venerdì 10 aprile 2015

Chi difende cosa?




Sorridere fa bene alla salute e cambia il modo di vedere il mondo.
Secondo i risultati pubblicati sulla rivista "Social Cognitive & Affective Neuroscience" il solo atto del sorridere provocherebbe gioia in ogni individuo…
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Oggi si tende sempre più a... ridere, in quanto "luogo comune... televisivo/cinematografico" (inflazione).

Quanto è duraturo lo stato d’animo derivante dal ridere? Quanto lo è, la (pre)disposizione del complesso umano, post sorriso?
Quanto diventa anch’essa una… (di)pendenza?
Quanto è simile al “farsi”?
Certo, non è la stessa cosa e (in)fatti… costa meno.
C’è qualcosa che striscia in te, d(entro) a te. Che rende tutto “un effetto con la data di scadenza”. Tutto svanisce e (ri)torna in un reame fonda(mentale). 

In qualcosa che contiene il tutto, ma non è il contenitore o, meglio...

senza essere il solo contenitore:
"è" il potenziale.
Il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede. Senza la paura del demonio non c’è più necessità del timore di dio… Il riso resta lo sfogo dell’uomo volgare, ma cosa succederebbe se per colpa di questo libro, uomini saggi andassero affermando che è possibile ridere di tutto… Possiamo ridere di dio? Il mondo precipiterebbe nel caos. Perciò io sigillo quello che non doveva essere detto… Nella tomba che ora divento…”.
Il venerabile Jorge
“Qua, così”… c’è del buono e del cattivo ma, nella sostanza, c’è solo una intenzione regolatrice… che s(fugge) nell’insieme di “buono e cattivo”. Puoi tranquilla(mente) (ri)pensare a ciò, come ad un tessuto unico che si con(fonde) con la propria trama


Mentre guardi alla trama (al disegno, alle innervature, al dettaglio) il contesto si/ti de(struttura)... seguendo il "copione".

È il classico concetto della “Caverna” raccontato da Platone.
Le scienze tutte, studiano (fanno “ricerca”) all’interno della Caverna, la composizione e le regole/leggi alla base della (con)formazione della Caverna, (ri)tenendo le pareti della stessa tutto ciò che esiste. Puoi andare in profondità quanto vuoi, in una tale “direzione”… ma, lo spaccare il capello in quattro, non servirà che a man(tenerti) stabile (d)entro alla rotazione di un Pianeta, che è e rimane l’unica (f)orma di realtà a te svelatasi.
Che cos’è la tecnologia? E… la natura?
Cosa è bianco e cosa è nero?
Cosa è luce e cosa è tenebra?
Possiamo ridere di dio? Il mondo precipiterebbe nel caos”. 
 
Di che cosa ridi? Il tuo ridere è, sempre più spesso, un (de)ridere?

A quale “caos” si (ri)ferisce, non tanto Jorge (che è un personaggio vettorialmente riportato), quanto la “penna” di Eco?
Nulla è per caso”.
C’è un “responsabile” per tutto e per qualsiasi cosa (av)viene.
Questa è consapevolezza. Questa è centralità responsabile...
Qualcosa che “hai”, senza necessità di rinnovarla mai (non esiste in un simile contesto, il concetto di “batteria da ricaricare o di scadenza”).
Qualcosa che “hai”... solo messo da p(arte), recitando ad… arte, ma senza più rammentarlo.

La tecnologia ha sostituito qualcosa che c’era prima (la "palestra" sostituisce l’esercizio con l’esercizio, ma… spostandolo ad un altro livello del “fare”).
In maniera tale da renderti di(pendente).
E svuotare d(entro), drenare e sostituire con altro di altra fattezza, conducente il nuovo segnale portante.
La “robotizzazione sociale” è già partita ed il prossimo step sarà molto evidente ed in grado di dare una accelerata al processo:
le auto a guida automatica sono prossime.
E con l’avvento di questa automatizzazione, diverrà pratica(mente) usuale iniziare a (ri)correre alla "compagnia" dei robot, da utilizzare come “nuovi schiavi” nelle proprie abitazioni, per svolgervi mansioni ripetitive e fastidiose.
Sarà l’inizio dell’ennesima “corsa all’oro”, da parte di molte aziende sempre più Globali.
Così come Apple, con l’innovazione chiamata i-Phone, ha creato nuovo “terreno fertile” al fine di edificare il contesto delle “App”(licazioni)… che sempre di più entrano nel cuore pulsante della regolazione degli organi sociali, allo stesso modo i robot espanderanno in leva il concetto di “aiuto”.
Dalle più svariate forme e modelli, queste macchine diverranno sempre più “umane” (e, molto probabilmente, questo fatto costituisce una… minaccia).

Divenire “umani, come lo sono questi umani”… è per(mettere) una (ri)produzione potenzial(mente) infinita di qualcosa, che è sfuggito di mano all’individuo, in quanto “robotizzazione sociale più avanzata, frutto di un intento che giunge da una sfera del controllo dimenticata dagli umani stessi”
Progressiva(mente), i robot prenderanno il posto degli umani, rendendo il tempo che scorre… una somma del tempo umano aggiunto al tempo robotico:
lo "stress" non diminuirà af(fatto)… di questo puoi esserne certo/a.
È come essere in pensione e continuare a lavorare ugual(mente).
Oppure, tu pensi che starai in panciolle per tutto il tempo, mentre il “tuo” robot farà tutto, per te?
He He… Ad esempio, come sopperirai alla (com)presenza dei “virus” all’interno del loro sistema operativo?

 
Dovrai essere assicurato, perché essi faranno danni… molti "danni".
Ma i danni maggiori saranno nella continuazione sempre più “densa”, del tuo controllo.
Essi avranno migliaia di sensori e capacità che tu, ora, ti sogni.
Essi potranno interfacciarsi con l’intero spettro della tua Vita.
Essi sapranno tutto di te, perché tu delegherai tutto a loro (nel tempo… fidati). E, loro, (ri)feriranno i dati alla "centrale"...
Essi saranno sempre più di moda.
E tu (con)seguirai, come al solito
Mentre vigili sul non farti mettere un chip sottopelle, molto presto ti (ri)troverai con un robot in casa!
He He
Sui “sensori” SPS (ri)tornerà più avanti… perché essi sono una delle tue limitazioni. Essi ti vincolano, misurando qualsiasi “cosa” e deducendo, a livello di programmazione, quale è il tuo comportamento e, dunque, (pre)determinando quale è la tua sfera d’azione (qualcosa che scambi per il libero arbitrio, la libertà, la democrazia, il progresso, quello che sai perché ti hanno detto che…).
Come ti (pre)parano e come “qualcosa” si muove, educando sin da piccoli, alla direzione verso cui si dovrà poi, senza scelta, (di)pendere?
In (in)finiti modi, rimanendo “qua, così”… con il pieno potere nelle “mani di una (com)presenza terra(ri)formante, come quella che non prendi mai in considerazione (del Nucleo Primo)”.
750’000 dollari d’investimento per Primo.
Primo è un gioco che permette di insegnare ai bambini le basi della programmazione attraverso sequenze di azioni astratte.
Nato dalla partnership fra Matteo Loglio (diplomatosi alla Supsi in Interaction Design) e Filippo Yacob, ha ottenuto 750’000 dollari d’investimento da una rete di finanziatori per il suo sviluppo…
Primo è ora un prodotto realizzato da Primo.io, una società di hardware e software con sede a Londra, fondata da Matteo Loglio e Filippo Yacob che oggi creano prodotti in grado di trasformare materie come la programmazione e la robotica in esperienze tangibili che ruotano attorno al gioco fisico.
Primo è un’interfaccia fisica e ludica che insegna ai bambini la programmazione logica senza la necessità di alfabetizzazione.
Si tratta di un play-set che utilizza forme, colori e consapevolezza spaziale per insegnare la logica della programmazione attraverso un’esperienza di apprendimento tattile, calda e magica.
Primo rende piacevole e divertente questo importante argomento che altrimenti risulterebbe poco interessante per i bambini.
Il nostro prodotto è il Cubetto Play-Set, spiega Matteo Loglio, un gioco composto da tre elementi: un robot di legno chiamato Cubetto, un’interfaccia fisica utilizzata per controllarne i movimenti e un set di blocchi colorati che servono da istruzioni. I bambini possono programmare Cubetto creando sequenze di istruzioni usando i blocchi. Il Play Set è studiato per rendere la logica della programmazione accessibile e comprensibile a bambini dai 4 ai 7 anni. Cubetto dà loro una referenza fisica e concreta dei comandi che poi vengono eseguiti in un contesto tecnologico (il robot) e magico, nascondendo la plastica, i circuiti e la meccanica.
Abbiamo scelto il legno perché è un materiale naturale che piace ai bambini, conoscendolo già dalla scuola materna.
Primo nasce nel contesto del Master in Interaction Design. Questo Master è un programma di studi che unisce design, nuovi media, programmazione e physical computing. Il corso affronta la realizzazione di prodotti in cui l’integrazione tra progettualità e tecnologia permette di generare innovazioni nel campo del design e fornire nuovi strumenti e risposte concrete ai bisogni umani legati alla nostra contemporaneità.
L’obiettivo del Master è fornire a designer, artisti, ingegneri e professionisti conoscenze pratiche per la progettazione di oggetti, ambienti e servizi interattivi, combinando la cultura del design con l’innovazione tecnologica.
Il centro di questa disciplina sta nella progettazione delle modalità di interazione tra esseri umani e sistemi con componenti elettroniche, meccaniche e informatiche.
In particolare si punta a realizzare prodotti e servizi interattivi che oramai fanno parte della nostra vita quotidiana:
lo scopo è investigare nuovi tipi di relazioni con lo spazio fisico e il mondo digitale che non richiedano necessariamente agli utenti un grande sforzo di apprendimento, ma che siano le più naturali e spontanee possibili.
Oggi, la tecnologia non è solo a basso costo ma deve essere sempre più accessibile per l’utente commenta Massimo Botta, responsabile del Master, e non è un caso che il progetto di Matteo abbia avuto il consenso del pubblico tramite la campagna su Kickstarter e attirato capitali dagli investitori.
Da buon interaction designer, ha saputo individuare un’esigenza scoperta e proporre una soluzione che soddisfa la curiosità dei bambini e le esigenze dei genitori.
Sfruttare le potenzialità tecnologiche per generare esperienze nuove e significative è la chiave dell’interaction design. Il successo di Primo riempie di orgoglio tutta la Supsi e dimostra che il Master in interaction Design rappresenta una punta avanzata della formazione in questo ambito del design, oggi così importante e strategico.
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Creano prodotti in grado di trasformare materie come la programmazione e la robotica in esperienze tangibili che ruotano attorno al gioco fisico (in pratica... sorridendo)...
Il corso affronta la realizzazione di prodotti in cui l’integrazione tra progettualità e tecnologia permette di generare innovazioni nel campo del design e fornire nuovi strumenti e risposte concrete ai bisogni umani legati alla nostra contemporaneità…
  • integrazione
  • innovazione
  • fornire nuovi strumenti e risposte concrete ai bisogni umani legati alla nostra contemporaneità…
 

È tutto ben nascosto dietro (oltre) a “quello che credi di sapere” (tradizione, status quo, educazione).
La differenza che esiste, tra te ed il Nucleo Primo, è paragonabile (frattale) ad una distanza che vi separa:
  • una distanza sostanziale
  • una visione di(storta) di/dal…
Bah. Hai presente quando ti dicono che la stella più vicina è ad “x” anni luce da te?
Ecco
. Immediata(mente) pensi che è irraggiungibile, vero?
È la stessa cosa. E l’effetto su di te è simile al “perdere ogni volta la speranza” (molto peggio del perdere una battaglia o, addirittura, la guerra).
Qualcosa ti lavora sottil(mente), sempre, perché sempre si (ri)forma in te “quella sottile venatura di speranza”, che è stata trasformata in una industria del moto perpetuo, strategica(mente) sfruttata per generare “energia”, per alimentare questa (f)orma di reale (ri)emerso.
Tutto è business, prima ancora di divenire “esperimento/esperienza”
C’è un interesse che impregna il tessuto unico, fuori(uscente) dall’avvolgimento del circuito secondario su quello primario, in grado di trasformare (ossia, di mantenere… una volta “evocato”) uno scenario di reale ad hoc, in linea con il principio intenzionale del Nucleo Primo (la più grande concentrazione di massa esistente in loco ed in proiezione costante sulla Terra, come la relativa e non certo casuale compresenza dei satelliti spediti in orbita attorno alla stessa Terra).
La Realtà/Mondo (unica) si sta sempre più amalgamando in chiave tecnologica. La Massa stessa lo (ri)chiede, per tutta una serie di motivi “logici” e per la sostanziale pressione mediatica/politica/commerciale, che incide nel reale (ri)emerso… l’intenzione del Nucleo Primo, sempre mascherata molto sapiente(mente) d’altro.


L’av(vento) dei robot costituirà l’ennesima apertura di "tratte commerciali" verso “il/un nuovo Mondo”.
Come ac(cadde) nel 1492, continuerà a (ri)ac(cadere), perché il solco dell’aratro è unico e non cambia la propria direzione (d)entro alla quale tu (s)corri da mattina a sera, riposandoci durante la notte…
Non conosci più (non ricordi più) un altro modo per “(soprav)vivere, senza per questo non dover rinunciare ad esistere”. Non sembra più possibile unire le sfere polari, perché “alto e basso, non vanno d’accordo, alla luce della (com)presente logica”.
Il terzo stato quantico (centro sovrano, in equilibrio, “lato proprio”) non è nemmeno una utopia:
  • è impossibile
  • perché ormai non è nemmeno immaginato.
Assicurazione auto, addio al cartaceo sul parabrezza.
Arriva il "grande fratello stradale":
se fino ad oggi le telecamere presenti sulle strade italiane controllavano esclusivamente i limiti di velocità o le autorizzazioni per entrare nelle Ztl (zone a traffico limitato), a breve potranno verificare anche se l'assicurazione è stata regolarmente pagata o se sono stati rispettati gli obblighi della revisione.
Come? Attraverso la targa!
Addio, dunque, al vecchio tagliando che da sempre siamo abituati a esibire sul parabrezza dei nostri veicoli...
Entro il 18 ottobre, dunque, tutti gli "occhi elettronici" (autovelox, telecamere Ztl, tutor) presenti in città ed autostrade dovranno essere omologati per poter comunicare in tempo reale se un veicolo è assicurato o meno.
In particolare l'articolo 31 prevede una progressiva "dematerializzazione" dei documenti amministrativi, che farà diventare completamente virtuale il tagliando per la responsabilità civile dei mezzi. Una vera rivoluzione soprattutto per il nuovo contrassegno assicurativo elettronico che non sarà più possibile falsificare o evadere.

E se in Europa i veicoli non assicurati non superano il 4%, in Italia la questione è invece differente:
secondo l'Ania (l'associazione nazionale delle imprese assicuratrici), si contano almeno 3 milioni e mezzo di veicoli privi di assicurazione ma l'ex ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, aveva addirittura parlato di 4 milioni di "mezzi fuorilegge".
Per chi non è coperto da assicurazione, dunque, sfuggire ai nuovi controlli sarà difficile e pericoloso:
le sanzioni previste vanno infatti da 841 a 3.366 euro, oltre al sequestro del veicolo.
Rimane da superare un ultimo ostacolo, come spiega Rossella Sebastiani, del servizio normativa auto di Ania:
"In base alla normativa attuale, i sistemi di controllo del traffico dove non c’è presenza umana, come appunto gli autovelox, non possono essere impiegati per sanzionare chi non è assicurato, se contemporaneamente non viene commessa un’altra infrazione, per esempio l’eccesso di velocità. È necessario mettere mano al testo se vogliamo che, a ottobre, i nuovi sistemi possano portare ai risultati che ci aspettiamo".
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È necessario mettere mano al testo se vogliamo che, a ottobre, i nuovi sistemi possano portare ai risultati che ci aspettiamo…
La legge cambia per (pre)servare l’area giurisdizionale, che (per)mette l’inasprimento dell’avvolgimento del secondario, via primario, sul terziario (la “tua” realtà unica nella quale ti “ri-ferisci”).
C’è un interesse, al di là della tua “libera accettazione”.
Un interesse che si fa accettare da te, proponendosi nelle vesti dell’opportuno progresso (una tenaglia che progressivamente si chiude su di te e sulla tua "libertà").

Sai che pratico è (moda, civiltà), ad esempio, “pagare comoda(mente) in qualsiasi modo”?
Pagare = restare “qua, così” (tacito consenso).
Tutti gli "occhi elettronici"… presenti… dovranno essere omologati per poter comunicare in tempo reale
Con chi/cosa? Beh, con la “centrale”.
Come più sopra citato… i “sensori (anche quelli umani) sono una limitazione del campo del possibile”.
Se tu, ad esempio, senti freddo e/o caldo, significa che il tuo complesso ha una temperatura di funzionamento in quel range di temperature? Oppure, piuttosto, che la tua “sensibilità” plasma nel tempo anche la tua organicità, fisicità, possibilità!
La mente si adatta e si man(tiene) (d)entro ai parametri con i quali i sensi la alimentano
Puoi parlare, se meglio credi, di una programmazione che funziona in maniera non locale, ubiqua. Di una intelligenza pianificata e distribuita nel tutto, nell’insieme umano e non solo.
Perché? Perché, in questo modo, si confondono le acque e, nel tempo, può emergere la forma d’onda umana della cosiddetta… democrazia (l'effetto collaterale del "tuo" non accorgerti del Nucleo Primo, che mina alla base il tuo libero apporto a ciò che non corrisponde più al "tuo destino").
He He… è troppo sottile per te, questo discorso? Non lo capisci proprio. No?
Credi a SPS… "non è che non lo capisci tu". Non lo capisci per auto induzione a questa forma di intelligenza, redistribuita (in)diretta(mente) in te.
È come se l’ambiente intero fosse un “controller” (Anti Sistema).
Un modello di controllo che diventa “naturale”

Certi “automatismi” esistono in qualsiasi campo d’azione umano.

Jeb Bush riparte dalle armi per riconquistare i conservatori.
Le sue posizioni sull'educazione e sull'immigrazione non erano piaciute all'ala più conservatrice dei repubblicani.
Adesso Jeb Bush prova a ripartire dalle armi per cercare di riconquistare l'appoggio dello zoccolo duro del suo partito in vista di una possibile candidatura alla Casa Bianca.
Parteciperà infatti (non senza esprimere il suo sostegno) all'incontro annuale della National Rifle Association - la lobby delle armi americana - che inizierà domani a Nashville, Tennessee.
Una tre giorni che attira migliaia di persone da tutti gli Stati Uniti e che dà all'ex governatore della Florida la possibilità di ritornare nelle grazie dei conservatori.
Il suo discorso di domani infatti sarà incentrato sui provvedimenti presi quando governava la Florida, in particolare la legge da lui firmata nel 2005 - la stand your ground - che permette di usare la forza e uccidere una persona per difesa personale in casi di furti in appartamento, attacchi in auto, nel posto di lavoro o nelle strade…
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La legge è diventata un importante terreno di dibattito, soprattutto dopo l'uccisione nel 2012 di Trayvon Martin, un minorenne disarmato, da parte di George Zimmerman.
Nel corso dei suoi otto anni come governatore della Florida Jeb Bush ha firmato diversi provvedimenti in favore dei possessori di armi da fuoco.
Tra queste un provvedimento che permette a milioni di cittadini della Florida di portare con sé armi nascoste anche fuori dalla propria abitazione. La legge permette anche a chi visita la Florida di usufruire della stessa protezione.
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  • una tre giorni che attira migliaia di persone da tutti gli Stati Uniti e che dà all'ex governatore della Florida la possibilità di ritornare nelle grazie dei conservatori
  • nel corso dei suoi otto anni come governatore della Florida Jeb Bush ha firmato diversi provvedimenti in favore dei possessori di armi da fuoco
  • la legge permette anche a chi visita la Florida di usufruire della stessa protezione...
Le lobby si comprano il “loro braccio politico al Governo” (stanne certo: ci sarà per sempre la "guerra", perchè... "serve").
Lo stai leggendo propri ora. Ma lo sai già, no?
Lo sai che “va così”. E non ti sembra di poter fare nulla, neanche a tal (ri)guardo… troppa è la differenza tra te e loro (a quanto dista la stella più… “vicina”? He He).
E, allora… continuerà per sempre, così.


Squadra che vince, non si cambia”.
Può cadere qualche pezzo di “intonaco” dalla facciata pubblica della “cupola”, al massimo…
Ma nulla cambia nella “sua” sostanza.
Il denaro ed il privilegio storico accumulati, ti rendono sempre distante, in costante svantaggio, respirando e nutrendoti di una differita della “tua” Vita.
Non c’è nessun cambiamento “magico/spirituale/evolutivo” in atto.
Nulla di nulla… oltre alla (ri)f(orma) di un reale che è protetto “così com’è”.


Islam-Occidente: scontro di civiltà o malinteso?...
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Può un “malinteso” durare così a lungo? Non è, forse... diabolico?
Naa. “Serve”… l’intenzionalità.
Lo “scontro di civiltà” è… la guerra tra poveri (il... malinteso); tutti quanti sotto all’egida (“protezione” sotto forma di controllo/possesso) di un vessillo senza fattezze visibili, senza colori, senza simboli, senza l’esigenza di sventolare al vento.
La strategia più profonda mai messa a punto su scala Mondiale (perlomeno venendo dall’ultima era glaciale in… “qua”). Ma, certa(mente), una replica di qualcosa che esisteva al di là del cancellino delle ere glaciali.
La memoria è il punto comune, grazie al quale poter (ri)tornare padrone del tuo “scorrimento”, potendo decidere in autonomia quale “corrente” è meglio seguire…
Sia che vai in salita, sia che vai in discesa, la realtà (ri)emersa è un piano inclinato lungo il quale “scorri come un fluido”.
E, a livello frattale, una simile (com)presenza di acqua allo stato liquido, gassoso e solido… ti indica che “qua, così”… puoi avere l’impressione di cambiare/scegliere, ma… senza mutare di una virgola la sostanza che ti (man)tiene in uno stato complessiva(mente) disinnescato.


L’Usi punta sulla scienza dei dati
L’obiettivo del nuovo istituto è quello di diventare un punto di riferimento dove diverse competenze ed approcci possano combinarsi, sviluppandosi ulteriormente attraverso progetti di ricerca interdisciplinari, utili alla diffusione della Data Science non solo nel mondo accademico, ma anche nella società e nell’economia.
Sono previsti degli incontri pubblici in italiano, chiamati "Dati e Società: opportunità e paure"...
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Una "pubblicità".
Mentire con le statistiche (How to Lie with Statistics) è un noto testo di Darrell Huff...
Presentato ironicamente dall'autore come "una specie di breviario su come usare le statistiche per ingannare", il libro è in effetti un brillante corso di autodifesa contro distorsioni e manipolazioni dell'informazione attraverso l'uso di dati statistici, e appartiene a tutti gli effetti al genere della divulgazione scientifica
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Hai presente, ad esempio, il calcolo ufficiale dell’inflazione o quello del Pil?
He He… un “inganno bello e buono”.
Addirittura, coi numeri&parole (ri)elaborati/e statistica(mente), la Chiesa (ri)esce a (di)mostrare che… essa è “povera”.
La Chiesa deve essere ed apparire povera…”.
Paolo VI
Sopra a tutto… deve “apparire” come povera.
Un “dibatt(ito/ersi)” che è sempre attuale e che… non cambia mai (come le “promesse da marinaio” dei politici o della scienza, allorquando, si esprime sul grado di imminente risoluzione di malattie mortali e, dunque, senza speranza).
Il nostro studio su lo spirito del Concilio, quello spirito che deve formare in noi una nuova ed autentica mentalità cristiana e deve esprimersi in un nuovo stile di vita ecclesiale, ci porta facilmente al tema della povertà.
Se ne è parlato molto.
Aprì il discorso il Nostro venerato Predecessore Papa Giovanni XXIII con il radiomessaggio ai cattolici di tutto il mondo, un mese prima del Concilio, accennando, fino d'allora, ai problemi che la Chiesa trova davanti a sé, dentro e fuori dell'ambito suo, e affermando che "la Chiesa si presenta qual è, e vuole essere, come la Chiesa di tutti e particolarmente la Chiesa dei Poveri" (A.A.S. 54 (1962), p. 682)...
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Ma…
“Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga...
Non ci flagella la schiena, ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro”…
Ilario di Poitiers, vescovo, V secolo
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Che "lingua" parli e che "lingua" capisci?
Quale codice ti raggiunge? Cosa inserisce in te? E dal “tuo” (in)conscio, che cosa si (di)parte?
Il sistema immunitario che cosa difende? Tu o la “tua” (ri)programmazione inconscia?
Gli organi di “difesa cittadina” (tutti) chi difendono?
Te o il potere da te?
He He…
È sottile la questione ma, certa e sicura la disamina frattale, portata avanti da/in SPS:
tu sei separato da te stesso/a e da tutti gli altri, per... "motivi di sicurezza".



Decifrato il linguaggio dei linfociti T.
Una scoperta importante, quella fatta dal gruppo di ricercatori guidati da Federica Sallusto dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina dell’Università della Svizzera italiana di Bellinzona (Irb – Usi) e che permette di capire in che modo il nostro sistema immunitario è in grado di difenderci da aggressori così diversi tra loro come virus, parassiti, funghi e tumori.
Compito affidato al grande numero di cloni di linfociti T e B, ciascuno dei quali esprime un particolare recettore specifico.
Fino a pochi anni fa, decifrare la complessità di questo immenso repertorio era considerata un’operazione impossibile.
Mancava una “stele di Rosetta”, ovvero una chiave di decodifica per “tradurre” e capire questo “linguaggio” in tutta la sua complessità.
Oggi, grazie allo sviluppo di strumenti di sequenziamento del Dna di nuova generazione (Next Generation Sequencing, Ngs) è possibile ottenere rapidamente milioni di sequenze che rappresentano la carta d’identità dei linfociti T.
Lo studio dell’Irb descrive un nuovo approccio che permette di decifrare il linguaggio dei linfociti T, le cellule del sistema immunitario che ci proteggono da patogeni e tumori.
Combinando metodiche di Next Generation Sequencing con la stimolazione in vitro e l’analisi delle cellule specifiche, i ricercatori sono riusciti, per la prima volta, a stabilire un catalogo completo della risposta immunitaria a patogeni e vaccini. In particolare i ricercatori hanno catalogato tutti i cloni che rispondono a un particolare microrganismo, determinandone la specificità e le proprietà funzionali, ad esempio la capacità di produrre mediatori dell’infiammazione (citochine) o di migrare in diversi tessuti.
I risultati delle ricerche sono sorprendenti sotto diversi punti di vista. Innanzitutto, il repertorio di linfociti T specifici è molto vasto e comprende migliaia di cloni, ciascuno caratterizzato da un diverso recettore. Un secondo risultato, del tutto inaspettato, è che all’interno dello stesso clone le cellule possono specializzarsi a svolgere diverse funzioni e a migrare in diversi tessuti.
Link
Se cambi la prospettiva attra(verso) alla quale (lente) guardi alla realtà/Mondo... allora "cambia tutto... di (con)seguenza". Ad esempio:
se osservi tutto dalla consapevolezza che esiste in Nucleo Primo!
La "scienza" non lo fa, perchè è "deviata" (dal Nucleo Primo: all’interno dello stesso clone le cellule possono specializzarsi a svolgere diverse funzioni e a migrare in diversi tessuti...).
 
Chi, come, quando… sono nati i virus nei computer ed, ora, anche nei cellulari (dotati di sistema operativo)?
Chi li ha (pre)visti?
Chi li ha introdotti?
Come ci è (ri)uscito?
Come ha fatto?
Quando lo ha fatto?
Quando? Beh, da subito… essendo la presenza virale una (com)presenza nativa.


Il loro “concept” è alla base di ciò che è diventata una infrastruttura mobile, all’interno dell’insieme delle infrastrutture fisse della realtà (ri)emersa.
Il "sistema immunitario" lavora come il gruppo di Alan Turing, durante ciò che rimase della Seconda Guerra Mondiale, allorquando riuscirono a decodificare “Enigma”:
  • essi decisero l’esito delle singole battaglie
  • sacrificandone molte, all’insegna del criterio statistico/probabile
  • ma vincendo quelle che contavano
  • in maniera tale da vincere la guerra.
La statistica la s(pieghi)/decifri in questa maniera, frattal(mente), “portando rispetto” alla (con)formazione imperiale del Nucleo Primo.
È tutto (pre)visto.
In realtà, se lanci una moneta per cento volte, questa cade all’incirca per il cinquanta per cento su entrambe le facce.
Ma… la realtà è governata, non certo paradossal(mente), dalla (re)distribuzione per frattalità espansa, delle grandi concentrazioni di massa (la dominante è quella del Nucleo Primo).
Ossia, al livello (ri)emerso… dal “Principio 80/20” (90/10, 99/1)…
Se la moneta cade per il cinquanta per cento delle volte su entrambe le facce, ciò (ri)entra nel programma di statistica virtuale (simulazione di realtà), che la legge frattale espansa deve rispettare, per "perdere molte battaglie ma non la direzione verso la guerra eterna", che nella sostanza non smetti mai di combattere.
Una guerra eterna, che non è (pre)vista mai finire, non tanto perché è “combattuta alla pari” (50/50), quanto perché “serve” che continui per sempre “qua, così” (99/1).
È (nel)la… “sostanza” che devi guardare.

Le concentrazioni di massa.
Una sostanza pura è un sistema omogeneo di composizione definita e costante, caratterizzato da proprietà chimico-fisiche specifiche
È spesso indicata anche come sostanza chimica o, semplicemente, sostanza

La “sostanza” (che sorregge la realtà riemersa) è… “pura” (99/1).

Nulla al suo interno è (di)verso/a dalla sua compattezza (assieme).

E, dunque, come (s)pieghi la tua (com)presenza… se non in termini “virali” o (pre)visti?
Ecco perché il sistema immunitario difende lo status quo
Sei tu il… “virus”. Un virus che “serve”, però.
Perché attra(verso) di te, si estrae la concretizzazione dell’interesse, che rende tutto questo possibile e stabil(mente) manifesto.
Tu sei stato (ri)condotto “qua”, nella f(orma) “qua, così”… perché tu sei altro/a, rispetto a tutto ciò che (ri)conosci come “reale”.
La storia, seppure deviata, (ri)corda da sempre la preziosità dell’oro “(ri)splendente”.
Quale tipo di antica memoria è insita nell’immagine collettiva dell’oro?

Che cosa era a (ri)splendere?
Che cosa aveva attirato le attenzioni e le mire espansionistiche (interesse) di un potere, che bramava (ri)modellare tutto a “propria immagine e somiglianza”?
Molto probabil(mente)… "tu", quando brillavi in un cielo... al di là di questo.
  
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com


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