Visualizzazione post con etichetta Che Cosa Sai?.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Che Cosa Sai?.. Mostra tutti i post

giovedì 12 febbraio 2015

C®edere.


"Governare è far credere".
Niccolò Machiavelli
(Ri)flessione:
le religioni (tutte) ti passano una versione della realtà, ognuna diversa dalle altre, a cui i relativi “fedeli” sono chiamati a “c®edere” (nota: 1- il marchio registrato, 2- il “credere” che è, anche, 3- il “cedere”. Quale finezza frattale è contenuta nei termini riutilizzati, così… inconsapevolmente).
Domanda:
ogni altra “teoria” perché vale meno, rispetto a queste (che si auto annullano logicamente, di conseguenza)?
Constatazione (amichevole):
ad ogni altra teoria, i “fedeli e la cupola”, (ri)chiedono le “prove” di quanto viene asserito, come se (come se…) le religioni e, dunque, "la teoria in auge", fossero basate sulla relativa (com)provata realtà... della teoria stessa.
Ok?

Da “qua” non ci si (dis)costa, perché le “teorie sono tutte teorie”, sino a quando una non viene "provata". Il provare significa dimostrare ed avere dimostrazione diretta, dell’assunto che (pre)tende di governare la “logica” di una intera platea di individui (Massa, società, umani).
Dimostrare significa:
(com)provare dalla “a alla z”, l’intero excursus sul quale si basa la teoria che, solo in seguito, diventa “qualcosa di totalmente fondato/a”.
Ora… tutte le religioni su cosa si basano e cosa ti (ri)chiedono?
  • uno o più “libri sacri”
  • la necessità della “Fede”.
Dunque, si tratta di un “Credo”… di una logica (af)fondata sulla (ri)conoscenza a fondo perduto, o meglio, sul “pagherò”, da parte dell’ente religioso interposto al Dio di turno, che garantisce – un “domani” – qualcosa per il quale, ora ed in futuro, tu dovrai iniziare da subito a “pagare”.
Sì, perché ti viene (ri)chiesto di aderire ad una forma di reale, che (cor)risponde ad una “forzatura”, rispetto a quello che faresti se… una simile “(com)pressione” non esistesse.
Ossia, tu vieni “(s)piegato/(in)curvato” da una (com)presenza, che non ti dimostra realmente nulla, sino al momento in cui “non ci sarai più” (sarai morto) e solo allora “capirai”.
 

lunedì 12 gennaio 2015

La visione è una memoria.



Il principo di (ri)formazione: un eco (ri)cordo.
C’erano dei dubbi? A proposito di cosa? Beh… a proposito della “fine” che attendeva i “terroristi islamici” di Parigi. La morte era dietro l’angolo. Ciò che (ri)accade, sempre, a tutti i “fenomeni mediatici”, attrezzati per l’occasione di turno dal medesimo tipo di “controllo”.
Qualcosa d’insieme, che rende la (sud)divisione tra Stati e relative convinzioni (appartenenza), come un “bruscolino nell’occhio”, nel senso che:
  • il controllo è uno ed unico
  • mentre
  • gli Stati “servono” il principio unico (scenografia)
  • con (d)entro tutte le persone (recita).
Gli umani sono dei (ri)tornanti, ma non lo (ri)cordano più, tranne coloro che fanno di questa verità, un segreto, grazie al quale poter inscenare questo modello di realtà tanto (s)fuggevole, misero, sofferente.
Il morire sembra, allora, come qualcosa di tremendo, di a sua volta… “unico e definitivo”.
Chi uccide, uccide per sempre?
Questa è una logica alternativa alla “tua”. Non serve il giudizio, in SPS. Non “serve niente e nessuno”. Evitalo e potrai godere di una visione prospettiva differente dalla solita.
Non sono Charlie, sono Ahmed, il poliziotto ucciso. Charlie ridicolizzava la mia fede e la mia cultura e sono morto difendendo il suo diritto a farlo”.
Dyab Abou Jahjah
Parigi, finisce l'incubo: uccisi i 3 terroristi, uno in fuga. Morti 4 ostaggi…
Link
SPS te lo ripete (da) sempre:
che cosa sai?.