta con senso verso la comprensione di se stessi e, dunque, verso la comprensione di tutti gli altri o del mondo.
L’inconscio è come una casa molto profonda, un maniero costruito su piani via via crescenti; si regge in piedi o nasconde, nei piani inferiori, molti aspetti di noi indefiniti, non completi, lasciati andare, perduti, dimenticati perché troppo dolorosi o altro. Ciò che Roy Martina collega alle sinapsi come collegamenti sempre attivi o riattivabili, se non opportunamente trasmutati o distrutti. È come gettare in un ripostiglio delle situazioni spiacevoli in cui non siamo per niente stati bene; “contratti” con i genitori, sensi di colpa, paure, blocchi, limiti. Gettiamo tutto sotto il “tappeto” facendo finta che non esistono più. E questo andrebbe bene, se fossimo veramente capaci di farlo! In realtà la “polvere” sotto il tappeto lavora a nostra insaputa, programma l’inconscio a reagire o a non reagire in un certo modo e ci condiziona in maniera sostanziale. E, come quella tribù che non riesce a mettere in relazione che una nascita giunge dopo un atto sessuale solo perché sono intercorsi 9 mesi di tempo, anche noi non riusciamo a “vedere” i nessi che collegano ogni “cosa” che ci capita.
Viviamo nel reame del tempo in un Universo interattivo che ci parla e che ci ascolta ed in cui la distanza tra noi e i nostri sogni è solo una differenza di pensiero, una vibrazione, come il modo di percepirsi inseriti nel mondo…