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giovedì 1 dicembre 2016

L’ipocrisia è una forma di interesse.




Ipocrisia:
un “senso unico” che non sembra affatto esserlo (non solo per chi lo è, ipocrita. Ma, anche, per chi osserva/vive in una società ipocrita), se non ti fermi a dar retta al tuo “sentire (tu, che osservi l’ipocrisia negli altri e che la respiri in te, commercialmente e socialmente)”.
Da dover arriva l’ipocrisia?
Se… per nessun3 sembra nemmeno esistere (o se, per altr3, sembra essere ovunque).
È come il debito pubblico: tutt3 indebita3 con tutt3.
O come il “peccato originale”.
Qualcosa che, dunque, sai già, ma tendi a dimenticare puntualmente, per via della “velocità sociale” che soffia su di te, portandoti via sempre, ovunque e comunque. 
Così, ti auto dissoci interiormente, sapendo e non sapendo allo stesso tempo. O, meglio, non trovando mai quella “forza” sufficiente per avere la meglio sulle “forze” che vincono sempre “qua, così”.
Il risultato è una società regolata da…, che sembra come auto regolarsi da sé, con te dentro.
Leggi bene:
il risultato è
una società regolata da
che sembra
come auto regolarsi da sé
con te dentro.
Fai fatica a trovare un nesso causale tra “causa ed effetto”. Certo. Poiché è la ragione fondamentale, che devi “ricordare”:
la compresenza immanifesta dominante.

martedì 23 giugno 2015

Se ti offrono un lavoro, difendi la "tua" azienda.



Vogliono chiamare la figlia "Nutella", ma lo Stato dice no...
In Francia i genitori sono liberi di scegliere quale nome dare ai propri figli, ma al momento della registrazione dell'atto di nascita la scelta è suscettibile di variazione, se si avverte il rischio di ledere l'interesse del bambino. In quel caso il funzionario comunale può informare il procuratore...
Link
La scelta è suscettibile di variazione, se si avverte il rischio di ledere l'interesse del bambino
A giudicare è sempre qualcun altro, rispetto a coloro che ancora non possono decidere per sé. In questo “lasso di tempo o di… vuoto”, si introduce – quindi – un potere e(s)terno, che s’incarica di prendere decisioni sul futuro di esseri umani in “stand by” (in..."crescita", dunque, controllata).
Ma, nell’inevitabile “conflitto d’interesse” che si scatena, perché “esiste” (i bimbi di oggi sono già dei consumatori e lo diventeranno sempre di più. Le industrie sono tante e tutte in famelica attesa di produrre utili)… quale è l’interesse del bambino? E… come è meglio esprimibile?
I bambini sono letteral(mente) alla mercé del “Mondo”.
Essi non hanno un "interesse" (inquadrabile nel "solco dell'aratro"), ma incarnano una (di)pendenza (da tutto e da tutti).
Sono “esseri bianchi (svuotati)” in attesa di “essere riempiti”.
La loro memoria è rimasta da un’altra (p)arte e ciò testimonia che la nozione scientifico/deviata della “trasmissione o eredità genetica” è quantomeno parziale
(In)fatti, perché l’umano dovrebbe ricevere, a livello di Dna & Co., una gran mole di informazioni relative alla propria linea di discendenza, ma nulla relativa(mente) alla propria “memoria”?
Beh, è sin troppo facile rispondere, usual(mente), che:
  • il bimbo non nasce sempre per la prima volta
  • il bimbo nasce per la prima volta
  • il bimbo nasce una sola volta, etc.
Il mix tra religione e scienza (Anti)Sistemica, crea questa (con)vinzione nei più. La (re)incarnazione è una favola orientale e persino da quelle p(arti), tutta(via), non cambia nulla… dal punto prospettico del “solco dell’aratro by Dominio”.
In realtà, gli umani sono dei (ri)tornanti. E lo sono perché sono divenuti (di)pendenti dal loop, nel loop.
La caratteristica dell’eterno ritorno ("Giudizio") è “voluta/indotta”.
E, da una prospettiva a Filtro di Semplificazione attivo:
il "ritornare" può indicare una genetica (natura) che è, nella sostanza, artificiale (creazione, controllo).

 

giovedì 18 dicembre 2014

L'accecato.


 

Quando cerchi l’alternativa a qualcosa che è “trito e (ri)trito” (abitudine, paradigma, convenzione), che fai? Dove vai? Come ti muovi? Dove guardi?

Beh, correggimi se sbaglio ma, a SPS (Me) sembra che:
  • tu non fai nulla di sostanzialmente “nuovo/diverso”
  • tu non vai da nessun’altra parte che non sia questa versione della realtà
  • tu non ti muovi concretamente in maniera "altra"
  • tu guardi sempre, sostanzialmente, nella stessa direzione.
Bah! Capire il perché non è poi tanto difficile.
È, forse, più complesso arrivare ad accorgersi della situazione complessiva e totale nella quale versi. Qualcosa di molto simile ad un grattacielo che toglie il cielo, la luce, il calore naturale, di un panorama libero di potersi manifestare
È come essere chiusi dentro ad un sacco e scambiare il buio (ri)velato (la notte), per assenza naturale e ciclica della luce solare:
non è del tutto naturale ciò che ti accade. Lo sai, vero?


Ai cavalli viene applicato il “paraocchi”:
coppia di pezzi di cuoio cuciti lateralmente alla testiera del cavallo per impedirgli la visuale ed evitare così che, disturbato, si imbizzarrisca
Link
È, dunque, per evitare un “disturbo ed un eventuale imbizzarrirsi”, che viene applicato il “correttivo alla visuale”.
Ma… quando questo “disturbo” corrisponde ad un’ingresso/aggancio di alternativa, che cosa diventa allora il “dispositivo” applicato alla tua apertura ottica?
Che cos’è, in realtà, il pericolo derivante dall’imbizzarrirsi?
E, chi/cosa corre questo “pericolo”?
Te stesso, la tua famiglia, la società, lo Stato, l’Ue, gli Usa, l’Onu?
Chi o cosa?