venerdì 5 febbraio 2016

Il labirintico status quo (2)


 
Immagina:
un labirinto senza uscita e 1) con un solo ingresso o, addirittura 2) senza ingresso
nel quale “non entri ma ti ritrovi (ci nasci dentro)”, senza memoria alternativa sostanziale, rispetto allo status quo albergante
modello “prendere o lasciare (ossia: prendere)”.
Una dimensione fisica che deriva, come conseguenza, da una dimensione mentale "tecnologica" dominante, non manifesta ma “solo” compresente; una direzione massiva acquisita a mo’ di “comando post ipnotico”.
Qualcosa di respirato, mangiato, bevuto, aspirato, ingoiato, creduto; seducente come la tentazione continua e la relativa dipendenza…
Qualcosa del/nel quale “se non ti accorgi, non cambia mai nulla”. E se te ne accorgi, “è più dura di prima”.
Più “ritorni sensibile” e più “diventi insofferente”, motivo per il quale “ciò che esce dalla porta, rientra dalla finestra”.
Qualcosa che disinneschi attraverso il tuo "campo, più autentico, di presenza centrale, coerente", in te lato tuo (terzo stato).
Qualcosa che “ora, qua, così”, ti sembra assolutamente impossibile, perché “non è alla moda, rinunciare a tutto quello che 'si ha' (rischio), a favore di una vera e propria utopia/pazzia”.


Il rischiare non sembra proprio far parte di te, ormai.
Eppure, il "rischio ti piace" perché lo prendi sempre quando vai a scommettere o quando, ad esempio, metti al mondo dei figli (quali rischi corrono?).
Anche se in questo caso, “a rischiare sono loro”.
  
Perché questa realtà manifesta rassomiglia sempre più aduno squinternato manipolo di canagliume vario (Il pianeta del tesoro)”?

Perché “è già successo (e dimenticato) qualcosa” che lo ha reso così.
Tutto ha una propria motivazione di fondo: la ragione fondamentale.
Che cosa entra, in te, senza che ne sei conscio/a?
La frequenza standard di “lavoro” del cervello umano è “ics”, e ciò che lo attraversa, lo fa a differenti velocità, andando a “scriverci dentro, in maniera non rilevabile consciamente ma certamente rilevante, per l'azione conseguente).



Hai il caso, quotidiano, della Tv, ad esempio. Cose che ormai "sai", ma che per qualche disinnesco causale, tendi a “non fartene mai nulla”. È come essere in un incubo. No? Vorresti fare, correre, scappare, etc. ma – sei come bloccato/a e non riesci a…
Un giorno decidi di “non fare più questo o quello” e poi, dopo un certo tempo, “ti scopri nuovamente a farlo, ancora”. Caspita. Lo avevi deciso tu, perché eri conscio/a che quel determinato comportamento “ti faceva del male”.
Come diamine è potuto accadere che…?
Che cosa mantiene tutto "allineato e coperto"? 
Cosa ti impedisce di “alzare la testa”?
Perché questo reset continuo?


Lo sai ma non ci vuoi proprio credere, perché fa paura e perché “ciò che hai – qua, così – tutto sommato, ti sta bene (sempre meglio di rischiare di… perdere tutto)”.
 
Pensa, allora, a tutti quei profughi che vengono nel “tuo” Paese a “cercare lavoro (scappando da…)”. A cosa vanno incontro
A quale tipo di “non futuro (status quo)”?
A “questo” che, tu hai misurato da quando sei nato “qua, così” e puoi considerare come “tossico (perché riconosci quella forma di ingiustizia, di base, che lo pervade in toto”.
I profughi vengono dritti, dritti, proprio “qua, così”. Non che da loro sia diverso, intendiamoci. Altrimenti, perché scapperebbero?
La sceneggiata è continua.
Ora di qua, ora di là. Disegnando ordinatamente un andirivieni funzionale all’auto mantenimento di ciò che, potendo scegliere autenticamente, nessuno avrebbe mai scelto.
Qualcosa che, SPS, intuisce a livello frattale espanso… come una sorta di “video gioco tra le parti”, nel quale “non nasci maentri, ritrovandoti dentro, ricircolando sino ad un punto in cui muori, ma non esci più ugualmente”
Lì dentro, vige la legge del Dominio, del programmatore (nemmeno del… creatore).
La legge, strumento, memoria, frattale espansa è, da una simile prospettiva – dunque – ancora meglio comprensibile, agganciandola alla “natura della programmazione (ciò che la permette)”:
il programma che rende possibile il programmare, manutenere ed aggiornare… il “giogo” (lo spazio sostanza e la sua legge, sulla quale il Dominio edifica la propria legge, che è - ricordalo sempre - una legge secondaria. Ossia, c'è sempre "spazio anche per te", quando sei la grande concentrazione di massa (uno/a con te stesso/a)
il Dominio è, infatti, il circuito secondario che avvolge quello primario.



Se riassumi una prospettiva “altra”, tutto ciò che accade nel reale manifesto – conseguentementediventa “leggibile, lato tuo (in coerenza)”.
Un atteggiamento che ti permette, progressivamente (come SPS incarna), di ridisegnare tutto alla luce della sua (tua) ragione dominante fondamentale:
  • la condizione (algoritmica) per l’uscita dal labirinto, che non è nulla di quello che “puoi fare”, bensì, che è “tutto quello che sei, a partire dalla coscienza di te, dal ricordo”.
Ricordare è, per questo, un "non cambiamento... L'aggancio di un’altra frequenza"… la quale ti permette di riagganciare te stesso/a, nella tua versione originale”.
In questo senso, ovviamente, va riscritto tutto – senza rivoluzione o ribellione – mediante la relativa assunzione di significato frattale espanso “lato tuo”. È come polarizzare la situazione in toto:
vederla diversamente dal “consentito (abitudine)”.



Per questo, il Dominio per mezzo dei Punti di Riunione AntiSistemici, ti mantiene “qua, così” – ben sincronizzato alla propria frequenza.
  
Perché “il rischio che corre” è quello di poterti perdere, se ti ricordi di te e di quel “è già successo”:
il motivo per il quale “ora sei qua, così”.
La “famosa”… caduta (che sotto ad ogni luce, la memoria frattale espansa ti riporta sempre fedelmente, codificando l’informazione dappertutto).
Un colpo al cerchio ed uno alla botte”:
  • un altro “giro di vite”, lungo la stessa "via"
e
  • tutto viene sempre più rinchiuso nel loop
  • che è strategia frattale espansa by Dominio (il ricordare come funzionanoqua, cosìle cose").


Alfano, età punibile può essere ridotta.
L'età punibile "può essere abbassata, la modernità porta a questo".
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, durante un forum del quotidiano "Il Mattino".
Per Alfano occorre "rifuggire da ogni ipocrisia. I 16-17 anni di oggi non sono quelli di una volta, oggi a 16 anni si conosce esattamente la gravità di un crimine che si compie".
C'è "una parola di cui non aver paura, repressione. E un'altra parola, deterrenza:
ciascun cittadino, di qualunque età, deve aver paura della reazione dello Stato".
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Nota bene:
  • la modernità porta a questo (obiettivo dominante)
  • non aver paura (della) repressione (abitudine)
  • deterrenza: ciascun cittadino, di qualunque età, deve aver paura della reazione dello Stato (ci sono giorni, caratterizzati da fatti inoppugnabili, nei quali “certe autorità si bevono letteralmente il cervello”, offrendo a SPS un “rigore a porta vuota”).
 



Lo Stato è anche il cittadino, che dovrebbe dunque temere se stesso:
una forma di malattia mentale, dunque, che non tarda a manifestare sintomi, ovunque; così nella società, così nella mente umana conseguente.
“E ora, Israele, che cosa chiede da te il Signore, il tuo Dio, se non che tu tema il Signore, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il Signore, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua. Temi il Signore, il tuo Dio, servilo, tieniti stretto a lui e giura nel suo nome. Egli è l'oggetto delle tue lodi, è il tuo Dio, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che gli occhi tuoi hanno viste.”...
Deuteronomio 10:12, 20-21

  • che tu tema il Signore
  • il tuo Dio
  • che tu cammini in tutte le sue vie
  • servilo...

Se cambi prospettiva, la scienza deviata interverrà per diagnosticare una “malattia” (c’è una “forma malarica/un intero campionario”, per qualsiasi tuo livello, già predisposta ed associata ad ogni comportamento), in maniera tale da disinnescare ogni tentativo di “fuga”
Il frattale che replica tutto ciò?
Ce ne sono infiniti.
Per quest’oggi SPS si è imbattuto, ad esempio, in...
Allarme per il verme killer giapponese, ecco come difendersi.
È un killer pericolosissimo, che rischia di minare gli equilibri del terreno nel quale riesce a riprodursi. Si tratta del Diversibipalium multilineatum, un verme piatto (planaria), che è stato ritrovato in Italia nonostante suoi habitat ideali siano Giappone, Corea del sud e Francia.

Il rischio è che questo verme possa sterminare lombrichi e chiocciole alterando, appunto, l’equilibrio dei terreni:
"La scoperta in Italia era una colonia di circa una settantina di esemplari - ha spiegato a Qn Mattia Menchetti, ricercatore dell'Università di Firenze e membro del team internazionale che ha pubblicato il primo studio sul verme killer - il padrone di casa, un signore bolognese, l'ha segnalato nel suo giardino e ha spiegato sbigottito di non aver mai visto nulla del genere prima"...

"La biologia di questa planaria, originaria del Giappone ma introdotta anche in Corea del Sud, è quasi del tutto sconosciuta, anche se probabilmente è simile a quella di Bipalium kewense - sottolineano gli studiosi - una specie introdotta in varie parti del mondo e intercettata sporadicamente anche in Italia".

"Questi vermi piatti - hanno proseguito i ricercatori - in seguito al danneggiamento del corpo o alla necessità di riprodursi in via asessuale, possono rigenerare parte del loro corpo, cosicché individui completi possano nascere anche dai vari frammenti.
Di fatto, alcune specie sono anche in grado di riprodursi sessualmente e di deporre uova. Sono proprio le uova e il corpo degli adulti delle specie Bipalium kewense e B. adventitium a contenere tetrodotossina (Ttx), sostanza letale presente anche nei pesci palla".
Per combattere questi vermi, confermano gli etologi non serve ammazzarli "perché si autorigenerano anche da pezzi di corpo.
L'unica soluzione è gettarli via, in un bidone o in un terreno molto umido che non amano e fa loro da barriera.
Un consiglio? Un modo per evitare di trovarsi faccia a faccia con il verme immortale è verificare sempre la provenienza del terriccio che usate per vasi di casa e per il giardino. Semplice e sicuro".
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  • per combattere questi vermi, confermano gli etologi non serve ammazzarli "perché si autorigenerano anche da pezzi di corpo
  • l'unica soluzione è gettarli via, in un bidone o in un terreno molto umido che non amano e fa loro da barriera
  • un modo per evitare di trovarsi faccia a faccia con il verme immortale è verificare sempre la provenienza del terriccio che usate per vasi di casa e per il giardino…
C’è tutto “qua dentro”. Riesci a fare la rilettura frattale espansa, lato tuo (con te al centro per centro)?



Il labirinto è un programma, senza via d’ingresso né via di uscita “tradizionali (fisici, manifesti)”.
Ti ci ritrovi dentro (perché “è già successo che…”).
Ne riesci solo a patto che “riagganci te stesso/a, per mezzo della tua autentica memoria: una frequenza di aggancio, in pratica”.
Che cosa “è”, allora, tutto ciò che si è codificato (memoria frattale espansa) in qualsiasi modo altro?
Una "sicurezza (memoria)", adatta a non farti mai mancare l’informazione per “il guadagno dell’uscita dal labirinto, senza apparente uscita”:
l’ascensione èun dato di fatto, disinnescato proprio dal “vivere qua, così”, per adesione ad un grado culturale che deriva dalla strategia dominante dell’auto contenimento non manifesto, ma sostanziale (quello che percepisci nel “tuo stato di depressione”).
  • Te lo dicono (lasciano che tu lo venga a sapere, perché la memoria frattale espansa è sempre attiva)
  • tanto
  • non ci credi.

Un altro esempio? Pensa a “Mafia Capitale”:
lo scandalo edificato a Roma, propagantesi ovunque.
Ci sei? Bene. Ora continua a leggere
A Roma riunito Tavolo tecnico per combattere specie infestanti.
Si è riunito oggi il Tavolo Tecnico, voluto dal Commissario Straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca, mirato al contrasto delle specie animali infestanti e problematiche.
Presenti i rappresentanti del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero della Salute, dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dell'Istituto Superiore di Sanità, della Regione Lazio, di Ama, di Acea, del Centro di Referenza per l'Igiene Urbana Veterinaria degli Istituti Zooprofilattici, del Bioparco di Roma, del Corpo Forestale dello Stato, del Dipartimento per la Tutela Ambientale di Roma Capitale e di numerosi rappresentanti dei Municipi Capitolini.
L'incontro, presieduto dal Subcommissario Camillo de Milato, ha analizzato i provvedimenti da adottare in materia di disinfestazione e derattizzazione, con l'intento di definire piani di prevenzione scientificamente supportati e condivisi, integrati da linee guida per uniformare procedure, interventi e controlli sul territorio.
Piani che - chiarisce il Campidoglio - dovranno anche supportare campagne di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini nell'azione di tutela dell'ambiente urbano.
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Anche in questo caso “c’è tutto”.

Da una prospettiva diversa dalla solita:
  • c’è il modello di realtà manifesta “qua, così”
  • lo status quo
  • l'intento di definire piani di prevenzione scientificamente supportati e condivisi, integrati da linee guida per uniformare procedure, interventi e controlli sul territorio. Piani che… dovranno anche supportare campagne di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini nell'azione di tutela dell'ambiente urbano” (dalla prospettiva dominante. Alias: un sostanziale nulla di fatto, con dentro la condizione di radicamento parassitario mafioso, interlacciato ad ogni “cosa”. Il disinnesco più puro, dall’interno “che non si vede”).

SPS, oggi, non doveva andare avanti a delineare talune vicende “guerrafondaie”, iniziate con l’articolo di ieri? Certo. Ed, infatti, è stato così. Te ne sei accorto?
Di cosa?
Del fatto indemagliabile che “è già successo che…”.
Le conseguenze sono e sono state… queste “qua, così”.
Ora, descrivere il periodo della seconda guerra mondiale, l’epoca napoleonica, quella della Roma imperiale o “quello che vuoi”, non cambia mai nulla nella sostanza di “ciò che accade come conseguenza di ciò che è già accaduto e dimenticato”.


Ciò che facciamo in vita, riecheggia per l’eternità…”.
Il gladiatore
Nell’immediato dopoguerra, l’Europa figura quindi non tanto come protagonista attiva, quanto piuttosto come posta in gioco nello scontro tra... superpotenze…
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Oggi, come può essere diverso, partendo da una simile “base d’origine”?
La Ue è davvero libera?
Oppure, è libera nella misura in cui, nel 1945 le truppe straniere la “liberarono”, occupandola?
Il pretesto (a forma di “piano inclinato”):
nelle intenzioni statunitensi, l’Europa uscita dalla Seconda guerra mondiale doveva essere integrata economicamente in un sistema aperto di mercato e stabilizzata geopoliticamente attraverso un equilibrio bipolare tra le due potenze regionali vincitrici della guerra, l’Unione Sovietica e la Gran Bretagna.
Gli Stati Uniti, potenza superiore per mezzi e capacità egemonica, avrebbero così potuto delegare ai propri alleati il compito di preservare la pace e la stabilità sul continente europeo.
Prostrata dalla guerra, la Gran Bretagna non era però in grado di svolgere tale compito.
Nell’Europa dell’immediato dopoguerra sembrò che l’Unione Sovietica non fosse bilanciata da nessun contrappeso.
Gli Stati Uniti cominciarono a temere che si realizzasse una condizione geopolitica che avrebbe potuto minacciare la stessa sicurezza americana:
il dominio da parte di una singola potenza di tutta l’Europa e delle sue straordinarie risorse…
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Immagina:
  • la “tua” città (dentro a)
  • una provincia (dentro a)
  • una regione (dentro a)
  • una nazione (dentro a)
  • un continente (dentro a)
  • un pianeta (dentro a)
  • un Dominio… (l’uscita dal labirinto. Risolvi l’equazione, di grado finito, nel dominio del Dominio. Ricordati di te).
Sei tu che permetti tutto ciò, indirettamente.
Non sei la ragione fondamentale, però. Il “qua è così” per una esatta motivazione dominante e tu rientri in ciò “perché vali”:
  • sei l’incognita
  • non la causa.
E… l’incognita lo è, in primis, perché ha smarrito “se stessa (potenziale)”.
Ci sei “caduto/a dentro”. Sei nato/a dentro.
Così non ricordi nient’altro di quello che “esiste fuori”.
Dove il fuori non è un esterno, piuttosto... la polarizzazione di ciò in cui “ti sei ritrovato dentro” ma, questa volta, a partire da te (il rischio è che tu sia un’altra forma di Dominio, motivo per il quale il Dominio prolifera a ripartire da qualsiasi suo pezzettino rimanga, come il "verme killer").
Gettarlo via (purificarlo)” significa escludere ogni sua possibilità di propagazione/radicamento. Significa che tu riassumi tutto da una condizione neutra di Comunione.


Accorgiti…
  
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com 
"Ogni giorno, da tutti i punti di vista, io vado di bene in meglio". Emile Couè 

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