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mercoledì 9 novembre 2016

Logicamente ma da altra prospettiva.



Oggi, tutto il testo del Bollettino sarà solo ed esclusivamente in "blu", citazioni comprese. Come ti sembra la "leggibilità istantanea"? Grazie per l'attenzione...
Complessivamente le misure per le imprese "interessano il 57% e ne lasciano fuori il 43%".
È quanto ha sostenuto il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, durante l'audizione sulla manovra in Parlamento…
Link 
Il 57% vs il 43% è un tipo di differenza, divers3 (ma, ancora, facente parte) dal famoso rapporto “naturale” 80/20 (che, detto in parole povere, è la prova provata dell’esistenza della frattalità espansa, by grande concentrazione di massa, dominante).
Qualcosa che è necessitat3 ingegnerizzare, al fine di permettere che un “regime, come quello democratico”, potesse dare l’impressione di poter sussistere, nonostante – di fondo – la percentuale di possesso fosse sempre e solo di tipo dominante (99/1) “qua, così”. Ok?
Se la Massa fosse "raccolta" in votazioni da esito finale vicino a percentuali, tipo 80/20 (o 10/90 o peggio), infatti, non potrebbe essere auto indotta a pensare di essere “in democrazia”
Sarebbe, infatti, una sorta di auto dittatura (delegazione), a quel punto, la forma governativa del Paese.
Allora, la dominante ha ispirato un modello politico, organizzativo ed amministrativo che potesse “dare libero sfogo agli ideali, personali” e (di più) allo stesso tempo, che riuscisse sostanzialmente ad auto sostenere l’unica forma di governo ammessa, per default, dal “momento di è già successo (avvento della dominante)”.
Se ci fai “caso”, in ogni giurisdizione amministrata democraticamente, la Massa è divisa in due parti, essenzialmente sempre circoscrivibili ed identificabili come attorno alla “parità (50%)”. 


Alla fine, il “la mia libertà finisce dove inizia la tua” e il “siamo tutti diversi, unici” e “ognun3 è libero di fare/credere, etc. quello che meglio crede”… si codifica e coincide con qualcosa che “non è né carne né pesce (dalla prospettiva d’assieme singolare/massiva)”. 
Qualcosa che, invece (all’opposto), riunisce tutto assieme  - ma - sotto a quella “mancanza di vessillo, bandiera, identificazione (apparenza)”, che “fa sempre di tutta l’erba, un fascio”:
la “condizione” dominante “qua, così”.

martedì 15 marzo 2016

La free energy de’ noantri (4)



Come mai non hai un lavoro?”.
Che lavoro fai?”…
Le domande ti inquadrano in maniera esatta, relativamente al “luogo comune” nel quale “sei”. E, “qua, così”, avere un lavoro è… tutto.
Se non “lo hai”, allora “non sei” nessuno. Non sei niente. Anzi, “sei un… senza lavoro, un disoccupato (uno/a che non fa... niente. Un perditempo. Un "buono a nulla")”.
Cioè, il fatto di avere o meno un lavoro, corrisponde ad un serio pregiudizio “collettivo”, sulla tua persona (qualcosa che si espande in ogni direzione e profondità, pretendendo di poterti raffigurare/capire per intero; una sorta di “razzismo” convenzionalmente accettato).
Le famiglie con problemi lavorativi, rientrano nei piani delle “agevolazioni per famiglie disagiate”.
 
Disagio = difficoltà, malessere, etc. Come se fosse una... malattia.

Perché “devi” lavorare? Per quale sottile motivo?
Per guadagnare denaro, nonché, “tempo”. Sì perché, senza denaro non hai nemmeno il tempo per poter sopravvivere, come tutti gli altri. Senza denaro “muori lentamente”, proprio come gli altri.
Ma… lo fai, in modo più “intenso”, andando a misurare la ruvidezza del reale manifesto emerso.
Vai a conoscere quel volto della società, che ti ignora… anche se guardi negli occhi tutte le persone che incontri per strada. Eppure, in oriente – nell’immaginario collettivo occidentale – sono proprio “coloro che rinunciano ad una simile condizione”, che hanno tutto il proprio tempo “liberato”, al fine di riuscire a trovare una via diversa per
  

venerdì 15 gennaio 2016

Allo stesso tempo.


 
Bankitalia: a novembre debito pubblico stabile a 2.211 mld
Link
Lei è un aquilone che volteggia in un uragano, signor Bond…”.
Spectre
Può, un aquilone, volteggiare di “moto proprio” mentre è in un uragano?
Sì, se riesci a concepire il significato più profondo, relativo alla breve, incisiva, espressione:
allo stesso tempo.
Se, infatti – allo stesso tempo – l’aquilone vola secondo un proprio “piano di volo (centralità sovrana)” e si trova nell’ambito di un uragano, allora, non è la stessa cosa dell’esserne, anche, in balia.
In realtà, è come indossare un abito, una protezione naturale, una corazza, etc. (il rimanere/essere nel proprio centro centrale).
È come volare in un aereo, piuttosto che improvvisandosi in volo.
Dentro ad un aereo (alveolo), la protezione aumenta, così come… se indossi una maglia indeformabile, ogni colpo ricevuto viene "assorbito"…
La centralità è portante (la “protezione” è conseguente, poiché inerziale).
Ciò, si ritraduce in un atteggiamento vero e proprio, concreto, sostanziale:
avere le idee chiare” (anche senza avere il quadro complessivo della situazione, nel quale si è… ma, che non “sfinisce”).
In SPS sta emergendo questa modalità del… ricercare? No. Del ritrovare o, per meglio indicare la situazione, dell’esplorare.
Qualcosa che non ha ancora “la risposta”.
Qualcosa che è, però, in uno stato avanzato di approfondimento del tema proprio, in quello altrui. Altrui, poichélo status quo ha un padrone unico, il Dominio… che non sei tu e non è nessuno, pur essendo tutti.
Ma, attenzione:
la particella indicativa “tutti”, è una personalità non fisica – coincidente con quella fisica di tutti - adottata ad hoc – dal Dominio stesso – al fine di costituire ciò che, più da vicino, puoi capire allorquando accade che una società fallisce e che la stessa viene “salvata”, dividendola in due:
una parte “buona” ed una “cattiva”.
In quella buona finisce “la continuazione del business (impunito)”. In quella cattiva finisce “il debito (punizione)”.
La parte “cattiva/bad” diventa un affare di tutti (lavoro, sacrificio). La parte “buona/good (non è curioso che 'God' sia 'Dio'?) ” rimane quella che è sempre stata:
un affare per i pochi (perpetuazione, inosservanza, padronanza)…
Ebbene, come ti puoi “muovere” in un simile contesto (uragano), se ne sei completamente soggiogato?
 

giovedì 24 dicembre 2015

Quale augurio, se non quello della coerenza.


 
Che cosa è la “legge”?
È un punto di vista. Una prospettiva, imposta ad interi “parchi sociali”, legati assieme dalla paura. Paura ditutto, in primis, di “morire”.
La sopravvivenza (non di certo, un dettaglio e, non di certo, una casualità), dunque, risulta sempre centrale rispetto a qualsiasi altro tipo di “idea” e, nel provare questo, la Massa si rende dipendente da qualcosa – di altrettanto centrale ma dislocato (delegato) al di fuori della Massa stessa, pur interessandola pienamente anche “dentro”:
la “politica”.
La legge viene creata, proposta, discussa ed approvata, dalla “politica”, dove con un simile termine devi intendere un mix di interessi, che non iniziano e terminano né con l’esercizio della politica, né con i politici stessi.
Ossia, la legge dipende dall’intenzione (progetto) di un esercizio del potere, che è “prevenzione nei tuoi confronti”.
Un tipo di potere primario: dominante.
Uno “stato di fermo immagine”. Una “nube inquinante”, quando la prospettiva dominante diventa (“è”) esclusivamente “di parte (propria)”.
Usualmente, definisci la forma di realtà derivante da un simile status, come:
dittatoriale.
   

venerdì 27 novembre 2015

Dimenticare è scavare un vuoto disponibile.



So che è la cosa giusta da fare, ma ho come la sensazione che sia totalmente sbagliato.
Non pensarci. Fai solo quello che avevamo programmato…
Narcopolis
In un futuro vicino, Frank Grieves è un agente di polizia impiegato in una città in cui tutte le droghe assunte per scopi ricreativi sono legali
Link
Fai attenzione:
  • so che è la cosa giusta da fare, ma ho come la sensazione che sia totalmente sbagliato
  • sapere e “sentire”. Sei sempre “tu”. Ma, se (1) sai quello che ti dicono, poiché te lo hanno insegnato, allora (2) a cosa equivale l’avere anche delle “tue sensazioni”? E se “1 e 2” non coincidono
    Chi/cosa ha la meglio?
    Certamente sei sempre tu che hai la peggio.
La deviazione “qua, così” è di casa. Un dato di fatto che indica chiaramente, a livello frattale espanso, la compresenza di una causa originale non più rilevata, non certo perché non rilevabile ma solo perché “sfuggevole”.
In questo senso “non convenzionale (travestito da usualità acquisita per via temporale)”, tal sfuggevolezza è diventata virale, intaccando qualsiasi ambito del reale manifesto, compreso te ed il “tuo” interno (quello che sai e quello che senti).
Se le sensazioni sono, pur tuttavia, non coincidenti con quello che “sai e devi fare”, allora… significa che in te ci sono ancora “aree originali”. O, meglio, c’è perlomeno una zona franca in grado di “intendere e volere autenticamente, al di là di ogni teatro di paura, ricatto, dipendenza”. Una simile area è ancora tua, nel senso che riflette le tue intenzioni pre invasione dominante.
Se l’inconscio è una enclave del Dominio, direttamente impiantata dentro di te, o dentro a dove ci sei anche tu… che cosa è il conscio?
È tutto ciò che è sempre disposto a “cambiare carro, ogni volta che cambia il ‘vincitore’”. È “tabula rasa” da ogni coerenza, se ogni coerenza risulta minoritaria. È un “terreno di scambio” vero somigliante al “voto di scambio” che, a livello emerso, caratterizza da sempre lo status quo.
E se (1) l’inconscio è zona invasa e conquistata (costruita, ricavata, riempita, delimitata), (2) il conscio è un burattino dell’inconscio (conseguenza che si tinge dei suoi "colori")… (3) che cosa rimane come indirettamente centrale e responsabile di quello che, nonostante tutta la “sorveglianza”… riesci ancora a “sentire”?
  

martedì 24 novembre 2015

Elementare Watson.




Ciò che “segue, consegue” se: la fonte dominante non cambia.
Ciò che “segue, prosegue” se: la fonte dominante non cambia.
Le due espressioni appaiono come identiche, ma:
  1. la prima è una “derivazione”
  2. la seconda è una “continuazione”.
La prima suggerisce che tempo passato e futuro coincidano (nella sostanza), come un intessuto unico dalla trama sottile, sfuggevole, coerente, etc., che ha per “ago e filo” il tempo presente e la compresenza del Dominio.

La seconda suggerisce che il tempo “evolva secondo l’intenzione autentica del singolo che, se riunito in comunità, rientra “molto probabilmente nella prima espressione se… nella comunità esiste un principio potenziale dominante”.
La sostanziale differenza tra le due espressioni è:
  • quale è il centro di potere dominante?
Nel primo caso è il Dominio (non te, né chiunque altro, bensì, una compresenza non più registrata come “possibile”, nemmeno a livello di ricordo, fantasia, immaginazione. Qualcosa che “non c’è ma esiste” o “non esiste ma c’è”).
Nel secondo caso è la singolarità (te o chiunque altro).
È ovvio che “esprimendo simili concetti dal ‘qua, così’”, riesce difficile espandere ad hoc (con sufficiente mente libera, aperta e disponibile) il “secondo caso”, perché sembra letteralmente impossibile e perché sembra sempre “aprire potenzialmente al primo caso”.
Ossia, nel sempreverde status quo… lo spazio disponibile per elaborare alternativa sostanziale (potenziale) è, come dire:
reso complesso, proprio da ciò che già esiste in forma dominante (filtro).
Il secondo caso racchiude in sé ed esprime l’Oltre Orizzonte, il possibile oltre l’impossibile.
     

giovedì 12 novembre 2015

Una maggiore densità.



Tutto in un’ora di tempo? Non solo o non necessariamente... Il tempo è un indicatore di passaggio. Il tempo non è l'obiettivo. Il tempo è:
come l'acqua, che smuovi dalle sue correnti, per mezzo del tuo imprimere il... tuo movimento.
SPS è un “punto fermo anche nel ‘qua, così’”.
Qualcosa che ti rifornisce – senza ombra di dubbio, come qualsiasi “cosa” nel reale manifesto – di… spunti; spunti di ogni tipo e di varie “forme”, che dipendono da come inquadri la situazione generale e nel dettaglio.
Spunti che dipendono solo ed esclusivamente da te, dunque?
No per davvero; perché, tu… inquadri la situazione generale e nel relativo dettaglio frattale, in virtù di “ciò che sai, che sei divenuto/a ‘qua, così’ e, dunque, di cosa ti hanno detto relativamente alla situazione generale e nel dettaglio”.
Sbrogliare la matassa è un’opera quantomeno necessaria e centrale. Quale “matassa”? Quella che ti riguarda, sia a livello generale che di dettaglio (non v’è differenza sostanziale, a meno che non inizi ad accorgerti che nel dettaglio frattale espanso – con te al centro – soffia una certa “corrente”, che parte da te, per giungere ancora a te, dando luogo ad una microstruttura/seme… che è, però, come una bolla di sapone, visto che la crei ogni volta per poi subito dopo abbandonarla a se stessa, andando alfine verso il proprio auto annichilimento, in qualcosa di totale che la assorbe non appena tu la “abbandoni” inconsapevolmente).


Tu crei la tua realtà, estraendola dal dialogo con il potenziale, e poi subisci un reset che ti convince ad abbandonarla subito dopo; questa tua “piccola realtà” è un seme di grande portata. Se opportunamente “alimentato”, il seme conduce alla pianta e la pianta è molto stabile quando può esprimersi da “adulta”.
  

martedì 5 novembre 2013

La legge che ribalta la prospettiva.



Credevamo che la ristrutturazione avviata con la cessione a Cai avrebbe cambiato il dna di Alitalia in poco tempo, trasformandola in quattro anni in una compagnia snella e redditizia, non è stato così…
Roberto Colaninno
 
Il “Dna”… che cos’è, in realtà? Lo si capisce, tra le righe, dalle parole di Colaninno:
qualcosa che allo stato attuale, in quanto proiezione dallo stato passato (programmazione), “è, in un certo modo”.
Che cosa è stato fatto, per cambiare il Dna di Alitalia? Senza entrare nei dettagli (non serve) ma utilizzando (semplificando) sempre l’espressione del manager Alitalia:
  • una ristrutturazione
  • una cessione (un cambio di “maglia”).
Cioè? Visto che il vecchio “edificio” di Alitalia era “corrotto”, si è tentato di “cambiare sede”, attraverso una "trasformazione". Questo modo di procedere è più vicino alla radionica, all’alchimia, alla “Magia” di quel Mondo sottile che non appare, piuttosto che ad un modello di business interpretato da una dirigenza senza "occhi".

Ovviamente, non credo che Colaninno ci rimetterà, alla fine, del denaro di tasca propria. No, per nulla. Anzi… per quel destino ci sono sempre gli “altri”…
L’esistenza 3d è strutturata a livelli, è gerarchica. Le “cose” avvengono allo stesso Tempo su più piani e anche nello stesso piano avvengono “cose altrettanto stratificate, ordinate gerarchicamente”.

È questo che crea “confusione”, dal punto prospettico dell’individuo contenuto nelle 3d, alla perenne ricerca di “certezze”.
 

lunedì 9 settembre 2013

Impenetrabile e trasparente.



Il flacone di detergente è caduto e ha sporcato la superficie.

Interessante citazione. Perché, interessante? Beh… dato che il detergente è utilizzato per pulire e/o disinfettare, è perlomeno curioso che quando cade accidentalmente, invece, riesca a “sporcare”.
Ciò evidenzia un punto prospettico semovente, indice di una “personalità multipla”, e perfettamente allineato col “modello di variabili mobili” che caratterizza le 3d.

Più in generale, la particella del giudizio è un “dipende”. Dipende da cosa? Tra le molte cose, anche dal:
  • proprio Tempo
  • propria Consapevolezza
  • propria Presenza.
Che cosa significa che, un lunedì qualsiasi, possa accadere che:
  • la posta elettronica funzioni ma a “singhiozzo”
  • il template di un Blog funzioni ma “parzialmente”
  • la piattaforma di trading funzioni ma “non per te”?
Se si raccolgono le informazioni per affinità (comunanza), risulta che:
  • il lunedì è un inizio ciclo (reset)
  • il funzionamento degli “oggetti” citati è parziale, incompleto.
Ossia?
Che il ciclo attuale è partito con una evidente menomazione in termini di possibilità(potenzialità).

lunedì 30 maggio 2011

Condensare la teoria, misurare se stessi attraverso il Mondo.





Ma certo. Anche questo è un Mondo. Una possibilità racchiusa in me. Il mio Io attuale non è il mio Io assoluto. Possono esistere molti me stessi. Ma certo, può esistere anche un me stesso che non è un pilota di Eva.
Pensado così, anche il Mondo della realtà non è affatto male.
Può darsi che il Mondo della realtà non sia male, però io odio me stesso.
A recepire la realtà come brutta e spiacevole è il tuo Animo.
Il tuo Animo che cambia la realtà in verità.
L’angolazione da cui guardi la realtà, la posizione da cui la cambi. Bastano piccole differenze di ciò per causare grandi cambiamenti nell’Animo.
Esistono tante verità quante sono le persone.
Però la tua verità è soltanto una. Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta.
La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. 
 
Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
Ma anche nei giorni di pioggia potrebbero esserci delle cose piacevoli.
La verità che è dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.
Tale è il livello di verità degli esseri umani, anche se proprio per questo si desidera la conoscenza di una verità più profonda.
Semplicemente è solo che tu non sei abituato a piacere al tuo prossimo.
Quindi per questo non è necessario preoccuparsi tanto per gli sguardi degli altri.
Però… non mi odiano tutti?
Ma sei stupido? Non è che soltanto ti sei autonomamente convinto di questo?
Io mi odio.
Le persone che odiano se stesse non sono in grado di amare né di credere nel loro prossimo
Io sono un vigliacco, un codardo, un vile, un debole…
 
Conoscendo se stessi si può essere gentili, è così.
 
Io… mi odio. Però forse potrei riuscire a piacermi! Forse potrei riuscire ad esistere. Ma certo! Io non sono altro che Io. Io sono Io. Voglio essere Io. Io voglio stare qui! Per me è possibile esistere.
Congratulazioni! (lo dicono tutti quelli che conosci)
Grazie…
Episodio 26 - La bestia che gridò Amore nel cuore del mondo – Neon Genesis Evangelion 

La serie narra le vicende dei membri dell’organizzazione paramilitare NERV, creata per combattere dei misteriosi mostri chiamati ‘Angeli’. A respingerne gli attacchi vi sono delle particolari macchine da guerra, le Unità Evangelion (o EVA). Appaiono come dei giganteschi mecha, gli unici capaci di fronteggiare gli Angeli, ma la cui vera natura è, al pari degli invasori, avvolta nel mistero. A pilotarli sono dei ragazzi chiamati ‘Children’, i soli che possono azionare queste macchine e annientare gli invasori. Come indicato dal significato del titolo, l’anime è permeato di riferimenti religiosi, specie cabalistici, ebraici, e biblici

Gli ultimi episodi della serie sono inoltre caratterizzati dalla profonda introspezione psicologica dei protagonisti, e da una maggiore drammaticità nei combattimenti fra i mecha.
Da Wikipedia 
 
È questo un cartone animato? È questo un prodotto paragonabile alla Pantera Rosa? Senza nulla togliere alla genialità della premiata ditta DePatie-Frelang e del suo disegnatore Hawley Pratt ispirato al famoso tema di Henry Mancini, la simpatica Pantera si muove in altri anni e su altri temi, lasciando tutto nella vaga sinuosità della propria linea asessuata, flessuosa ed opportuna. 

Entrambe le serie si rivolgono ad un pubblico indistinto di più o meno ‘giovani’, passando una filosofia di base diversamente impegnata. Ho preso non a caso l’esempio della Pantera Rosa, in quanto il livello di ‘drammaticità’, che si sprigiona in Neon Genesis Evangelion si stempera solo negli ultimi fotogrammi dell’intera serie, mentre nella Pantera Rosa non esiste affatto; anzi nelle serie animate della Pantera Rosa passa sottinteso un leit motiv alla ‘don't worry be happy’ che molto si presterà ad essere interpretato nei decenni successivi, a livello massivo, di pari passo all’inasprirsi della morsa sempre più attanagliante dello stress e della crisi individuale legata ai ritmi della ‘modernità’ tecnologica. 

Una vera e propria tenaglia che schiaccia l’Animo tra dovere e piacere, nella confusione del senso di responsabilità percepito come reale o solo illusorio. 

Ora, chi è nato a cavallo degli anni della Pantera Rosa e si è ‘formato’ anche attraverso la di lei immagine, e poi è cresciuto in un Mondo che diveniva ed emanava l’opposta filosofia esistenziale, cosa ha potuto mai maturare in maniera significativa dentro si sé? Perlomeno un certo ‘imbarazzo’ inconscio nel piegarsi dovutamente nelle fitte maglie della trama filo esistenziale dettata dai ritmi del tempo deviato Antisistemico: il Mondo del lavoro delle città.

Quanto tempo resisterebbe la Pantera Rosa impiegata a lavorare su turni in una fabbrica?


L’effetto ‘piede di porco’ della ‘Rosa’ è silente eppure deflagrante: godetevi la Vita. Adattatela al vostro ritmo e non il contrario. Come fare? 

Semplice: accettando se stessi. 

Imparando ad essere sinuosi e flessibili alla Osho, o meglio come il giunco descritto da Osho

Accettando se stessi. Non accettando il Mondo prefabbricato dai sensi che fuoriesce da una delle nostre versioni più riduttive. Il finale di Evangelion è significativo proprio per questo: mette in evidenza la posizione assolutamente centrale dell’individuo impegnato nella propria missione auto conoscitiva, da cui dipende tutto - compreso esso stesso

Il riflesso dell’antica conoscenza, tracciata nella/dalla trama ad ‘U’ del 'veicolo umano' in viaggio, è scolpito nella presunta idiozia, supposta dagli uomini moderni, mentre osservano e giudicano gli uomini del passato, i quali credevano alla centralità della Terra in termini di posizione astrale, quando asserivano che la Terra era il centro dell’Universo e che tutto, compreso il Sole, girasse attorno all’astro più importante: la sfera celeste.

Questa ‘importanza’ accordata alla posizione della Terra rifletteva l’importanza che gli uomini sentivano di avere, insita a grande profondità oltre alla vena illusoria sensoriale

L’umanità doveva precipitare per perdere questa verità, questo marchio di fabbrica. E così fu… Oggi le malattie psicosomatiche testimoniano che l’opera è stata condotta in porto con grande sistematicità e metodicità; ma da chi? Da ‘El Volador’? 

Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta. La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
 
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
 
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
 
È tutto preposto al nostro intimo volere camuffato da potere esterno che ‘ci ha’. Chiedetevi: preferisco una giornata di Sole o di Pioggia? Datevi una risposta. Chiedetevi poi: è una mia risposta o è solo un luogo comune? La risposta che giungerà per prima è quella ilusoria, è quella suggerita dal Volador o dallo Sfidante.

A nulla servirà negarlo e sapete il perché? Perché se io vi chiedessi che ‘so già’ che tipo di giornata preferite tra una con Sole e una con Pioggia, ebbene al fine di non essere prevedibili, rispondereste esattamente in maniera contraria rispetto al punto prospettico lasciato libero, rispetto alla mia presunzione di conoscenza di voi stessi. Ciò dimostra che la preferenza espressa anche nella prima modalità esprime solo l’evidenza di una verità illusoria rispetto alla  preferenza del Sole o della Pioggia

In realtà, chiusi negli uffici o nelle fabbriche, che differenza c’è tra una modalità e l’altra? Forse è meglio che piova sempre, no? Sapere che ‘fuori’ c’è il Sole non è evidenziare uno spreco di possibilità, visto che non possiamo approfittarne?

Che gran confusione, vero? 

Da questo polverone cerchiamo di esprimere verità che ci contraddistinguono, senza sapere che in realtà osserviamo da un buco della serratura, avendo la supponenza di potere osservare il  tutto.
     
L’ombra del cono Antisistemico si estende per uno svariato perimetro in maniera stratificata, e non ci accorgiamo di quanto sia impregnante e densa. Ecco un esempio che porterò all’infinito:
 
Nelle carte Fbi nuova luce sugli Ufo.
Corpi umanoidi in New Mexico nel 1950 e un avvistamento nello Utah nel 1949.

Chi crede all'esistenza degli Ufo ha ora qualche ragione in più: negli anni Quaranta ci credeva anche l'Fbi, come risulta senza ombra di dubbio dalle carte riservate , in pieno stile X-Files, appena pubblicate sul sito del Bureau, (The Vault). I documenti, scovati dal giornale Salt Lake Tribune ma accessibili a tutti, danno conto di almeno due avvistamenti, uno nello Utah e uno nel New Mexico (il famoso incidente di Roswell). 

Cominciamo dal secondo, di cui si parla da tempo ma adesso reso un po' più credibile appunto dai nuovi documenti. Il rapporto dell'Fbi, firmato dall' agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950, cita una fonte dell'aviazione militare americana e afferma che tre dischi volanti, ciascuno del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro, sono stati ritrovati in New Mexico. ‘Ogni disco - si legge ancora nel rapporto - era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori’. Il rapporto conclude sostenendo che i dischi potrebbero essere precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari di grande potenza presenti nella zona del ritrovamento’.

Il cablogramma - Quanto al secondo avvistamento, i documenti sostengono che il 4 aprile del 1949, agenti dell'Fbi nello Utah inviarono un cablogramma con la dicitura 'urgente' al mitico direttore del Bureau, J. Edgar Hoover, nel quale si diceva che una guardia armata di un negozio, un poliziotto della cittadina di Logan e un agente della polizia stradale dello Utah avevano avvistato un Ufo che poi era esploso. Con il titolo ‘Dischi volanti’, nel cablogramma si legge che i tre videro ‘un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon’ che ‘è sembrato esplodere in un'eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti’. Il cablogramma, insieme ad altri documenti, rivelano che l'Fbi stava cercando di capire se gli Ufo fossero reali.
Da www.corriere.it 
 
Il Corriere della Sera, da buon giornale Antisistemico, trova il modo di scrivere instillando dubbi anche quando le scadenze temporali obbligano gli ingranaggi del Segreto Nazionale a rendersi pubblici. Sapete come leggo io la notizia?

Gli Ufo esistono, l’Fbi lo afferma.

Che altro vogliamo ricamarci attorno? A che gioco giochiamo? La strategia del nascondere le cose alla luce del Sole, a quanto pare, paga sempre. A furia di gridare anticipatamente ‘al lupo, al lupo’, quando il lupo verrà, nessuno sarà pronto ad affrontarlo… nessuno ci crederà!

In questa maniera l’Antisistema potrà affermare persino: ma io ve l’avevo detto! 

Tutto ciò dimostra solo una cosa: che noi siamo gli autori di tutto quello che ci circonda. Noi siamo il pastello e la tonalità del pastello, siamo la mano che muove il pastello, l’intenzione che muove la mano, etc.

La nostra confusione è la confusione che regna nel Mondo. È come dialogare con un’altra persona e dirgli:
è difficile parlare con te; che gran caos che fanno tutti questi uccelli.
E ricevere questa risposta: non ti sento. Questi uccelli fanno un gran caos.

Parliamo la stessa lingua ma non ci capiamo più a causa del ‘rumore di fondo’. Questo Mondo è molto rumoroso. Pensiamo a quante auto circolano allo stesso tempo, a quante persone parlano, a quante onde s’emettono dalle città, a quante televisioni e a quante radio trasmettono, a quanti campi magnetici s’irradiano per ogni dove… Ecco il frattale che esprime cosa abbiamo nella mente usual-mente. Possiamo ascoltarci in questa maniera? Possiamo conoscere noi stessi con tutto questo rumore?

La componente elettrica dell’energia provoca effetti collaterali ‘evidenti’: il ‘rumore’.

La ‘scelta’ effettuata per noi alla fine del 1800, inizi del 1900, ha deviato il corso della storia. La scelta delegata ad ‘altri’ da noi stessi, esprime il rifiuto a conoscersi a fondo: un rifiuto che ha generato un modello basato sul ‘rifiuto’

Una società consumistica che produce ‘rifiuti’.

Una società che, ad esempio, il giornalista Gianni Lannes descrive.

In questo Blog, in SPS, ho reputato basilare evitare di spargere veleni. L’odio che si sviscera da noi va ad alimentare l’energia stessa che ‘ci ha’. Dobbiamo evitare di incorrere in questa dinamica. Per fare ciò occorre osservare da un punto prospettico più alto e comprendere che le fucine del ‘male’ sono dentro di noi. Noi le alimentiamo. 

Noi abbiamo il potere per farlo: siamo solo noi.

Esprimere disappunto per un governo o per un modello è sacrosanto, ma non l’esprimerlo attraverso l’odio. Se applicando la ricetta del ‘Conosci Te Stesso’ ognuno di noi imparasse a vedere i ‘problemi’ che ‘si sentono dentro’, visualizzati all’esterno sulle/nelle immagini che usualmente riteniamo riferite agli ‘altri’, ebbene… il Mondo muterebbe all’istante.

Lo specchio riflette solo ed esclusivamente noi stessi.

Esistiamo solo noi. Esiste solo un unico principio dal quale si dipana l’intera trama. Un principio ‘esploso’ in infinite particelle di Human Bit alla ricerca di se stessi, così come allo stesso modo è in evoluzione il Creatore

Ha senso chiedersi ‘che sesso ha la Pantera Rosa?’.

Se intendiamo fare questa esperienza, probabilmente sì. In quel modo creiamo un vortice di separazione e ci buttiamo dentro per osservarlo meglio


Al fine di non esserne 'compromessi' dovremmo rimanere nel suo occhio: occhio che vede senza essere travolto dagli eventi. Da questo punto prospettico, possiamo esplorare ogni anfratto dimensionale senza perdere la nostra identità.

Occorre addivenire ad una modalità densa dell’insegnamento. L’estrazione di un modello pratico da ‘indossare’ a partire dalle idee ‘astratte’. A cosa siamo indotti leggendo ed ascoltando?


A definire una solidità attorno ai concetti, esattamente come succede all’energia mentre si addensa ed attira materiale attorno a sé, nell’atto di costituire un corpo denso da ‘abitare’.

Immergiamoci nell’esplorazione della densità senza provare la separazione da noi stessi.

Teniamoci al nostro centro mentre tutto ruota vorticosamente permettendoci lo spostamento e l’esperienza delle 3d. Nel nostro ‘giroscopio’ manteniamoci agganciati al centro. 

E attiviamoci per l’esperienza di noi stessi riflessi dal tutto…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

martedì 8 marzo 2011

Le mappe celesti della Creazione.





Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando chi possa divorare tra voi”. Pietro 5:8
Devil

Il film da cui è tratta la citazione soprariportata, Devil, è veramente sorprendente, M. Night Shyamalan dimostra il solito spirito ‘mordente’ e sincronico con un ordine universale percepito come inverso, ma che tuttavia ha sempre una ragione d’esistere e d’essere. 

Il Diavolo cerca chi tra di noi possa essere ‘divorato’. Il senso dello Spirito Oscuro è il senso dell’Antisistema, la sua funzione normalizzatrice dell’energia

È insita persino nel Demonio una rigida osservazione delle ‘regole’, delle leggi celesti, a cui egli non può assolutamente transigere. Può usare l’intelligenza, l’inganno, le debolezze dell’uomo, la sagacia ed ogni suo potere di veggenza e lungimiranza, persino una certa saggezza e profondità d’animo, però non può oltrepassare il sacro vincolo del risveglio della Coscienza. L’uomo che comprende di avere commesso un ‘errore’, può sempre chiedere il perdono e assumersi in tutto e per tutto le proprie responsabilità. Se il ravvedimento è sincero, il Diavolo lo capisce e si dovrà ‘fermare’, in quanto la sua funzione viene superata dal punto prospettico raggiunto

Questa è la sua ragione: provocare e regolare il risveglio. I suoi modi di fare sono brutali e vanno diretti al nucleo della questione, secondo l’antica consuetudine riportata nella legge del taglione, parafrasi umana del principio di causa ed effetto o di azione e reazione enunciata anche dalla Fisica moderna.

"Legge III Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Se qualcuno spinge una pietra col dito, anche il suo dito viene spinto dalla pietra. Se un cavallo tira una pietra legata ad una fune, anche il cavallo è tirato ugualmente verso la pietra: infatti la fune distesa tra le due parti, per lo stesso tentativo di allentarsi, spingerà il cavallo verso la pietra e la pietra verso il cavallo; e di tanto impedirà l’avanzare dell’uno di quanto promuoverà l’avanzare dell’altro.
Se un qualche corpo, urtando in un altro corpo, in qualche modo avrà mutato con la sua forza il moto dell’altro, a sua volta, a causa della forza contraria, subirà un medesimo mutamento del proprio moto in senso opposto. …
A queste azioni corrispondono uguali mutamenti, non di velocità, ma di moto. I mutamenti delle velocità, infatti, effettuati allo stesso modo in direzioni contrarie, in quanto i moti sono modificati in uguale misura, sono inversamente proporzionali ai corpi".
Wikipedia

Secondo questo principio, e applicando la proprietà olografica del tutto, si desume che anche il Diavolo tragga una differenza di processo ogni qualvolta s’imbatte in una individualità umana. Ciò descrive a pieno il modello universale ‘sensato’ in cui siamo immersi e sganciati dal flusso della ‘memoria’ continua. 

Il senso autoeducativo dello stare qua è pienamente rispecchiato in ogni contesto che possiamo osservare e non solo misurare coi sensi e con la logica del pensiero.

Questa è la funzione dell’Antisistema.

Non vi preoccupate, perché se esiste il Diavolo, allora deve esistere anche Dio”.
Devil

Applicando il principio di ‘veggenza’, persino logico, descritto nell’antico testo dell’I Ching, ad esempio, possiamo espandere una simile consapevolezza, assunta leggendo tra le righe, ad ogni ambito di quello che ci circonda e ci riflette. Tutto ‘parla di noi’ in ogni istante: persino il tempo atmosferico e l’andamento della Borsa. 

Noi siamo un’onda che si muove e che smuove, riflessa da ciò che viene attraversato. Gli Specchi Esseni raccontano, per altri versi, la medesima verità.

Le guerre continue che la storia deviata ci racconta, sono esplicitazioni dell’indole umana sulla via del ricordo del sé, energia maschile, attiva, in un equilibrio instabile, in cerca di… pace. Il substrato energetico denso che ci accoglie, lo scenario 3D, ben si presta allo sviluppo di ogni ‘germe’ che si annida nella nostra ignoranza della luce: tutto è così ben evidente nelle 3D.

In cuor nostro lo sappiamo tutti quanti.

La guerra ha avuto un’evoluzione significativa in termini dimensionali.
La guerra del futuro sarà una guerra senza militari, invisibile...
La paura è un’arma? Noi abbiamo paura delle cose che ci vengono dette più delle cose stesse. Ecco perché con il passare del tempo ci accorgiamo che la guerra più importante è quella fatta con l’informazione. Se noi pensiamo che l’85 per cento delle informazioni che vengono divulgate provengono dagli stessi soggetti protagonisti di quelle informazioni, ci accorgiamo che la notizia è già avvelenata.
Ma non solo. Ci sono tecnologie che consentono materialmente di creare distruzione senza che il nesso tra causa ed effetto sia visibile. Modificare le condizioni meteorologiche e climatiche è l’esempio che fa più impressione ma ce ne sono molti altrettanto significativi per i tempi che stiamo vivendo. Come chiamare questi scenari se non ‘guerre’ e come rendere possibile la dissoluzione del concetto di guerra oggi? Cos’è la guerra ai giorni nostri? Quali sono le differenze con il passato?
Testimonianze.
“Questa “guerra della percezione”, questa offensiva nei confronti della coscienza delle masse, per convincerle che quello in cui vivono è comunque il “migliore dei mondi possibili”, riecheggia nell’assioma orwelliano:
La guerra è pace - L’ignoranza è forza - La libertà è schiavitù...
Tom Bosco, direttore di Nexus.
“Oggi, si conducono due guerre distinte: una sul campo di battaglia; l’altra sui media. Quest’ultima è più importante della prima, poiché condiziona il consenso dell’opinione pubblica e, quindi, la volontà dei governi...”
Carlo Jean, esperto di strategia militare e di geopolitica
Dall’ultima mail ricevuta da Macrolibrarsi

Quanto sappiamo di quello che ‘accade’ intorno a noi? Il frattale è direttamente proporzionale alla risposta della seguente domanda: quanto conosco del mondo invisibile, interno a me stesso? Poco o nulla. In assenza di tecnologia non sapremmo praticamente nulla della nostra genetica e biologia. Ma allora come facevano ‘una volta’ a curarsi con tanta sicurezza e metodologia? 

Ovvio che non mi riferisco alle 'cronache mediche' riportate dalla storia deviata, ma ad un tempo in cui esisteva il senso dello stare in equilibrio con il tutto. Persino nel medioevo esisteva ancora una certa saggezza esoterica relativa alla guarigione ottenuta attraverso l’uso e l’utilizzo dei rimedi naturali che crescevano liberamente e dell'energia della Terra. 

Saggezza che non è mai scomparsa del tutto, ma solo estirpata come una idea comune che smetta di essere di moda, proporzionalmente all’uso della forza e del condizionamento di massa.

Osservando le trame celesti ‘dipinte’ sulla pianura di Nazca, quanto riusciamo a comprendere della loro antica funzione? Sitchin ci ha provato a diffondere un nuovo punto prospettico, ma quanto di ciò che egli ha scritto ha attraversato la barriera di ‘veleni’ che oscura la nostra visuale? Se per la nostra protezione non si esitano a trattare gli agrumi, ad esempio, con pesticidi, disinfettanti, etc. che penetrano in profondità nella ‘buccia’ ammorbando la polpa, dimostrando una sempre maggiore e paradossale pericolosità dell’atto del nutrirsi, se non si esita a trasformare l’aspetto della frutta eliminando ogni ‘bacatura’ naturale, in funzione di un fantomatico senso estetico richiesto e ricercato dalla massa, se non si esita a dare informazioni fuorvianti attraverso le anse di leggi che permettono l’aggiramento sistematico, come ad esempio la costituzione consentita di famiglie misteriose di ingredienti che prendono il nome generico di ‘aromi naturali’… ebbene la causa è sempre la stessa, ossia il nostro stato di sonnolenza acquisito nel tempo

Chi se ne approfitta è un tutore della disarmonia che la massa crea tramite la propria ‘assenza’.

Il vostro movimento porta questo sistema solare in una nuova regione dello spazio, nel luogo dove avete voluto che noi, Angeli dell’Originaria Coerenza, vi attendessimo per aiutarvi a ricordare e a risvegliarvi. "Per non dimenticare nel sonno" diceste. "Per non perderci nel meraviglioso labirinto del tempo, sognando la creazione di un pianeta".
Trasmissioni stellari – Il terzo millennio – di Ken Karey

Torniamo alla pianura di Nazca. L’immagine che ho usato per il breve articolo di ieri, questa:


ricorda molto da vicino l’immagine del ragno:


Da questo punto di vista, il ragno potrebbe essere l’immagine del campo magnetico terrestre e, in definitiva, potrebbe racchiudere l’immagine della Terra stessa. Da qua, l’intera piana tracciata di linee diverrebbe una mappa stellare con impressa direzione e moto di quegli astri chiaramente inerenti a questa ‘piccola’ parte di Universo e di storia celeste

Da troppo tempo l’umanità è ferma nell’interpretazione di ciò che abbiamo ereditato dagli antichi. Perché? Perché si ‘indaga’ solo ed esclusivamente attraverso il senso ‘occidentale’ di supremazia della ragione.

I risultati ottenuti in un paio di secoli di questa ‘cura’ sono disarmanti e paragonabili alla cecità volontaria dei tempi in cui si credeva che la Terra fosse il centro dell’Universo. Oggi è chiaro a tutti che non è così… eppure tutto rimane come al solito ribaltato rispetto all’asse della consapevolezza animica. 

Infatti la Terra è il centro dell’Universo proprio per via delle proprietà olografiche dell’energia dell’Universo: tutto è centrale nelle ‘politiche’ universali, perché tutto è divino e co creativo

L’antico sapere era naufragato nel ritenere fisicamente la Terra al centro dello spazio, mentre ciò che era al centro corrispondeva, inizialmente, alla dimensione dell’Ego umano proiettato dalla nascita e dall’adolescenza dell’Io umano, ed alla centralità stessa di ogni scintilla divina...

Nulla è per caso e tutto è opportuno.

Dobbiamo uscire dal cono d’ombra proiettato dalla piramide della storia deviata. Sino a che rimarremo nella mancanza di luce diretta e naturale, saremo alla mercè opportuna di una eclissi della coscienza che produce effetti pari al detto di ‘superficie’ “il sonno della ragione genera mostri”.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 23 febbraio 2011

Nozionismo spirituale.





L’attivismo spirituale è un impegno profondo, e non è importante il tempo che in questa vita vi resta da vivere su questo pianeta: chi di voi sta cercando un più alto scopo, una più mirata influenza e intensità di espressione, li troverà su questo sentiero. Non è l’unico sentiero, e non dico neppure che sia il migliore, poiché questo è soggettivo e dipende dalla persona, ma se riuscite a dimorare nel Centro Spirituale e a vedere il vostro universo locale attraverso le lenti quantiche di facilitazione, guida, osservazione e co-creazione, vedrete in modo diverso e le vostre manifestazioni rifletteranno nel vostro mondo questa differenza”.
Wingmakers

Mi è venuto in mente un termine, iniziando a scrivere l’articolo di oggi, come sussurrato, insufflato dalla citazione soprariportata. Il termine è:  nozionismo.

Cosa è il ‘nozionismo’?. Ammetto spudoratamente che ho dovuto cercare la definizione in Internet, perché l’idea che avevo in me era traballante quanto il castello di carte del debito. Non sono certo un pozzo di scienza ed è corretto evidenziarlo, poiché le troppe ‘nozioni’ ammorbano il ‘canale’ umano, il quale deve rimanere il più libero possibile per ricevere come una spugna ciò che ha da dire l’Universo. Cosa significa, dunque, il termine ‘nozionismo’? Ecco varie definizioni raccolte: 

Conoscenza delle nozioni relative a una disciplina, perseguita e ottenuta mediante uno studio privo di organicità e sistematicità”.

Conoscenza basata su un complesso di nozioni, per lo più superficiali e slegate”.

L'apprendere, o il fare apprendere, molte nozioni senza coordinazione e approfondimento”.

Bene. Ne prendo atto e inizio a riflettere, alzando il punto prospettico di osservazione. Si tratta di una forma di ‘conoscenza’ sterile, a compartimenti stagni. È una modalità di acquisizione di informazioni: di questo si tratta. Chissà perché mi viene in mente Noam Chomsky ed il suo decalogo delle ‘10 strategie della manipolazione mediatica’.   

È coerente, per me, riconoscere il nozionismo, opportunamente sezionato e spalmato in questo illuminante decalogo. Per cui questa modalità di ‘acquisizione dati’ dello Human Bit è la tappa attuale del processo di co creazione umana diretta ad opera dell’Antisistema.

I nostri inconsci vengono programmati, anche, in questo modo. A fare cosa? A creare separazione e a creare una società sempre più separata. Le dinamiche in atto, come questa ad esempio, hanno sempre almeno una  controparte frattale che evidenzia, come un riflesso, ciò che l’uomo sta eseguendo nel proprio atto del vivere:
  • le Università sempre più specialistiche
  • i giornali e l’opera di diffusione culturale in ‘omaggio’
  • le televisioni e l’indottrinamento dozzinale proposto
  • il mondo del lavoro sempre più segmentato nei ruoli e nelle mansioni
  • il mondo scolastico preconfezionato all’origine
Ognuno di noi è invitato ad imparare la propria ‘parte’, la mano sinistra ad ingnorare quello che fa la mano destra e viceversa, a parlare per luoghi comuni, per consuetudini, per abitudini, etc. Il cervello viene ammaestrato, rabbonito, ipnotizzato, mandato in pensione anzitempo. La società è composta da giovani e anziani, da uomini e donne, da bianchi e neri, da gialli e rossi, da alti e bassi, da magri e grassi, etc. Si cade nell’illusione della separazione, sempre, ovunque e comunque.

Se torniamo per un attimo alla citazione iniziale, tutto viene svelato attraverso l’utilizzo di semplici parole messe una in fila all’altra, con modestia ed umiltà, tenendo conto della grande separazione che attanaglia questa società umana. 

Occorre alzare il livello prospettico da cui si osserva.

Non è possibile giudicare. Nemmeno il termine ‘nozionismo’. Perché? Perché esistono svariate gradazioni della comprensione di ogni terminologia umana a nostra disposizione. Sono gli strumenti che abbiamo tenuto per noi che si adattano bene ad intessere questo grado di incomprensione diffuso

È lo strumento del linguaggio che si presta a tutto ciò, essendo stato sviluppato ad un livello troppo basso dell’osservazione dell’essenza. Il linguaggio passa attraverso il filtro dei sensi, venendo ‘raddrizzato’ secondo le interfacce presenti al momento dell’ascolto e dell’emanazione. Queste interfacce sono preda dell’Antisistema, il quale le ha preparate, attraverso il nostro ruolo determinante ma passivo, secondo un preciso piano di controllo, gestione e messa in ‘sicurezza’.

L’Antisistema siamo ancora noi, sotto altre spoglie, e rappresenta la soluzione temporanea manifesta al problema ancestrale che più sentiamo dentro di noi: la paura.

Esistono dunque diverse modalità e significati di un fenomeno manifesto, e queste variazioni sono allo stesso tempo ‘buone e cattive’ in funzione del ‘come siamo noi. Il ‘nozionismo’ è buono o cattivo? Non esiste risposta se non: entrambe le cose. 

Non è il fenomeno che 'colora' il mondo, ma è la sua decodifica che eseguono gli umani a 'colorare' il mondo. 

Detto questo, significa che ogni azione umana porta alla manifestazione di un fenomeno e, tale fenomeno, non è fine a se stesso, ma può ancora mutare se ricompreso entro una sfera adatta al suo utilizzo. Non so se riesco a spiegarmi…

È molto importante questo concetto:
  • è l’uso che facciamo di una ‘cosa’ o di un ‘concetto’, del materiale o del non materiale, diffuso entro la sfera sociale attraverso il nostro comportamento che fa la differenza.
Abbiamo davvero la sfera magica in noi, solo che siamo stati nozionisticamente ammaestrati a non crederlo più, nemmeno all’evidenza che è sempre dinnanzi ai nostri occhi, fosse un figlio, fosse una realizzazione pratica.

Evitare la trappola del giudizio è basilare, ad esempio, rileggendo i significati del termine ‘nozione’, ritrovo in pieno la mia modalità di scrittura nel diario online di SPS. In che senso? Nel senso che ciò che mi sento ispirato a scrivere non arriva da un mio diretto sapere, bensì da un regolare fluire di informazioni provenienti da un bacino superiore che rimane sempre aperto ed a nostra disposizione

Tale flusso di informazioni necessita di essere il meno possibile ‘sporcato’ dalla mia interfaccia interpretativa, per cui, è gioco forza che io non possa avere una cultura alla Umberto Eco, perché personalizzerei troppo il sentire. Da ciò comprendo che la mia forma preparatoria è nozionistica

La differenza la fa la qualità dell’informazione veicolata tramite di me, la quale è, viceversa, omnicomprensiva e certamente non nozionistica anche se non completa.

La trappola del giudizio conduce a confondere colui che lo emette.

Le tre qualità dell’energia.
Nell’Universo occulto, l’energia ha tre qualità (guna) che si trovano in equilibrio:
  1. la purezza (sattva), l’attività, la passione
  2. il processo del cambiamento (rajas)
  3. l’oscurità, l’inerzia (tamas).
Quando l’energia prende forma, una delle tre qualità prende il sopravvento. Così, in un albero di mele, alcuni frutti sano maturi (sattvici), alcuni stanno maturando (rajasici) e altri sono più che maturi (tamasici). Ma, indipendentemente da quella che prevale, ci sarà sempre una compresenza di tutte e tre le qualità. Una mela potrà essere matura ma una parte di essa sarà marcia, anche se non possiamo vederlo a occhio nudo: in ogni caso sarà in atto un processo di cambiamento da uno stato all’altro

Queste tre qualità racchiudono tutta l’esistenza, tutte le azioni. 

Se un uomo compie una rapina, l’azione è fondamentalmente rajasica, ma la decisione di compierla e le motivazioni possono essere tamasiche o rajasiche o sattviche a seconda della situazione. In ogni uomo una delle tre qualità è predominante e ciò si riflette in tutte le cose che egli fa o pensa. Soltanto con l’illuminazione queste qualità vengono completamente trascese.

Gli alimenti puri (sattvici).
Questa è la dieta più pura e la più indicata per chi studia Yoga seriamente. È una dieta nutriente che mantiene il corpo in uno stato di pace. Inoltre calma e purifica la mente consentendole di esprimere tutte le sue potenzialità. Una dieta sattvica mantiene in perfetta salute: una mente tranquilla e un corpo efficiente in perfetto equilibrio tra loro. 

Gli alimenti puri comrpendono:
cereali
pane integrale
frutta e verdure fresche
succhi di frutta
latte
burro
formaggi
legumi
frutta secca
germogli
miele
tè di erbe.

Gli alimenti attivi (rajasici).
I cibi piccanti, amari, acidi, secchi o salati sono attivi. Essi alterano l’equlibrio tra corpo e mente, nutrendo il corpo a spese della mente. Un eccesso di cibo attivo è troppo stimolante ed eccita le passioni rendendo la mente agitata e incapace di controllo. 

I cibi attivi comprendono:
sostanze piccanti
spezie
erbe molto forti
stimolanti come il caffè e il tè
il pesce
le uova
il sale
la cioccolata.
Anche il mangiare in fretta è considerato rajasico.

Gli alimenti inerti (tamasici).
Un regime alimentare inerte non è sano né per il corpo né per la mente. L’energia vitale diminuisce, la capacità di ragionamento si appanna e si determina una sensazione di inerzia. Diminuiscono le resistenze alle malattie e la mente produce emozioni negative come la collera e l’avidità.

Gli alimenti inerti comprendono:
carne
alcol
tabacco
cipolle
aglio
cibi fermentati come l’aceto
cibi troppo invecchiati o stagionati.
Anche l’alimentazione eccessiva è considerata tamasica".

Da “Il libro dello Yoga” – Centro Yoga Sivananda.

È evidente che anche questa informazione è nozionistica, in quanto certamente gli autori, come chiunque altro, non hanno l’evidenza del punto prospettico del Creatore, pur tuttavia, mantenendo un livello di non giudizio e di opportunità, è possibile estrarre un grande insegnamento da ogni informazione che in ogni modo è riuscita a farsi largo sino a noi

La verità è in ogni 'luogo'.

È logico per me non nutrirmi con latte, burro, formaggio, caffè, tè e con pochissimo miele. Ogni ambito ignora gli altri e  conoscere il ‘tutto’ è opera di un altro mondo, di un’altra dimensione, di un’altra consapevolezza. C’è chi sostiene e segue una dieta a scarso muco, chi segue ogni altra filosofia… e tutto è bene e rispettabile se lo si sceglie secondo risonanza e seguendo il cuore

Se invece lo si subisce, allora il discorso è diverso, anche se alla ‘fine’ tuttò sarà comunque opportuno.

Non è l’unico sentiero, e non dico neppure che sia il migliore, poiché questo è soggettivo e dipende dalla persona, ma se riuscite a dimorare nel Centro Spirituale e a vedere il vostro universo locale attraverso le lenti quantiche di facilitazione, guida, osservazione e co-creazione, vedrete in modo diverso e le vostre manifestazioni rifletteranno nel vostro mondo questa differenza”.
Wingmakers

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011