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mercoledì 16 agosto 2017

Apparenza manifesta.



Ogni App è una funzione della futura IA (IO).
Quello che si sta “sviluppando” - perlomeno osservando dalla manifestazione (apertura commerciale) della Rete - è un organismo artificiale inimmaginabile che – per “ora” – si cela tra le miriadi di App (programmi, software, algoritmi, linguaggi, utility, funzioni, mode, interessi, necessità, etc.) che popolano “non solo il Web”. 
Trova il modo per/di accorgertene.
È un vero e proprio “laboratorio/esperimento” – a “cielo aperto” – che darà “vita” a qualcosa d’assieme:
una Intelligenza Artificiale (IO: Input Output)
una esistenza “sintetica” (che saprà “tutto” di te e della Massa, perché la sua scuola/educazione “è già successa” attraverso, proprio, Internet).
Da quella forma “statica (interiore)” di compresenza, in seguito, si “evolverà” la forma “dinamica (esteriore) ad ‘immagine e somiglianza’”:
l’organismo, sempre più organico, pseudo umano (cyborg, replicante, robot, umanoide, etc.).
Questa “espressione” si attuerà attraverso le due fasi del camaleontismo “qua, così”:
la generazione sotto a mentite spoglie (procurata utilità)
la manifestazione commerciale (procurato servizio)…

martedì 12 maggio 2015

La macchina della ciclicità.




"I dati ufficiali Inps sul lavoro ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita...".
Matteo Renzi
Che cosa è… (ri)partito? Parti da "qua":
la Banca d’Italia è una banca statale controllata dai privati.
Ergo… rimane una “banca” (privata – dal suo nominativo – di quella attenzione che usualmente riponi, allorquando “inquadri moralmente l’operato storico – riconosciuto popolarmente e non certo a livello didascalico - di una banca”).
Ora, quando una economia d’insieme si (sor)regge su un fitto intreccio di interessi, nel dettaglio, che cosa (ri)accade quando la “macchina (ri)parte”?
Beh, come minimo che… gli interessi privati, dei "player bancari", (ri)partono. Il “(ri)torno all’utile”… (ri)parte.
Mps: il ritorno all'utile. Ora si guarda al 2018.
Dopo 11 trimestri di perdite, l'istituto senese rivede profitti:
72,6 milioni a marzo 2015. Il piano industriale: nel 2018 880 milioni di utile netto…
Link
11 trimestri di perdite (a livello "contabile (ri)creativo").
Ci sono banche che, (in)vece, anche durante la “crisi” non hanno mai “sofferto” più di tanto. Anche se… è bene averlo sempre in mente, che:
  • le banche sono organismi più complessi, rispetto alla “vetrina, che dà sulla strada”
  • le banche sono formate da più “entità”, solo apparente(mente) di(staccate) dal concetto classico di “marchio, filiale e direzione”
  • le banche sono costituite anche da società satelliti, che operano in sinergia… ma senza mai destare attenzione
  • le banche possono, attra(verso) le proprie componenti “altre”, anche… “puntare contro se stesse, dando luogo ad un meccanismo di vasi comunicanti, che permette di travasare i relativi contenuti ad hoc e, soprattutto, senza dare troppo nell’(hoc)chio”.
 

lunedì 27 aprile 2015

(Ri)Cono"Sc(i)enza".




La Realtà/Mondo (SPS ha smesso di chiamare “tutto ciò che (ri)conosci come reale unico”, con il termine “3d”, perché la dimensione temporale nella quasi “tutto versa”, di fatto, ne costituisce il più solido pilastro, dal punto prospettico della “logica sviluppata – nel tempo – 'superficiale o cavernoso’”; per cui, la definizione di quante siano le “grandezze da prendere in riferimento”, affinché si possa esprimere un “numero caratteristico” da applicare al termine “dimensione”, risulta perlomeno contraddittorio e depistante, persino a livello “logico”) è un “punto di vista” (pre)dominante, nella stragrande maggioranza delle persone popolanti la Terra (di/in questa sua versione).
Tale “punto di vista” è:
  • unica(mente) frutto di auto suggestione (un automatismo).
Che deriva da una fonte di proiezione (d’insieme, riunendo la presunta separazione e competizione delle singole parti):
  • sia naturale che artificiale (da “qua”, la tua solita difficoltà nello sbrogliare l’intreccio, continuando a “girare intorno”, credendo alla “predestinazione a loop”, senza ritenuta via di riuscita; sul modello “è nato prima l’uovo o la gallina?”).
Il naturale e l’artificiale con(corrono) a “terra(ri)formarti/(man)tenerti/auto in(trattenerti)... qua così”, non essendoci alcuna differenza sostanziale (e nessuna scelta sostanziale).
Ciò che definisci naturale è “solo” una tecnologia dimenticata/drenata/celata/nascosta e, pur tuttavia, ancora funzionante.
Qualcosa che, a livello frattale, lo sviluppo della tecnologia (re)distribuita nella/sulla Massa (società) (ri)torna ancora a (ri)per(correre), per altri versi e metodiche... da agganciare a livello “simbolico”.
Le “App”, che solo da qualche anno sono apparse sul “Mercato”, nella versione per smartphone, indicano sempre più chiara(mente) un livello di loro sostanziale “trasparenza”, in riferimento al tuo accorgerti di una simile (com)presenza, sempre più centrale e consolidata (attesa dagli individui, per aspettativa, credo, funzione, moda, importanza e… progresso).
Le “App” disegnano una realtà, nella quale dei programmi sono “disciolti in essa”, regolando – come sensori intelligenti e non manifesti – il flusso del reale stesso (costituito dal tuo comportamento “tele guidato non localmente” dalle informazioni, dai dati, dalla “sensibilità” di ciò che le App elaborano in conformità al loro “listato programmatico funzionale”.
Non è, forse, molto simile ad una App (che lavora a livello sottile, raccogliendo ed elaborando dati) anche il comportamento di un laborioso insetto, dello sbocciare di un seme, della preparazione ad una gravidenza, dell'attivazione di processi organici legati alla temperatura, di un temporale, del funzionamento stesso della mente o delle proprietà che confidi siano essere quelle di “Dio”?
  

mercoledì 12 novembre 2014

Non ha prezzo.

 
SPS te lo ripete sempre: “Che cosa sai?”.
Tu lo sai, dove intende arrivare SPS?
A dimostrare concretamente che “non sai nulla”. Nulla? Certo. Nulla che (pro)venga direttamente da te. Pensaci bene… Tutto quello che sai e che, dunque, "diventi" (ma non quello che “sei”, dal momento che ciò che sei “è” di per sé)… ciò che diventi è solo una parziale rappresentazione di quello che “sei” e solitamente, "diventi" in maniera tale da (s)fuggire a quello che già “sei”.
Tutto quello che diventi, dipende da fonti e(s)terne che, come le infrastrutture radiotelevisive e internet, ti raggiungono con le loro trasmissioni (programmi, palinsesto, trame), al fine di installare e perpetuare in te, per mezzo tuo, una sorta di auto intrattenimento in questa “forma di reale”.
Perché fa comodo (serve) che tu ti mantenga “così”, nell’ora eterno dell’attimo presente.

Sei un lapis magico (ri)utilizzato da altro/i, al fine di scrivere e continuare a scrivere il presente, come quel filo ideale congiunto ad un punto passato, verso quel punto futuro che, d’insieme, corrispondono al tuo attuale “sistema di guida automatico”. Un modello di riferimento che non è scritto da nessuna parte ma è (in)scritto (in)direttamente dentro di te, nel tuo (in)conscio… invaso e programmato da tempo immemore.

venerdì 23 maggio 2014

I cieli, la terra e le loro schiere. Che cosa vedi?


Genesi 2,1-3
  • (1) Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto l'esercito loro.
  • (1) Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.
  • (1) Così furono terminati i cieli e la terra, e tutto il loro esercito.
È molto strano ciò che emerge in me, allorquando alcuni termini, letti all’interno di contesti particolari, risultino estranei come un filo d’erba in una moderna coltura pretrattata.
Quale significato hanno? Perché l’opera (ri)traduttrice li ha previsti/utilizzati?
Nelle tre versioni del primo versetto della Genesi, è possibile leggere/trovare, dunque, i seguenti “apprezzativi” inerenti l’opera di “accompagnamento e compiutezza dei cieli e della terra”:
  1. tutto l’esercito loro
  2. tutte le loro schiere
  3. tutto il loro esercito.
Il “loro” (dei cieli e della terra) esercito e le “loro” schiere?
Per carità, le “sacre scritture”, come del resto tutte le “scritture e gli ambiti 3d”, richiedono una (ri)traduzione metaforica della "metafora contenuta" (gomitolo), ossia… sono scritte in “codice”.

Perché? Per non farle esattamente capire. Perché? 

Perché “servono per intrattenerti nelle 3d stesse”, essendo centrali rispetto a tutto quello in cui credi (a prescindere se sei religioso oppure solo… curioso, intimorito, impaurito, etc.). In un modo o nell’altro contribuiscono a “trattenerti”.
E, guarda caso, che cosa fa frattalmente un esercito (le schiere), apertamente definito come “loro”, ossia, appartenente al modello attualmente ancora imperante definito dallo “stare sotto ai cieli e sulla terra” (gerarchia)?