venerdì 24 aprile 2015

Accorgiti. Fermati. (Ri)corda. (Ri)trova. (Ri)esci: spegnere la complessità artificiale.



Un popolo vive e si nutre della sua storia e dei suoi ricordi".
Sergio Mattarella
Allora:
  • che cosa “sai”, relativa(mente) a ciò che è ac(caduto)?
  • che cosa “(ri)cordi”?
C’è una sorta di “vuoto”, tra quello che sai e quello che (ri)cordi (al di là della convenzione della Morte e della Vita).
Germania riconosce per la prima volta “genocidio” armeni.
La Germania ha riconosciuto per la prima volta il “genocidio” degli armeni, per bocca del proprio presidente Joachim Gauck, che ha sottolineato la “corresponsabilità” tedesca nel massacro.
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Quale differenza c’è tra un “genocidio non (ri)conosciuto” e un “genocidio (ri)conosciuto”?
A parte la distinzione “per legge”… non c’è nessuna differenza, visto che:
moltissime persone sono state uccise.
La condizione di “(ri)conoscimento” che cosa cambia?
Che entra in causa la condizione di “(cor)responsabilità”. Ergo?
Che qualcuno viene chiamato “ a rispondere(a "chi/che cosa"'), per quello che è successo .
Che qualcuno viene chiamato "a pagare" (a "chi/che cosa"'), per quello che è successo.

Ma, solo dopo molti anni (solitamente). Il che disinnesca, alla base, l’accaduto… visto che, molto spesso, non ci sarà più nessuno in Vita, per rispondere diretta(mente) ad un simile (ri)conoscimento, che av(viene) a partire da un parterre di individui “nati in seguito ed, ora, chiamati a decidere per qualcosa che è divenuto solo 'una storia da raccontare', svuotata dalle condizioni ‘ambientali’ d’insieme”.
L’autentico dolore, forse, non esiste più nemmeno nei famigliari delle vittime, che “dimenticano progressiva(mente), con il trascorrere del tempo e delle loro nuove vicissitudini”…
Nella vasta platea degli “attori internazionali” (le “Autorità”, gli “Organismi” a-personali, le persone giuridiche, le… eggregore, gli interessi degli “Ordini”, etc.), si auto concretizza quella “Rete”, che (man)tiene il livello di “complessità” al di sopra ed all’interno del reale (ri)emerso.
I codici di leggi fungono da firewall ambientale (qualcosa di… "naturale").
I codici dell’interesse fungono da catalizzatori per l’impedimento della manifest(azione) dell’alternativa allo status quo.
Gli individui (con)seguono, a “cavallo di simili mezzi vettori, spersonalizza(n)ti ad hoc”, da qualcosa che non appare ma che “è”, al di là di ogni conv(i/e)nzione di (p)arte.
Tutto è "artificiale" e, come tale, ha una sola origine e “serve” al(la) stessa origine causale.
  

Manipolazione tassi, Deutsche Bank pagherà 2,5 mld dollari a Usa e Gb.
Deutsche Bank pagherà alle autorità britanniche e statunitensi un totale di 2,5 miliardi di dollari, mentre la sua filiale di Londra si dichiarerà colpevole di frode per la manipolazione del London interbank offered rate (Libor).
Lo riferiscono le autorità Usa.
In base all'accordo, la più grande banca tedesca ammetterà il suo ruolo nella manipolazione del tasso di interesse benchmark.
Si tratta della multa più grossa nell'ambito dell'indagine, durata sette anni, su come le banche si siano segretamente accordate per manipolare i tassi di interesse a loro vantaggio.
Il Libor e gli altri tassi benchmark collegati sono usati per fissare i tassi di interesse dei prestiti in tutto il mondo, dai mutui alle carte di credito ai derivati.
Cinque altri grandi istituti finanziari hanno ammesso le proprie responsabilità e 21 tra trader e broker sono stati accusati penalmente.
La banca inoltre espellerà gli impiegati ancora in azienda responsabili della cattiva condotta e instituirà un monitoraggio indipendente, secondo quanto riferito dal dipartimento dei servizi finanziari Usa.
I 2,5 miliardi di dollari di multa includono 600 milioni che saranno versati all'authority di New York, 800 milioni alla Commodity Futures Trading Commission Usa, 775 milioni al dipartimento di giustizia Usa e 344 milioni alla Financial Conduct Authority britannica.
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  • Deutsche Bank… si dichiarerà colpevole (ammetterà il suo ruolo) di frode per la manipolazione del…
  • 21 tra trader e broker sono stati accusati penalmente…
  • la banca inoltre espellerà gli impiegati ancora in azienda responsabili della cattiva condotta…
  • i 2,5 miliardi di dollari di multa includono 600 milioni che saranno versati all'authority di New York, 800 milioni alla Commodity Futures Trading Commission Usa, 775 milioni al dipartimento di giustizia Usa e 344 milioni alla Financial Conduct Authority britannica…
  • il Libor e gli altri tassi benchmark collegati sono usati per fissare i tassi di interesse dei prestiti in tutto il mondo, dai mutui alle carte di credito ai derivati
Tutto bene, dunque? Tutto a… posto, così? Giustizia è fatta?
He He…
La “banca” si dichiara colpevole (patteggiando). Le colpe, però, (ri)cadono sui singoli (capri espiatori). La multa viene versata a chi?
E “tu”? Tu che ne hai... pagato le “spese”, senza nemmeno accorgerti. Ora, chi ti (ri)paga?
Ma, ovvio… nessuno! Perché tu non lo sai, che ti “hanno truffato”. Non lo capisci, perchè tratta(si) di un cosa molto "profonda"
E, dunque, che danni vuoi chiedere! E a chi/che cosa, poi?


La “banca” si “lava la coscienza”. Paga i capri espiatori. Paga le Autority. Paga la multa. Ma non (ri)paga mai, te.
E poi (ri)prende ad operare. Anzi, non ha mai smesso di "operare".
I soldi della multa vanno ad un livello, che la banca controlla ancora una volta, essendo il potere politico del controllo… sotto all’(in)diretto "controllo dei controllati" (un loop difficile da sbrogliare).
Una “invenzione” (quella del denaro), serve per giustificare la (ri)f(orma) di questa Realtà/Mondo, controllando ogni flusso, ogni risorsa, ogni potenzialità emersa o meno, attraverso la “leva” (sempre più virtuale) del denaro “digital(mente) creato”.
Qualcosa di abbondante, dunque. Vero? Naa
Qualcosa di usato, (d)alla “fonte”; che ti regola di (con)seguenza, avendo tu perduto il (ri)cordo di ciò che è (ri)accaduto e che ha per(messo) a “qualcuno” di cavalcare la necessità del denaro ed il progressivo svuotamento del potere sovrano individuale, di ogni umano (e, persino, di ogni Stato – in quanto unione di umani).
La legge è… un “organismo mutante”:
(ri)assume infinite facce, in funzione di esigenze che, temporal(mente), (ri)chiedono di (ri)plasmarla in ottica di (pre)servazione della “linea di condotta” adottata, senza “coscienza propria”, dai sotto poteri del Nucleo Primo.

La legge è un coltello affilato, che ha una lama ed il suo rovescio:
una “tenaglia”, che si ab(batte) sempre su di te, che non possiedi mai “il coltello, dalla (p)arte del manico”.
Come nel film “Gattaca” (nel quale il ruolo del “doppio” costituiva il cardine, grazie al quale, un cittadino di “Serie B” riusciva/poteva… ingannare il controllo, grazie ad un cittadino di “Serie A”… in “disuso”), anche nella realtà attuale è possibile muoversi nella stessa maniera.
Nuoto - Come i russi sfuggono ai controlli antidoping
“Sesso, droga e nuoto”, si chiama così il libro dell’ex nuotatore francese Amaury Leveaux…
Racconta di una nuotatrice russa allenata da Philippe Lucas.
Un’atleta che, di tanto in tanto, utilizza delle punture di testosterone e, per sfuggire ai controlli, ha usufruito di un sistema di doppi.
Ogni nuotatore – scrive il francese – ha un doppio che porta il suo stesso passaporto. Ed è questo che, privo di ogni prodotto vietato, si presenta ai controlli antidoping, senza che nessuno si accorga di nulla”.
Una ricostruzione che ha dell’incredibile e che molto probabilmente porterà a reazioni da parte del mondo del nuoto...
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Il… “mondo del nuoto”:
  • una dimensione nella dimensione
  • che, sembra qualcosa a sé
  • ma lo è, solo nella condizione particolare dell’atto fisico
  • visto che, tutto il resto, funziona esatta(mente) secondo le regole dell’interesse (sopra a tutto), che vige e controlla ogni altro tipo di “Mondo”.
Anche in questo caso, la “legge la fa da padrona”, non impedendo chiara(mente) che “certe cose” (ri)ac(cadano) sempre “tra le righe”.
Ogni nuotatore… ha un doppio che porta il suo stesso passaporto. Ed è questo che, privo di ogni prodotto vietato, si presenta ai controlli antidoping, senza che nessuno si accorga di nulla”…

Wow. Sembra che, dunque, tu viva in un rea(m/l)e di “imbecilli”.
Vero?
Coloro che sono gli “addetti ai controlli”, in realtà… che cosa controllano?
Sono sul serio così “sprovveduti”?
Oppure… “l’affare s’ingrossa”, man mano che… lo vai a sensibilizzare!
Sei alle prese, anzi… “alle (ri)prese”, con qualcosa che è “normale, così” (un paradigma).
Ciò “serve”, perché – in questo modo – ti (s)vuoti giorno dopo giorno; perdendo ogni facoltà relativa al tuo potenziale, al tuo “diritto”, alla tua “forza”, alla tua sovranità centrale…

Un ragionamento antico, vale oggi come valeva ieri.
Un numero primo è un numero maggiore di 1 che non può essere espresso come prodotto di due interi più piccoli. Esempi: 7, 23, 67, 101.
Importante. Il numero 1, contrariamente a ciò che molti credono, non è primo, perché la definizione lo esclude.
I numeri interi sono infiniti… ma lo sono anche i numeri primi? La risposta è sì e questa verità matematica fu dimostrata più di duemila anni fa da Euclide.
Come? Seguite il ragionamento.
  1. supponiamo che i numeri primi non siano infiniti. Allora a un certo punto la loro sequenza si fermerà: p1=2, p2=3, p3=5, p4, p5, … … … pN, ultimo e massimo numero primo.
  2. consideriamo ora il numero (se è gigantesco non importa) K = p1*p2*p3*…*pN + 1.
  3. K non è certo primo, poiché dopo pN … di primi non ce n’è più!
  4. se non è primo, però, K è per forza un prodotto di numeri primi. Ma quali? Nessuno dei numeri p1, p2, … pN può dividere K.
  5. e allora la sequenza p1, p2, … pN non contiene tutti i numeri primi.
  6. contraddizione!
In conclusione l'“ultimo” numero primo pN non esiste. Quod demonstrandum erat.
Nota. Questo schema di dimostrazione è detto dai matematici “per assurdo”.
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Osserva “come funziona” il modello che “ti ha”:
  • ragiona “per assurdo, ossia, teorizza assiomi (indimostrabili) che diventano leggi “per te” (obblighi, forzature, deviazioni, etc.), giungendo a modificare la tua “orbita/destino”
  • il numero 1, contrariamente a ciò che molti credono, non è primo, perché la definizione lo esclude (è la “definizione”, che ti esclude. Capisci? La “legge” decide per te. Ma, la legge, chi la decide? Gli esponenti che voti al "Governo"? See. Osserva solo e anche quello che "sai/vedi". Ossia, la compresenza delle lobby al “fianco” dei politici. Anche solo a questo livello, puoi capire che… la politica è in “ostaggio” o perlomeno in “combutta”, con gli interessi maggiori, che ventilano l’intera trama del sociale).
(Ri)corda, come ti “riducono di portata”:
  • il numero 1, contrariamente a ciò che molti credono, non è primo, perché la definizione lo esclude
  • Un numero primo è un numero maggiore di 1 che non può essere espresso come prodotto di due interi più piccoli”.
Dal tuo “terzo stato”, tu sei “uno con te stesso”, ossia:
sei un “numero primo, pur essendo ‘uno’, perché sei… ‘uno (1) e trino (3)’”.
La successione dei numeri primi inizia con 2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, 37…
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Come puoi notare, “3, è un numero primo”!
Come puoi notare, non c’è nessun punto fermo, in ciò che viene deciso da altri, per te.
La legge è una prospettiva dell’interesse. E chi ha maggiore interesse nel (man)tenerti “qua, così”?
Lo sai. Dai, che lo sai. Da quanto tempo leggi SPS?
Nucleo Primo Docet:
SPS “vede”.

La legge è parziale, sempre. Perché parziale è l’entità dell’interesse, anche quando è “totale”, come quella del Nucleo Primo (99), che però non è alla tua altezza potenziale (100), sino a quando non metterà ordine in se stesso, decidendo un “Re del Mondo”.
Il che aprirebbe la via per la sua disgregazione interna che, come un virus, lo porterebbe inevitabil(mente) all’annichilimento, rendendosi – tra l’altro – anche, final(mente), manifesto.
(Ri)assumere un potere che, al massimo, vale “99”, significa che il (man)tenerti “qua, così”, nella condizione di “meno di 10”, è basilare per il (con)seguimento dello status quo.
(Ri)conosci te stesso/a”.
Osserva e (ri)conosci... come “le regole” siano un fattore determinante, ma non “esclusivo di ciò che le scrive”.
Tu puoi sempre “andare oltre”. Ma devi essere “temerario”, ossia, “forte di te”… navigando per oceani caratterizzati dalla “solitudine dei numeri primi”.

Se temi il giudizio altrui, allora il tuo “vascello” non lascerà mai il “porto” (status quo).
Le virgolette possono essere basse «» (caporali o all’italiana), alte “ ” (all’inglese), oppure singole ‘ ’ (apici). I caporali prendono la denominazione “all’italiana” perché sono i più utilizzati nella nostra lingua, mentre nei testi in inglese è meglio utilizzare il secondo tipo. In Germania le virgolette sono come le nostre, ma al contrario: »puntano«  la parola.
A prescindere dal Paese è bene ricordare che nonostante molti si ingarbuglino nell’utilizzo di queste tre varianti, in realtà non esistono regole precise.
Le norme dipendono dalle case editrici che di volta in volta scelgono la soluzione da adottare, per cui anche in Italia potremmo trovare le virgolette all’inglese, per introdurre il discorso diretto.
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  • in realtà non esistono regole precise
  • le norme dipendono dalle case editrici…
Di volta in volta scelgono la soluzione da adottare…”:
e tu, di volta in volta, ti sei abituato/a ad “adottare queste… soluzioni”.




- A questo punto so più  cose di te, di quante ne sappia tu su te stessa…
- Le bugie sono una necessità. Sono la fonte della fiducia e del significato della speranza…
- A volte sono l’unico vero motivo per cui mi alzo al mattino…
- Io creo la vita… e io la distruggo. La vita è un atto di consunzione, Jupiter… Vivere è consumare. Gli esseri umani del tuo pianeta sono solo una risorsa, che poi viene convertita in capitale. E tutta questa impresa è solo una piccola parte di una vasta e splendida macchina definita dall’evoluzione, progettata per un unico scopo: creare profitto...
- Mia madre mi ha fatto capire che ogni società umana, è una piramide. E che certe vite conteranno sempre più di altre. È meglio accettarlo, che far finta che non sia vero
- Quel pianeta appartiene a me. È nel mio diritto
Jupiter – Il destino dell’universo
Questo “film” è in linea con ciò che SPS percepisce ed è in grado di (ri)fornirti di una speciale prospettiva:
quella del Nucleo Primo.
SPS ti (ri)porta, in(oltre), questa (ri)flessione propria:
È molto “ruvida” la trama. Attenzione.
Che cosa “ci fai qua”?
Diciamo che sei stat(o/a) catturat(o/a)/sei “semi progettat(o/a)”. Ibrid(o/a).
E la parte più interessante è quella che si è fusa con il frammento animico. Il che ti ha reso etern(o/a).
Il senso della Vita è:
accorgersi (per ora).

Sei anche altro, ma nel potenziale e il potenziale va espresso. Altrimenti non sei nulla o… “solo quest(o/a)”.
I "Maestri"? Sono una “illusione”. A livello frattale, però, insegnano molto, ma non nella maniera lineare che sei portat(o/a) ad analizzare.
Gli umani sono “attori”, per ora. Ma sono anche “registi e produttori”, insieme. Qualcosa da ricordare, perché lo sei già potenziale. (Ricordi?).
L’amore? Questo sì che è un programma. È una dipendenza!
Tu puoi cambiare tutto. Nulla è per sempre.
Il Nirvana è un check point, dove ti attendono per poi riportarti dentro.
Come (ri)uscirne? Beh… in SPS, ci sono “dei lavori in corso” (ritrovare). Devono accadere prima delle altre “cose”. La goccia che fa traboccare il vaso è l’ultima della serie.
In “Jupiter” c’è uno sforzo immaginifico per de(scrivere), anche, “chi riempie il bicchiere, a metà. Ossia, chi lo (s)vuota di una buona metà, rispetto al suo intero”.
La speranza c’è. Non è SPS che la toglie. Semmai, è l’Anti Sistema che ti illude!
Il punto d’incontro tra SPS e te, è:
  • nella linea di demarcazione “tra il semplice e complesso”.
SPS assicura che… se quello che (de)scrive sembra complesso, è perché è troppo semplice.
Tu sei rifugiat(o/a) nella “filosofia” proveniente da un mix di “libri e sentire proprio/esperienze proprie”. Ma nel fare ciò, rendi complesso ciò che è semplice. E sai cosa è semplice?
Ciò che rende il complesso… “digeribile facilmente”, anche senza sapere come funziona il complesso.
Come?
Pensa alla complessità della realtà, come ad un intreccio tra scienza, religione, filosofia, economia, cultura, interesse “superiore”, etc.
Pensa, ora, di ritenere tutto ciò (la complessità) completamente artificiale:
  • lo vedi? Ora sei andat(o/a) già… “oltre”. In semplicità.
Dalla nuova prospettiva sai che tutto è artificiale, ergo, è un “macchinario”, che puoi spegnere anche se non sai come funziona. Basta che (ri)trovi il tasto “off”.

Perché c’è dell’altro!
Quando lo spegni, spegni anche la complessità… e rimani con la semplicità di quello che “è”.
Questa è “ginnastica mentale, creativa”, che… fa bene.
Ok?

C’è un immane “interesse”, che regola tutto. Ma, il “tutto”, al/nel quale ti (ri)ferisci, non è dav(vero) “tutto ciò che esiste”. È solo ciò nel quale sei (de)caduto/a a… (de)cantare
Baudelaire, sommo esponente del Decadentismo, consacrò allo spleen alcune delle sue più meravigliose poesie. Il poeta vive un disagio esistenziale, un “male di vivere” che lo rende incapace di adeguarsi alle condizioni del mondo reale. Egli non riflette sulla negatività della condizione umana – come Leopardi – ma soffre cupamente e sublima nella poesia stati d’angoscia e di oppressione
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Che cosa “emani”, vivendo “qua, così”?
Emani “odore d’interesse”. Ne sei letteral(mente) intriso/a.
E sei sempre, così, controllabile a “monte”.
La complessità dell’artificiale (“scienza deviata”) diventa semplice, pensando al fatto che è… artificiale, ossia, “inventata”.
Al di sopra c’è un livello “facile”, ossia, non necessitante di sapere come funziona l’artificiale.
Qualcosa che puoi sempre “spegnere” (controllare a monte)…
Il distacco tra “il sapere come funziona” e l’essere consumatore, nel tempo, ha provocato un "vuoto"... che ha fatto perdere la memoria e che ora fa ritenere una certa tecnologia (App)… come “naturale”.
L’(app)arenza inganna”.
Tutto “viaggia per similitudine, (pre)ordinata a livello gerarchico di app-arte-nenza)”:
i riflessi delle foglie sugli alberi, mossi dal vento e proiettati al suolo (ombre su luce) sono simili ai riflessi, sulla superficie o sul fondo, di una distesa d’acque illuminata dalla luce solare e mossa dalle correnti...
E, ciò, ha un grande significato, ma… solo se te ne accorgi, sopra a tutto, ad un livello che (ri)comprende la similitudine, trasformandola in “frattale”, ossia in qualcosa di estrema(mente) significativo, anche in “chiave altra” e a livello di “legge”.
Così… (ri)unisci i puntini e le inform(azioni), che la frattalità espansa (la legge/strumento/memo) prov(vede) a (re)distribuire, ad immagine e somiglianza delle grandi masse di concentrazioni (com)presenti, anche se non manifeste (perché la manifestazione o il suo contrario è una “tecnologia implementata in te”: una App “vedo/non vedo”. Un filtro. Il firewall)


Polonia: il costo della sudditanza agli Usa.
Martedì è stato siglato l'accordo fra Stati Uniti e Polonia per la fornitura d'un imprecisato numero di batterie di missili anti-missile Patriot e la relativa assistenza, per un valore di 5 Mld di dollari.
Il presidente polacco Bronislaw Komarowski si recherà a maggio negli Usa per firmare il contratto con la Raytheon, la ditta produttrice…
Il cosiddetto scudo anti-missile costituiva la priorità delle priorità.

La Polonia è fra i Paesi europei che più si sono spesi prima per far deflagrare la crisi ucraina e poi per attizzarla, spingendo a testa bassa per un confronto in stile Guerra Fredda con la Russia, facendosi di fatto un satellite della politica Usa.
Washington continua a premere per tener viva una crisi che spezza ogni collaborazione fra Ue e Mosca e ridà un ruolo alla Nato (che l'aveva perso da tempo), lasciandone i costi sugli alleati/sudditi
In questo gioco cinico e dissennato, è incredibile la cecità dei Paesi europei, che si lasciano manovrare come marionette contro i propri più elementari interessi, pagandolo pure a caro prezzo.
Link
Italia:
una colonia (asset) degli Usa.
E, ovvio, l’Italia non è l’unico possedimento…
Con la “fine” della seconda guerra mondiale, l’Europa viene invasa e conquistata.
Il 25 aprile, dunque, che cosa si (ri)celebra, ogni anno?
Che cosa “vedi” del/nel reale attuale? Con quali “occhi”, vedi?
Primo ritratto “dal vero” di un mondo alieno.
Ha l'atmosfera molto riflettente e sembra essere un pianeta "gonfio" ossia meno denso del nostro Giove:
è il primo ritratto "dal vero" di un mondo alieno, cioè esterno al Sistema Solare.
Ricostruisce il "volto" di 51 Pegasi b che dista 50 anni luce da noi ed è il primo pianeta extrasolare ad essere scoperto, esattamente 20 anni fa.
Pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics, il risultato si deve ai ricercatori guidati da Jorge Martins dell'Istituto portoghese di Astrofisica e Spazio e dell'università di Porto.
Finora era possibile vedere questi pianeti che risiedono in altri sistemi solari solo in modo indiretto ma adesso grazie alla nuova tecnica di osservazione hanno un "volto" e soprattutto diventa possibile raccogliere molte informazioni sulla loro composizione.
I ricercatori hanno osservato direttamente la luce riflessa dal pianeta grazie allo strumento Harps sul telescopio dell'Osservatorio La Silla (del diametro di 3,5 metri) in Cile dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso)…
Link
Prospettive
Ragion d’essere…


Temere... ciò che esiste “al di là”, avendolo dimenticato “qua, così”.
Chi ha “ragione”? Ad... ogni livello... (ri)compreso quello da "(s)caricatore di porto". He He...
Vittorio Sgarbi, una furia contro Fiorello.
Vittorio Sgarbi si rivolta contro Fiorello. Dopo che lo showman lo aveva definito "maleducato" su Facebook per essersi messo a parlare al telefono durante un collegamento con il Maurizio Costanzo Show, il critico d’arte dal temperamento sulfureo ha replicato piccato a La Zanzara su Radio 24:
"Non ho capito questo ca**o di Fiorello, come si chiama. Cosa vuole, che ascolti in silenzio come fosse il requiem la sua canzoncina? È una cosa inaudita, non c’era nulla di religioso e il collegamento era assolutamente imperfetto. Non rompa i cog**oni, il maleducato è lui".
"Fiorello non è né Mozart né Beethoven – ha proseguito Sgarbi – (…). Posso ascoltare “Pazza Idea” di Patty Pravo e sco**re nello stesso momento oppure “Sapore di sale” mentre sono in bagno.
Il collegamento era molto difficile, io sentivo a metà, a un certo punto sembra che il collegamento fosse chiuso, invece è tornato e gli hanno chiesto di cantare una canzone.
Io mi sono messo a parlare al telefonino perché la vita è più importante di queste cose, ho risposto e non ho ascoltato la canzone. Ma che ca**o vuole?".
"Non mi scuso di nulla – ha concluso. Ma ti pare possibile che un poveretto come questo, che non è nessuno sul piano della musica, ma un intrattenitore e un comico… non ho sbagliato affatto.
Fiorello deve imparare l’educazione.
E poi io da Costanzo vado gratis, avete capito? Gratis. E tengo il telefono acceso, da sempre, non me ne frega niente. È il numero uno? Non me ne frega niente. Per me fa fatica ad arrivare al numero quattro".
Link
Scontro tra “prime donne”. He He. 
Qualcosa che non vale la pena nemmeno di analizzare più a fondo, se non per… com(prendere) che, “ognuno vede da un’ottica propria, ma sempre dentro alla 'Caverna' nella quale gli umani sono tutti quanti ®accolti. Il che cor(risponde) al ‘vedere, ognuno, dal proprio buco della serratura’”.

Di chi ti “fidi”? Della (com)presenza della legge, che ti tutela.
Eppure… non è cambiato pratica(mente) nulla, da quando si truffavano i "rozzi villici", ai/nei tempi apparente(mente) tras(corsi).
Sei tutelato/a?
Cosmetici: ecco gli ingredienti rischiosi per la salute.
I cosmetici falsi sono il 10% e spesso fanno male alla salute:
ecco gli ingredienti …
Il 5% dei cosmetici in circolazione  e il 10 % dei profumi sono falsi e rischiosi perché contengono ingredienti o vietati o dannosi che possono provocare dermatiti, allergie, soffocamento, e perfino esporci al rischio di tumore.
Per creme idratanti, trucchi per il viso, shampoo e bagni schiuma le sostanze vietate sono una ventina, quelle ammesse  non devono superare precise quantità e devono essere indicate nell'etichetta del prodotto .
Il fatto è che spesso sono dannose anche le sostanze ammesse, che è difficile riconoscere perchè si nascondono dietro nomi strani, sigle sconosciute.
L´etichetta di un cosmetico contiene per legge dal 1997 la lista degli ingriedienti (Inci) presenti nella formulazione e, a seconda della posizione che questi occupano, si può capire in quale quantità sono presenti:
l´ordine è decrescente, la prima sostanza indicata è quella in percentuale maggiore.
Le apparenze delle etichette.
"Occorre sempre leggerla attentamente:
può riportare delle sostanze che, anche se presenti in scarsa quantità, non solo non sono in grado di dare un reale beneficio alla cute, ma possono essere dannose", spiega Raffaella Gregoris, ricercatrice specializzata in chimica cosmetica all´Università di Milano, un master in chimica cosmetica all´Università di Bologna.
"Di solito si tratta di ingredienti che vengono spesso usati perché più economici e apparentemente performanti. Quelli da evitare sono circa una ventina perché molti di questi, pur agendo a livello superficiale, possono penetrare più in profondità"…

Cosmetici: i livelli ammessi di nichel.
Per quanto riguarda il nichel, invece, non si tratta di un ingrediente cosmetico, bensì di un agente inquinante che può entrare a far parte di un qualsiasi prodotto durante la sua fabbricazione.
"Scrivere che un prodotto non lo contiene è soltanto una questione di marketing: per legge non può far parte degli ingredienti, visto che non è un ingrediente", precisa ancora Gregoris.
"La normativa prevede che in generale ogni produttore applichi regole di buona fabbricazione perché il nichel sia presente al minimo. La scritta nichel tested certifica solo che sia contenuto al di sotto di un certo valore di parti per milione, ma non completamente assente.
Per questa ragione oggi non è possibile scrivere ´nickel free´ ma solo ´nickel tested´".
Tra gli ingredienti più presenti nelle etichette ci sono gli elementi vegetali che balzano subito all´occhio per via del loro nome botanico in latino:
viene mantenuto proprio per indicare la loro provenienza naturale che non ha subito processi chimici.

Le sostanze prodotte in laboratorio, invece, sono segnalate con il nome in inglese. Seguono i coloranti:
sono accompagnati dalla sigla C.I., che sta per colour index, e rappresenta un numero identificativo specifico per ogni tipologia.
I componenti presenti in quantità minore dell´1% possono essere inseriti in ordine sparso, a discrezione del produttore che in questo modo può privilegiare l´aspetto del cosmetico su cui vuole puntare di più dal punto di vista commerciale.

Link
  • scrivere che un prodotto non lo contiene è soltanto una questione di marketing
  • a discrezione del produttore che in questo modo può privilegiare l´aspetto del cosmetico su cui vuole puntare di più dal punto di vista commerciale
Non puoi capire, ciò che non sai.
Per cui, “ti fidi”… perché, senza alternativa.

Con la “caccia alle streghe”, milioni di persone sono state cancellate dal (ri)cordo di tutti. E con essi/e, è andata smarrita la chiave per l’auto comprensione o “il sapere come/cosa fare, da sé”.
Motivati e stressati, professionisti It occupati al 93%...
Link
Questo livello di “occupazione” è:
uno stato di (pre)occupazione (qualcosa di previsto).
La “motiv(azione) è:
il grado della “tua” deviazione, rispetto a ciò che “non devi (ri)cordare/(ri)trovare”.
Il soggetto principale (Nucleo Primo) rimane sempre sottinteso (virale tra le righe; causale), sino a quando non (ri)esci… a fare luce in te, che “già 'sei', ma non lo 'sai' più”.

Tu sei ibrido/a:
  • anche se sei per una gran (p)arte “artificiale” (creato)
  • sei, allo stesso tempo, anche e "sopra a tutto… altro/a”
  • è “lì”, che (ri)trovi la… via della memoria.
(Ri)corda:
  • non è il cambiamento, la trasformazione, il progresso, l’evoluzione, etc.
ma
  • la trascendenza nella memoria (perché è già tutto avvenuto, ed ora vivi nella scia delle onde o… nel solco dell’aratro).
“Tu sei già, anche, altro/a”, per via del potenziale

Che cosa scegli di essere?
Che cosa “ascolti”?
Ciò che “vedi”, nel reale (ri)emerso, è “solo” ciò che “vedi” con(seguente)mente a quello che “ti raggiunge”.
Ciò che “urla più forte e sempre tutto attorno a te” (controllo).
L’ago della bilancia è, però, il tuo “sentirti più o meno (p)arte di tutto ciò”…
Per questo, ti concedono il “privilegio, apparente, del… progresso, della cultura, della civiltà, della libertà, etc.”.
Ma… c’è sempre qualcosa che non ti (con)vince mai a fondo.



La “tua” recitazione, tende... a farti ignorare, quello che ti scuote dalle fondamenta, quasi senza motivo
La tua (rin)corsa sociale è un velo, posto dinnanzi alla “scelta”, che è stata cancellata dalla Realtà/Mondo (ri)emersa. Sì, perché… in realtà, in questa (f)orma di realtà, sei sempre senza scelta, con le spalle al muro, senza alternativa.
Come se vivessi in una perenne tempesta, a levare di mezzo i raggi del vero Sole, che ti può (ri)scaldare in una maniera dimenticata nel tempo dell’abitudine, nello status quo… o “impero (Anti)Sistemico, senza necessità di bandiere/vessilli al vento, del Nucleo Primo”.
“È in te/a te”… la vera facoltà potenziale di poter… scegliere in "libertà" (terzo stato).
Accorgiti.
Fermati.
(Ri)corda…
E, dunque:
(ri)trova
e
(ri)esci...
(“formula magica, mantra”)


   
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com


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